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1. COME NASCONO LE NEUROSCIENZE COGNITIVE DELLO SVILUPPO
rivoluzione sul piano teorico/metodologico: prospettiva
psicologia dello sviluppo cognitivo = assunzione di una
interdisciplinare (concetti teorici e metodologie proprie di altre discipline).
Emerge neuroscienze cognitive dello sviluppo quadro di
negli anni 90 = (Developmental Cognitive Neuroscience),
riferimento teorico e metodologico dei modelli contemporanei dello sviluppo cognizione umana
studiano le modalità attraverso le quali cervello
(connessionismo/neurocostruttivismo); neuroscienze cognitive
supporta i processi mentali, relazioni tra sviluppo
o i rapporti tra processi cognitivi e attività neurale; studiano
cerebrale e sviluppo dei processi cognitivi, per comprendere come il secondo sia vincolato al primo e come il primo
sia plasmato dall'secondo. Approccio composito ed eterogeneo, poco sistematico ma estremamente ricco;
diversamente da approccio elaborazione (importazione all'interno della psicologia dello sviluppo di concetti teorici e
metodologie in prestito da psicologia cognitiva dell'adulto), neuroscienze cognitive dello sviluppo = ispirazione da tutte
le discipline che hanno come oggetto il cambiamento (biologia, etologia, genetica), interesse per modo in cui strutture
biologiche complesse emergono e si sviluppano partire da strutture primitive e indifferenziate.
2. UN APPROCCIO TEORICO INTERDISCIPLINARE ALLO STUDIO DELLO SVILUPPO
pRENDE SPUNTO DA:
- Psicologia cognitiva
- Neuropsicologia
- Neuroscienze
- Neuroanatomia
- Etologia
- Biologia
-Genetica
- Embriologia
- Neuropsicologia
- Neuroscienze
- Neuroanatomia
DA:
-Neuropsicologia/Neuroscienze /Neuroanatomia
1)L’attività cognitiva è un prodotto del cervello.
2)NO visione puramente funzionale della cognizione lasciata in eredità
dall’approccio cognitivista.
3) Incremento conoscenze sulle basi neurali di comportamenti complessi.
4) NO visione statica dell’architettura della mente (plasticità).
5) Specializzazione funzionale e strutturale del cervello (e.g., linguaggio).
- Etologia
1)Studio degli organismi nel loro ambiente naturale, specie-specifico.
2)Ruolo cruciale dell’ambiente tipico della specie nella filogenesi, ma
anche nell’ontogenesi.
- Biologia
1) Riscoperta del legame tra ps. dello sviluppo e scienze biologiche
(GIà con Piaget).
2)Riscoperta “paesaggio epigenetico” di Waddington (1975) (
epigenesi probabilistica).
3) attenzione a Aspetti adattivi e storia evolutiva del comportamento (filogenesi).
4)Attenzione allo sviluppo neuroanatomico del cervello.
- Genetica
1) L’azione dei geni è NON lineare, in quanto influenzata da variabili ambientali
2) Solo in rari casi l’azione di un singolo gene può essere associata ad un singolo tratto
fenotipico.
3) La maggior parte dei geni svolge la propria azione in concerto con un gran numero di
altri geni (e.g., gene > proteina > altro gene).
4) L’espressione fenotipica è altamente NON lineare (e.g., uomo e scimpanzé = per il
98% del patrimonio genetico, esiti molto diversi del fenotipo possono emergere a partire
da differenze molto lievi del patrimonio genetico).
5) L’attività genetica non è strettamente pre-programmata, ma
è regolata da segnali che provengono dall’ambiente esterno e
interno.
6). L’espressione genetica è influenzata dall’esperienza. 9
Approccio interdisciplinare
- Embriologia
1) Lo sviluppo embrionale dipende dalle interazioni cellulari e dall’azione regolatrice che
ogni cellula esercita sulle altre
2) Concezione bidirezionale e probabilistica dell’epigenesi
3.UN APPROCCIO METODOLOGICO INTERDISCIPLINARE A STUDIO DELLO
SVILUPPO
approccio neuroscienze cognitive dello sviluppo raccoglie evidenze empiriche da
paradigmi di ricerca e metodologie di indagine molto diversi:
-contributo deriva da "modelli animali" (studio aspetti comportamentali elettrofisiologici/
neuroanatomici/ molecolari di comportamento e sviluppo in specie animale per
indicazioni teoriche ed empiriche nello studio dello stesso comportamento nell'uomo);
ES studi sulle basi neurali dell' "imprinting" visivo del pulcino, punto di partenza per
modello sullo sviluppo delle capacità di riconoscere i volti nel bambino; ricerche su
scimpanzé = per comprensione natura della cognizione umana e sviluppo all'interno di
domini quali cognizione numerica o consapevolezza di sé.
-Contributo = dall'analisi dei correlati cognitivi dei disordini evolutivi di origine
genetica (da Down/X-fragile), che si accompagnano a deficit in alcune aree
funzionamento cognitivo.
**approccio classico = individua rapporto diretto tra la lesione di specifiche aree del
cervello e specifici esiti cognitivi, le sindrome =interpretata come conseguenza di deficit
cognitivi altamente dominio-specifici derivanti dal danneggiamento di moduli innati
localizzati in specifiche aree del cervello derivante dall'alterazione genetica; questi deficit
lascerebbero inalterato funzionamento cognitivo nei domini mediati dalle aree del
cervello non danneggiate nello stesso modo in cui il trauma a cervello adulto provoca
deficit cognitivo selettivo per l'area lesionata
**approcci più recenti: sindromi evolutive implicano spesso deficit lievi e diffusi a diverse
regioni, derivanti da alterazioni più o meno lievi di alcuni parametri di base del
funzionamento circuiti neurali; queste alterazioni diffuse e aspecifiche possono, nel
corso dello sviluppo, assumere apparenza dominio-specifica in quanto il deficit incide
sulle elaborazione di alcuni tipi di informazioni piuttosto che altri.
contemporaneo
**Approccio allo studio delle sindrome a base genetica= si fonda su concetto secondo il quale la
relazione tra genotipo e fenotipo è indiretta e non lineare. Via via che lo sviluppo procede e la plasticità neurale si
riduce, i deficit = sempre più accentuati nei domini che utilizzano i processi di base intaccati, e sempre meno visibili in
altri domini che tuttavia risultano comunque compromessi. A sostegno = dati che dimostrano che la severità e natura
dei deficit di una specifica sindrome possono modificarsi nel corso dell'ontogenesi; in più = proprietà strutturali e
funzionali atipiche della sindrome sono risultato della disabilità stessa, in quanto sviluppo cerebrale è plasmato
dall'esperienza e i disabili si muovono all'interno di un mondo percettivo differente da quello dei normali
computazionali e simulazioni connessionismo"
approccio metodologico = "modelli realizzate attraverso modelli
neurali", computer
ispirati a struttura neurale cervello, le "reti che è il contributo più recente e è basato sull'uso del
come strumento per simulare l'attività del cervello e le sue proprietà (reti riproducono approssimativamente struttura e
metodo funzionale":
proprietà). In particolare = paradigma di ricerca basato sul di "neuroimaging gruppo
visualizzazione dell'attività neuronale
metodologie di (neuroscienze) che rilevano l'attivazione cerebrale in risposta
alla presentazione di stimoli o durante compiti cognitivi, e consentono di ottenere mappe funzionali dell'attività
cerebrale basate sulla rilevazione variazioni flusso sanguigno o attività elettrica cerebrale (es risonanza magnetica
funzionale (MRI,flusso sanguigno)/spettroscopia nel vicino infrarosso (NIRS, ossigenazione il flusso ematico attraverso
radiazione ottica)/ potenziali evocati relativi all'evento (ERP, rilevano attraverso elettrodi sullo scalpo l'attività elettrica di
alcune aree in risposta al stimolo o durante produzione comportamento, determina sequenza temporale attivazione);
non invasivi, recentemente ERP stilizzata per indagare correlati neurali di competenze percettive e cognitive neonati
(finora indagati attraverso metodi comportamentali quali la abituazione).
3.1 contributo paradigmi di "neuroimaging" funzionale allo studio dello sviluppo cognitivo
Metodi di visualizzazione attività cerebrale = per confrontare dati di soggetti di età diversa;
paradigmi di neuroimaging funzionale consentono di:
utilizzare lo stesso compito con soggetti di età diverse
e di ottenere misure sovrapponibili, confrontabili.
Quindi superato "problema dell'equivalenza delle misure" (necessità utilizzare tecniche e paradigmi specifici per
studiare specifiche abilità nei bambini in età preverbale implica l'impossibilità di confrontare in modo diretto misure
ottenute a età successive attraverso paradigmi diversi).
le competenze cognitive situazioni carichi attentivi e mnestici
Indagare bambini all'interno di che implicano
ridotti, consentendo di registrare risposte cerebrali evocate dalla semplice presentazione di stimoli, senza che al
viewing condition").
soggetto sia richiesto di svolgere alcun compito specifico (condizione sperimentale "free
strumenti di indagine continuità/discontinuità
Quindi tecniche di neuroimaging= promettenti per indagare
(determina se substrati neurali coinvolti sono gli stessi per il medesimo compito nei bambini di tutte le età e
rapporto predisposizioni
mantengono stesso livello di localizzazione e di specificità nel corso dello sviluppo) o tra
innate e esperienza, e indagano se il riconoscimento di categoria di oggetti visivi coinvolge precocemente l'attivazione
di specifici circuiti (come nell'adulto) o se le risposte = aspecifiche e diffuse.
Possibilità di indagare empiricamente concetti teorici.
4.IL RUOLO DELL'ESPERIENZA NELL'EMERGERE DELLA SPECIALIZZAZIONE NEUROCOGNITIVA
legame tra cervello/ cognizione
Ultimi anni = insoddisfazione modo di intendere il (e epigenesi predeterminata, per
cui organizzazione neurale e funzionale della cognizione = estrinsecazione informazione geni, e il cambiamento
cognitivo = da processi maturativi cervello sotto controllo genetico); ciò inadeguato a spiegare complessità interazione
sviluppo del cervello e l'emergere di nuove attività.
Insoddisfazione nasce da: plasticità/adattabilità corteccia
Incremento conoscenze sviluppo neuroanatomia cervello, che mette in evidenza
cerebrale circuiti neurali modificano struttura
(i costantemente in funzione condizionI ambientali).
dall'esperienza e dall'ambiente,
Quindi sviluppo cerebrale non frutto di processi maturativi, ma influenzato interno
(altri circuiti neurali)/esterno (speciespecifico); sviluppo del cervello e della cognizione è indiretta e non lineare,
influenzata da ambiente.
Evidenza dalle neuroscienze = dimostrano presenza, nel cervello adulto, di elevato grado di specializzazion