Anteprima
Vedrai una selezione di 13 pagine su 60
Riassunto esame Psicologia sociale, prof. Serino, libro consigliato Psicologia sociale, Mayers Pag. 1 Riassunto esame Psicologia sociale, prof. Serino, libro consigliato Psicologia sociale, Mayers Pag. 2
Anteprima di 13 pagg. su 60.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia sociale, prof. Serino, libro consigliato Psicologia sociale, Mayers Pag. 6
Anteprima di 13 pagg. su 60.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia sociale, prof. Serino, libro consigliato Psicologia sociale, Mayers Pag. 11
Anteprima di 13 pagg. su 60.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia sociale, prof. Serino, libro consigliato Psicologia sociale, Mayers Pag. 16
Anteprima di 13 pagg. su 60.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia sociale, prof. Serino, libro consigliato Psicologia sociale, Mayers Pag. 21
Anteprima di 13 pagg. su 60.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia sociale, prof. Serino, libro consigliato Psicologia sociale, Mayers Pag. 26
Anteprima di 13 pagg. su 60.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia sociale, prof. Serino, libro consigliato Psicologia sociale, Mayers Pag. 31
Anteprima di 13 pagg. su 60.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia sociale, prof. Serino, libro consigliato Psicologia sociale, Mayers Pag. 36
Anteprima di 13 pagg. su 60.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia sociale, prof. Serino, libro consigliato Psicologia sociale, Mayers Pag. 41
Anteprima di 13 pagg. su 60.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia sociale, prof. Serino, libro consigliato Psicologia sociale, Mayers Pag. 46
Anteprima di 13 pagg. su 60.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia sociale, prof. Serino, libro consigliato Psicologia sociale, Mayers Pag. 51
Anteprima di 13 pagg. su 60.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia sociale, prof. Serino, libro consigliato Psicologia sociale, Mayers Pag. 56
1 su 60
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

ALLA MEDIA”

SELF – SERVING

BIAS OTTIMISMO IRREALISTICO vs

PESSIMISMO DIFENSIVO

EFFETTO DEL FALSO

CONSENSO vs EFFETTO

DELLA FALSA UNICITA’

13

PSICOLOGIA SOCIALE – CAPITOLO 3: IL SE’ IN UN MONDO SOCIALE

motivazioni

Le dei self – serving bias sono molteplici. Essi possono essere considerati come un

sottoprodotto del modo in cui si elaborano e si ricordano le informazioni su di sé. Confrontare noi

stessi con gli altri implica richiamare alla mente il loro comportamento e il nostro; pertanto, vi sono

molteplici occasioni di fallibilità nel nostro modo di elaborare le informazioni. Inoltre, la ricerca di

autoaffermazione incrementa in senso positivo l’immagine che si ha di sé.

L’autostima ha un lato oscuro, ma anche un lato più luminoso. Quando accadono cose positive, le

persone con un buon livello di autostima tendono ad assaporare e a prolungare tali sensazioni

self – serving bias

positive. I possono essere fattori positivi per la depressione e aiutano a proteggersi

adattivi.

dallo stress e quindi risultano Inoltre, credere nella nostra superiorità può motivare a

raggiungere determinati obiettivi e può sostenere la speranza nei momenti più critici. Tuttavia,

non adattivi.

un’autostima eccessivamente positiva può assumere caratteri Coloro che incolpano gli

altri per le difficoltà sociali di cui si sentono vittime spesso sono più infelici di coloro che sanno

ammettere i propri errori. Inoltre, la costante autoglorificazione e la sottovalutazione degli altri

scatena risentimenti e invidia. I self – serving bias finiscono anche per ingigantire il giudizio delle

persone sui propri gruppi di appartenenza; vi è la sistematica tendenza ad attribuire i fallimenti del

proprio gruppo e i successi del gruppo estraneo a fattori esterni. Invece, i successi del proprio gruppo

e i fallimenti del gruppo estraneo vengono attribuiti a fattori interni. Questo fenomeno è chiamato

group – serving bias. L’autopresentazione (self-

Talvolta le persone cercano di produrre una buona impressione negli altri.

presentation) è la tendenza a plasmare le impressioni degli altri su di noi al fine di ottenere potere,

influenza e approvazione. La maggior parte di noi si preoccupa di trasmettere agli altri un’impressione

positiva. Esiste la prova che le persone presentano un sé diverso rispetto a ciò che sentono e

falsa modestia.

percepiscono: l’esempio più chiaro è la Gli atteggiamenti denigratori verso se stessi

possono essere sottilmente utili a favorire il sé, perché spesso sollecitano sentimenti di rassicurazione.

Inoltre, essi sono utili a minimizzare le proprie capacità riducendo la pressione legata alle prestazioni e

ad abbassare il punto di riferimento iniziale per la valutazione di queste ultime.

sabotano

Talvolta le persone le proprie opportunità di successo creando impedimenti e ostacoli che

(self-handicapping).

rendono meno probabile il raggiungimento del successo Questi comportamenti,

in genere, hanno uno scopo autoprotettivo. Infatti, i sabotaggi proteggono sia autostima che

immagine pubblica consentendo di attribuire i fallimenti a qualcosa di temporaneo o esterno (ad

esempio, «mi sentivo male» o «ero stato in giro tutta la notte prima dell’esame») piuttosto che ad una

mancanza di talento.

Self – serving bias, falsa modestia e auto sabotaggio rivelano la profondità della preoccupazione che

autopresentazione (self-presentation)

si nutre per l’immagine del sé. Il concetto di fa riferimento alla

motivazione a esprimersi e comportarsi in modi volti a creare negli altri un’impressione favorevole o

che si desidera. Altre persone cercano di trasmettere attraverso le proprie azioni il concetto di sé: si

tratta di persone che scelgono l’autoespressione (sono quello che sono) in luogo

dell’autopresentazione. Coloro che si comportano come camaleonti sociali,regolando il proprio

(self-monitoring).

comportamento in risposta a sollecitazioni esterne attuano l’automonitoraggio

14

PSICOLOGIA SOCIALE – CAPITOLO 4: LA PERCEZIONE SOCIALE

La vita quotidiana è basata sull’interazione con le persone. L’insieme di processi che vengono usati

dalle persone per formarsi rappresentazioni cognitive degli altri e per capirli vengono denominati

percezione sociale. Per rappresentazione cognitiva si intende un corpo di conoscenze che si

accumula nella memoria. I processi di rappresentazione sociale si basano sull’osservazione della/del:

Persona o gruppo sociale;

• Situazione;

• Comportamento.

Il principio di fondo è che si risponde alla realtà per come la si interpreta. L’aspetto fisico e il modo di

formazione delle

agire degli altri sono i primi indizi su cui ci si basa per formarsi alcune impressioni. La

impressioni è il processo che si attua quando si integrano varie fonti informative in merito a una

persona al fine di formare un giudizio sociale complessivo di quella persona. Le prime impressioni sono

basate anche sulla comunicazione non verbale, ossia le informazioni inviate e ricevute da gesti, le

espressioni, il tono di voce e il movimento del corpo.

Ancora prima che l’attenzione si focalizzi sul mondo circostante, stimoli incontrollati possono

influenzare l’interpretazione e il ricordo degli eventi. Il nostro sistema di memoria è una rete di

il priming è l’effetto di attivazione

associazioni; di particolari associazioni nella memoria. Ad esempio,

guardare un film dell’orrore può attivare i pensieri, innescando emozioni che, senza accorgercene,

portano a interpretare i rumori della caldaia come quelli di un possibile intruso. In molti studi si è visto

che gli effetti di innescamento emergono anche quando gli stimoli sono presentati in maniera

subliminale. Ad esempio, la parola «pane» può attivare con più rapidità la percezione della parola

collegata «prosciutto» piuttosto che delle parole non collegate come «bottiglia».

processi complessi

Se si è motivati a capire e conoscere meglio una persona si pongono in atto nella

formazione delle impressioni. In letteratura sono presenti due filoni:

1) Modello configurazionale di Asch: di formazione gestaltista, l’autore sostiene che non ci si

limita a considerare le persone sommando tra loro i tratti che possiedono, ma si costruisce

tratti centrali,

un’impressione complessa sulla base di alcuni ossia quei tratti che esercitano

un’influenza sproporzionata sulle impressioni delle persone. Attorno a questi tratti si organizzano

tutte le informazioni che vengono raccolte, così come le inferenze che da queste vengono

derivate. Non tutti i tratti dunque sono ugualmente importanti e l’intero è più della somma

delle parti. Per esempio, «caldo» e «freddo» sono tratti centrali che influenzano

significativamente la costruzione delle impressioni delle persone. Un aspetto importante che gli

dell’ordine (effetto primacy):

studi di questo modello hanno messo in evidenza è l’effetto i tratti

che vengono forniti per primi sono quelli che influenzano maggiormente le impressioni. Recenti

recency:

ricerche hanno però messo in evidenza la presenza dell’effetto inverso, l’effetto in

questo caso sono le informazioni fornite per ultime ad attirare maggiormente l’attenzione.

2) Modello algebrico di Anderson: secondo lo psicofisico, le impressioni complesse si formano

algebrica di singoli elementi:

sulla base dell’integrazione elementi positivi e negativi si

sommano per ricavarne un’immagine positiva o negativa. Ad esempio, se si considera una

persona intelligente (+3) ma fredda (-4), l’impressione sarà negativa (totale = -1).

15

PSICOLOGIA SOCIALE – CAPITOLO 4: LA PERCEZIONE SOCIALE

Anche se i modelli sono stati a lungo contrapposti, è certo che le aspettative riguardo i rapporti tra

tratti guidano lo sviluppo e l’elaborazione delle impressioni complesse sugli altri. Questo assunto è alla

teoria implicita di personalità,

base della secondo cui le persone sembrano pensare che la maggior

parte dei tratti positivi siano correlati tra loro e che i tratti negativi formino un gruppo a sé stante.

E’ molto frequente che le prime impressioni siano corrette e accurate. Ma a volte i nostri pregiudizi

sono sbagliati. Poiché le percezioni sociali sono dipendenti dall’osservatore, anche un singolo stimolo

può colpire due osservatori in modo differente; quando l’informazione sociale è soggetta ad

i preconcetti sono importanti.

interpretazioni multiple, Ad esempio, ad alcuni studenti era stato chiesto

di valutare l’espressione facciale di un uomo. Coloro a cui era stato detto che si trattava di un

nazista, giudicavano la sua espressione crudele; coloro a cui era comunicato che l’uomo era un

antinazista che aveva salvato molte vittime, giudicavano la sua espressione cordiale e mite.

Anche i processi costruttivi influiscono sulle percezioni che gli altri hanno di noi. Quando si dice

qualcosa di buono o cattivo su un’altra persona, la gente spontaneamente tende ad associare

deduzione spontanea di un tratto.

quella caratteristica con noi; è un fenomeno definito Ad esempio,

dire che qualcuno è sensibile e affettuoso farà apparire anche noi sensibili e affettuosi.

persistenza della credenza.

Ross e Anderson hanno indagato un fenomeno noto come Esso consiste

nella persistenza delle proprie concezioni iniziali, anche quando il fondamento della propria credenza

è confutato, ma sopravvive una spiegazione del perché la credenza possa essere vera. Ad esempio,

una volta fatta l’analisi del perché un accusato potrebbe essere colpevole, le nostre spiegazioni

possono sopravvivere a prove che mostrano chiaramente il contrario. Dunque le nostre credenze e

aspettative hanno un forte influsso sulla costruzione mentale degli eventi. Per rimediare alla

persistenza della credenza, l’unica soluzione è spiegare perché una teoria opposta potrebbe essere

vera.

La ricerca psicologica ha verificato che le nostre memorie non sono copie esatte delle esperienze

costruiamo memorie

che rimangono depositate nella banca della memoria. Piuttosto, nel momento

di prelevarle, mettendo insieme frammenti di informazione, sentimenti e aspettative attuali. Perciò,

inconsciamente rivediamo le nostre memorie per adattarle alle nostre attuali conoscenze. Ciò che si

dell’informazione fuorviante:

verifica è l’effetto esso consiste nell’incorporare nella memoria

l’informazione fuorviante di un evento, dopo esserne stati testimoni e aver ricevuto un’informazione

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
60 pagine
2 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/05 Psicologia sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher andrew9313 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Serino Carmencita.