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RIASSUNTO DEI SEGUENTI ARGOMENTI DI GEOGRAFIA
La Terra è un pianeta speciale, perché ospita la vita in molte sue forme, tra essa quella umana. La Terra
secondo alcune ipotesi nasce come risultato dell’azione di una divinità oppure come una combinazione di
leggi fisiche (almeno dal Big Bang).
PROCESSO DI TERRITORIALIZZAZIONE:
La geografia umana studia la Terra in quanto casa dell’uomo e si occupa della azioni trasformative che
costruiscono l’abitare umano. Perciò per effetto dell’azione umana, lo spazio naturale assume un valore
ANTROPOLOGICO, che diventa TERRITORIO.
Dunque la TERRITORIALIZZAZIONE è la trasformazione antropica della superfice terrestre
indifferenziata, invece la qualità territoriale ( oppure l’agire territoriale) del mondo viene chiamata
TERRITOTIALITA’. Il processo di territorializzazione indica il processo di socializzazione (che genera
conflitti) della natura attraverso una triplice articolazione:
ONTOLOGICO; considera la territorialità come una delle forme del comprendere la realtà del
mondo, e in cui essa si costruisce storicamente nelle circostanze sociali e spaziali che si vanno via
via a determinare .
COSTITUTIVO; mette in piedi le fondamenta materiali e simbolici della territorialità.
CONFIGURATIVO; dove la territorialità assume conformazioni evocative o testimoniali rivolte
alla collettività umana, stati d’animo, desideri d’azione e alle molte declinazioni della conoscenza
della realtà terreste. Inoltre ci offre al piacere di essere percepita come una caratteristica del mondo
bella e positiva.
La territorialità del mondo, nelle triplice articolazione evocate, è un dato di esistenza e come tale un
mediatore fondamentale per la costruzione del profilo individuale e sociale degli esseri umani.
La NATURA è la piattaforma ruotate da cui tutto ciò comincia; essa ha avuto nel corso del tempo e presso
diverse società umane, percezioni e interpretazioni diverse, basate su tre chiavi di lettura:
I. La natura come una qualificazione del mondo e l’abitare come missione sacra.
Prima, seppur esisteva un mondo, non era fatto perché l’uomo potesse viverci. L’apparizione
del mondo geomorfico (rapporto uomo-mondo) istituisce una condizione cosmologica,
bensì provvisoria. Per cui determinante sarà l’azione umana in questo mondo, il modo in cui
gli essere umani tratteranno esso e lo utilizzeranno in maniera più o meno accettabile alla
conformità ai valori divini. Dunque il mondo geomorfico è un mondo specifico, fortemente
legato all’umano, nelle tradizioni mitiche e religiose. Il rapporto che si sigilla tra uomo e Dio
avviene attraverso l’abitazione del mondo e l’agire umano, rappresentata da un segno della
benevolenza divina e prova di responsabilità umana. L’uomo deve agire su sé stesso per
partecipare alla grande opera di Dio.
II. La natura come un campo razionale, un serbatoio di risorse su cui attingere per la
sopravvivenza e lo sviluppo. Abitare la Terra è essenzialmente una sfida per la ragione.
III. La natura come una sorgente di emozioni, cioè abitare la Terra equivale a disegnare una
trama di sentimenti. Già dal Medioevo il sentimento della natura rispecchia la perfezione di
Dio.
TERRITORIALITA’ COSTITUTIVA
Il processo di territorializzazione è:
I. Costitutivo della società; contribuisce in modo decisivo alla evoluzione del gruppo umano.
II. Riflesso dell’azione sociale; produce nel seno di una dinamica collettiva tra cui trae motivazioni
III. Costituzione dell’azione sociale; consente l’ottenimento delle risorse materiali e simboliche di cui lla
collettività insediata ha bisogno per vivere e riprodursi
Esso può essere di due tipi:
AUTOCENTRATA; (sono portatori di conoscenza della terra) sono le comunità locali che decidono
le organizzazioni del proprio territori. La geografia in questo senso appare nella sua forma più
elementare: processo autoreferenziale messo in atto e gestito da una collettività insediata per
definire la propria qualità sociale, assicurare sicurezza e funzionamento, e garantire la propria
riproduzione.
ETEROCENTRATA; (sono portatori d’interesse, capitale e competenze) le comunità locali si
affidano a degli esterni al territorio che decidono le organizzazione. Le modalità del processo di
trasformazione eterocentrata sono: acculturazione cioè pretesto di trasformazione culturale,
appropriazione in cui un attore esterno interviene su uno dei tre meccanismi della territorialità
(denominazione, reificazione, strutturazione) e dominazione dove un attore che si sostituisce alla
comunità sociale assumendosi la responsabilità totale del processo.
Queste due tipologie di territorialità agiscono in maniera concomitante; integrazione, scissione quando è
presente un’assenza di contatto tra i due processi, e disarticolazione in cui il processo eterocentrato incide
sui principi organizzativi e ridisegna gli assetti localizzativi del processo autocentrato che viene alterato,
quindi snaturato nella sua funzionalità.
Il processo di territorializzazione istituisce tre forme di controllo sulla superfice terrestre, a cui essi possono
essere ricondotti: denominazione, reificazione e strutturazione.
CONTROLLO SIMBOLICO- LA DENOMINAZIONE: è in riferimento con i significanti del mondo.
Inoltre essa ha a che fare con l’appropriazione intellettuale del territorio, cioè l’atto originario del
comprendere che attribuisce allo spazio naturale un valore antropico (territorio),un esempio di
appropriazione è il NOME; segno linguistico capace di racchiudere e dire gli altri significati. Gli scrigni che
raccolgono questi significati e li veicolano sono molti, ma uno emerge su tutti: PAROLA. Perciò l’atto
territoriale confidato alla parola è la DENOMINAZIONE, cioè il conferimento di nomi alla superfice
terrestre. La base di questo controllo è di tipo linguistico, nella quale viene descritta le sue tre parti
fondamentali del linguaggio:
I. SEMANTICHE; (significato dei termini). Le dominazioni possono essere orientate a produrre e
veicolare cognizioni diverse: disegnatori referenziali ovvero istituiscono riferimenti sulla superfice
terrestre (est, ovest ,nord e sud), disegnatori simbolici fissano al suolo valori socialmente prodotti e
condivisi fondati su delle credenze (bene/male) , disegnatori performatovi racchiudono concetti e
contenuti di verità razionalmente giustificati di tipo scientifico (vero/falso).
II. SINTASSI; La denominazione costituisce un lavoro collettivo funzionale alla riproduzione del
gruppo, che appare come un campo semiotico, in cui ogni componente ha un valore di segno con
altri segni che formando delle reti di connessioni, relazioni.
III. PRAGMATICHE; gioca sul rapporto segno/interprete che deve servire in qualche modo da guida
per l’osservatore che raccoglie info/indicazioni per soddisfare i suoi bisogni e interessi.
CONTROLLO MATERIALE- LA REIFICAZIONE: l’uomo modella la Terra non solo con la forza del
suo pensiero ma anche con l’abilità della sua mano. Il modellamento materiale della superfice terrestre si
riflette sull’organizzazione della collettività: si moltiplicano i ruoli sociali e si consolida la divisione del
lavoro. Le trasformazioni materiali della superfice terrestre rispondo a tre imperativi fondamentali:
produzione (fabbriche, strade, ponti), insediamento (città e case) e mobilità (per rispondere alle esigenze di
scambio e contatto di gruppi insediati, dovute anche alle manifestazioni climatiche). Il geografo
francese Paul Vidal de La Blache fonda una corrente di pensiero, il POSSIBILISMO: l’uomo ha la
possibilità di trasformare lo spazio in cui abita con la tecnologia e la civiltà riesce addirittura ad aggirare gli
ostacoli della natura, lasciando la sua impronta “nell’ambiente di vita”. Questa trasformazione avviene in una
dimensione storica e secondo l’uso di tecniche di trasformazione dello spazio (es. agricoltura e trattore) .
CONTROLLO ORGANIZZATIVO- STRUTTURAZIONE: consiste nello strutturare e delimitare il
territorio in contesti d’azione nei quali è possibile fare cose, seguendo certe convenzioni. Ognuno degli spazi
che queste linee delimitano è una STRUTTURA: l’area di estensione di un insieme organizzato di relazioni,
in fondo sono dei CONTESTI TERRITORIALI in cui la società realizza i suoi obbiettivi. Le strutture
svolgono spesso funzioni molteplici, che non solo possono essere orientate da finalità differenti (insediative,
produttive e di governance) , ma possono essere di natura differente:
I. FUNZIONI COSTITUTIVE; quelle per cui la struttura è stata creata e realizzata
II. FUNZIONI ACCESSORIE; quelle che la struttura sviluppa nel corso della sua esistenza e che
integrano a vari livelli la funzione costitutiva.
A volte ci può essere un ECCESSO DI TERRITORIALIZZAZIONE: dove la struttura può sfuggire al
controllo collettivo.
TERRITORIALIA’ CONFIGURATIVA
La territorialità del mondo acquista nel pensiero e nella pratica sociale conformazioni molteplici. Tre di esse
mostrano una sorta di vocazione universalista: paesaggio, luogo e ambiente.
PAESAGGIO: è la prima configurazione della territorialità. Esso ha a che fare con la consapevolezza di
un’ARMONIA che regge l’organizzazione del territorio. Un’armonia che si declina in molti modi: bellezza,
equilibrio, proporzione e simmetrica. Perché il senso di quest’armonia può essere colto nell’immediato, ma
parla attraverso la sua profondità storica (testimonianza) e la sua tensione progettuale. Questo sofisticato
dispositivo iconico tanto più acquista e mantiene visibilità rispetto le mere fondazioni territoriali, quanto più
è capace di testimoniare memorie e anticipare eventi. A volte vediamo un paesaggio, ma spesso abbiamo
una semplice visione della superfice terrestre. Di fatto il paesaggio compare una:
I. Una manifestazione empirica della territorialità; ed è un risultato concreto determinato da
un’interazione simbolica tra la sostanza comunicativa dell’agire territoriale e la qualità
dell’osservatore che costruisce il paesaggio grazie alla creazione del nostro occhio (insider/outsider).
Questo dispositivo mette in rapporto tre livelli semantici:
a. Pratiche relazionali: esperienza che il soggetto ha con il paesaggio che osserva e archivia i
dati che ha visto.
b. Pratiche memoriali: pregano la realtà osservata rispetto all’attese percettive che suscitano le
esperienze passate. RICORDO = parte di un bagaglio memoriale.
c. Pratiche progettuali; il paesaggio è qualcosa che non viene solo osservato e memorizzato ,