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POSITIVO NEGATIVO
APPETITIVO rinforzo positivo: cresce la prob. Rinforzo negativo: cresce
di risposta la prob. di risposta
AVERSIVO punizione positiva: decresce la prob. punizione negativa: decresce
di risposta la prob. di risposta
Condizionamento discriminativo
È possibile fare in modo che una risposta operante venga controllata da uno stimolo più specifico di quanto
non sia l’intero ambiente dentro la gabbia di Skinner.
Si tratta di rinforzare le risposte in presenza di uno stimolo specifico e nell’estinguerle in assenza dello
stimolo, che viene detto stimolo discriminativo.
Il suono è lo stimolo discriminativo che può essere visto come un indizio perché è presente solo quando
l’animale riceve il rinforzo.
Poiché crea l’occasione per ricevere un rinforzo lo stimolo discriminativo assume valore di rinforzo per cui si
possono creare concatenazioni infinite di stimoli.
Tecnica del modellamento per approssimazioni successive (shaping)
Viene rinforzata ogni risposta che si approssima a quella desiderata aumentando la ricompensa quando ci si
avvicina alla risposta completa finchè questa non compare (es: ogni volta che gatto si avvicina alla leva gli do
un po’ di cibo così capisce che per averne di più deve premerla).
Il modellamento è utilizzato per modificare il comportamento umano (es: acquisizione linguaggio; rinforzo
sociale, rinforzo balbettii, rinforzo corretta pronuncia, ecc.).
Funzione: insegnare comportamenti inizialmente non presenti anche se possibili e far fronte alla possibilità
che il soggetto non emetta spontaneamente la risposta desiderata.
Estinzione: mancato rinforzo di una risposta produce il declino della frequenza con cui tale risposta viene
emessa.
L’impotenza appresa
Gli animali imparano velocemente una risposta di evitamento anche in presenza di uno stimolo aversivo
condizionato.
Es: luce unita a shock elettrico porta alla fuga; la luce porta alla fuga. impotenza
Se l’animale non può evitare stimoli aversivi, manifesta un comportamento passivo denominato
appresa.
Es: cani che subiscono shock elettrico e sono impossibilitati a muoversi e quindi fuggire lo stimolo aversivo,
dopo numerose prove, non manifestano alcuna risposta di fuga anche se lasciati liberi di muoversi.
Nel condizionamento operante, Skinner scoprì che la risposta dell’animale era più veloce quando
l’abbassamento della leva produceva solo a volte il cibo (rinforzo variabile).
Sperimentò diversi programmi di rinforzo in funzione di:
Tempo: intervallo fisso o variabile
Prestazione: rapporto fisso o variabile
Ci sono due tipi di rinforzo: continuo o parziale
In quello continuo il rinforzo segue ogni comportamento corretto dell’organismo (conduce al fenomeno
dell’assuefazione).
In quello parziale il rinforzo viene fornito solo ogni tanto.
Skinner ha utilizzato quattro programmi di rinforzo:
intervallo fisso:
Schema a dopo ogni risposta rinforzata passa un periodo di tempo fisso prima che
sia fornito un altro rinforzo; si ha una frequenza di risposta che varia in modo regolare. Il soggetto
calibra le sue azioni sui tempi di rinforzo.
intervallo variabile:
Schema a ogni rinforzo è separato da quello successivo da un intervallo di
tempo variabile intorno ad un valore medio, la cui durata effettiva è imprevedibile; si hanno risposte
con frequenza bassa e costante. In questo caso l’apprendimento è più rapido; il soggetto lavorerà di
più e apprenderà di più.
rapporto fisso:
Schema a una risposta deve essere prodotta un numero fisso di volte prima di
ricevere un rinforzo; si ha una frequenza di risposta in serie successive costante.
rapporto variabile:
Schema a una risposta deve essere prodotta un certo numero medio di volte
prima che compaia il rinforzo, ma questo numero è sempre diverso; si ha una frequenza di risposta
alta e costante, con pause dopo il rinforzo più brevi di quanto non si abbia nel rapporto fisso. La
risposta è emessa continuamente e i tempi di riposo si riducono. curva cumulata delle
I tassi di risposta vengono calcolati sulla base della pendenza verso l’alto della
risposte. L’altezza della curva è data dal numero totale delle risposte fornite dal soggetto fino a quel
momento.
Gli schemi di tipo variabile portano a comportamenti più resistenti all’estinzione (es: gioco d’azzardo).
Applicazione del rinforzo:
Promozioni e prodotti civetta: utilizzati per attirare i consumatori sul punto di vendita. L’obiettivo è
aumentare la probabilità che i consumatori acquistino altri prodotti a prezzo pieno.
Le vendite con clausola soddisfatti o rimborsati o con diritto di recesso: il consumatore è indotto a
considerare il prodotto, questo aumenta la probabilità che il prodotto venga acquistato.
Comportamento superstizioso
Skinner distribuì a dei piccioni il cibo a intervallo casuale, ma frequente: i piccioni attribuirono il premio
all’ultimo evento rilevante, cioè allo specifico movimento compiuto appena prima di ricevere cibo. Il
piccione sviluppa una serie di comportamenti stereotipati, tipo girare su se stesso, sbattere le ali, ecc.
I rinforzi sono classificati in base a tre criteri:
Valenza sull’organismo:
rinforzi positivi e negativi
Bisogni:
rinforzi primari e secondari (motivazione)
Modalità di somministrazione:
continua o intermittente (parziale)
Apprendimento associativo vs condizionamento classico
Relazione di consequenzialità fra due SC e SI
Organismo passivo
Limitato ad alcune risposte riflesse specifiche evocate da stimoli particolari e ben identificabili: la
risposta è elicitata
Apprendimento associativo vs condizionamento operante
Rapporto di previsione fra uno S e una R
Esteso a comportamenti che apparentemente avvengono in maniera spontanea o in assenza di stimoli
scatenanti
Vengono emessi quando questi comportamenti determinano variazioni ambientali favorevoli. I
soggetti tendono a ripeterli (legge dell’effetto) se al contrario determinano effetti spiacevoli
diminuisce la loro frequenza (punizione)
Apprendimento secondo i cognitivisti
Comporta un cambiamento nei processi mentali
Principi guida: rappresentazione mentale
Fenomeni studiati: processi mentali nascosti
Pavlov sosteneva che l’apprendimento classico ha luogo solo se c’è contiguità temporale e contingenza.
Quest’ultima è l’osservazione della concomitanza tra un cue (stimolo) e un outcome (conseguenza). La
frequenza delle contingenze esperite può essere descritta da tavole di contingenza. Pavlov e Skinner
considerarono soprattutto gli effetti sull’apprendimento delle contingenze SC e SI e SC e assenza SI ed
utilizzarono prevalentemente SI incentivanti in forma primaria o secondaria.
In base agli studi classici, le condizioni necessarie e sufficienti perché l’apprendimento si verifichi siano:
Ripetizione di contingenze
Contiguità temporale
Valore incentivante dello stimolo incentivante
Pavlov e Skinner però non considerarono le contingenze assenza di SC con SI e assenza di entrambi gli
stimoli.
I cognitivisti superano la prospettiva di Pavlov riguardo a ciò che concerne il processo attraverso cui le
associazioni sono acquisite e rafforzate durante la ripetizione di prove. Oggi sappiamo che contiguità,
ripetizione e valore di incentivo sono fattori importanti ma non sono necessari o sufficienti per far verificare
l’apprendimento.
La critica cognitivista si basa sul fatto che viene dimostrato come l’apprendimento richieda un secondo
Rescorla, predittività
fattore più importante della contiguità temporale. Secondo il fattore critico è la
(contingenza), non la contiguità temporale. L’apprendimento richiede quindi l’acquisizione e la
rappresentazione delle conoscenze.
Dalle tavole di contingenza si può ricavare:
Probabilità della conseguenza in presenza dello stimolo (a/a+b)
Probabilità della conseguenza in assenza dello stimolo (c/c+d)
∆P
La differenza tra le due probabilità condizionali è la misura di covariazione più citata.
∆P è detto contrasto tra contingenze o predittività e indica la capacità di un segnale di prevedere una
conseguenza oltre quanto questa sia già prevedibile in quel contesto in assenza di stimolo.
Indica la forza della relazione tra lo timolo e la sua conseguenza. Se il suo valore è positivo allora la presenza
del segnale produce un incremento di aspettativa della conseguenza. Se è negativo genera un decremento
dell’aspettativa. Se è nullo indica che non vi è alcuna covariazione.
previsione,
Il primo obiettivo dell’apprendimento esperenziale è la che è supportata dalla covariazione. Il
delta P è una misura di covariazione quindi il primo obiettivo dei processi che guidano l’apprendimento
esperenziale si esaurisce nello stimare il delta P.
Il secondo obiettivo è l’intervento: capacità di prevedere quali comportamenti attivi rivolti verso l’ambiente
produrranno determinati eventi con conseguenze prevedibili desiderate o no, ai quali si sarà pronti a reagire.
La covariazione può indicare causalità, ma questo è da verificare in base ad altri fattori, come la presenza o
l’assenza di concause comuni tra stimolo e conseguenza.
Ciò che accumuna la prospettiva rispondente e quella operante è l’idea che ciò che supporta l’apprendimento
o lo indebolisce è il saper fare o meno previsioni accurate.
Per i cognitivisti l’apprendimento classico si spiega perché l’animale associa allo stimolo condizionato la
rappresentazione mentale dello stimolo incondizionato e ad essa risponde. La relazione osservata tra SC e
rappresentazione mentale
RC è mediata da una dello stimolo incondizionato originale.
aspettativa.
La rappresentazione mentale è vista come
La teoria dell’aspettativa spiega il fatto che una risposta condizionata spesso differisce dalla risposta
incondizionata (es: la risposta del cane alla campanella non è uguale a quella al cibo).
Rescorla
Per il condizionamento classico non è un processo meccanico come aveva pensato Pavlov, infatti i
cani erano sensibili al fatto che Pavlov non era un indicatore affidabile dell’arrivo del cibo (non sbavavano
quando vedevano Pavlov).
Questo perché Pavlov non era solo collegato alla somministrazione di cibo, ma anche ad altre attività. È
cognitive
quindi importante notare come le componenti siano coinv