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IRCCS pubblici e il personale del servizio sanitario nazionale
IRCCS pubblici sono veri e propri enti pubblici, il cui direttore scientifico viene nominato dal ministero della salute.
Il personale del servizio sanitario nazionale è equivalente al 21% di tutto il pubblico impiego. Come previsto dal contratto collettivo nazionale, il personale del comparto sanitario è inquadrato in quattro diversi ruoli: ruolo sanitario, ruolo professionale, ruolo tecnico e ruolo amministrativo.
I medici hanno una struttura di retribuzione composta da una base fissa a cui si aggiungono la retribuzione di posizione e quella di risultato. La retribuzione di risultato è correlata al raggiungimento degli obiettivi che la direzione generale assegna a ciascuna articolazione aziendale con cadenza annuale. La retribuzione di posizione dipende dall'incarico ricoperto; ai dirigenti medici possono essere conferiti incarichi di direzione di struttura complessa e incarichi di direzione.
natura professionale anche di altaspecializzazione, consulenza, studio e ricerca; incarichi di natura professionale per i dirigenti con meno di cinque annidi attività. Tutti gli incarichi sono conferiti a tempo determinato. I medici sono soggetti a periodiche valutazioni del proprio operato. Tali valutazioni sono effettuate da due organi distinti: il collegio tecnico e il nucleo di valutazione. Il collegio tecnico si compone di tre membri interni all'azienda. Il nucleo di valutazione si compone di tre membri esterni all'azienda sanitaria che siano esperti di controllo di gestione. Gli infermieri: quella infermieristica non deve essere ritenuta una professione ausiliaria rispetto a quella medica. All'infermiere è concesso di organizzare il proprio lavoro e di pianificare l'assistenza in modo sostanzialmente autonomo. Nel 2000 c'è stato il trasferimento dalla sfera di competenza delle regioni a quella delle università: così oggiper diventare infermieri è divenuto necessario frequentare un corso di laurea triennale. I medici di base: il SSN consente a ogni assistiti di scegliere il proprio medico di famiglia, mentre i miniori di 14 anni hanno diritto a iscriversi presso un pediatra di libera scelta. Al medico di base spetta decidere se il paziente necessiti o meno un esame diagnostico o una visita specialistica. I medici di famiglia, così come i pediatri di libera scelta e i medici di continuità assistenziale (guardia medica), sono liberi professionisti in regime di convenzione con il servizio pubblico. Il sistema di pagamento dei medici di famiglia è prevalentemente su base capitaria (il singolo medico viene remunerato in base al numero di assistiti). I processi decisionali: l'allocazione del budget sanitario e i conflitti tra stato e regioni: le competenze in materia di assistenza sanitaria sono suddivise tra lo stato e le regioni. Al governo centrale compete la legislazione dicarattere generale e la determinazione dei livelli essenziali di assistenza (LEA) che devono essere garantiti sull'intero territorio nazionale. Le regioni, hanno grande autonomia nel pianificare e organizzare i servizi sanitari sul proprio territorio e governo. Questo deve assicurare alle regioni le risorse finanziarie necessarie a erogare i LEA. Nel 2006 si stipulò il Patto per la Salute: il governo nazionale si impegnava a trovare nuove risorse per ripianare i debiti regionali maturati negli anni precedenti. L'aiuto finanziario alle regioni in difficoltà veniva condizionato alla sottoscrizione di un piano di rientro finalizzato a raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2010. Nel caso una regione non fosse stata in grado di rispettare il piano di rientro, il governo avrebbe avuto il potere di togliere la gestione del sistema sanitario alla giunta regionale, affidandola a un commissario di nomina governativa. L'attività libero-professionale deimedici del SSN: ai medici del SSN è concesso di svolgere anche la libera professione. I medici dipendenti del SSN possono svolgere l'attività di libero professionista scegliendo tra due modalità alternative: l'intramoenia e l'extramoenia. Per intramoenia si intende l'attività libero professionale svolta esclusivamente all'interno della struttura pubblica presso cui il medico lavora. Per extramoenia si intende la libera professione esercitata in strutture o studi privati.
Il sistema scolastico
Introduzione: esso impiega un terzo dei dipendenti pubblici. È considerato una PA sui generis. La scuola è un'istituzione che svolge un esercizio il cui carattere pubblico è sottolineato, previsto e raccomandato dalla stessa Costituzione, che prevede che i potere pubblici garantiscano lo svolgimento del servizio istruzione mediante l'istituzione di scuole statali per tutti gli ordini e gradi. La scuola è
La pubblica amministrazione che svolge una funzione rilevante per la collettività è finanziata con soldi pubblici. La struttura organizzativa ha subito un'evoluzione storica e normativa: il sistema scolastico italiano è stato caratterizzato da un profondo accentramento e dall'uniformità delle dimensioni organizzative e procedurali. La legge Casati nel 1860 ha rappresentato la pietra miliare del percorso storico della scuola italiana. Con essa veniva uniformata l'organizzazione della scuola elementare, sulla base di un percorso diviso in due cicli biennali (di cui solo il primo obbligatorio). Il costo della scuola elementare era a carico delle amministrazioni locali e si prevedeva che a ogni maestro potessero essere affidati fino a settanta alunni. Per quanto riguarda i cicli successivi, la legge Casati distingueva tra istruzione classica secondaria e istruzione tecnica. L'istruzione superiore era finanziata
direttamentedallo stato. Con la riforma Gentile il sistema scolastico italiano fu sottoposto a una razionalizzazione degli assettiorganizzativi e a una ulteriore centralizzazione nel sistema di governo. Era una riforma che ambiva a essere fortementemeritocratica e selettiva. Dal punto di vista del disegno istituzionale, la riforma Gentile verticalizzava ulteriormente gliassetti di governo del sistema creando i provveditorati regionali, al posto di quelli provinciali, alle dirette dipendenzedel ministro, abolendo i rappresentanti elettivi all'interno dei consigli scolastici provinciali, assegnando ai presidi, dinomina ministeriale, il compito di controllare il comportamento degli insegnanti anche al di fuori dell'ambitolavorativo. Il nuovo assetto autonomistico è chiamato a interagire con un sistema di organi collegiali territoriali. Ilministero continua a svolgere attività di gestione. Esso dal punto di vista organizzativo, ha mantenuto la suaarticolazione.periferica (regionale e provinciale). Gli assetti organizzativi: il sistema scolastico nazionale è suddiviso in quattro livelli di governo: nazionale, regionali, locale e istituzionale. Il livello nazionale vede quattro attori o gruppi di attori: il ministro, un organismo collegiale di consulenza, gli organismi nazionali di rappresentanza degli studenti e dei genitori, le Conferenze nazionali delle istituzioni regionali e locali. Il ministero svolge funzioni di indirizzo, coordinamento e monitoraggio. Il ministro indirizza il funzionamento del sistema di istruzione nazionale anche mediante l'INVALSI, l'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo, che svolge la sua attività in modo autonomo dal punto di vista tecnico scientifico ma sulla base di priorità strategiche individuate con una direttiva ministeriale. L'INVALSI avvalendosi della collaborazione delle regioni, degli enti locali e delle singole scuole, promuove e attua iniziative divalutazione dellaperformance scolastica. L'INVALSI si occupa di sviluppare e applicare i test nazionali di valutazionedell'apprendimento degli studenti, seguendo l'esempio di molti altri paesi europei in cui questo strumento sirilevazione della performance delle istituzione scolastiche è in uso da almeno un decennio. Il consiglio nazionale dellapubblica istruzione è una specie di organo rappresentativo del personale della scuola e ha competenze consultive su unnumero ampio di tematiche di carattere organizzativo e curricolare e su questioni relative al personale docente; questecompetenze sarebbero dovute passare al mai istituito consiglio superiore della pubblica istruzione. Le conferenzenazionali degli enti locali, rappresentano un partner essenziale nel processo di governo del sistema scolastico,svolgendo un ruolo di confronto e negoziazione sulle principali strategie di politica scolastica nazionale. Vi sono poidue organismi nazionali dirappresentanza dell'associazionismo delle famiglie e degli studenti, che hanno compiti di consulenza mediante l'espressione di pareri sulle proposte legislative e regolamentari del ministro. Il livello regionale ruota intorno all'azione congiunta degli uffici scolastici regionali e delle amministrazioni regionali. Gli USR (uffici scolastici regionali) sono apparati di livello apicale e costituiscono le unità periferiche dell'amministrazione ministeriale. Essi hanno il compito di vigilare sull'attuazione delle politiche scolastiche nazionali, di promuovere la ricognizione delle esigenze formative del territorio, di assegnare alle scuole le risorse finanziarie e di personale, vigilando sul loro comportamento. A livello locale (provinciale e comunale) il sistema educativo ruota soprattutto intorno alle relazioni tra i centri servizi amministrativi (CSA), gli enti locali e il consiglio scolastico provinciale. I CSA rappresentano le strutture organizzative di.base sul territorio per la gestione delle risorse umane assegnate al servizio scolastico. Esse provvedono alle funzioni tecnico-amministrative, con particolare riguardo alla gestione dei ruoli provinciali e del reclutamento, nonché alle altre attività di gestione tecnico-amministrativa che le USR delegano loro. Gli enti locali hanno diverse significative competenze all'interno di una programmazione concordata, tra cui: l'istituzione, la fusione o la soppressione di scuole; la redazione dei piani di organizzazione della rete scolastica territoriale; la formulazione del piano di utilizzazione degli edifici scolastici; il controllo e la vigilanza sul funzionamento delle scuole e degli organi collegiali; la promozione delle pari opportunità nell'istruzione. Il consiglio scolastico provinciale è l'organo collegiale territoriale che ha competenza sulle scuole di tutti gli ordini e grado di una data provincia. Detiene importanti competenze.
consulenziali insieme alla facoltà di esprimere pareri obbligatori sulle carriere dei docenti. Il livello istituzionale è quello all'interno del quale si collocano le istituzioni scolastiche e le singole scuole. A capo di ogni istituzione scolastica vi è un dirigente coadiuvato da un direttore dei servizi generali e amministrativi. La figura del dirigente scolastico rap