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Estratto del documento

PROSPETTIVA COGNITIVA:

• Processi di decontestualizzazione: oggetto prototipico, sostituto, immaginario.

• Processi di decentramento dell'azione: ruolo, azione riferita a sé, assunzione di ruolo,

attribuzione di ruolo, reciprocità; oggetto agente, recipiente passivo, attivo, agente attivo,

partner.

• Processi di integrazione/coordinazione degli schemi utilizzati: script, schema singolo,

Sviluppo Socio-Affettivo Pagina 80

• Processi di integrazione/coordinazione degli schemi utilizzati: script, schema singolo,

combinazione singola, multipla; evento narrativo, semplice, complesso.

• Uso del linguaggio verbale integrato nel gioco solitario con funzione di controllo

dell'esecuzione: verbalizzazione egocentrata, sociale nel gioco, fuori dal gioco; competenza

sociale; gioco solitario, imitativo, cooperativo.

• Competenza affettiva: temi ed emozioni prevalenti.

Ruolo dell'Adulto: propositivo, condivisione, ampliamento, direttivo, limitativo, non sostegno, non

interazione.

Il gioco sociale di finzione:

Compare circa a 3 anni, progressiva diversificazione dei ruoli, pianificazione del gioco, trama con

competenza narrativa, gioco di meta-comunicazione e negoziazione --> facciamo finta di.

PROSPETTIVA SOCIO-COGNITIVA:

• Rappresentazione di funzioni: funzioni, ruoli reali, ruoli fantastici; assunzione simbolica di

ruolo, attribuzione di ruolo, attribuzione a un oggetto come ruolo attivo.

• Processi di socializzazione: cooperazione rispetto al gioco; condivisione dei significati simbolici;

role-taking --> da gioco simbolico solitario a collettivo.

• Meta-comunicazione: con i pari, fare finta di, con costruzione e negoziazione nel ruolo:

linguaggio del ruolo, intorno al ruolo --> story-telling, suggerimento, proposta esplicita di

finzione.

PROSPETTIVA PSICOANALITICA:

Similarità tra gioco simbolico-sogno-fantasie dell'adulto. Gioco simbolico rappresenta vicende

affettive legate al sé infantile e alle sue relazioni con i genitori/fratelli emotive sia positive sia

negative. Funzione di elaborazione.

Melanie Klein, psicologia dei bambini, 1932:

Introduce la psicoanalisi nei bambini, gioco come espressione degli affetti inconsci di amore e odio

verso figure parentali e fratelli. Ogni gioco è simbolico, rappresenta vicende legate al mondo e agli

oggetti interni del bambino. Interiorizzazione delle relazioni con gli oggetti familiari nei loro aspetti

buoni e cattivi, insieme alle valenze +/- attribuite dal soggetto. Giocando gli oggetti personificano gli

oggetti del mondo interno. Bambino -> gioco, Adulto -> sogno, strumento elettivo perla psicoanalisi

infantile.

• Gioco simbolico e processi di personificazione:

1. Identificazione proiettiva: b attribuisce a oggetti e giocattoli aspetti del sé e delle

proprie relazioni.

2. Identificazione introiettiva: b stesso si attribuisce ruoli affettivi nel gioco.

Gioco e Simbolizzazione: analisi dei processi di simbolizzazione come strumenti terapeutici.

Similarità gioco-> sogno. Gioco come elaborazione di vicende emotive di tipo relazionale.

Situazioni traumatiche, difficoltà emotiva: comparsa di giochi con temi ripetuti, spesso con finale

drammatico, personaggi con elevate valenze aggressive. Inibizione a simbolizzare, gioco che si

conclude con aggressività diretta.

Donald Winnicott, emersione del sé, oggetti e fenomeni transizionali, 1953.

Relazione fusionale.

Fase di indifferenziazione Sé/oggetto nei primi 4-5 mesi.

Madre che fornisce al bambino n ambiente facilitante per la crescita:

• Holding: madre che contiene emotivamente e fisicamente.

• Handling: madre che manipola il bambino, accudimento, contatto fisico.

• Object-Relating: madre che presenta oggetti al bambino.

Processo di personalizzazione, dai 4-5 mesi: emerge il sé infantile attraverso…

• Integrazione delle esperienze soggettive.

• Senso di continuità del sé.

• Integrazione psiche-corpo.

• Investimento degli oggetti non-me.

Oggetti e fenomeni transizionali: origini del gioco simbolico.

Sviluppo Socio-Affettivo Pagina 81

Oggetti e fenomeni transizionali: origini del gioco simbolico.

Secondo semestre: bambino emerge dalla relazione fusionale con la mdre, sentimenti di disillusione

e separazione.

• Costruzione degli oggetti transizionali --> area intermedia di esperienza, oggetti soggettivi che

rappresentano la madre e la relazione con lei a liv. protosimbolico.

Copertina e sua manipolazione servono a presentare la madre

assente, simbolizzante e simbolizzato sono confusi tra loro.

Sono usati dal bambino quando è sulla soglia del sonno o quando è da solo.

Accesso agli oggetti non me, costruzione della madre come separata.

TEORIA DELL'ATTACCAMENTO:

Matrice interattiva del gioco simbolico: appare dai 12 mesi nell'interazione con la madre, solo

successivamente come gioco solitario. Frequente nei bambini sicuri. Espressione delle prime forme

di conoscenza sociale del bambino codificate in copioni (script) relativi a ruoli familiari e a contenuti

riguardanti l'accudimento parentale e relazioni di attaccamento. Con la M il gioco è centrato su ruoli

complementari. Dai 3 anni compare il gioco con i pari: da condivisione del gioco di un unico ruolo,

poi come ruolo complementare.

In Sintesi:

Gioco simbolico come espressione di competenze sociali, cognitive, meta-cognitive, meta-

comunicative e di elaborazione emotiva. Complessità del gioco simbolico è indicatore di un buon

sviluppo emotivo e cognitivo.

• Aspetti congetturali: modalità di pensiero divergente, implicante libertà referenziale.

• Aspetti trasformazionali: a servizio dell'espressione di emozioni primarie.

• Simbolizzazione delle vicende affettive.

• Processi meta-cognitivi: consapevolezza dell'aspetto di finzione del gioco.

• Processi meta-comunicativi e di negoziazione, gioco di finzione sociale.

• Competenza narrativa.

Bambino solitario costruttivo, Hinde (1993), Corsano (1999):

Gioca da solo in modo costruttivo, parla tra sé e sé in età prescolare. È in grado di interagire con i

pari: capacità di stare da solo, regolazione e auto-organizzazione, costruzione di un tempo per la

solitudine (alone-time) fuori dalla relazione con i pari, di amicizia, di attaccamento.

• Coesistenza di motivazione all'attaccamento, condivisione intersoggettiva, solitudine, auto-

organizzazione.

Bambino che gioca da solo --> soprattutto in età scolare, non è un indicatore di rischio, il problema è

il bambino che mette in atto solo il gioco solitario, senza una collaborazione e una cooperatività.

• Alone time: gioco solitario ma con competenze cooperative e relazionali.

Solitudine positiva? Difficoltà di relazione? --> bisogna osservare e discernere quale delle due è

presente, si mette in atto un gioco solitario autonomo ma anche un gioco simbolico con i pari -->

capacità di auto regolazione sia intersoggettiva, porsi in relazione con l'altro (a partire da 3 anni).

Gioco nello SVILUPPO ATIPICO:

Bambini con deficit cognitivo: Il gioco in tutte le sue forme è rallentato, a causa del ritardo nelle

tappe evolutive --> supporto emotivo fondamentale soprattutto nelle fasi evolute del gioco

(simbolico) correlato a competenze emotive, sociali e di cooperazione.

Disturbo dello spettro-autistico: Difficoltà nell'elemento linguistico, relazione intersoggettiva,

comunicazione --> privilegiano il gioco di tipo esplorativo in modo stereotipato (ripetitivo e senza

modificazioni), solitario, scarso gioco simbolico, difficoltà di attribuzione di elementi della teoria

della mente. Difficoltà ad animare nel gioco simbolico. Osservando le mamme dei b autositici,

hanno capacità di scaffolding come le madri di un bambino con sviluppo tipico, è il bambino a

portare una difficoltà comunicativa.

Bambini istituzionalizzati o con madri clinicamente depresse: Gioco esplorativo più presente,

danneggiato il gioco simbolico, può essere utile un approccio al bambino, favorire il gioco

simbolico --> passare da un livello frammentato e povero a un livello più elaborato, importanza del

Sviluppo Socio-Affettivo Pagina 82

simbolico --> passare da un livello frammentato e povero a un livello più elaborato, importanza del

ruolo del genitore. Sviluppo Socio-Affettivo Pagina 83

Relazioni Orizzontali: Fratelli e Amici

mercoledì 8 novembre 2017 08:56

Relazione

con i Frat...

Relazione tra Fratelli:

Due dimensioni che coesistono:

1. Relazione orizzontale e paritetica: aspetti di empatia, condivisione, conflitto.

2. Relazione verticale maggiore-minore: aspetto para-genitoriale, fratelli sono diversi e possono

esserci conflitti o cooperazione di diverso tipo --> è coinvolta anche la relazione con i genitore,

se conflittuale la relazione con F ne risente.

A cui si aggiunge un terzo tipo di relazione: fratelli-genitori.

Psicoanalisi: cosa succede nella mente di b quando nasce un fratello?

Prima fase di evitamento -> regressione -> possibili fantasie aggressive, con possibili comportamenti

ma anche possibile genitorializzazione, con negazione degli aspetti di gelosia.

Emerge immediatamente una situazione di gelosia, aggressività verso il nuovo venuto --> importanza

l'atteggiamento dei genitori, con la gestione dell'emozionalità del fratello.

• Relazione tra fratelli: aspetti di conflitto che possono essere presenti.

○ Gelosia, rivalità per l'amore dei genitori --> preferenza del genitore per un figlio.

○ Fratello minore che vive fratello maggiore con rivalità.

○ Fratello maggiore vive il minore come un'intrusione (Lacan)

○ Odio fraterno (Winnicott)

Aspetti identificatori: figlio unico non ha speculari con cui identificarsi, i fratelli possono vedere

nell'altro uno specchio/qualcosa di diverso da sé stessi, da cui possono uniformarsi o

differenziarsi --> processo importante, l'identificazione avviene per differenziamento o

rispecchiamento --> possibilità di odio, aggressività ma anche alleanza tra fratelli, possibilità di avere

il fratello come partner in alcune relazione (gemelli: alleanza e fusionalità molto forte +

complementarietà di distribuzione dei ruoli --> difficoltà di differenziazione: si affronta sia dai

genitori sia dal gemello stretto, se non è sostenuto dai genitori ci sono difficoltà di differenziazioni).

Aspetti progressivi: avere un fratello può essere una risorsa, ci si può alleare per conquistare

l'autonomia, attaccamento reciproco (uso l'altro come base sicura), solidarietà e complicità, alleanza

fraterna e codice fraterno --> se tutto funziona bene avere un fratello pu&ogr

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
126 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher nym.95 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dello sviluppo socio affettivo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Riva Crugnola Cristina.