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EFFETTO FRAMING

Induce a differenti decisioni in problemi simili, ma presentati da punti di vista diversi.

TEORIA DELLA RAZIONALITA’ LIMITATA DI HEBERT SIMON

HOMO OECONOMICUS: soggetto razionale in grado di decidere e ragionare secondo principi

stabiliti dalla logica. Ogni comportamento finalizzato al conseguimento della massima utilità con il

minor dispendio – esente da contaminazioni emotive estranee al puro ragionamento.

TEORIA ECONOMICA CLASSICA: i decisori non sono deviati da emozioni personali ma se così

fosse non si spiegherebbero molti fenomeni che anche in economia fanno pensare a una

razionalità limitata.

Limiti:

- Complessità del mondo in cui viviamo

- Incompletezza e inadeguatezza della conoscenza umana

L’ambiente è un fattore da tenere in considerazione – non uno spazio intorno a noi ma anche le

nostre caratteristiche fisiche e psicologiche.

I modelli che postulano la scelta razionale richiedono alcuni elementi:

1- Insieme di alternative di scelta possibili

2- Sottoinsieme di alternative

3- Panorama sugli esiti

4- Funzione pay off che rappresenta il valore attribuito dal soggetto a ogni possibile esito

5- Informazione che colleghi le alternative di comportamento agli esiti

6- Informazione di probabilità che si verificherà su un determinato evento.

Soddisfazione: un decisore ottimizza quando prende una decisione scegliendo la miglior

alternativa possibile. Davanti a una situazione in cui è impossibile optare per la scelta ottimale, il

soggetto che deve prendere la decisione può cercare l’alternativa soddisfacente piuttosto che

quella ottimale.

Livello di aspirazione: definisce l’alternativa soddisfacente, può cambiare da un punto all’altro –

esso cresce se al decisore risulta facile scoprire alternative soddisfacenti e decresce se gli risulta

difficile.

SCHEDA 4 – Le emozioni e la razionalità limitata

Le emozioni svolgono un ruolo chiave perché segnalano all’individuo in azione che un obiettivo

importante ha bisogno di attenzione. Un’intensità emotiva troppo bassa o alta possono influenzare

negativamente la scelta.

AROUSAL: attivazione, livello di eccitazione fisiologica e psicologica causata dall’emozione.

ERRARE E’ UMANO

Ma perché si sbaglia? Il fatto principale è la gestione delle risorse cognitive. Non abbiamo

abbastanza memoria di lavoro per eseguire tutte le operazioni richieste e non sappiamo

comparare gli eventi senza attribuire loro valori soggettivi e l’esperienza ci induce a compiere

azioni inadeguate.

Ricerca di qualcosa di vero o falso ma invece esistono infinite sfumature di varietà.

I PROCESSI DECISIONALI E IL RUOLO DELLE NARRAZIONI

Una volta maturata la decisione di partire, segue un processo di selezione e valutazione di ipotesi

sulla meta della vacanza: seguire una valutazione razionale che soppesi i pro e i conto di ogni

ipotesi.

Le narrazioni non sempre bastano a far maturare una decisione, il viaggio implica un notevole

coinvolgimento emotivo e si può giungere alla conclusione di non partire. Le emozioni possono

bloccare.

Chi non viaggia solo, la maggior parte dei turisti, concorda le decisioni con i compagni di viaggio i

quali hanno spesso esigenze diverse e ciò che è irrilevante per qualcuno potrebbe essere

insopportabile.

IL VIAGGIO

PRIMA DI PARTIRE

Una volta deciso il luogo da raggiungere e il percorso da compiere si raccolgono informazioni

sempre più dettagliate da fonti ritenute attendibili.

I gesti diventano più funzionali e mirati alla preparazione del viaggio e potremmo chiederci se il

viaggio non sia già iniziato. La vita è già cambiata.

Passato e futuro sono due coni i cui vertici coincidono nell’attimo presente (partenza) anche se è

molto diffusa nel tempo.

IL TRANSITO DEL VIAGGIATORE

È una condizione del tutto particolare nell’esperienza del viaggio. Lo spostamento fisico da un

luogo a un altro comporta dei mutamenti nel rapporto con lo spazio e con le genti.

Leed afferma che il transito è un evento qualitativamente diverso sia dalla partenza che dall’arrivo

perché è un’esperienza di movimento – mentre nella partenza e nell’arrivo si ha il distacco dal

luogo o la creazione di un legame con il luogo.

Transito: mezzo di percezione, guida la soggettività del viaggiatore che diventa più consapevole di

se come osservatore di un mondo che gli passa davanti.

È ambivalente perché collega il viaggiatore al mondo ma allo stesso tempo lo distanzia da esso –

per vedere il mondo occorre muoversi.

Il moto è nullo se lo si interpreta come una successione di istanti immobili.

FLOW STATE (stato di flusso): esperienza di assoluto piacere che si risolve nell’andare, dove la

persona pensa solo a mantenere l’abbandono dell’inerzia del movimento senza badare a se come

soggetto.

Non sempre il transito è piacevole, il flusso dell’andare non implica quindi sempre una forma di

benessere a volta provoca distacco dall’ambiente in cui vengono fissati di tanto in tanto dei punti di

riferimento.

“il transito è una forma di libertà ambigua, una forma di movimento che spesso permette al

viaggiatore di non pensare dunque seguendo schemi lineari come la strada, l’aeroporto ecc. –

Leed.

L’ARRIVO

È incerto anche il quando si arriva. Qual è la porta d’ingresso al luogo visitato? La sensazione di

essere arrivati non coincide con la presenza fisica in un altro luogo – non esistono confini netti ma

aree di passaggio.

Arrivati a destinazione si entra in una parentesi temporale che spesso contraddistingue il TEMPO

DELLA LONTANANZA in cui si cercano sensazioni che non sono connesse al quotidiano.

Emozioni positive si alternano a quelle meno piacevoli date da imprevisti e dissonanze nelle

aspettative – si giunge sul luogo dopo averlo già visitato con l’immaginazione.

Quando si deve tornare a casa cominciano i ricordi delle emozioni vissute e si prefigura il ritorno a

casa – alle emozioni piacevoli del soggiorno si sovrappongono quelle tristi della partenza.

IL TEMPO DEI RICORDI

Una volta visitato un luogo non torna ad essere un luogo come tanti altri, in un certo senso ci

appartiene.

I giorni immediatamente successivi al rientro risentono ancora ancora del contagio emotivo

avvenuto nel corso del viaggio – lentamente si prendono i ritmi quotidiani e il ricordo delle passate

emozioni di deposita.

Il tempo lavora e la valutazione dell’esperienza cambia facendosi più sfumata (OTTIMISMO

MNESTICO) – il viaggio appare più piacevole di quanto realmente sia stato e se ne rammentano

prevalentemente gli aspetti positivi. I ricordi dell’esperienza passata saranno le basi su cui si

fonderà la motivazione per nuove partenze.

NARRARE E NARRARSI IL VIAGGIO

I resoconti dei viaggiatori non sono obiettivi, essi riflettono le categorie di riferimento del singolo e

della sua cultura – le comunicazioni tra culture rappresenta da sempre un’area di incertezze e di

casuali o volute incomprensioni.

GESTALT: i nostri sensi selezionano e organizzano i dati del mondo esterno in strutture dotate di

senso, integrando le parti mancanti al fine di far quadrare i conti – esposti a stimolazioni

sconosciute, in un ambiente estraneo, tenderemmo a cercare una conferma delle conoscenze

possedute.

Interviene la fase del ricordo, modificazione delle esperienze apprese che si rielaborano

costantemente.

Più il tempo passa più la memoria rielabora e modella i ricordi i quali si depositano sulla cultura e

diventano materiale di riferimento per il resto del gruppo.

LA SODDISFAZIONE DEL TURISTA

Già durante il viaggio si compiono valutazioni sugli eventi e si tenta di capire se quell’esperienza

sia positiva o meno.

MODELLO DI BOWEN – 2000, la soddisfazione o la delusione del viaggiatore dipende da:

1- Conferma/disconferma delle aspettative (esame delle aspettative, connesso alla

valutazione degli standard stabiliti in precedenza e al loro confronto con gli eventi accaduti

– si riteneva che la soddisfazione del turista derivasse dalla conferma delle aspettative ma

invece l’imprevedibilità delle situazioni spesso genera la vera esperienza turistica. Se

l’adattamento avviene con successo si ha la soddisfazione altrimenti si ha

l’insoddisfazione.)

2- Attribuzione (la valutazione degli eventi dipende anche da come si percepiscono le cause

– processo chiamato INFERENZA CAUSALE PERCEPITA: di fronte a una situazione si

cerca di comprenderne le ragioni e attraverso le cause e gli effetti si arriva al motivo.)

- locus: insieme di credenze su chi o cosa possa risolvere il problema

- stabilità: durata del problema nel tempo

- controllabilità: livello di padronanza degli effetti e delle proprie azioni

3- Emozione (soddisfazione in merito all’esperienza del viaggio che ha una forte

connotazione emotiva – l’emozione permette di valutare in positivo o negativo una

situazione come piacevole o spiacevole.)

4- Equità (la soddisfazione può dipendere anche dal trattamento ricevuto da parte di chi ha

organizzato il viaggio – il rapporto tra turista e organizzatore è quello tipico fra operatore e

cliente.)

TEORIE DELLE EMOZIONI

PROBLEMI DI DEFINIZIONE E APPROCCI TEORICI

Tendare di definire la natura delle emozioni è un’impresa non da poco – si può parlare di emozioni

neurologiche, somato/fisiologiche.

EKMAN: affronta il problema con lo studio della mimica facciale e la comunicazione non verbale

delle emozioni.

QUALIA: vissuti esperienziali diretti, aspetti qualitativi del nostro rapporto con il mondo.

L’emozione potrebbe essere interpretata come un insieme complesso di interazioni tra fattori

soggettivi e oggettivi mediate da sistemi neutrali e ormonali che possono:

- Dare origine a esperienze affettive

- Generare processi cognitivi

- Attivare reazioni fisiologiche di vasta portata

- Condurre a un comportamento espressivo, finalizzato e adattivo.

Raccogliere le teorie sulle emozioni in 2 grandi aree:

- Approccio dall’alto al basso (top-down): teorie che analizzano le emozioni basandosi sui

processi mentali e raramente scendono nei particolari neurologici – molte teorie prendono

in considerazione gli aspetti valutativi (APPRAISAL) dell’emozione.

- Approccio dal basso verso l’alto (bottom-up): le emozioni hanno origine da sistemi

biologici strutturatisi nell’evoluzione, derivanti da adattamenti filogenetici e trasmessi

geneticamente.

TEORIE COGNITIVE DELLE EMOZIONI

Scienza cognitiva: composto l’esagono cognitivo e fondamentale nella definizione

dell’impostazione teoric

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Publisher
A.A. 2013-2014
24 pagine
7 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher whiteb di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia del turismo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) o del prof Bustreo Massimo.