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IMPLICAZIONI CLINICHE APPROCCIO:
Innanzitutto l’autore nota che il senso di ogni specifica esperienza emotiva può essere compreso scienza
cienza primaria dissociata al suo interno. Questa dissociazione dà luogo a concettualizzazioni anch’esse
solo all’interno del sistema motivazionale entro cui si colloca. La rabbia, ad es. possiede un dissociate e dunque a una discontinuità della coscienza di ordine superiore
superiore.
diverso significato se viene elicitata all’interno del sistema di attaccamento, come risposta alla
25 26
4) Il cambiamento cognitivo è centrale nei processi di cambiamento;
Liotti così propone una diversa interpretazione della teoria traumatica nella spiegazione della genesi dei 5) La TCS opera sul contesto attuale. Gli eventi passati e le esperienze infantili possono essere
disturbi dissociativi seconda la quale la dissociazione sarebbe un meccanismo biologico di difesa da considerate fonti importanti di informazioni sull’origine, l’evoluzione e anche la natura delle
situazioni traumatiche che l’indivi
viduo non è in grado di sostenere. Infatti molti P sofferenti di tali strutture disadattive ma il focus dell’intervento terapeutico è sempre volto al presente e alla vita
disturbi hanno subito gravi maltrattamenti o abusi sessuali nell’infanzia. Però non tutti i P dissociati attuale del P.
hanno subito maltrattamenti gravi infatti in alcuni casi potremmo avere un lutto di un genitore oppure un
disturbo mentale del genitore non necessariamente maltrattante. La conclusione che ne trae è che alla Definiti questi principi generali, Clark passa a considerare 4 delle principali critiche mosse
base della tendenza alla dissociazione, vi siano diverse condizioni possibili tutte confluenti nel creare all’approccio standard:
una competizione per il dominio della coscie
coscienza
nza tra i diversi SMI e nel determinare la c
copresenza di I. Per prima prende in considerazione l’osservazione secondo cui la TCS avrebbe una visione
rappresentazioni multiple e contraddit
contraddittorie. ristretta dei processi emotivi. Egli respinge tale critica sia sul piano teorico che sul piano
della prassi terapeutica. Clark nota come da sempre l’approccio standard si sia concentrato
sulle esperienze emotive significative del P e si sia occupata dei processi cognitivi connessi
con tali esperienze. Ciò che non può essere integrato nei principi dell’approccio standard è
l’idea di un processo emotivo indipendente dalle componenti cognitive. Sul piano della
tecnica l’autore osserva che invece l’enfasi posta da Greenberg e Safran sul cambiamento
emotivo porta verso un approccio terapeutico di tipo esperienziale, dove i processi di
elaborazione cognitiva svolgerebbero un ruolo secondario.
II. Clark respinge la critica secondo cui la TCS sottovaluterebbe la dimensione
interpersonale in quanto proprio l’attenzione agli eventi attuali della vita del P dimostra
quanto sia ingiustificata tale critica. Ciò che caratterizza l’approccio standard è l’enfasi sul
ruolo dei processi cognitivi nel mediare le interazioni con l’ambiente e l’assunto per cui
l’intervento su questi fattori favorisce un miglioramento della qualità delle relazioni.
III. Più articolata è la risposta alla critica secondo cui la terapia standard presterebbe scarsa
attenzione alla relazione terapeutica. Clark ricorda come Beck e Freeman, parlando del
trattamento dei disturbi di personalità, abbiano sottolineato l’importanza delle reazioni di
transfert per comprendere i significati e le convinzioni che sottendono le condotte
idiosincrasiche del P. Il punto che discrimina l’approccio standard da quello non-standard
non è tanto nella concezione teorica quanto nello stile terapeutico. L’approccio standard
utilizza la relazione come fattore di comprensione ma il focus rimane sugli eventi
extraterapeutici e sull’identificazione dei pensieri automatici. Nell’approccio non-standard il
T tende invece a diventare meno attivo e a focalizzare l’intervento sugli eventi interni alla
Liotti e altri hanno sviluppato un approccio al P. grave è possibile, modulando la sintonia seduta.
interpersonale in seduta, favorire nel P. stati di maggiore
ore integrazione e funzionalit
funzionalità della coscienza e IV. L’ultima critica è quella secondo cui la terapia cognitiva standard porrebbe un’enfasi
una volta che la relazione terapeutica riesca a sostenere tali funzioni, diventa possibile intervenire con eccessiva sui processi e sul controllo cosciente trascurando il peso dei processi inconsci.
le normali tecniche cognitive sugli aspetti schematici e di contenut
contenuto. Clark non ignora gli studi di scienza cognitiva e ritiene che essi siano incompatibili con il
principio generale della TCS sull’esistenza di diversi livelli di consapevolezza tutti
cognitiva standard
3.8 Le risposte della terapia accessibili e conoscibili. Egli semplicemente non tiene conto di osservazioni di scienziati
Uno dei principali esponenti della terapia cognitiva standard è David Clark che ha tentato recentemente cognitivi come Johnson-Laird secondo cui deve esistere un’inaccessibilità di alcuni processi
di fare il punto della discussione in un articolo che costituisce sia un tentativo di risposta alle critiche, d’elaborazione affinchè la coscienza possa svolgere le sue funzioni a capacità limitata. Le
sia una sottolineatura delle caratteristiche fondamentali e dei confini della terapia standard. Ciò che ragioni di questa dimenticanza si comprendono meglio quando passa a discutere il concetto
caratterizza l’approccio standard secondo l’autore sono alcuni principi generali: di regole tacite. Il punto non è l’esistenza o meno di tali regole. La critica di Clark è
1) Le persone contribuiscono attivamente alla costruzio
costruzione
ne della propria realtà; assunto in metodologica. Individuare e valutare in modo scientificamente controllato tali regole è
comune
e agli approcci costruttivisti anche se la TCS mantiene l’idea che alcuni assunti siano un’impresa su cui l’autore si dichiara scettico. Tale preoccupazione riguarda il rischio di un
disadattavi e richiedano una loro correzione in quanto la sottolineatura costruttivista di realtà ritorno a un approccio stereotipato.
molteplici comporta un allungamento dei tempi della terapia e uno stil
stile meno diretto e più
riflessivo. Conclusioni
2) La TCS assume che contenuti, processi e strutture cognitive influenzino le emozioni e il I diversi approcci considerati sono unificati dal fattore comune dato dall’enfasi posta sulle strutture di
comportamento.
. Ciò per Clark, non implica assumere una causalità lineare tra cognizione e significato e sui processi di elaborazione della conoscenza. In tutti gli stili terapeutici analizzati, il P
emozioni in quanto la teoria ammette un det
determinismo
erminismo reciproco; ciò che non ammette è viene sollecitato a prestare attenzione ad alcuni aspetti del proprio funzionamento mentale. Egli nei vari
l’esistenza di risposte comportamentali ed emotive senza una mediazione cognitiva; stili, viene invitato a riflettere sui propri pensieri automatici, sulle emozioni primarie e le convinzioni a
3) I processi cognitivi sono conoscibili e accessibili
accessibili.
. Anche se esistono diversi livelli di esse connesse, sulle procedure di problem solving e così via. La sollecitazione riguarda sempre
consapevolezza che possono richiedere di
diverso impegno, attenzione e aut
autosservazione, secondo l’aumento di conoscenza della propria vita mentale e della vita mentale altrui in alcuni casi, visti in
la TCS, le rappresentazioni che mediano emozioni e comportamento sono accessibili al soggetto funzione della soluzione e del padroneggiamento di problemi specifici e definiti; si parla quindi di
stesso; 28
27
metacognizione.Tutti gli stili terapeutici puntano ad un incremento delle funzioni meta così tanto dallo sviluppo delle ricerche sugli esiti quanto dallo sviluppo delle ricerche sui fattori
cognitive.Carcione, Falcone, Magnolfi e Manaresi hanno definito la metacognizione come: terapeutici e sul processo. Questa questione ci conduce a una delle controversie più confuse nel campo
“La capacità dell’individuo di compiere operazioni cognitive euristiche sulle proprie e altrui della psicoterapia: quella relativa al peso dei fattori specifici o aspecifici nel determinare gli esiti dei
condotte psicologiche nonché la capacità di utilizzare tali conoscenze a fini strategici per la trattamenti.
soluzione di compiti e per padroneggiare specifici stati mentali fonte di sofferenza soggettiva” La controversia viene utilizzata come sinonimo della contrapposizione “tecnica versus relazione”.
Secondo questa accezione, i fattori specifici sarebbero contenuti nel bagaglio di tecniche che ciascuna
Questa definizione non contempla l’insight di un particolare contenuto ma definisce la meta cognizione scuola mette a disposizione dei propri aderenti, mentre quelli aspecifici sarebbero inerenti alla qualità
in termini funzionali come capacità di compiere operazioni cognitive euristiche su contenuti e processi della relazione che si instaura tra T e pz. Strupp ha illustrato la genesi del programma Vanderbilt
mentali. La definizione contempla la capacità del soggetto di riflettere complessivamente sui propri (programma di ricerca). Egli notò che i terapeuti che, sulla base delle prime impressioni, formulavano
processi mentali (condotte psicologiche) e non solo sui suoi processi strettamente cognitivi. Essa include
sia la comprensione di propri stati mentali che di stati mentali altrui. L’espressione <operazioni diagnosi e prognosi meno severe nei confronti dei pz, tendevano ad avere nelle loro comunicazioni un
cognitive euristiche> comprende i processi di controllo descritti dalle teorie dell’apprendimento e tono generale più empatico. Egli avanzò l’ipotesi che le aspettative del T funzionassero come profezie
sottolinea come la metacognizione non coincida con particolari momenti di insight ma sia una funzione che si autodeterminano e che il risultato finale dipendesse largamente dal gioco delle reciproche
sempre attiva che permette di regolare il comportamento quotidiano. aspettative.
Alla terapia cognitiva standard, questi dati ottenuti negli studi sull’efficacia, pongono l’ulteriore
questione della loro valutazione, ovvero in quale misura tali risultati dipendano dalle specifiche tecniche
PARTE SECONDA: TEORIA CLINICA E TEORIA DELLA TECNICA di intervento sugli schemi cognitivi e i modelli disfunzionali e in quale misura dalla natura collaborativa
del setting.
CAP. 4 – EFFICACIA, SCOPI E METODI DELLA TERAPIA COGNITIVA La terapia cognitiva standard prevede come principio tecnico la costituzione e il rafforzamento
Efficacia della psicoterapia cognitiva dell’all