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FATTORI DI RISCHIO E PREVENZIONE
Con l’espressione interventi preventivi si intendono tutte le azioni rivolte a ridurre la probabilità del un positivo ed attivo coinvolgimento con la comunità: l’attenzione in questo caso viene posta sullo
verificarsi di un disturbo prevenendo quindi una condizione negativa o un evento. In quest’ottica, i sviluppo positivo. L’ approccio dello sviluppo positivo si basa sullo sviluppo di tali componenti:
fattori di rischio e prevenzione sono quelle variabili che aumentano o diminuiscono la probabilità che competenza (intesa come capacita di risoluzione dei conflitti), fiducia (il credere nelle proprie
un dato evento si manifesti. capacita), connessione (positive relazioni con famiglia, scuola, amici), qualità morali (rispetto per
I primi sono caratteristiche individuali o fattori ambientali la cui presenza si associa ad una norme e valori sociali e culturali)e cura (intesa come empatia verso gli altri).
maggiore probabilità di sviluppare un disagio, Nel primo approccio l’accento è posto sulla riduzione o prevenzione dei disturbi, nel secondo sulla
i secondi sono le caratteristiche ambientali o individuali che incrementano le probabilità e le promozione delle condizioni di benessere e salute intese come sviluppo positivo.
capacità di una persona di adattamento e mantenimento dello stato di benessere. I due approcci si differenziano anche rispetto alle modalità di intervento: nel primo caso le strategie
sono finalizzate a raggiungere l’obiettivo primario di ridurre lo sviluppo di comportamenti problematici;
Accanto agli interventi di prevenzione troviamo spesso anche interventi di promozione della salute che nel secondo caso le azioni sono dirette al raggiungimento di uno sviluppo positivo che comprenda
si orientano alla creazione delle condizioni che permettono o migliorano una condizione di benessere o impegno, coinvolgimento e cittadinanza attiva. L’integrazione tra i due approcci ha condotto allo
sviluppo positivo, la cui finalità è quella di promuovere una condizione positiva. La contrapposizione tra sviluppo di modelli ed interventi che sono in grado di spiegare e promuovere sia i processi che
queste due tipologie di interventi è stata sostenuta dalla presenza di due approcci: l’approccio dei fattori proteggono da esiti di sviluppo negativi, sia quelli che promuovono uno sviluppo positivo.
di rischio e protezione e l’approccio dello sviluppo positivo (tab4.4). AZIONI PROATTIVE E REATTIVE
La psicologia di comunità tenta di includere prevenzione e promozione sotto un insieme di interventi
che si collegano tra loro adottando un continuum ai cui due estremi sono presenti un’ottica “proattiva” e
una “reattiva”:
alla massima proattività troviamo attività volte alla promozione del benessere universale.
Consideriamo per es. il caso del maltrattamento dei figli. Tra le strategie di promozione del
benessere delle famiglie, si possono identificare progetti come il sostegno sanitario gratuito alle
madri, contributi finanziari per i figli. Altri es. di interventi di promozione del benessere a
livello individuale possono essere i parent training (v. cap.8) che si propongono di trasmettere
ai genitori alcuni principi operativi di base nella gestione del rapporto e dell’accudimento dei
figli per affrontare efficacemente le difficoltà che possono incontrare inizialmente a livello di
cura e favorire aspetti positivi della relazione con i figli come la comunicazione e il calore della
loro relazione. Un altro esempio di interventi con gruppi a rischio sono quelli di sostegno
domiciliare per i neogenitori. In seguito all’individuazione di madri a rischio (madri single,
immigrate ecc) viene proposto un percorso di accompagnamento, pre e post parto a domicilio.
Gli operatori vengono formati sulla base di alcuni presupposti teorici di base allo scopo di
offrire ai genitori in difficoltà tutte quelle competenze fondamentali per rispondere alle esigenze
dei figli.
All’apice opposto, nel momento in cui il maltrattamento si viene a manifestare, gli interventi
divengono di natura reattiva ovvero in reazione ad un disturbo o a delle conseguenze già in atto
e si spostano in direzione terapeutica. Strategie di intervento possono essere i gruppi di auto-
mutuo-aiuto (v. cap.8). questo tipo di interventi, basato sul paradigma dell’ecologia dell’aiuto
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informale e sulla terapia dello stare insieme, consiste nel fornire ai ragazzi con storie di interventi focalizzati sugli aspetti più rilevanti per i componenti del gruppo target, invitandoli a
maltrattamento del momenti di gruppo, gestiti da professionisti o paraprofessionisti, in cui prendere parte alla discussione e fare in modo che la loro opinione abbia delle conseguenze.
condividere emozioni, stati d’animo e dove trovare varie forme di sostegno. Questo significa adottare un concetto aperto di salute e basarsi sul principio della
partecipazione attiva e democratica del target di un intervento. Gli interventi basati sul
paradigma democratico mirano infatti a ottenere che i destinatari siano in grado di fare scelte
3 PARADIGMA MORALISTICO E DEMOCRATICO
Gli interventi possono adottare differenti modalità di coinvolgimento del target dell’azione ovvero i responsabili e personali rispetto alla salute. Gli interventi basati su questo paradigma mirano
soggetti coinvolti dall’intervento e che dovrebbero beneficiarne. Rispetto al ruolo che viene dato ai all’aumento di competenze di ragazzi e le strategie utilizzate sono partecipative e democratiche.
destinatari, gli interventi possono essere collocati in un continuum compreso tra due poli opposti: Gli adulti non sono considerati detentori del sapere a priori piuttosto come figure che devono
- Da un lato troviamo gli interventi che considerano il target unicamente come coloro che saper ascoltare, offrire sostegno e aiuto e favorire quindi l’acquisizione di competenze e
ricevono un intervento definito e realizzato da altri (esperti professionisti) dove tutto è deciso a responsabilità degli studenti. Il paradigma democratico è costruito su una definizione olistica di
priori, anche i bisogni del target; salute, è orientato all’azione e implica la partecipazione attiva di ragazzi. Questi principi sono
- Dall’altro lato si annoverano gli interventi che considerano i soggetti coinvolti come i maggiori riassunti nell’action competence, concetto costituito da quattro componenti: -conoscenze:i
conoscitori del problema su cui si vuole agire, come persone da interpellare e con le quali ragazzi devono possedere un adeguato livello di conoscenze circa le problematiche che gli
pianificare cosa fare per affrontare quel problema. Si attiveranno così dei percorsi di interessano per compiere delle scelte. -coinvolgimento: dimensione indispensabile affinchè le
progettazione partecipata e/o di ricerca azione partecipata (V. cap.7). la psico di comunità conoscenze di una situazione problematica si trasformino in azione per affrontarla -visione:
predilige questa seconda modalità di fare prevenzione e promozione della salute in cui i soggetti punto di vista dei ragazzi sulla società, condizioni di vita e possibilità di Miglioramento (mondo
coinvolti hanno un ruolo attivo, decisionale e responsabile. Un esempio di interventi di questo soggettivo del modo di vedere un determinato fenomeno) -esperienza diretta: le conoscenze e
tipo è rappresentato dalla empowered peer education che enfatizza la centralità del ruolo dei le competenze acquisite grazie all’azione personale sono qualitativamente diverse, più utili e
giovani nell’ideazione, progettazione, realizzazione e valutazione degli interventi stessi; sono i utilizzabili, da quelle acquisite in modo passivo.
giovani che decidono quali argomenti si dovranno affrontare nel progetto, quali risultati
attendersi e come valutarli. In quest’ottica riconoscere ragazzi come risorse significa lavorare Queste competenze hanno una maggiore probabilità di orientare gli atteggiamenti e i comportamenti dei
alla costruzione di una cultura del dialogo partecipante, promuovendo la capacità e la possibilità giovani rispetto a ciò che hanno appreso attraverso la didattica.
di incidere significativamente nell’ambiente in cui si vive. Attraverso l’action competence si crea un processo in cui le conoscenze e il coinvolgimento motivano
all’azione e l’azione stessa promuove e rafforza l’acquisizione di nuove competenze, conoscenze e le
Secondo Jensen queste due modalità di operare possono essere schematicamente definite attraverso due basi per assumere un ruolo attivo, fare scelte responsabili e personali rispetto alla salute.
paradigmi: quello moralistico e quello democratico che differiscono non solo rispetto alla modalità che Il paradigma democratico rappresenta la cornice all’interno della quale è stato creato il Network Health
adottano per realizzare interventi di prevenzione e promozione del benessere ma anche rispetto al Promoting Schools poi ridenominato School for Health in Europe (SHE). La creazione di questa rete è
concetto di salute e benessere oltre che su aspetti relativi alla valutazione degli interventi e allo sviluppo stata avviata negli anni ’90 dopo che con la carta di Ottawa sono stati evidenziati gli effetti delle
di collaborazioni con la comunità locale. caratteristiche ambientali sulla salute e sulle strategie di promozione della salute e l’importanza di
Il paradigma moralistico è basato sulla definizione di salute come semplice assenza di promuovere le abilità personali. Nel 1995, l’OMS ha definito quindi specifiche linee guida per le scuole
malattia (Focus sui disturbi) e colloca le cause delle problematiche di salute esclusivamente a al fine di far parte del network SHE e che enfatizzano lo sviluppo di progetti di promozione della salute,
livello individuale, in termini di stili e comportamenti negativi ed erronei; la definizione di l’utilizzo di strategie che vadano oltre l’acquisizione di conoscenze, il considerare l’ambiente fisico e
salute e di stili di vita salutari viene definita a priori da esperti del settore. La salute quindi sociale della scuola come importante fattore che influenza il benessere degli studenti, la promozione e il
viene vista come un concetto chiuso. Questo paradigma non considera il punto di vista e la rafforzamento della collaborazione tra scuola e comunità locale. Il network costituisce un sistema di
capacità di giudizio e decisione dei ragazzi. Questo ha le proprie radici nella cosiddetta supporto alla promozione della salute a scuola attraverso la diffusione di info, il sostegno alla ricerca, la
posizione <biasimare la vittima> come se il soggetto stesso fosse il principale responsabile condivisine di buone prassi. La finalità è far in modo che le strategie di promozione della salute a scuola
della propria posizione o problematica a causa di incapacità o carenze individuali. La siano parte integrante delle politiche europee inerenti sia il settore scolastico, sia quello sanitari