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LEARNED HELPLESSNESS - SENSO DI SCONFORTO
I primi a descrivere il fenomeno della learned helplessness sono alcuni teorici dell'apprendimento animale in Pennsylvania, i quali hanno dimostrato una marcata incapacità ad apprendere la risposta. Tale incapacità risulta motivata da:
- Deficit motivazionale
- Deficit associativo/cognitivo
- Deficit emotivo
Per spiegare i fenomeni, i ricercatori hanno notato che l'apprendimento si basava sulla passività. Il modello della learned helplessness viene applicato soprattutto ai disturbi del comportamento umano ed è associato agli stati depressivi, i quali secondo Seligman hanno dei punti in comune. I sintomi principali della learned helplessness sono di natura emotiva, motivazionale e cognitiva.
Uno dei primi esperimenti relativi al campo umano è stato fatto da Hiroto su tre gruppi di studenti:
- Il primo gruppo era sottoposto a rumore e toccando una leva potevano controllarlo.
- Il secondo gruppo non poteva controllare il rumore.
- Il terzo gruppo non ascoltava alcun rumore.
Hiroto ha notato che il primo e il terzo gruppo notavano subito la leva della cabina, mentre il secondo gruppo no.
subivanopassivamente il rumore. il fondamento della l.h. e' che i deficit motivazionali sn derivati daapprendere che i risultati nn sono controllabili dal loro comportamento. ABRAMSON stabilisce i seguenti principi sulla l.e.-si manifesta quando 1 soggetto considera improbabilii risulti che desidera ragg. -consiste in 4 tipi di deficit autostima- motivazione -sferacognitiva-emotiva-xsonalita'. l isolamento sociale e' spesso legato alla l.h. e il sogg e'sempre + vulnerabile ed e'sempre + esposto alla depressione. Ormai fa parte del patrimonio culturale della professionalita' docente la certezza che bisognaconoscere lo sviluppo e le funzioni delle capacita' mentali e operative dell'alunno. In parecchie scuole sn state attivati numerosi progetti di sperimentazione che si ispirano inassoluto all'individualizzazione delle forme di insegnamento. obbiettivo principale dellascuola media dell'obbligo e'il passaggio
dall'etoromia all'autonomia che l'alunno non potrà mai raggiungere se difetta di capacità di giudizio critico e di preparazione generale. Ciò che desta la nostra attenzione nell'ambito della tematica sul rischio socio educativo sono i rischi fisici, psicologici e sociali di una famiglia in difficoltà o famiglia problema. I fattori di rischio possono essere singoli agenti patogeni, come la deprivazione economica o lo svantaggio culturale. Il rischio può essere reale o potenziale, influenzamento diretto o indiretto. L'approccio delle scienze sociali alla problematicità del rischio, in linea generale, ha le seguenti connotazioni: pensare alla situazione di rischio presente e non alle sue cause remote, interventi alle situazioni problematiche. In Italia, la ricerca fa registrare in questo campo una relativa arretratezza. La tipologia delle famiglie problematiche è la seguente: famiglie con genitori tossicodipendenti o.alcolizzati.
malati mentali
detenuti
disregate
migranti
cn 1 sl genitore
indigenti
Ogni famiglia nelle condizioni dell'attuale società è 1 progetto rischioso.
Il concetto di rischio occupa 1 carattere di rilievo anche nelle riflessioni psico-pedagogiche
Non si può parlare di bambino senza prima interessarsi della sua famiglia. In qualsiasi società il sistema familiare ha l'insostituibile funzione di provvedere alla sopravvivenza biologica e dello sviluppo musico-fisico ottimale
Dal punto di vista pedagogico sono stati rilevati 2 criteri di interpretazione.
-il 1° vuole individuare i fattori di rischio interni all'esperienza educativa l'altro i fattori di rischio esterni all'esperienza educativa
PARTE
TERZAIL SISTEMA Scolastico italiano pur essendo stao unoi dei principali paesi a conoscere lascuola obbligatoria gratuita(elementare)dela durata di 4 anni si e’ sviluppatocorrellativamente a 2 fatttori negativi 1/ IL TASSO DI ANAFALBETISMO 2 ILDIVARIO TRA NORD E SUD-È questo pesante bagaglio di diversità cher la dispersione ascolastica trae le sue origini.
La dispersione costituisce l’interfaccia di 1 disagio sociale che continua a persistere .La dispersione nella sua attuale complessità registra diversi tipi di povertà:un riferimento e’la realtà che si vive nel mezzogiorno .dove accanto ad una insoddisfazione delle necessitàprimarie si trova anche l’incapacità di scegliere liberamente.
L’art 26 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo , approvata nel 48 sottolinea ildiritto di ogni xsona all’educazione .tali principi nel nostro ordinamento giuridico si trovanonell’art 34
quest'ultimo si articola in 4 commi:
- apertura scuola a tutti
- gradualità dell'istruzione
- i più capaci e meritevoli possono accedere ai gradini più alti di quest'ultima
- lo stato si impegna a rimuovere gli ostacoli se questi diritti vengono violati.
La parola dispersione introduce all'idea della dissipazione di 1 esperienza che si compie. Molti studi hanno messo in evidenza almeno 4 tipi di dispersione scolastica:
- cause socio-economiche
- cause socio-culturali
- cause scolastiche
- cause personali
L'alunno a rischio dispersione presenta almeno la metà delle seguenti caratteristiche: appartiene ad 1 famiglia di immigrati, non ha frequentato la scuola materna, non è aiutato in casa nelle attività di studio, possiede 1 corredo scolastico minimo, in 1° media viene iscritto in classi dove ci sono ripetenti, oltre il 70% è maschio, non partecipa alle gite, ripete più volte la stessa classe. La ricerca sociologica ha messo in luce
l'esistenza di molteplici fattori. Sono stati individuati cause del successo scolastico, componenti genetiche ma anche bio-sociali, che possono condizionare le manifestazioni a livello di intelligenza. Vi è un'ampia concordanza dei ricercatori sociali nel definire il disagio come una forma di sofferenza. Negli anni '60, l'interesse per la problematica scolastica è stato motivato soprattutto dall'estrazione sociale. Negli anni '70, il rapporto Coleman ha messo fortemente in discussione la presunta funzione della scuola di uguaglianza e di opportunità educative per tutte le classi sociali di appartenenza, basata sull'ipotesi che l'insuccesso scolastico dipendeva dalla minore disponibilità di risorse strutturali e culturali. Il rapporto Coleman ha sostenuto che l'istruzione scolastica non sia da ritenere responsabile dell'insuccesso degli alunni. Il rapporto Coleman ha evidenziato l'educazione differenziata. Merthon e Cohen sostengono che tale situazione frustrante sarebbe indotta.negli adolescenti di bassa classe sociale .ed il comportamento deviante costituirebbe lo stato del loro disagio. la correlazione tra insuccessi, disagio e devianza è stata confermata da dati empirici-Nel nostro paese, si può dire ormai consolidata la concezione psicopedagogia fondata secondo il quale è opportuno dare di + a chi ha meno. Il fenomeno della dispersione nonostante abbia registrato notevoli progressi ancora ci sono delle aree a rischio ed è spesso aggravato da strutture scolastiche inefficienti. Lo scarso interesse italiano alla problematica della dispersione è dovuto all'evoluzione storica della scuola che ha ritenuto che in Italia il tasso fosse inferiore rispetto ad altri paesi occidentali. la mortalità scolastica è presente in quelle zone dove coesistono problemi di emigrazione nonché di instabilità economica politica. L'estrazione scolastica è stata ritenuta variabile fondamentale nel spiegare il
rendimento scolastico. CHI SONO I DROP OUT?? SONO DI PROVENIENZA SOCIOECONOMICA BASSA, E IL TITOLO DI STUDIO PIÙ ELEVATO È LA LICENZA ELEMENTARE. È UN GIOVANE COME GLI ALTRI??? la risposta può essere affermativa poiché ciò che lo rende differente dagli altri è soltanto il curriculum scolastico.
PARTI QUARTA
Verifica DEI LIVELLI INIZIALI DI maturità SCOLASTICA CON UNA STRATEGIA PSICO-DIAGNOSTICA.
TEST maturità SCOLASTICA LUNETTA SALERNO - Secondo i dati ISTAT negli ultimi anni in Italia la percentuale dei bambini che alla fine della prima elementare sono dichiarati non idonei oscilla tra 2 e 3%. Una più attenta analisi della fase iniziale della scolarizzazione permette di mettere in evidenza i fenomeni di disadattamento scolastico o insuccesso strisciante ampiamente diffusi ma che non emergono per almeno 3 motivi: 1/ è complicato bocciare un alunno demotivato 2/ si è andata affermando una disponibilità dei docenti a comprendere
disagi degli insegnanti di sostegno. Nonostante le molte certezze della pedagogia e della psicologia, occorre che la scolarizzazione venga problematizzata in un contesto psicologico educativo.- I bambini in età scolare hanno acquisito le competenze per potervi accedere?
- Quali possibilità di sviluppo può avere il processo educativo senza la verifica delle attitudini?
- Si può valutare il livello evolutivo delle capacità?
- Aspetto fisico
- Sviluppo del sistema nervoso
- Regime alimentare
- Sviluppo motorio
- Sviluppo sensoriale
- Maturità sociale
- Autonomia
- Sviluppo ludico
- Relazioni
- Sviluppo affettivo
La maturità scolastica tiene conto delle richieste massime verificate nella scuola elementare.
ANALISI DELLE METE- COSTRUZIONE DI PROVA CIOÈ IL T.M.S.
Il test si inserisce come strumento principale ed è uno strumento diagnostico che verte sulle richieste molto simili rispetto a quelle scolastiche. Il T.M.S. si propone come uno strumento diagnostico dei livelli di potenzialità scolastica, una modalità di somministrazione accessibile non soltanto ai specialisti ma anche ai docenti e ai genitori.
Le richieste di abilità e conoscenze precedenti alla scolarizzazione sono: conoscere la lingua nazionale, saper usare la matita o la penna, essere in grado di memorizzare le immagini, essere in grado di discriminare forme e grandezze diverse.
Nell'epoca della ricerca pionieristica sulla diagnosi della maturità scolastica i pochi test prodotti per tale scopo non si differenziavano dai test di intelligenza culturale free.