Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
MOI. Lieberman sottolinea come tali attribuzioni abbiamo un impatto diverso nelle diverse età il bambino è
più permeabile nel primo anno mentre nel secondo si mostra più autonomo e assertivo, rendendo interessante
l’osservazione dei modi i cui trasforma e incorpora tali contenuti genitoriali.
Per esemplificare le dinamiche descritte da questi due autori, presentiamo il caso di un padre con esperienze di
abuso e che mostra comportamenti abusanti nei confronti dei propri figli. Si osserva l’interazione con il figlio
di appena 3 giorni: ha un contatto eccessivamente forte e violento, mostra goffaggine nel manipolare il
bambino, utilizza forzosamente un gioco e continua ad essere intrusivo di fronte ai rifiuti del bambino che, dal
canto suo, non può far altro che afflosciarsi su se stesso mostrano una disorganizzazione degli stai corporei
come collasso di tentativi difensivi. Sul piano terapeutico, ancora una volta si lavorerà un’elaborazione e la
reintroiezione dei propri contenuti tramite l’osservazione della relazione e l’intervista clinica. Quest’ultima
permetterà di far emergere i contenuti inconsci dei genitori che saranno di grande aiuto per poter comprendere
le interazioni con il bambino.
Interessante è lo studio della Lieberman chiamato suggestivamente “Angels in the nursery” che evidenzia
come un buon lavoro terapeutico svolto su genitori con un passato traumatico porta a far emergere in essi
ricordi anche positivi le propri genitori, aprendo la possibilità di ritrovare un’identità genitoriale benevolente
più funzionale allo sviluppo dei figli e che spezza la trasmissione intergenerazionale delle attribuzioni
negative.
Rappresentazioni e interazioni: uno studio longitudinale
Nell’area di studi di Seligman e Lieberman si inserisce anche Arietta Slade che recupera l’ipotesi in base alla
quale i MOI di attaccamento sono correlati con tematiche connesse a fantasie e conflitti inconscio delle figure
genitoriali. La Slade ritiene che i MOI della madre danno luogo ad un altro specifico sistema di
rappresentazioni, ossia al modo in cui la madre rappresenta il bambino e se stessa come madre, a partire
dall’inizio della gravidanza. Ella crea delle apposite intervista cliniche, la Pregnancy Interview e la Parent
Development Interview e come uno studio longitudinale seguendo le donne dalla gravidanza fino al primo
anno di vita del bambino. Ciò che si nota è una correlazione tra le rappresentazioni mentali, aspettative e
fantasie della madre sul bambino, sulla sua qualità più o meno sicura di essere un caregiver e quindi di
regolare i propri e altrui stati emotivi, con lo stile di attaccamento sviluppato ad 1 anno dal bambino.
Esemplificativo è il caso di Barbara valutata con AAI come madre insicura distanziante. La sua narrazione 24
relativa alle sue figure genitoriali è caratterizzata da idealizzazione e negazione degli affetti negativi, elementi
che ritornano nella relazione con la figlia definita come perfetta, ideale e non pervasa da elementi conflittuali,
sebbene sia evidente il fastidio e a volte la difficoltà di gestire l’interazione con la bambina. Questa tendenza
ha anche impedito a Barbara durante la gravidanza di fantasticare sul proprio bambino e di percepire le prime
emozioni nei suoi confronti.
Questo non significa che debba essere una relazione deterministica tra i MOI materni e l’attaccamento del
bambino. Sono possibile delle trasformazione che dipendono da un progresso di riorganizzazione che si attiva
nel periodo della gravidanza e del puerperio. Il grado di sicurezza o insicurezza, sia della madre che del
bambino, dipenderanno dal grado di consapevolezza rispetto ai propri stati emotivi. Il loro riconoscimento,
infatti, potrà permetterne la regolazione.
Modelli di attaccamento e stili di interazione nello sviluppo della relazione
madre-bambino
Tratteremo qui lo svolgimento di una ricerca che nasce con a volontà di indagare in modo longitudinale lo
sviluppo della relazione madre-bambino in base alle variabili e agli approcci teorici fino ad ora descritti. In
particolare, ci si è soffermati sull’aspetto rappresenta zinale, interattivi e temperamentale, allo scopo d
individuare eventuali fattori di rischio o adeguatezza in una popolazione non problematica. Obiettivi specifici
sono:
- Individuare la relazione tra la responsività materna e gli stili di interazione adottati nei confronti le
bambino
- Relazione tra MOI materni e tipo di responsività adottata
- Pattern di attaccamento del bambino e stili di interazione e moi della madre
- Relazione tra caratteristiche tempra mentali e le variabili sopra citate
- Valutare eventuali disturbi dello sviluppo dopo i 2 anni in relazione alle variabili sopra individuate
Soggetti
34 coppie madre-bambino con condizioni economiche di livello sia medio che elevato, età massimo delle
donne di 40 anni, condizioni di partenza no problematiche, bambini nati a termine e sani e all’interno di una
stabile relazione di coppia tra i genitori.
Variabili e strumenti
Si sono valutati i seguenti aspetti:
- Moi di attaccamento delle madri: è stata utilizzata l’Adult Attachment Interview. In base alla codifica
della Main vengono individuati i seguenti stili di attaccamento:
Sicuro autonomo: narrazione coerente e capacitò di esprimere l’intera gamma di emozioni
o valorizzando le esperienza passate
Distanziante: narrazione incoerente caratterizzata da idealizzazione delle figure genitoriali,
o descrizione generica e svalutante del valore di tali esperienza, difficoltà a ricordare
Preoccupato: narrazione incoerente caratterizzata da vaghezza o prolissità accompagnata da un
o forte impatto emotivo ed una prevalenza di affetti negativi di preoccupazione, rabbia e passività
Non risolto: rispetto al trauma o al lutto. Narrazione fortemente incoerente caratterizzata da
o mancanza di monitoraggio del discorso e di ragionamento
- Qualità dell’interazione madre-bambino: videoregistrazione di 10 minuti della diade in interazione
libera in un ambiente standard attrezzato con dei giochi. La videoregistrazione è stata poi codifica con la
Child-Adult Relationship Experimental Index (care-Index) che valuta alcuni aspetti tra cui l’espressione
del volto, vocale, posizione, affetti, ecc. secondo la codifica della Crittender sono state individuate le
seguenti categorie per la madre:
Sensibile: responsiva e consonante con le emozioni del bambino
o Controllante: direttiva e con presenza di ostilità o intrusivi
o 25
Non responsiva: distacco fisico ed emotivo
o
E le seguenti categorie per il bambino:
Cooperativo: emozioni positive e disponibilità alle proposte materne
o Difficile: resistente alle proposte
o Passivo: riduzione del contatto fisico ed emotivo
o Compiacente compulsivo: cauto e inibito e compiacente verso la madre
o
- Pattern di attaccamento del bambino: tramite la Strange situation
- Livello di sviluppo mentale: scale di Bayley relative allo sviluppo mentale e motorio nella prima
infanzia, valutando la componente percettiva, mnestica, di apprendimento, comunicazione, ecc.
- Caratteristiche temperamentali: questionino sul temperamento rivolto ai genitori di bambini dai 0 ai 12
mesi di Axia che valuta orientamento sociale, inibizione alla novità, attività motoria, emozionalità,
attenzione.
- Eventuali disturbi dello sviluppo dopo i 24 mesi: in base alla Classificazione Diagnostica 0-3 che, nei
suoi diversi assi, tiene in considerazione la diagnosi primaria, la classificazione della relazione, le
condizioni fisiche, eventuali agenti di stress psicosociali e il livello di sviluppo emotivo.
Risultati
Stili di interazione madre e bambino
Le madri sono state ripartite nelle due categorie sensibili e non sensibili mentre i bambini sono stati suddivisi
in cooperativi e non cooperativi. Si è osservata un’alta incidenza di interazioni non sensibili e bambini non
cooperativi e di coordinazione tra questi due aspetti della coppia. Questo è un dato molto importante che
consideriamo che queste valutazioni sono state fatte su un campione di popolazione non a rischio, dove
evidentemente la presenza di pattern positivi non deve per nulla essere data per scontata.
Modelli di attaccamento di madre e bambino
Le madri sono risultate per il 54% sicure, mentre le altre insicure. La variabile sicurezza è associata allo stile
di interazione sensibile o non sensibile che la madre adotta a 3 mesi di età del bambino, ma non risulta
associata nei seguenti 6 e 9 mesi in cui lo stile di interazione può variare notevolmente. Nonostante ciò, nelle
madri sicure si osserva una certa stabilità dello stile di iterazione a tutte le età del bambino. Per contro, solo a
3 mesi le madri insicure sembrano essere non sensibili, mentre a 6 e 9 mesi gli stili di interazione sono
variamente distribuiti. In generale, in media possano dire che nelle madri non sensibili abbiamo una generale
maggiore tendenza ad essere controllanti
I partner di attaccamento dei bambini sono risultati prevalentemente sicuri per il 53% e comune associati ai
moi delle madri. Gli stili di attaccamento sono associati anche agli stili di interazione adottati dalle madri a 9
mesi, e una associazione ai limite della significatività a 3 mesi. Ra i bambini non cooperativi, la maggior parte
mostra una atteggiamento passivo e compiacente-compulsivo. Gli stili di interazione dei bambini, invece, non
hanno relazione con i loro futuri pattern di attaccamento. I pattern di attaccamento sono poi associati alla
stabilità o meno della qualità degli stili di interazione delle madri mettendoli a confronto a 3 e 9 mesi. I
bambini con madri sempre sensibili tendono a diventare sicuri, i bambini con madri sempre non sensibili
tendono a diventare insicuri mentre i bambini con madri instabili tendono ad avere attaccamento
variabili( problema di popolosità del campione). Riassumendo un po’ i dati, si osserva una generale
associazione tra gli stili d attaccamento e di interazione mostrati dalle madre e dai bambini. Questo dimostra
un precoce adattamento reciproco entro il primo anno di vita. si ipotizza quindi una qualche trasmissione
intergenerazionale dei modelli di attaccamento. Il fatto poi che ci sia una maggiore associazione tra stile
materno e quello del bambino nel caso di stabilità sensibile o non sensibile indica come la stabilità in sé sia un
fattore predittivo del futuro attaccamento del bambino. Si è poi riscontrata una relazione maggiormente
significativa tra lo stile materno associato a 9 mesi e l’attaccamento del bambino, valutato a 14/18 mesi,
rispetto alla relazione relativa alla valutazione della madre a 3 mesi, e questo può dipendere dal maggiore 26
tempo passato insieme dalla coppia e quindi maggiore possibilità di adeguamento reciproco, oltre alla
maggiore vicinanza temporale tra la val