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TERAPIA COGNITIVO-COMPORTAMENTALE (TCC)
Negli studi effettuati i pazienti erano al corrente di ricevere una TCC. Gruppi di controllo meno rigorosi
rispetto a quelli farmacologici controllati. I pazienti lavorano per cambiare i propri pensieri e comportamenti
maladattivi relativi al DDC.
Tale terapia si fonda su:
- aspetto cognitivoristrutturazione cognitiva per identificare e cambiare i modi di pensare distorti e non
realistici;
- aspetto comportamentale comportamenti problematici (evitamento sociale, controllo) per aiutare la
persona a interrompere questi comportamenti e sostituirli con altri più sani
Automonitoraggiostrategia comportamentale utilizzabile per tutti i comportamenti indesiderati
Tecniche di prevenzione della rispostacomprendono lo smettere di controllarsi negli specchi, di chiedere
continue rassicurazioni, di paragonarsi con gli altri
Tecniche di prevenzione della ricadutapazienti incoraggiati a identificare potenziali pericoli nascosti in
inneschi in grado di far ricomparire i sintomi DDC
Vealeterapia cognitiva mirata agli schemi di sé relativi l’aspetto comprendente:
1) Identificare e aiutare la persona a porre in discussione il significato dell’essere difettosi;
2) Confutare le convinzioni relative all’essere difettosi;
3) Modificare i valori tramite approccio pragmatico;
4) Ridurre l’importanza dell’aspetto nel definire il sé;
5) Eseguire simulazioni a ruoli invertiti dove il paziente sostiene la causa della convinzione alternativa
mentre il terapeuta difende le vecchie convinzioni
CAPITOLO 6 – IL DISTURBO DI DISMORFISMO CORPOREO:
UN MANUALE COGNITIVO-COMPORTAMENTALE DI TRATTAMENTO
Non esiste un protocollo universale per l’applicazione degli approcci di TTC
Modello TTC del DDCpresuppone che i sintomi del paziente siano creati, mantenuti da suoi particolari
pensieri, comportamenti ed emozioni. (MODELLO DDC : fondato sulla teoria dell’apprendimento)
Tecniche comportamentaliridurre compulsioni e comportamenti disfunzionali come l’evitamento (luoghi
affollati) o il controllarsi negli specchi/evitare qualsiasi superficie riflettente; camuffamento di alcune parti
corporee, confrontare tali parti con quelle altrui; eccessiva cura di sé, ampio uso cosmetici
Tecnica Esposizione / Prevenzione della risposta
indurre il paziente a porsi deliberatamente e in modo sistematico in situazione che evita o tollera solo con
distress, guidandolo a non impegnarsi nei comportamenti compulsivi o prevenendolo dal farlo; condotta
gradualmente, in vivo o in immaginazione
Esperimenti comportamentalicomportano che il paziente affronti una situazione precedentemente evitata o
stressante.
Scopo: “mettere alla prova” delle ipotesi elaborate dal paziente relativamente a predizioni sugli effetti del
proprio presunto difetto fisico, mettere alla prova contenuti da poco appresi, aiutando il paziente a spezzare il
condizionamento relazionale
Programmazione attivitàproduce diversi potenziali effetti benefici per i pazienti con DDC come diminuire e
prevenire un ulteriore abbassamento dell’umore, indurre minori evitamenti
Temi comuni DDCpropria percezione di uno specifico difetto fisico, pensieri relativi alle supposte reazioni
da parte degli altri
Tecnica del continuumtecnica cognitiva che consiste nell’assistere il paziente a porre le proprie convinzioni
circa l’aspetto lungo un continuum
Metodo dell’inchiestatecnica cognitiva adatta per mettere in discussione la sopravvalutazione da parte dei
pazienti della misura in cui gli altri notano i loro difetti e la loro sottovalutazione della propria bellezza
Tecniche emotiveintrodotte per aiutare i pazienti ad affrontare stati emotivi debilitanti come il disgusto,
l’ansia e la depressione
Mindfulnessle sue abilità “formali” rappresentano un atteggiamento che il paziente viene incoraggiato ad
assumere quando si trova a dover affrontare pensieri negativi relativi al proprio aspetto
Regolazione emotivautili per ridurre la vulnerabilità da pazienti DDC alle emozioni negative, oltre ad
assisterli nello sforzo di aumentare la frequenza delle loro emozioni positive
Tolleranza del distressutile per fronteggiare i sentimenti dolorosi di pazienti con DDC. Istruire i pazienti in
alcune abilità: distrarsi con varie attività, aiutare gli altri, tecniche di immaginazione/rilassamento
Terapia dell’Accettazione e dell’impegno(ACT)aumentare l’impegno al trattamento incoraggiando il
paziente a lavorare su determinati valori malgrado i suoi sintomi
CAPITOLO 7 – IMMAGINE CORPOREA E DISTURBI ALIMENTARI
Disturbi del comportamento alimentare (DCA)alterazione immagine corporea, anoressia nervosa (AN)
BruchAN, disturbo dell’immagine corporea di proporzioni deliranti
Stunkard e Burt/Mendelsonnelle persone obese un esordio giovanile dei problemi ponderali era associato
ad alti livelli di insoddisfazione per il proprio aspetto
Thompsonnel DSM IV il criterio relativo all’immagine corporea include per l’AN 3 diverse manifestazioni,
mentre il criterio per la bulimia nervosa (BN) prevede solo l’indebita influenza di peso e forme corporee
nella valutazione di se stessi
Disturbo da Alimentazione incontrollata (DAI)l’obesità tipica di questi pazienti riduce la possibilità che
essi tendano a sovrastimare le proprie misure, sebbene aumenti la frequenza con cui tendono a riportare
insoddisfazione corporea
Smeets e KosslynI.C è forse l’aspetto rispetto a cui la letteratura empirica offre risultati + divergenti
Pazienti anoressichesovrastima delle proprie misure corporee in modo lievemente superiore ai gruppi di
controllo
Smeets e collaboratoristudi su anoressiche, studiano la relazione tra misure corporee percepite ed effettive
Altripazienti bulimiche e anoressiche tendono a riportare più frequentemente distorsioni percettive (o
insoddisfazione corporea) rispetto ai gruppi di controllo
Pazienti con BNtendono a sovrastimare le dimensioni del proprio corpo laddove le persone che non
L’atteggiamento verso il proprio aspetto è un predittore + forte dello sviluppo di DCA rispetto all’errata
percezione delle proprie misure.
Rilevanze - tra le adolescenti i livelli di insoddisfazione corporea eran predittivi dell’aumento della
sintomatologia del comportamento alimentari nei 2 anni successivi;
- pazienti con BN presentano insoddisfazione + marcata rispetto ai soggetti con AN
Stice modello che lega la pressione verso la magrezza da parte di familiari, amici e media
all’internalizzazione di un ideale di bellezza sottile e a una tendenza a dare eccessiva importanza a peso e a
forme corporee nella valutazione di se stessi.
1900, Rosennella maggioranza degli studi effettuati l’alterazione dell’immagine corporea non veniva
trattato o, se trattata, non era oggetto di verifica di cambiamento
Trattamento cognitivo-comportamentale (Cash)utilizzabile là dove l’I.C risulta alterata. 8 step:
1) Assesment globale dell’I.C: valutazione globale dell’I.C per avere una misurazione complessiva
dell’esperienza del soggetto;
2) Educazione e scoperta di sé, scopo: aumentare la consapevolezza che il paziente ha rispetto al modo
in cui esperisce la propria I.C
3) Esposizione e desensibilizzazione: facilitare l’esposizione del cliente a eventi o situazioni che
provocano malcontento e disforia rispetto alla propria immagine
4) Identificazione e messa in discussione delle convinzioni relative all’aspetto fisico, scopo: presa di
consapevolezza delle convinzioni personali che guidano pensieri, stati d’animo e comportamenti
disadattivi
5) Identificare e correggere gli errori cognitivi: dialogo interiore del paziente
6) Modifica dei comportamenti: i comportamenti adottati per gestire l’esperienza di un’I.C negativa
sono di 2 tipi:
a) Ossessivo/Compulsivocomportamenti volti a migliorare il proprio aspetto e controllo continuo
mediante specchio, bilancia…
b) Evitanteincludono spesso l’evitamento di attività, persone o luoghi che aumentano la
sensazione di disagio.
La modifica dei comportamenti mira alla riduzione di questi comportamenti e all’aumento del
controllo su di essi attraverso l’uso di tecniche cognitivo-comportamentali
7) Aumento delle attività positive, scopo: migliorare la qualità del rapporto che il paziente ha con la
propria immagine
8) Step volto alla valutazione dei progressi fatti, alla definizione degli obiettivi futuri e allo sviluppo di
ulteriori piani per gestire situazioni future ritenute altamente pericolose
Esposizione allo specchiouna delle componenti centrali della fase di desensibilizzazione del trattamento
CAPITOLO 8 – IMMAGINE CORPOREA E SESSUALITÀ
Immagine corporearilevante influenza sull’attività e sul funzionamento sessuale
Teoria dell’auto-obiettificazionecoloro che si auto-obiettificano tendono a definire il proprio sé nei termini
in cui il loro corpo appare agli altri, fanno “sorveglianza del proprio corpo”e ne sono perfettamente
consapevoli |
Capace di mediare solo parzialmente la relazione tra la fruizione di materiali sessualmente
obiettificanti (tv e stampa) e il provare vergogna per il proprio corpo, ansia circa l’aspetto e
auto-consapevolezza dell’I.C durante l’intimità sessuale
Ricerchecorrelazioni inverse tra l’I.C in generale e variabili legate alla sessualità in giovani donne e in altre
+ mature
Wiedermanindagata la consapevolezza dell’I.C relativa all’intimità fisica con un partner; ha evidenziato che
elevati livelli di questa consapevolezza erano legati a minori esperienze sessuali, rilevante l’evitamento
sessuale
I.C + positivalegata a perdita di peso, significativo aumento nella frequenza dell’attività sessuale e
all’incremento della libido
Mutamenti nell’aspetto del proprio corpo associati a cambiamenti nella risposta sessuale
Altri studicondotti per chiarire i rapporti reciproci tra avversione sessuale, autoefficacia sessuale,
atteggiamenti relativi al proprio corpo in relazione all’adattamento sessuale e tra schemi di sé sessuali
|
Rappresentazione cognitiva di sé come soggetto sessuale e sessuato
Positivi: caratterizzati da apertura, calore, fascino
Negativi: caratterizzati da inesperienza, auto-consapevolezza eccessiva
Spectatoringeccessiva focalizzazione sul proprio corpo e sul proprio funzionamento sessuale che rende il
soggetto spettatore della propria prestazione sessuale e che costituisce una fonte di distrazione cognitiva che
ostacola un adeguato funzionamento sessuale
Masters & Johnsonfocalizzando la propria attenzione all’esterno, piuttosto che all’interno sulle proprie
sensazioni, aumenta l’ansia da prestazione, si altera quindi il funzionamento sess