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Il contatto tra membri di gruppi diversi può aiutare a ridurre il pregiudizio e il conflitto intergruppi.
Nella decategorizzazione la situazione intergruppi è pensata in modo da cercare le condizioni per
cui gli individui interagiscono tra loro come individui, rendendo così la categorizzazione iniziale
sempre meno significativa e meno utile; l'identità comune consiste nel sostituire le categorizzazioni
esistenti con una ricategorizzazione a un livello più elevato, migliorando le valutazioni dei membri
del precedente outgroup; la mutua distintività affronta esplicitamente la relazione problematica tra i
gruppi e cerca di migliorarla.
Secondo Allport, le ostilità e i pregiudizi tra i gruppi sono alimentati dalla mancanza di familiarità
tra i rispettivi membri. Se avviene in condizioni favorevoli, è possibile che il contatto tra persone
appartenenti a gruppi diversi porti alla riduzione del pregiudizio e al sorgere di atteggiamenti
positivi. È probabile che si giunga alla riduzione del pregiudizio in presenza di un supporto
istituzionale, se vi è la possibilità di conoscenza approfondita, se lo status è uguale e se c'è
interazione cooperativa.
Il modello della personalizzazione di Brewer e Miller permette di rompere l'immagine monolitica
dell'outgroup e consente di disconfermare gli stereotipi dell'outgroup.
Secondo Adorno, il pregiudizio nei confronti dell'outgroup dipende da caratteristiche di personalità.
Traendo spunto dalle teorie psicoanalitiche, Adorno sostiene che l'ostilità verso alcuni gruppi
dipenda dal tipo di educazione ricevuta durante l'infanzia. Secondo questa prospettiva, quando i
genitori sono troppo severi, il bambino sviluppa aggressività nei loro confronti. Non potendo
palesare tale aggressività, per timore delle conseguenze, essa viene ridiretta nei confronti di persone
più deboli o inferiori. Il risultato è una persona sottomessa all'autorità e ostile nei confronti delle
minoranze etniche. Partendo da questi presupposti Adorno creò la Scala-F, per rilevare le tendenze
fasciste o democratiche delle persone: gli individui che ottenevano alti punteggi avevano avuto
un'educazione rigida e conservatrice e manifestavano pregiudizio nei confronti di vari gruppi; al
contrario, chi otteneva bassi punteggi aveva avuto un'educazione equilibrata e non manifestava
alcun tipo di pregiudizio.
INFLUENZA SOCIALE
Per influenza sociale si intendono quei cambiamenti che si verificano nei giudizi e nelle opinioni
quando un individuo si trova esposto a giudizi e opinioni altrui. I processi di influenza sociale
possono verificarsi: in contesti allargati (folla/mass media) o in contesti ristretti
(conformismo/obbedienza/influenza minoritaria).
Le persone tendono a sottovalutare l'influenza che gli altri esercitano su di loro o a non riconoscerla.
L'influenza, quando entra in azione, non colpisce tutti i suoi destinatari allo stesso modo: per
Kelman esistono diversi livelli d'influenza che spingono il bersaglio ad avvicinarsi alla posizione
della fonte e presentano diversi gradi di persistenza nel tempo.
Con la "compiacenza", il livello più semplice del processo, il bersaglio tende a modificare il proprio
atteggiamento adeguandolo a quello della sorgente d'influenza, ma solo in modo apparente; può
verificarsi quando un individuo si trova esposto per esempio alla pressione di una fonte
maggioritaria che lo spinge a conformarsi, implicitamente o esplicitamente, alle sue opinioni o
atteggiamenti. 'identificazione si sviluppa quando il bersaglio adotta un determinato
L
comportamento perché vuole instaurare una relazione soddisfacente con la fonte e crede nella
posizione; il bersaglio tende a conformarsi più a quello che la fonte fa che a quello che dice; l'effetto
dura finché vi è una relazione positiva tra fonte e bersaglio. L'interiorizzazione si ha quando il
bersaglio accetta pienamente di essere influenzato dalla fonte, a cui riconosce particolari capacità; il
bersaglio apprende e assimila le informazioni proveniente dalla fonte e i suoi effetti rimangono
anche quando la fonte non è più presente o viene dimenticata.
Le fonti sono passive se la semplice presenza degli altri favorisce o inibisce certi comportamenti e
certe attività cognitive. La facilitazione sociale è il fenomeno per cui la prestazione in un compito
viene facilitata dalla presenza di un pubblico o di altre persone che svolgono lo stesso compito;
Allport lo indicò come uno dei meccanismi che spiegano i comportamenti collettivi estremi.
L'inerzia sociale (o inibizione) è la tendenza a impegnarsi meno in un compito quando si lavora in
gruppo piuttosto che da soli.
Le fonti sono attive se inducono il bersaglio ad agire o a pensare in un certo modo. La pressione
diretta si esercita attraverso messaggi diretti che sollecitano il bersaglio ad assumere un determinato
comportamento; la pressione indiretta viene esercitata comunicando al bersaglio i possibili vantaggi
che derivano dal compiere una determinata azione.
Normalizzazione e polarizzazione sono fenomeni naturali dei gruppi: il verificarsi dell'una o
dell'altra dipende dalle caratteristiche del gruppo e dagli scopi (mantenere lo status quo o cambiare).
La normalizzazione è caratterizzata da posizioni moderate, spiegate da fattori di tipo motivazionale
che inducono le persone ad adattarsi tra loro per mantenere rapporti soddisfacenti: è favorita se i
membri del gruppo sono poco motivati e poco competenti e se il gruppo è strutturato in maniera
gerarchica. La coesione facilita la moderazione perché agisce come motivazione dei membri ad
uniformare atteggiamenti ed opinioni: l'opinione del gruppo è in qualche modo la media delle
opinioni espresse dai suoi membri costitutivi.
La polarizzazione nasce quando emergono nuove argomentazioni e fa riferimento al confronto
sociale, per il quale le persone desiderano percepirsi e presentarsi sotto una luce favorevole ed
aggiustano continuamente le loro posizioni (fenomeno Primus Inter Pares), e alle argomentazioni
persuasive. L'intensità della polarizzazione dipende dalle implicazioni dei membri del gruppo. Il
conflitto rende il fenomeno della polarizzazione più forte, anziché limitarlo. La polarizzazione tende
verso l'opinione maggioritaria del gruppo ma è anche influenzata dalle norme culturali e sociali.
L'influenza della maggioranza si ha quando un'idea (o una posizione) raccoglie immediatamente la
maggior parte dei consensi.
Il conformismo implica l'essere influenzati da ciò che fanno gli altri fino al punto di fare
volontariamente delle cose che non si farebbero se si fosse da soli.
La conformità è l'adesione ad un'opinione o ad un comportamento prevalente anche quando questo
è in contrasto con il proprio modo di pensare.
Asch era interessato a studiare l'effetto delle variazioni del contesto sociale sui giudizi di natura
percettiva: attraverso un esperimento sulla percezione, realizzò un paradigma secondo cui, con una
media di una su tre, la risposta data da un individuo a una domanda è conformata alla risposta data
dalla maggioranza, anche quando l'individuo crede che tale risposta sia sbagliata. Asch voleva
dimostrare che se un soggetto si trova in presenza di una realtà oggettiva, non dovrebbe avere
bisogno degli altri per farsi un'opinione. La decisione di rimanere fermi sulla nostra posizione o
adeguarci al gruppo dipende dalla fiducia che riponiamo nella correttezza della nostra opinione,
dall'importanza attribuita alla correttezza della decisione per noi e per il gruppo e dal livello di
conoscenza degli altri appartenenti al gruppo: saremo più inclini a conformarci alla maggioranza se
siamo di fronte ad una maggioranza unanime.
L'esperimento di Asch è stato ripetuto da Deutsch e Gerard: hanno introdotto i concetti di
dipendenza normativa, che entra in azione quando un individuo prova il desiderio di essere nel
giusto e pensa che gli altri possano aiutarlo a soddisfare questo desiderio, e dipendenza informativa,
che porta ad accettare un'informazione proveniente da un altro come prova di verità e si fonda sul
desiderio di ottenere il massimo guadagno dal rapporto con gli altri.
Si distingue tra influenza informativa, cioè assumere posizioni espresse da altri per risolvere i dubbi
dovuti a situazioni ambigue, e influenza normativa, cioè assumere le norme del gruppo per
comunicare un'immagine positiva di sé e per mantenere un legame con gli altri.
Sherif ha ideato un paradigma sperimentale che gli ha permesso di studiare lo sviluppo delle norme
di gruppo in una situazione di laboratorio. L'effetto autocinetico è un tipo di illusione ottica per cui
in un luogo molto buio una piccola luce sembra muoversi in ogni direzione. Questo esperimento
mette in luce il meccanismo di formazione delle norme in una situazione in cui i soggetti non hanno
alcun interesse personale.
L'esperimento si svolge secondo due condizioni sperimentali: una individuale e l'altra di gruppo e
viceversa. I risultati mostrano che quando gli individui sono soli elaborano una norma individuale
che serve come punto di riferimento per giudicare i movimenti percepiti: in assenza di punti di
riferimento oggettivi ne costruivano di propri; la situazione di gruppo invece fa convergere i
giudizi. Per quelli che iniziano con una seduta di gruppo si forma una norma condivisa che viene
mantenuta anche nelle sedute individuali.
Il tipo di conformismo che emerge dalla situazione descritta è l'influenza sociale informativa.
Quando l'individuo si trova in situazioni ambigue, assume il comportamento degli altri e si adegua
in maniera inconsapevole. I soggetti intervistati dopo l'esperimento mostrano di essere
inconsapevoli dell'influenza subita e dichiarano che il loro giudizio percettivo era già formato prima
che gli altri parlassero.
Le persone sono influenzate a vicenda e si usano a vicenda come fonte di informazione per produrre
insieme una risposta. Si sviluppa così una norma percettiva di gruppo.
Nemeth ha scoperto che la maggioranza può avere effetto anche sul ragionamento. Quando viene
chiesto ai soggetti di risolvere un compito, la presenza di una posizione maggioritaria attiva un
processo di convergenza cognitiva, grazie al quale gli individui prendono in analisi il problema
ponendosi nella stessa prospettiva della maggioranza e lo affrontano aderendo o rifiutando la
posizione della fonte. La convergenza diminuisce quando ci sono molteplici alternative.
L'influenza minoritaria è l'influenza senza potere. Non dispone di un numero considerevole di
sostenitori e nemmeno di status e di autorevolezza riconosciuti: perciò deve dimostrare autonomia e
indipendenza nel manifestar