Anteprima
Vedrai una selezione di 1 pagina su 2
Psicopedagogia del linguaggio e della comunicazione Pag. 1
1 su 2
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

I tre livelli della comunicazione

La comunicazione verbale fornisce i contenuti del nostro discorso, ma è soltanto una piccola componente all'interno di un dialogo. Nella comunicazione orale essa sarà rappresentata dal parlare, nella comunicazione scritta sarà invece data dai vocaboli impressi sul foglio.

La comunicazione non verbale è invece rappresentata da fattori di diverso tipo, generalmente definiti come linguaggio del corpo, quali:

  • la postura
  • lo sguardo
  • la mimica facciale
  • la gestualità
  • le espressioni del volto
  • i rapporti spaziali che si creano con le altre persone (la distanza)
  • i movimenti del tronco, degli arti, del capo
  • l'abbigliamento

Ognuna di queste componenti è importante, in quanto trasmette elementi aggiuntivi alla comunicazione in corso.

Nella comunicazione non-verbale rientrano anche altri aspetti:

La prossemica studia le posizioni che assumiamo nello spazio rispetto agli altri e riguarda in

particolare modol'orientamento e la distanza.- Per quanto riguarda l'orientamento porsi di fronte, di fianco nei confronti dell'interlocutore ha una forte valenza comunicativa come del resto particolare importanza riveste il ruolo della distanza che interponiamo tra noi stessi ed i nostri interlocutori.- La distanza che l'essere umano sceglie dipende dal tipo di relazione che instaura; si possono indicare sinteticamente quattro tipi di distanza: - La distanza intima (da 0 a 45 cm.) che comporta un coinvolgimento notevole con l'altro, con il quale è sempre possibile un contatto fisico. - La distanza personale (da 45 a 120 cm) segue in genere il principio del non contatto; è adottata nei rapporti di famiglia e di amicizia. - La distanza sociale (da 1,2m a 3,6m.) è tale per cui non vengono percepiti i più intimi dettagli del viso e non si intende avere un contatto fisico; viene di solito usata nelle trattative di questioni impersonali; si usa spesso per

Questioni di lavoro o incontri, convenevoli tra conoscenti (da 3,6m in su) comporta che le persone non percepiscono più cono La distanza pubblicai loro sensi molti dettagli relativi al corpo degli interlocutori; il coinvolgimento profondo è sempre più improbabile. L'aptica è la disciplina che studia il contatto corporeo tra gli interlocutori.

La comunicazione paraverbale, infine, è il corretto utilizzo della voce: timbro, tono, pause e volume. Essa è rappresentata da:

  • qualità della voce (ritmo, velocità di eloquio)
  • vocalizzazioni (emissione di suoni, sospensioni)
  • pronuncia (inflessioni dialettali)
Dettagli
Publisher
A.A. 2004-2005
2 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia del linguaggio e della comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Caratozzolo Amalia.