Anteprima
Vedrai una selezione di 1 pagina su 5
Psicopatologia del temperamento e della personalità Pag. 1
1 su 5
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Approccio basato sui questionari di Cattell

Gli studi etici, che utilizzano i medesimi questionari di personalità in diverse culture, hanno generalmente replicato la struttura dei cinque fattori in diverse culture, mentre negli studi emici, basati su fonti indigene come interviste, descrizioni spontanee e liste di termini estratti dal dizionario, è stata riscontrata una minore conferma della struttura. Alcuni strumenti utilizzati per la misurazione dei cinque fattori sono: il Big five questionnaire (BFQ), il Big five observer (BFO), il Big five questionnaire for children (BFQ-C), il Big five adjectives (BFA). Allport, inoltre, si è dedicato allo studio dei tratti, in particolare facendo riferimento al linguaggio. Allport classifica i tratti in: universali, individuali, cardinali, centrali e secondari. Altre classificazioni dei tratti sono quella di Cattell (16 tratti primari) e quella di Eysenck (che individua tre).

Super fattori: estroversione, nevroticismo, psicoticismo), di Guilford (10 tratti primari) e di Comrey (8 dimensioni).

Particolari costellazioni di tratti costituiscono la personalità, questa costituisce la complessità dei sistemi psicologici che contribuiscono all'unità e continuità della condotta e dell'esperienza. Secondo vi sarebbero tre profili prototipici di personalità: "resilient", "overcontrolled" e la struttura RUO, "undercontrolled", che si differenziano a seconda dei livelli che i soggetti raggiungono in determinati tratti.

  • Vengono considerati resilienti individui che mostrano elevati livelli di adattamento psicologico, quindi con alti punteggi in tutti i tratti di personalità.
  • Hanno un profilo overcontrolled persone che appaiono introverse e chiuse ma molto organizzate, quindi che hanno elevati punteggi di coscienziosità ma bassi livelli di energia e stabilità.

emotiva.• Infine, il profilo undercontrolled riguarda individui con alti punteggi di energia ma bassi punteggi di stabilità emotiva e coscienziosità, che quindi appaiono come dominanti, energici, disorganizzati, poco regolati ma anche molto curiosi e aperti.

Questi tre profili hanno permesso agli studiosi di fare molte considerazioni sui tipi di persone che vi appartengono. Ragazzi undercontrolled avrebbero una performance scolastica peggiore e maggiori problemi comportamentali rispetto a ragazzi overcontrolled e resilienti. Avrebbero anche un livello di autostima più basso e si tratta del profilo in cui sono stati riscontrati maggiori comportamenti delinquenziali.

Ragazzi overcontrolled sarebbero invece più solitari e timidi rispetto a quelli con altri profili di personalità. Sono state fatte considerazioni anche per quanto riguarda i disturbi, infatti ragazzi resilienti sarebbero meno a rischio di disturbi sia internalizzanti che esternalizzanti.

Mentre ragazzi overcontrolled sarebbero più a rischio di disturbi internalizzanti e ragazzi undercontrolled sarebbero più a rischio di disturbi esternalizzanti. In particolare, i tratti che sembrano maggiormente associati al rischio di psicopatologie sono la coscienziosità e la stabilità emotiva (Tackett, 2006).

Esiste anche una struttura che comprende quattro profili di personalità: resiliente, moderato, undercontrolled e vulnerabile. Il profilo moderato è caratterizzato da punteggi medi in tutti i tratti di personalità, si tratta quindi di un profilo adattato. Invece il profilo vulnerabile comporta punteggi bassi in tutti i tratti di personalità e costituisce un profilo disadattato.

Autoefficacia

Secondo la teoria social-cognitiva, i meccanismi psicologici operano congiuntamente come sistema coerenti: tali meccanismi costituiscono un complesso di sistemi funzionalmente distinti che interagiscono e si influenzano reciprocamente nel corso dell'esperienza.

Il principio base della teoria di Bandura è il determinismo triadico reciproco, il quale stabilisce che il funzionamento della persona deriva delle interazioni reciproche tra tre fattori correlati: persona, situazioni, comportamento. Secondo la teoria di Bandura le 5 capacità umane di base sono: simbolizzazione, capacità vicaria, autoriflessione, autoregolazione, anticipazione. Dalle capacità di anticipazione, autoriflessione e autoregolazione deriva il nucleo centrale della personalità: il sistema di sé. Grazie a tali capacità, le persone contribuiscono in modo causale alle proprie azioni ed esperienze e al proprio sviluppo. Diviene centrale il concetto di agenticità umana, ovvero la capacità di far accadere gli eventi a seguito delle proprie azioni, esercitando un controllo sulla natura e sulla qualità della propria vita. Le proprietà dell'agenticità umana comprendono: coscienza, autoriflessività,autonomia eampiamente trattato da Bandura è quello dell’autoefficacia.intenzionalità. Un argomentoL’autoefficacia è la convinzione di poter organizzare e gestire in modo efficace le azioni necessarieper fronteggiare nuove situazioni. L’autoefficacia non riguarda situazioni quotidiane ma entra ingioco in situazioni di sfida o impreviste, quando non si fa riferimento ad azioni automatiche.L’autoefficacia determina quanto sforzo una persona impiegherà nel nuovo compito che si trovadavanti e quanto persisterà quando si troverà di fronte a degli ostacoli (rimanere orientati al compito).Soggetti con elevata autoefficacia visualizzano scenari di successo che diventano una guida e unsupporto alla prestazione. Le persone con un forte senso di autoefficacia affrontano compiti difficilicome sfide da padroneggiare piuttosto che come pericoli da evitare, hanno un maggiore interessenelle nuove attività (maggiore autonomia).

È il livello di autoefficacia, maggiori sono le attività che si prendono in considerazione), fissano obiettivi sfidanti e mantengono un forte impegno nei loro confronti, aumentano il loro sforzo di fronte al fallimento e perdono meno fiducia dopo un fallimento. Una persona con alta autoefficacia è anche una persona motivata e che seleziona attentamente le situazioni che ritiene di poter affrontare e gestire. Al contrario, le persone con scarsa autoefficacia credono che le cose siano più difficili di quanto non siano e tendono a fermarsi prima di aver completato un compito.

L'autoefficacia viene rafforzata dalle esperienze di successo che innalzano le aspettative (padronanza dell'esperienza), dall'osservazione del successo degli altri (se possono farlo gli altri lo può fare anche il soggetto) e dalla persuasione verbale da parte di altri che possiedono le abilità necessarie a raggiungere l'obiettivo e che quindi appaiono competenti.

Inoltre, l'autoefficacia riduce la vulnerabilità a stress e depressione poiché comporta la corretta interpretazione dei propri stati corporei. L'autoefficacia ha origine molto precocemente grazie alla famiglia (i genitori dirigono e valutano il comportamento del figlio), la scuola (gli insegnanti valutano e valorizzano la performance degli studenti) e i pari (il confronto con ragazzi della propria età ha un importante ruolo nell'aumento o diminuzione del livello di autoefficacia). È importante distinguere l'autoefficacia dall'autostima che consiste in un giudizio di valore sulle proprie capacità svincolato dal contesto, e dall'autocompetenza che è un giudizio di valore specifico rispetto a diverse aree di competenza. Oltre all'autoefficacia di una singola persona, è possibile anche far riferimento all'efficacia collettiva, ovvero a un sistema di credenze condivise riguardo alla capacità di.realizzare obiettivi comuni. Il temperamento nel corso dello sviluppo Il temperamento consiste nelle differenze individuali a base biologica rilevabili nel comportamento che compaiono precocemente e sono relativamente stabili nel corso del tempo e in situazioni diverse. Coinvolge tre aree: emozioni, attenzione e attività motoria. Secondo Rothbart e Derriberry, il temperamento è determinato a livello biologico e riguarda le differenze individuali secondo due dimensioni: reattività e autoregolazione. La reattività è la responsività individuale ai cambiamenti esterni ed interni ed include reazioni generali (paura) e tendenze generali (emozionalità negativa). L'autoregolazione fa riferimento alle differenze individuali nell'affettività positiva e negativa, attenzione, attivazione e inibizione comportamentale che modulano la reattività dell'individuo. L'effortful control fa riferimento alle funzioni esecutive cheriguardano la pianificazione, il controllo e la coordinazione del sistema cognitivo, che sono processi cerebrali specifici. Le tre dimensioni dell'effortful control sono: attentional control (capacità di focalizzare l'azione e di spostarla quando occorre), activation control (capacità di compiere un'azione quando esiste una forte tendenza ad evitarla) e inhibitory control (capacità di sopprimere risposte inappropriate). Quattro modelli spiegano la relazione tra temperamento (o personalità) e psicopatologia: scar model (la psicopatologia influenza lo sviluppo della personalità, comportamenti antisociali nell'infanzia aumenterebbero i livelli di nevroticismo o emotività negativa in età adulta), exacerbation/pathoplasty model (caratteristiche di personalità pre-esistenti possono influenzare la manifestazione di psicopatologia, alti livelli di nevroticismo possono rappresentare fattori di rischio per lo sviluppo di disturbi psicopatologici), diathesis-stress model (alcune persone possono avere una predisposizione genetica a sviluppare determinati disturbi psicopatologici, ma la manifestazione di tali disturbi dipende anche da fattori di stress ambientali) e transactional model (la personalità e la psicopatologia si influenzano reciprocamente nel corso del tempo, con un'interazione dinamica tra i due fattori).considerazione la teoria dei Big Five, che identifica cinque dimensioni principali della personalità: estroversione, gradevolezza, coscienziosità, stabilità emotiva e apertura mentale. Questi tratti possono influenzare il modo in cui i genitori si comportano nei confronti dei loro figli e come questi ultimi reagiscono alle pratiche educative. Inoltre, è stato studiato il ruolo delle variabili culturali nel parenting. Le pratiche educative possono variare notevolmente da una cultura all'altra, influenzate da valori, credenze e norme sociali specifiche. Pertanto, è importante considerare l'appartenenza culturale dei genitori e come questa influisce sullo sviluppo dei bambini. Infine, è stata esaminata la relazione tra il calore nella relazione genitore-bambino e le valutazioni cognitive ed emozionali dei bambini. Un ambiente familiare caldo e affettuoso può favorire lo sviluppo di un attaccamento sicuro e una buona autostima nei bambini, mentre un ambiente freddo e poco supportivo può contribuire allo sviluppo di problemi emotivi e comportamentali. In conclusione, lo studio multiculturale sul parenting mira a comprendere come le strategie educative genitoriali influenzano lo sviluppo dei bambini, tenendo conto di variabili di moderazione e mediazione. Questo approccio permette di ottenere una visione più completa e approfondita dei fattori che influenzano lo sviluppo psicologico dei bambini in contesti culturali diversi.Considerazione sull'irritabilità, componente specifica del nevroticismo: Invece, per i bambini è stato preso in considerazione il livello.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
5 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher AliceDP97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicopatologia del temperamento e della personalità e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Pastorelli Concetta.