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SUI PROCESSI DECISIONALI
1. introduzione
L'attività scientifica di Lewin prese avvio all’università di Berlino dove ricevette il dottorato di ricerca in
filosofia. Il contatto con le correnti psicologiche più vive nel contesto tedesco, la scuola di Wurzburg e la
Gestalt, caratterizzò l'esperienza culturale del giovane. La lezione gestaltista in Lewin si palesa soprattutto
nell'esame delle modalità con cui le situazioni e le impressioni possono influenzare processi cognitivi e
percettivi di una persona. Deriva sempre dalla tesi gestaltista l’idea di Lewin che per comprendere e
spiegare il comportamento di una persona è fondamentale esaminarlo in relazione alla complessa
situazione concreta in cui ha luogo. Muovendo dalla critica del principio dell'associazionismo, secondo cui
esso, da solo, non riesce a spiegare la dinamica dei processi mentali, Lewin dimostrò come il soggetto
possa agire attivamente in modo volontario nel corso dei vari processi dinamici (percettivi e cognitivi) non
solo per dirigerli ma anche per bloccarli.
2. La teoria del campo
La teoria dei campo non è un sistema limitato a un contenuto specifico, né dai teorie più generali, ma
corrisponde a un insieme di concetti per mezzo dei quali è possibile rappresentare la realtà psichica ed “è
caratterizzato in quanto metodo di analisi dei rapporti causali e di elaborazione di costrutti scientifici”,
formalizzato in asserzioni generali sulle condizioni di mutamento. I mutamenti sono distinguibili in tre aree:
a. lo spazio di vita, ovvero la persona e l'ambiente; esso contiene tutti i fatti possibili, oggetti ed
elementi significativi dal punto di vista psicologico, che determinano il comportamento;
b. i processi e i fatti che accadono nel mondo fisico e sociale senza influenzare lo spazio di vita
dell'individuo;
c. parti del mondo fisico e sociale che influiscono sullo stato dello spazio di vita in quel momento: ad
esempio la percezione.
La causa di un atto pertanto, non è da ricondurre ad una tendenza insita nell'individuo, bensì nei rapporti
tra le diverse forze presenti nel campo psicologico. Ne deriva un modello dinamico, secondo cui le
determinanti del comportamento vanno ricercate nella rappresentazione che l'organismo si fa dei complessi
fattori interdipendenti ed interagenti. Mediante alcune equazioni matematiche è possibile formalizzare il
campo psicologico come l'unità d'analisi che lega costruttivamente il comportamento, la persona e
l'ambiente: comportamento (C) = funzione della persona (P) e dell'ambiente (A) = funzione dello spazio di
vita C = f(P, A) =
f(SpV )
La funzione f rappresenta una legge. Per applicare la legge alla situazione è necessario che nella formula
si sostituiscano alle variabili le costanti caratteristiche del caso in esame. Il concetto di campo lewiniano
costituisce un approccio rivoluzionario in quanto permette:
analizzare i due termini entro un sistema globale;
ragionare su fenomeni ed eventi in termini di riconfigurazione e dinamica del sistema;
fondare le spiegazioni sulla molteplicità di fattori interdipendenti e simultaneamente in gioco.
La struttura di campo è descritta mediante la formalizzazione di geometrie, procedendo ad una progressiva
differenziazione delle parti. In generale, la persona formerebbe con il proprio ambiente una totalità
interagente unitaria e, di conseguenza, la possibilità di sollecitare una risposta o innescare un
comportamento dipenderebbe sempre dal modo in cui l'organismo sperimenta l'ambiente in cui è inserito.
La descrizione dell'evento dinamico che caratterizza la situazione dipende in primo luogo dallo stato della
persona e dell'ambiente al momento in cui si compie. L'ambiente psicologico è qualcosa di molto diverso
da quello fisico tanto che può non esserci corrispondenza tra le due strutture. L'ambiente psicologico
corrisponde all'insieme di oggetti, persone, attività e situazioni con cui l'individuo è in rapporto in modo più
o meno consapevole. Esso è caratterizzato da una
dimensione temporale e una dimensione di realtà-irrealtà
relativa agli eventi possibili ed eventuali. La struttura
dell'ambiente e la costellazione delle forze presenti variano
anche con i desideri e bisogni dell'individuo, infatti dallo
stato di certi bisogni (grado di soddisfazione) è possibile
dedurre come alcuni fatti dipendono dall'ambiente.
Siccome il cambiamento di un dato bisogno non muta tutti i
bisogni nella stessa direzione e grado, è necessario
descrivere l'individuo come un oggetto altamente
differenziato in insieme di regioni parziali, delimitate da
frontiere, comunicanti e dipendenti. Nell'articolazione della
persona è possibile distinguere in primo luogo uno stato
percettivo-motorio che circonda la sfera interna-personale,
caratterizzata da regioni periferiche e centrali.
Lewin non distingue l'area percettivo-motoria, in quanto assume che il sistema motorio e percettivo agisca
in modo unitario. La regione percettivo-motoria ha una funzione strumentale e occupa la posizione di
frontiera fra le regioni interne-individuali e l'ambiente. Il linguaggio è uno dei processi più importanti di
questa regione. Anche l'ambiente psicologico è suddiviso in regioni simili. Le regioni della persona e
dell'ambiente sono separate da frontiere permeabili, di diversa stabilità e consistenza. Il numero delle
regioni è determinato dal numero dei fatti psicologici esistenti. Si dice che una persona è connessa con
l'ambiente poiché un fatto dell'ambiente può alterare, modificare, spostare, intensificare o minimizzare i fatti
della persona. La fluidità delle regioni, la resistenza delle frontiere e il valore acquisito per la persona da
una regione nel corso del tempo, determinano la direzione della locomozione (avvicinamento o fuga). Una
persona che si sposta tra le regioni del campo compie una locomozione, mentre per descrivere la
connessione tra le regioni della persona si usa il termine comunicazione.
Emerge una concezione della persona come complesso sistema energetico con cui si compie il lavoro
psicologico. L'energia psichica entra in azione quando il sistema psichico, la persona, tenta di ritrovare un
equilibrio, dopo essere stato portato ad uno stato di disequilibrio da un aumento di tensione di una regione
internopersonale in rapporto ad altre regioni. Un aumento di tensione è prodotto dalla manifestazione di un
bisogno, condizione fisiologica, desiderio, intenzione di fare qualcosa.
Il potere motivazionale per la locomozione proviene da una forza presente nell'ambiente psicologico, ma
non è una proprietà del sistema interno-personale. In particolare, sono le valenze degli oggetti a
determinare la direzione della condotta. Le valenze derivano di solito dal fatto che l'oggetto costituisce un
mezzo per il soddisfacimento di un bisogno.
3. I gruppi
L'analisi delle caratteristiche dell'ambiente psicologico ha portato Lewin ad occuparsi dei problemi che
riguardano la dinamica di gruppo: il gruppo è il vero ambiente sociale col quale l'individuo entra in contatto
in vari momenti della sua esistenza, nel gioco, nella scuola, nella vita religiosa politica e così via. Le altre
persone hanno il potere di modificare anche profondamente certe caratteristiche dell'ambiente psicologico
dell'individuo e, allo stesso tempo, possono rappresentare una regione dell'ambiente psicologico, il gruppo
di appartenenza.
Sono centrali in Lewin due assunti:
` l'uno relativo al ruolo di mediazione che il gruppo, comunità naturale, esercita nella relazione tra
individuo e sistema sociale;
` l'altro proposto da Moreno circa la possibilità di indagare i meccanismi esistenti in aggregazioni più
ampie mediante l'analisi di gruppo.
Il gruppo consente di analizzare sperimentalmente le costellazioni sociali mediante una trasposizione,
(ossia un mutamento che lascia inalterate le caratteristiche strutturali e essenziali) entro una dimensione di
gruppo adeguata.
Per definire un gruppo non è necessario che i membri mostrino una somiglianza tra loro quanto un certo
grado di interdipendenza dei membri; ogni membro con la sua specifica azione individuale contribuisce alla
realizzazione del compito ovvero alla locomozione del gruppo verso una regione più ampia e inclusiva,
costituita da tante regioni o attività di sottogruppi.
4. Le ricerche empiriche: stili di leadership e atmosfera sociale
Dalla teoria di campo sono derivati numerosi studi. Le ricerche di Lewin erano guidate sia dall'interesse
conoscitivo per i problemi della vita sociale, sia da ragioni politico-ideologiche.
Dal 1987 avviò lo studio delle dinamiche di gruppo nel tentativo di rispondere agli interrogativi come: “ che
cosa c'è alla base di forme differenti di comportamento di gruppo come la ribellione verso l'autorità, la
persecuzione di un capro espiatorio, l'apatica sottomissione ad una autorità o l'attacco di un gruppo contro
un altro?”.
Partendo dalla considerazione che una funzione importante del leader fosse quella di creare un buon clima
sociale del gruppo, Lewin e collaboratori volevano dimostrare che lo stato d'animo e l'efficienza del gruppo
dipendono dal tipo di clima esistente, e che l'individuo è profondamente influenzato dai modelli di gruppo a
cui appartiene o aspira. Un primo studio realizzato da Lippitt con lo scopo di creare delle atmosfere sociali
(climi) ed esaminare gli aspetti che caratterizzano due stili diversi di leadership adulta (democratica e
autoritaria) in gruppi di ragazzini.
L'obiettivo dell'esperimento era creare delle situazioni che permettessero un'indagine approfondita delle
dinamiche di gruppo.
Nel secondo studio oltre allo stile autoritario e a quello democratico fu inserito lo stile di leadership
permissivo, in cui il gruppo agiva liberamente con un intervento minimo da parte del leader. Inoltre
esaminarono le reazioni di gruppo e degli individui nel passaggio da un tipo di leadership a un altro
all'interno del medesimo gruppo.
L'esperimento era innovativo per almeno tre aspetti:
S si trattava di esperimenti realizzati con gruppi reali;
S le condizioni di interdipendenza tra i partecipanti erano manipolate sistematicamente;
S i comportamenti di gruppo erano sottoposti a condizioni di variazioni sperimentali nello stile della
leadership.
Erano previste delle situazioni-test, per esempio, quando il conduttore abbandonava l’aula per pochi minuti
o arrivava in ritardo. Gli osservatori potevano raccogliere un'ampia varietà di informazioni sull'attività
rilevando:
♣ La quantità di interazio