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DISTURBI DELL'UMORE E DELLE EMOZIONI
l'emozione, secondo Whybrow, è un intreccio di memoria e sentimento. I sentimenti veicolano anche convinzioni personali, previsioni, e sensibilità di matrice sociale. Sentire è il termine utilizzato nel descrivere una reazione positiva o negativa ad un'esperienza. Affetto viene utilizzato nel descrivere sensazioni specifiche e differenziate, dirette verso degli oggetti. Umore è invece un termine che indica uno stato prevalente e prolungato o una disposizione. L'umore descrive lo stato del Sé in relazione al proprio ambiente. L'umore patologico, cioè l'umore di cui il paziente soffre o l'umore che provoca disturbo o sofferenza ad altri, è a sua volta soggetto a grandi variazioni, e il grado di accettabilità per gli altri varia a seconda dei contesti sociali. Nella valutazione fenomenologica dell'umore Jaspers si è concentrato
su tre aspetti principali: il coinvolgimento del Sé; il contrasto fra elementi opposti; la natura dell'oggetto del sentimento. I sentimenti sono una caratteristica del Sé, ma attraverso un processo di empatia essi possono venire assegnati ad altri oggetti della consapevolezza. Gli affetti vengono esperiti in forma di contrasti. Questa tipica caratteristica umana del polarizzare l'umore in stati opposti viene utilizzata nell'applicazione della Teoria dei costrutti personali e nell'uso delle Scale analogiche visive per quantificare i cambiamenti dell'umore. I sentimenti possono avere un oggetto definito, per esempio la paura dei gatti; ma possono anche essere privi di oggetto. COMUNICAZIONE DELL'UMORE I nostri sentimenti sono profondamente influenzati da coloro che ci circondano. Sono visibili e comprensibili da parte degli altri, e ciò non è casuale, poiché la loro comunicazione è affidata al non verbale. La ricercanel campo delle espressioni facciali ha indicato l'esistenza di sette gruppi principali di emozioni che sono discriminabili da parte dell'osservatore. Tali emozioni sono: la felicità, la sorpresa, la paura, la tristezza, la rabbia, il disgusto-ribrezzo e l'interesse. Le emozioni sono comunicate in modo non verbale attraverso parti del corpo; inoltre vengono valutate in modo empatico. La valutazione dell'umore degli altri avviene anche senza relativa verbalizzazione. Avviene velocemente, ed è seguita da una risposta comportamentale appropriata da parte dell'osservatore.LA CATEGORIZZAZIONE DELLE EMOZIONI
Jaspers ha categorizzato i sentimenti nei modi seguenti:
- relativamente all'oggetto dell'emozione. Ciò comprende emozioni assai diverse come la paura dei serpenti, il patriottismo, la sottomissione servile. La gamma dei contenuti delle emozioni è, naturalmente, illimitata.
- I sentimenti possono venire categorizzati
relativamente alla loro sorgente. Possono essere sensazioni localizzate; possono esserci sentimenti vitali che coinvolgono tutto il corpo e in cui un'emozione viene descritta soggettivamente come fisica, ma tale da influenzare l'intero organismo in modo completo. Jaspers descrive i sentimenti spirituali.
3) Sarebbe possibile valutare le emozioni in accordo al proprio scopo biologico.
4) La sensazione come stato è la descrizione di tutte le differenti sensazioni che si verificano in un certo momento e descrive lo stato affettivo del soggetto in quel momento.
5) Le emozioni sono state categorizzate in accordo alla loro durata e intensità. Pertanto, la sensazione è una reazione emotiva individuale. Mentre l'affetto è una perturbazione emotiva complessa ma momentanea, l'umore è uno stato emotivo più prolungato che influenza tutti gli aspetti dello stato mentale.
6) Vi è un'importante distinzione all'interno del
Il termine sentire significa al tempo stesso emozioni e sensazioni. L'emozione si riferisce allo stato del Sé, mentre la sensazione si riferisce agli elementi della percezione.
CAMBIAMENTI PATOLOGICI DELL'UMORE
In un certo numero di culture e linguaggi, si ritiene che la depressione abbia una localizzazione anatomica al punto tale che tono dell'umore e parte del corpo diventano sinonimi.
Cambiamenti nelle sensazioni corporee sono elementi importanti in molte condizioni. Una malattia fisica spesso precipita la perdita del normale senso di benessere. Ciò viene soggettivamente esperito come una contrazione generalizzata della vitalità, e può essere associato con altre condizioni psicopatologiche.
SENTIMENTI DI CAPACITÀ PERSONALE
Vi può essere una perdita del normale senso di autosufficienza e della normale autostima. La competenza, in un qualsiasi ambito dell'esistenza, è collegata con una conoscenza ragionevolmente
accurata delle proprie capacità- la capacità, cioè, di conoscere i propri limiti e di non tentare l'impossibile. La perdita dell'abituale sentimento della propria capacità di riuscire a realizzare ciò che si ritiene compatibile con le personali abilità è un sintomo che può manifestarsi in corso di depressione psicotica; ma può anche esprimere una evoluzione nevrotica. I sentimenti di incapacità che ne derivano sono stati descritti da Schmale e da altri autori nel "complesso del rinunciatario". Nella mania, invece, può esserci la sensazione di un sentimento crescente di capacità. ASSENZA, APPATTIMENTO O OTTUNDIMENTO DEI SENTIMENTI L'apatia è l'assenza di sentimenti: ma si può riscontrare anche un ottundimento o appiattimento della risposta affettiva. Il paziente spesso non è consapevole di tale deficienza ma, quando glielo si fa notare, puòDichiararsi d'accordo sull'assenza di una qualsiasi sorta di reazione emotiva. L'apatia è spesso associata con l'anergia e la mancanza di volontà. Il paziente schizofrenico che mostra tale sintomo non ha alcun desiderio o spinta interiore a lavorare o a trovarsi un'occupazione. Può essere apatico al punto di non vestirsi o, addirittura, di non alimentarsi appropriatamente.
I termini "appiattimento" e "ottundimento" non sono identici, sebbene entrambi possano presentarsi in corso di schizofrenia. L'ottundimento implica la mancanza di una sensibilità emotiva. L'appiattimento è una diminuzione della normale gamma di emozioni ed è spesso associata all'anergia nei pazienti schizofrenici. L'individuo non esprime alcuna particolare carica affettiva in qualsivoglia direzione, sebbene ciò che viene espresso sia appropriato nella direzione.
SENSAZIONE DI PERDITA DEI
SENTIMENTI
Questa sensazione si differenzia in modo sottile, ma significativo, dall'apatia. Viene esperita dal paziente come una perdita, una carenza, e copre l'intera sfera emotiva: rabbia, amore, piacere e così via. Il paziente spesso non lo comprende, soffrendo molto e spesso derivandone un senso di colpevolezza.
Tale sentimento si verifica in modo particolare nella psicosi depressiva, ma in alcune occasioni nei disturbi della personalità e nella schizofrenia.
Le forme più lievi sono esperite in forma di depersonalizzazione, oppure la deaffettivizzazione. Il paziente si lamenta dell'offuscamento, della diminuzione, del senso di lontananza delle proprie sensazioni da se stesso, il che viene descritto con il termine, piuttosto dissonante, di deaffettivizzazione.
ANEDONIA
Nell'anedonia si assiste ad una totale incapacità a gioire di alcunché nella vita, o trarre l'abituale soddisfazione dai fatti o aspetti della vita di ogni giorno.
Una perdita della capacità di provare piacere. In origine il termine fu introdotto da Ribot e Klein considerava che fosse un sintomo primario della malattia depressiva. L'anedonia viene anche descritta quale sintomo in corso di schizofrenia, nella quale assume più spesso una connotazione sociale, con l'incapacità a trarre piacere dalle relazioni interpersonali. L'anedonia è quindi un aspetto particolare della perdita di capacità di provare sentimenti.
SENSAZIONE DI CATASTROFE IMMINENTE
Questa esperienza di terrore o di apprensione è naturalmente un'emozione comune e normale. Tuttavia, un terrore senza nome in assenza di una causa ragionevole è osservabile in varie condizioni di patologia mentale.
ESTASI
L'estasi e l'euforia rappresentano fenomeni normali; vi è interesse da parte degli psichiatri nei loro confronti solo se si verificano in modo inappropriato o in grado abnorme. Stati elevati di
Felicità come l'euforia e l'estasi si verificano a volte in soggetti con disturbi mentali o animali della personalità. Il paziente può descrivere un'euforia calma che nell'esaltazione raggiunge l'estasi, sebbene tale stato di umore tranquillo sia relativamente raro e di breve durata. Nella schizofrenia, l'umore estatico può essere associato a deliri di esaltazione. Gli stati estatici, solitamente tinti da un'atmosfera istrionica, possono essere osservati nella dissociazione isterica e possono associarsi alle stigmate religiose. Fenomeni bizzarri di isteria di massa, sovente con associazioni religiose, sono spesso di questo tipo. Una caratteristica dell'estasi è la propria autoreferenzialità. Si assiste a un'alterazione dei confini del Sé in modo che la persona può sentirsi in comunione con l'universo, svuotata di ogni volontà al punto che non sono niente altro che sensazioni.
Le alterazioni dei confini del Sé non assumono solitamente l'aspetto di interferenza con il Sé che tipicamente accompagna le esperienze di passività. Nell'estasi, l'abrogazione del Sé è infatti esperita come volontaria. L'euforia è uno stato di eccessiva e irragionevole allegria; può comunicarsi nella forma dell'allegria della mania, o apparire inappropriata e bizzarra. Solitamente viene osservata negli stati organici, specialmente associata con disfunzioni del lobo frontale. SENTIMENTI LEGATI ALLA PERCEZIONE DEGLI OGGETTI Gli oggetti possono evocare una risposta emotiva in una persona normale. Tale risposta affettiva normale può essere patologicamente esagerata. Sentimenti eccessivi di paura, fino a stati di terrore, possono rimanere intensamente associati ad alcuni oggetti, così come una gioia profonda quanto inappropriata. Gli oggetti ai quali si associa un'emozione possono essere non solooggetti inanimati ma anche pensieri, modalità di pensiero, persone. Il verificarsi di alcune idee può essere regolarmente associato con uno specifico stato emotivo patologico, a volte producendo uno stato fobico. Virtualmente, qualsiasi oggetto della percezione può venire investito di un atteggiamento emotivo idiosincrasico.