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IL COMPLESSO MONDO
1. DELL’ADOLESCENTE.
Introduzione alla nostra
indagine.
MONEY – KYRLE (Scuola di Psicoanalisi). Ogni individuo costituisce un proprio modello
di mondo, né è inseparabile e si considera il nucleo. Questo modello prende inizio con
gli esordi dello sviluppo mentale, ed è esposto a continui cambiamenti.
MOSES e EGLE’ LAUFER. La principale funzione evolutiva è l’instaurarsi di una
definitiva organizzazione sessuale. Con l’adolescenza ha inizio una maturità fisica che
incide sullo sviluppo psichico.
KESTEMBERG. La dimensione relazionale è un importante punto di partenza per la
comprensione dell’adolescenza e dei problemi da essa posti. Identità e identificazione
costituiscono un solo movimento, esistendo una costante comunicazione tra l’altro e
se stesso, dove l’altro è la controparte reale della relazione, ma anche il negoziatore
della stabilità della relazione.
relazione interpersonale relazione oggettuale in
SANDLER. Distingue tra reale e
fantasia . La relazione comporta scambi di messaggi, ed esperienze in una grande
varietà di sentimenti, desideri ed aspettative. Ogni partner ha un ruolo per l’altro, e fa
in modo che l’altro gli risponda in un certo modo. Ciò avviene anche all’interno di una
relazione oggettuale in fantasia, in cui un individuo gestirà la relazione in modo da
appagare i suoi desideri. Qui vengono messe in atto varie forme difensive,
comprendenti proiezione ed esternalizzazione. In questa fase l’adolescente deve
confrontarsi sia con i familiari che con le relazioni instaurate fuori.
MALTZER. L’adolescente può oscillare tra quattro posizioni:
1. Restare bambino in famiglia;
2. Collocarsi nel mondo degli adulti;
3. Collocarsi del gruppo dei coetanei;
4. Scegliere l’isolamento.
LADAME. I genitori possono facilitare od ostacolare le potenzialità adolescenziali, in
rapporto alla loro capacità di modificare le proprie rappresentazioni parentali,
elaborando il lutto per la perdita del figlio. In concomitanza con l’adolescenza dei figli,
crisi di
anche i genitori passano un momento difficile, in genere caratterizzato dalla
mezza età che porta a squilibri ormonali, e a una crisi esistenziale in cui fanno un
bilancio della propria vita. Pertanto può essere difficile per loro gestire la fase del figlio
che spinge verso l’indipendenza, spinta anche spesso enfatizzata con comportamenti
oppositivi, in continua oscillazione tra il bisogno di indipendenza e il bisogno di
conservare i legami con la famiglia.
JEAMMET. È possibile raggruppare diversi problemi specifici dell’adolescenza, come
operare scelte concrete, una particolare sensibilità all’immagine dei se rinviata dagli
altri, la tendenza ad esprimere la propria sofferenza attraverso condotte disordinate,
spazio
l’uso del corpo come modalità espressiva con l’altro. Inoltre con il concetto di
psichico allargato , si fa riferimento al ruolo e la funzione del mondo esterno che sono
un aspetto dominante del funzionamento mentale dell’adolescente.
PIERA AULAGNER. Sottolinea il bisogno dell’adolescente di rielaborare la sua vita
passata come base dell’identità. È primario il lavoro di memorizzare e storicizzare un
tempo passato che comunque continua a vivere psichicamente, secondo registri
rappresentazionali diversi nel corso dell’esistenza. Questa costruzione-ricostruzione,
rappresenterebbe la base più solida della consapevolezza del cambiamento.
RICERCA.
200 soggetti di età tra gli 12 e i 18 anni, e 100 soggetti tra i 19 e i 23 (tarda
adolescenza). I soggetti sono stati reperiti nelle scuole, e la loro partecipazione è stata
volontaria. È stato usato l’AICA ovvero, l’Attachment Interview for Childhwood and
Adolescence. Questo strumento permette di individuare cinque categorie di
attaccamento:
a) Sicuro/autonomo: valorizzazione delle esperienze di attaccamento, in un
quadro coerente con un’integrazione tra memoria semantica ed episodica.
b) Distante: svalutazione delle esperienze di attaccamento, ci può essere
idealizzazione e difficoltà a ricordare.
c) Preoccupato: narrazione confusa e incoerente, rabbia e passività.
d) Irrisolto: in presenza di lutti o traumi non risolti si possono riscontrare errori del
monitoraggio del discorso.
e) Non classificabile: in presenta di stati mentali incompatibili e contraddittori.
IL CLIMA FAMILIARE.
2.
La crisi adolescenziale coinvolge sia figli che genitori. L’adolescente subisce dei
cambiamenti irreversibili, modificazioni corporee, maturità sessuale e acquisizione del
pensiero astratto. La coppia dei genitori, deve effettuare un doloroso lavoro per
seguire i cambiamenti del figlio, riattivando i fantasmi della propria adolescenza.
Quindi mentre il figlio è proiettato in avanti, la coppia si trova a dover elaborare il lutto
della perdita della propria adolescenza.
Sin dalla nascita del figlio, si instaurano relazioni attraverso aspettative, fantasie e
desideri.
FREUD. Mette in evidenza come i genitori, alla nascita del figlio, hanno la tendenza a
sospendere in favore del bambino tutte le acquisizioni della civiltà, e a rivendicare i
privilegi a cui hanno rinunciato. Così il bambino deve appagare i sogni e le aspettative
irrealizzabili dei genitori, diventando un grande uomo in vece del padre, o sposando un
principe in segno di riparazione per la madre. La nascita del figlio non elimina i
fantasmi proiettivi dei genitori, e da avvio ad una serie di contrattazioni, che di volta in
volta possono confermare o disconfermare le aspettative dei genitori. Con l’arrivo
dell’adolescenza le fantasie sono minacciate.
delineazioni
SHAPIRO. Definisce il modo in cui i genitori comunicano ai figli
l’immagine che hanno di loro e l’identificazione di questa con le fantasie inconsce.
Il bambino fantasticato dai genitori può dare origine a contrasti, tra il bambino ideale e
reale, a un allontanamento emotivo tra l’immagine che ognuno nella coppia si era
fatto del figlio. L’andamento dello sviluppo psicologico dipende dalle cure materne e
dall’ambiente sociale. È importante per il bambino avere accanto a sé genitori che
l’aiutino a crescere attraverso un processo di accoglimento dei contenuti emotivi
Reverie
intensi e la loro restituzione in forma più tollerabile ( di BION).
Nell’adolescenza il rapporto genitori-figlio, deve raggiungere una certa simmetria. Se
prima il rapporto era asimmetrico, cioè era basato sulla dipendenza del figlio, ora deve
diventare più simmetrico. Un forte ostacolo a questo, è la tendenza degli adolescenti a
bruciare in fretta le tappe, la paura di non essere all’altezza e di sentirsi solo, a volte fa
venire voglia agli adolescenti, di tornare al paradiso infantile. Invece, il ragazzo si trova
a prendere consapevolezza di se, a costruirsi un’identità per il futuro. La paura di
essere soli, mette l’adolescente in continua oscillazione tra il bisogno di indipendenza
e la necessità di conservare i rapporti parentali. D’altra parte i genitori devono
accogliere le modificazioni del figlio, e far crescere anche il loro modo di essere padre
e madre. Durante la crescita, inoltre il bambino passa attraverso un processo di
disillusione, separandosi dalla madre, in quanto lui e lei sono due entità diverse. Sarà
l’accoglimento emotivo da parte dei genitori a decidere l’esito della crisi che il ragazzo
sta vivendo. Inoltre, la differenza generazionale è un fattore importante che si è
andato sviluppando nella società moderna. L’influenza sociale, appunto, sembra avere
un ruolo di primo piano nel plasmare, indirizzare, plagiare il rapporto genitori-figli.
L’adulto stesso è cambiato, è più immaturo e precario, tanto che si riscontra un
elevata percentuale di figli che rimangono a casa a lungo, in una sorta di adolescenza
protratta, una tarda adolescenza. Si deve anche tenere conto che oggi all’interno della
nonni
famiglia, vi sono altre figure, i , e che anch’essi sono stati modificati
dall’influenza sociale e il suo evolversi. Mentre prima incarnavano una sorta di
memoria storica, portatori di modelli identificatori, ora i nonni fungono per lo più da
supporto economico o un da aiuto per le mamme che lavorano.
KAES. I nonni giocano i loro nipoti contro i genitori, apparendo così meravigliosi
squalificando il lavoro dei genitori, oppure si identificheranno con il Super Io che non si
è sviluppato sufficientemente nei loro figli. I nipoti vedono nei nonni, dei genitori
idealizzati, migliori di quelli reali, da momento che stanno vivendo un momento di
aggressività verso di loro. I nonni accrescono ancora di più, in questo modo, le
difficoltà dei genitori.
IL RAPPORTO CON LA MADRE
3.
Le funzioni della madre sono molto importanti. La madre svolge funzioni di
contenimento delle emozioni, delle sensazioni del bambino nella prima infanzia, la
funzione di supporto e sostegno alla crescita, allo sviluppo psico-affettivo.
BOWLBY. Attribuisce molta rilevanza all’attaccamento del bambino alla madre nella
prima infanzia, come creazione di una base sicura per gli sviluppi successivi. Questo
sembra influenzare la futura personalità del bambino e le sue capacità di relazionarsi.
Le rappresentazioni mentali, riguardanti l’attaccamento vanno incontro a continue
revisioni quando le trasformazioni corporee, sessuali, la riflessività e l’introspezione
inducono l’adolescente a rivedere i modelli operativi dell’infanzia.
KLEIN. Ha teorizzato che il senso di identità del bambino si costruisce proprio a partire
dallo scambio introiettivo-proiettivo con la madre nei primi mesi di vita, per cui se
prevalgono esperienze positive il bambino introietterà un oggetto buono e il suo
sviluppo psichico sarà sano e varrà arricchito con le relazioni con gli altri membri della
famiglia. identità
Il lavoro dell’adolescenza è la costituzione di un’ stabile e differenziata, che si
intreccia con l’identità sessuale. Quest’ultima e la scelta di un oggetto d’amore
eterosessuale dipendono dal disinvestimento con i genitori soprattutto con la madre.
L’identità sessuale, si forma sia dall’identificazione con il genitore del proprio sesso,
che dall’integrazione di elementi provenienti da entrambi i genitori.
BIRRAUX. A partire dalla pubertà, ha inizio un periodo di rotture di equilibri e di
disorganizzazioni nel mondo interno del ragazzo, che si esprime nel mondo esterno
attraverso la difficoltà a comunicare nella famiglia. Gli