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FLESSIONI DELL'ALLEANZA DA ATTIVAZIONE PREVALENTE DEL SISTEMA SESSUALE
Raro poiché è difficile che la diade sia caratterizzata dal prevalere, in entrambi i membri, di motivazioni erotiche e di atteggiamenti di seduzione sessuale che non sfocino mai in atto.
SISTEMA DI COOPERAZIONE PARITETICA (Tomasello, 1999)
Questo SMI ha regole che inducono a considerare un membro del gruppo, che sia interessato al conseguimento di un dato obiettivo più facile da raggiungere attraverso uno sforzo congiunto, come un pari e non solo in base al rango di dominanza.
- Insorgenza precoce di questo comportamento (tra i 14 e i 18 mesi)
- Ricompense ed incoraggiamento non sono incentivi
- Gli scimpanzé adottano lo stesso comportamento
- No effetto culturale
- Mediazione Empatica
ATTIVAZIONE e META:
Invito a condividere l'interesse per qualche aspetto della realtà
SEQUENZE EMOZIONALI TIPICHE:
Sentimento piacevole di condivisione, interesse, fiducia, gioia per il
raggiungimento di un obiettivo. Sentimento di lealtà reciproca, colpa per averlo tradito oppure dolore mentale e collera per aver subito il tradimento. FLESSIONI DELL'ALLEANZA DA FALLITA SINTONIZZAZIONE SUL REGISTRO COOPERATIVO Non accoglimento di quale sia l'obiettivo del paziente per la richiesta di psicoterapia del trattamento durante la Atto terapeutici incompatibili con le aspettative reciproche formatesi all'inizio definizione di un obiettivo condiviso e concordato. Perdita diretta dell'assetto cooperativo costruito nelle prime fasi della terapia con compromissione della fiducia. Movimenti costanti cooperativi del terapeuta, mentre risposte del paziente restano organizzate su SMI diversi. 6. GIOCO SOCIALE (Panksepp, 1998) Altro SMI, che può sempre essere riconducibile agli altri cinque, con la caratteristica che i segnali comunicativi tipici di detti sistemi sono, nel gioco, accompagnati da metasegnali (Bateson, 1955). I metasegnali del giocoIl concetto di "sociale" indica come l'intera relazione vada considerata un "come se", piuttosto che essere presa per così dire "alla lettera". Non si gioca se è attivato ATTACCAMENTO. GIOCO SOCIALE non è un SISTEMA di RICERCA ESPLORATIVA. GIOCO SOCIALE non è un SISTEMA AGONISTICO. L'impulso a giocare è innato, non appreso. Nel gioco della lotta (immobilizzazioni), è l'animale più forte che deve essere disposto a penalizzarsi per continuare. Il sistema sensoriale principale che provoca e supporta il gioco è il TATTO. Il SOLLETICO è un promotore del gioco. Il GIOCO sociale è promotore di fattori di crescita neuronale (BDNF).
Le rappresentazioni sono l'elaborazione di codici o simboli, l'essenza dell'elaborazione delle informazioni. Si basa sulle loro proprietà rappresentazionali e causali; questa reazione a catena di simboli ed eventi dà origine a processi cognitivi come la memoria o il pensiero.
astratto. Il cervello crea simboli i cui effetti sono essi stessi simbolici - contengono informazioni. Le rappresentazioni sono perciò processi dinamici; la loro forma e i loro effetti all'interno del cervello vengono chiamati "processi cognitivi". Se guardiamo i processi di elaborazione in termini di evoluzione, possiamo pensare che pressioni di natura evolutiva abbiano portato a una specializzazione, per esempio, delle capacità di problem solving. Secondo questa visione, ognuno dei vari processi cognitivi è una modalità di rispecchiamento di strategie destinate alla soluzione di un particolare tipo di problema, attraverso la creazione di un determinato tipo di rappresentazione.
- Modelli di rappresentazione non funzionai in una mente adulta. O abbiamo dei deficit nella rappresentazione dell'altro (come nell'autismo) quindi ci sono dei test specifici che ci permettono di misurare questa cosa; oppure ci troviamo in una situazione
più difficile perché ci sono tantissimi test chemente dell’altro o farevalutano tantissime modalità differenti di potersi rappresentare, di rappresentare larappresentazioni/inferenze rispetto un funzionamento al di fuori di me.
- Funzione riflessiva
Fonagy studiando l’attaccamento va a identificare la funzione di capacità di rappresentazione dell’altro sulla base deitrascritti dell’Adult Attachment Interview (intervista strutturata che va a indagare il pattern di attaccamento negli adulti)quindi come se si creasse una sorta di siglatura che permette di creare dei punteggi di funzione riflessiva(rappresentazione di me rispetto alle mie figure di attaccamento).
Indicatori nella AAI:
- Citazione specifica di Stati Mentali
- Sensibilità alle caratteristiche degli Stati Mentali
- Sensibilità per la complessità e la diversità degli Stati Mentali
- Tentativi Specifici di collegare gli Stati Mentali ai comportamenti osservati
LA COSTRUZIONE DEL PUNTO DI VISTA DELL'ALTRO È UN PROCESSO ATTIVO
Quando il paziente processa le informazioni verbali e non verbali del terapeuta, costruisce progressivamente un modello della mente dell'altro ed, in particolare, una rappresentazione della rappresentazione, ossia una METARAPPRESENTAZIONE, che il terapeuta ha di lui.
IL CICLO INTERPERSONALE
"I processi di costruzione dell'individuo portano a tipici comportamenti e comunicazioni che elicitano nell'altro risposte prevedibili. Il soggetto ha delle aspettative sull'andamento della relazione e con questo carico entrerà in rapporto, attendendosi determinate risposte. Le sue previsioni lo muoveranno a comportamenti, automatici o coscienti, congrui con desideri. L'interazione"
sarà guidata proprio da questi desideri, aspettative e comportamenti, anche se il soggetto non ne è consapevole”CICLO INTERPERSONALE DISFUNZIONALEIl soggetto può selezionare altri che giocano ruoli complementari a quelli assunti dal sé (se il sé presta cure selezionerà altri bisognosi d’aiuto), ricevendo risposte che confermeranno le assunzioni sottostanti (gli altri hanno bisogno del mio aiuto);il soggetto anticipa le reazioni degli altri e reagisce in conseguenza di queste previsioni, elicitando proprio le reazioni previste;- SISTEMA NERVOSO AUTONOMOProspettiva storica sistema nervoso autonomoPrima che arrivasse la teorizzazione di Porges, storicamente il sistema nervoso autonomo è stato studiato all’interno della psicopatologia, quindi la fisiologia del sistema nervoso autonomo nella ricerca dell’eziopatogenesi dei disturbi ecc.La concettualizzazione precoce del vago lo definiva come via efferente indifferenziatache si assumeva modulasse la "tonicità" di diversi organi bersaglio. I circuiti che regolano la via sopradiaframmatica (le vie vagali mieliniche che originano nel nucleo ambiguo e terminano sopra il diaframma) non erano funzionalmente distinte da quella sottodiaframmatica (le vie vagali non mielinizzate che originano dal nucleo dorsale del vago e terminano sotto il diaframma). La ricerca e la teoria si sono concentrate sull'antagonismo tra l'innervazione parasimpatica e simpatica per i diversi organi bersaglio. La conseguenza di un enfasi su questo antagonismo in fisiologia è stata l'accettazione e l'uso di costrutti globali come il bilanciamento del sistema nervoso autonomo, tono simpatico e tono vagale in psicofisiologia e medicina psicosomatica. Impliciti nel modello teorico sono quattro caratteristiche importanti che hanno un impatto diretto sullo sviluppo di ipotesi verificabili: 1) il ruolo specifico delle strutture cerebrali e dei circuiti.neurali hanno nella regolazione dello stato autonomoIL CONCETTO DI SICUREZZA
Guardare, ascoltare e sentire l'altro nel momento terapeutico rappresenta un'illustrazione della comunicazione bidirezionale dinamica tra lo stato corporeo e i processi emotivi durante un'interazione sociale.
Affinché l'interazione sociale possa essere di
supporto reciproco e rendere possibile una co-regolazione dello stato