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Le scale WAIS-R e WISC-R
Le prime smagliature dell'approccio psicometrico si sono manifestate negli anni '70: veniva ribadita la non rappresentatività delle prove dei test in quanto veniva rappresentato solo un determinato tipo di abilità, quello che NEISSER definisce "intelligenza accademica", caratterizzata dalla mancanza di considerazione degli aspetti comunicativi e adattivi fondamentali nella vita quotidiana.
Si ha così uno spostamento di attenzione dal problema della misurazione di un'intelligenza generale alla misurazione di quei meccanismi e processi implicati nell'esecuzione di diversi tipi di compiti che caratterizza l'approccio cognitivista. Infatti, i processi cognitivi contribuiscono a denotare il comportamento intelligente e sono alla base delle differenze tra gli individui.
In tal senso, lo studio dell'intelligenza in relazione alle differenze individuali è stato orientato soprattutto verso...
L'elaborazione delle cosiddette TEORIE ESPLICITE volte a rintracciare le strutture dell'intelligenza attraverso l'analisi delle prestazioni di soggetti sottoposti a vari compiti che si riteneva potessero misurare il comportamento intelligente (le teorie implicite oltre alle abilità cognitive considerano le abilità di tipo sociale e pratico).
Capitolo 4: LE INTELLIGENZE
In tempi più recenti, sono state elaborate le teorie implicite dell'intelligenza, che delineano un concetto di intelligenza che non considera solo le capacità cognitive ma anche le abilità di tipo sociale e pratico.
Tra i modelli più attuali di rappresentazione dell'intelligenza hanno trovato ampio consenso:
- il MODELLO DELLE INTELLIGENZE MULTIPLE di GARDNER
- la TEORIA TRIARCHICA DELL'INTELLIGENZA di STERNBERG
Secondo il MODELLO DELLE INTELLIGENZE MULTIPLE di GARDNER le differenze tra i soggetti si riferiscono all'efficienza con cui vengono
Processate le informazioni e alle modalità di accesso ai sistemi simbolici. L'elemento innovativo di questo modello è che ogni soggetto si evidenzia per una miscellanea di intelligenze che sono diversamente compresenti; inoltre, viene rivendicata l'indipendenza delle varie facoltà intellettive, per cui il danneggiamento di una determinata area cerebrale non compromette necessariamente il funzionamento delle altre.
In particolare, Gardner inizialmente individuò 7 intelligenze ma in seguito individuò altre 3 possibili candidate che tendono a configurarsi quali intelligenze:
- INTELLIGENZA LINGUISTICA legata alla sensibilità per il significato e per le diverse funzioni del linguaggio
- INTELLIGENZA LOGICO-MATEMATICA legata alla capacità di stabilire rapporti su simboli e parole
- INTELLIGENZA MUSICALE legata alla capacità di riconoscere l'importanza di una serie di suoni aritmicamente organizzati
INTELLIGENZA SPAZIALE legata alla capacità di percepire le forme e di differenziare gli elementi nei diversi contesti.
INTELLIGENZA CORPOREA legata all'uso del corpo per fini espressivi.
INTELLIGENZA INTRA-PERSONALE legata alla capacità di capire e di esprimere i propri stati d'animo.
INTELLIGENZA INTER-PERSONALE legata alla capacità di cogliere le intenzioni altrui e di esercitare influenza sugli altri.
Le 3 individuate in seguito e aggiunte alle 7 sono:
INTELLIGENZA NATURALISTICA riguarda la capacità di identificare gli individui di una stessa specie, differenziandoli dai membri di diverse specie e la capacità di mappare delle relazioni tra le diverse specie.
INTELLIGENZA ESISTENZIALE riguarda l'abilità di preoccuparsi e di interrogarsi sui contenuti ultimi delle relazioni tra le diverse specie.
INTELLIGENZA SPIRITUALE riguarda la capacità di esplorare la natura dell'esistenza nei suoi vari aspetti.
GOLEMAN,
riallacciandosi a Gardner parla di INTELLIGENZA EMOTIVA legata alla capacità di controllo e di modulazione degli stati emotivi e quindi cruciale ai fini dell'adattamento all'ambiente e della regolazione di tipo sociale. Per Gardner l'INTELLIGENZA è l'abilità necessaria alla risoluzione di un problema. La TEORIA TRIARCHICA DELL'INTELLIGENZA di STERNBERG si configura come un approccio cognitivo alla comprensione dell'intelligenza. Sternberg definisce l'intelligenza in termini di processo composto di 3 parti fondamentali:- INTELLIGENZA ANALITICA riguarda i processi mentali di un individuo che permettono comportamenti intelligenti
- INTELLIGENZA CREATIVA riguarda la capacità di far fronte a nuove esperienze
- INTELLIGENZA PRATICA riguarda la capacità di diventare efficienti e automatici nel ragionamento e nel problem solving
L'approccio innatistico sottolinea l'importanza dei fattori biologici e costituzionali, ma anche del contesto sociale nello sviluppo delle abilità socio-cognitive del bambino. SAMEROFF, in una ricerca, individuò alcuni fattori critici legati alle convinzioni delle madri sullo sviluppo e al loro ruolo di educatrici, al loro benessere emotivo, ai supporti sociali forniti alla famiglia e alla capacità di ridurre gli effetti negativi delle condizioni di vita sfavorevoli.
In questa prospettiva, è fondamentale l'assunto secondo cui le esperienze precoci vengono interiorizzate in schemi cognitivi che diventano sempre più complessi, costituendo delle reti di connessione cognitiva. Queste rappresentazioni sono in grado di elaborare in modo soggettivo le esperienze vissute e le informazioni sociali, influenzando le interpretazioni degli eventi.
Inoltre, la continuità delle esperienze
negative primarie sul successivo sviluppo, sembra imputabile a 2 motivi fondamentali: 1. l'estensione di sistemi cognitivi strutturati ad altri contesti 2. la persistenza di circostanze ambientali negative Tale impostazione implica che se si riconosce che le strutture cognitive possano influenzare il futuro comportamento sociale dell'individuo, occorre anche porre attenzione a quelle circostanze ambientali capaci di determinare una ristrutturazione dei sistemi cognitivi che agiscano sulla sfera sociale. Un'ipotesi interessante è stata elaborata da FABES che spiega lo sviluppo delle competenze sociali e cognitive del bambino facendo riferimento alla regolazione emotiva: sembra, infatti, che l'abilità dell'individuo nel controllare l'espressione delle proprie manifestazioni emotive sia predittore del suo comportamento prosociale. Capitolo 6: DALLA PROSPETTIVA COGNITIVA A QUELLA SOCIO-COGNITIVA La prospettiva cognitiva si distingue per la rilevanza.conoscenza. La conoscenza svolge un ruolo fondamentale nel determinare le differenze tra gli individui nell'apprendimento e soprattutto nel spiegare i processi sottesi alla comprensione e alla memorizzazione di nuove informazioni. Secondo questa prospettiva, esistono diversi tipi di conoscenza: 1. Conoscenza generale: si riferisce a quell'informazione che può essere applicata in qualsiasi situazione. 2. Conoscenza dominio-specifica: si riferisce a quell'informazione che può essere applicata in relazione alla comprensione di un determinato argomento. PARIS e CUNNINGHAM distinguono tre tipi di conoscenza: 1. Conoscenza di tipo dichiarativa o verbale: riguarda il "knowing that", cioè il contenuto esplicito. 2. Conoscenza di tipo procedurale: riguarda il "knowing how", cioè il contenuto implicito. 3. Conoscenza di tipo condizionale: riguarda il "knowing when and why", che si riferisce al motivo e al periodo temporale che rendono opportuno il ricorso alla conoscenza.Il percorso di sviluppo delle abilità cognitive è dovuto non solo alla graduale acquisizione di diversi tipi di conoscenza, ma all'uso della competenza meta-cognitiva che si riferisce all'interazione che si instaura tra le conoscenze e il controllo sul funzionamento cognitivo, l'auto-consapevolezza del proprio funzionamento cognitivo e l'insieme delle variabili psicologiche sottese.
Attualmente, la prospettiva dominante riconduce le differenze individuali a diversi fattori, responsabili delle diverse prestazioni dei soggetti:
- stili di pensiero o strategie cognitive (reiterazione, organizzazione, elaborazione verbale)
- stili di apprendimento
- stili cognitivi
- stili di attribuzione
In particolare, gli stili cognitivi