Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 45
Riassunto esame Psicologia sociale, prof. Mosso, libro consigliato Fondamenti di psicologia sociale, Amerio Pag. 1 Riassunto esame Psicologia sociale, prof. Mosso, libro consigliato Fondamenti di psicologia sociale, Amerio Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia sociale, prof. Mosso, libro consigliato Fondamenti di psicologia sociale, Amerio Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia sociale, prof. Mosso, libro consigliato Fondamenti di psicologia sociale, Amerio Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia sociale, prof. Mosso, libro consigliato Fondamenti di psicologia sociale, Amerio Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia sociale, prof. Mosso, libro consigliato Fondamenti di psicologia sociale, Amerio Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia sociale, prof. Mosso, libro consigliato Fondamenti di psicologia sociale, Amerio Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia sociale, prof. Mosso, libro consigliato Fondamenti di psicologia sociale, Amerio Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia sociale, prof. Mosso, libro consigliato Fondamenti di psicologia sociale, Amerio Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia sociale, prof. Mosso, libro consigliato Fondamenti di psicologia sociale, Amerio Pag. 41
1 su 45
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

CAPITOLO II – ORIGINI E SVILUPPI DELLA PSICOLOGIA SOCIALE

Tra psicologia e sociologia

1908 pubblicazione dei testi di McDougall e Ross, che portano nel titolo la dicitura “Psicologia

sociale” e che sono le prime opere in inglese inerenti la disciplina;

1898 pubblicazione del testo di Tarde in francese, che indica la Psicologia sociale nel titolo e che

è la prima opera in assoluto avente a che fare con essa.

- McDougall considera l’istinto una disposizione innata che sposta l’attenzione su alcuni

oggetti in particolare e che determina l’attivazione delle emozioni e la messa in atto di

azioni utili per avvicinarsi agli oggetti di interesse. Alcuni istinti sono alla base dei

comportamenti sociali: la simpatia, la socievolezza, l’autoaffermazione e la subordinazione.

- Ross si interessa ai comportamenti collettivi e riprende il pensiero di Tarde

sull’imitazione e sulla suggestione. Secondo l’autore francese, alla base di ogni fenomeno

psichico e sociale vi è l’imitazione. Per il principio di pura estensione e propagazione, la

cosa sociale, esattamente come la cosa vitale, non mira ad organizzarsi, ma a propagarsi:

l’organizzazione è soltanto un mezzo attraverso il quale raggiungere la propagazione. Alla

4

base della vita sociale, ci sono tre cause psicologiche: 1) desiderio stimolo per eccellenza

che indirizza l’azione ed è mosso dal principio duplice dell’equilibrio e del massimo. Il

desiderio, perciò, punta a creare un equilibrio nell’uomo e nella società, ma la società e gli

individui lavorano per soddisfare tanto il loro bisogno di equilibrio quanto quella di

continuo accrescimento del desiderio stesso; 2) invenzione operazione mediante la quale

il pensiero approda a nuove conclusioni e che si ha grazie al processo di cui sopra, sotto la

spinta del desiderio; 3) relazione interpsicologica associa il desiderio all’intenzione,

individuando dei punti di intersezione che diventano, a loro volta, centro di nuove creazioni.

La capacità di invenzione è più spiccata in alcuni individui, che si affermano, così, in quanto

modelli da imitare e leader delle folle. La psicologia di Tarde è meccanicistica: il fenomeno

che domina il quadro è la suggestione, ovvero quel processo psichico che conduce ad

accettare il pensiero altrui inconsciamente. Egli descrive lo stato sociale come affine a

quello ipnotico, in cui si credono spontanee idee in vero indotte. Psichico e sociale non sono

intrecciati, bensì fusi, secondi il modello naturalistico. Il suo pensiero costituisce le

fondamenta della Psicologia delle folle.

- Durkheim ha idee opposte a quelle di Tarde sul rapporto tra individuo ed ambiente,

alternative alla Psicologia delle folle. La società viene considerata trascendente al singolo,

da cui va separata ai fini di studio: essa, infatti, è tenuta coesa da una “solidarietà profonda”,

che va oltre il dominio della coscienza e che è “meccanica” nelle società primitive (nel

senso di prive di una suddivisione del lavoro) ed “organica” in quelle moderne (ove la

divisione del lavoro è presente e determina forme organizzate di vita sociale e la presenza di

rapporti di natura contrattuale). Da questo punto di vista, il fatto sociale detiene un primato

rispetto a quello psichico e non può esser spiegato se non sulla base di fattori puramente

sociologici, collegati alla morfologia ed alla strutturazione della società: ha, in fin dei conti,

un’esistenza propria, indipendente da manifestazioni individuali. Oltre ad avere un primato

scientifico, il sociale ne ha pure uno morale, dal momento che, trovandosi al di sopra di tutte

le coscienze particolari, le unisce tra di loro preservando la dignità dei singoli.

La psicologia delle folle

Gli studi di Psicologia delle folle sono il primo contributo dell’Europa alla creazione di una visione

psicosociale. 

- Le Bon le folle sono le protagoniste della nuova era, ma sono negative, anche se

pacifiche, poiché rendono possibile la diffusione di una soggettività comprendente, pure, i

cittadini meno abbienti. Le Bon, del resto, crede che esistano delle razze superiori e delle

razze inferiori e che lo stesso principio possa essere applicato agli uomini di una stessa

popolazione. Democrazia ed uguaglianza non sono che “miti”, perché le disuguaglianze

sono immodificabili e passibili solo di un controllo atto a garantire che gli individui inferiori

non provochino troppi danni. In ogni caso, i poveri non sono gli unici a dover esser tenuti a

freno e questo perché in ogni essere umano esistono delle passioni che possono scatenarsi in

condizioni gruppali, quando l’irrazionalità delle folle annienta i principi gerarchici su cui si

fonda la razionalità individuale, nonché l’ordine sociale stesso. Nella folla, il singolo si

perde, dato che tutte le idee ed i sentimenti si polarizzano ed il comportamento è guidato da

motivazioni inconsce e condivise. Alla base di tutto questo, secondo Le Bon, ci sono: 1)

 

senso di potenza diminuisce le responsabilità individuali; 2) contagio mentale

permette la diffusione di atti e sentimenti e determina un’adesione all’anima collettiva; 3)

suggestionabilità rende l’individuo una specie di automa, predisposto a seguire un capo

carismatico che sia abile nell’utilizzare tre strumenti in particolare. Tali strumenti sono: a)

 

affermazione breve, chiara e netta; b) ripetizione; c) contagio permette il dilagare

dell’opinione sostenuta. Caratteristica delle folle, poi, è l’azione, non il pensiero.

La Psicologia delle folle ha spostato l’interesse sui problemi dei comportamenti collettivi ed i suoi

massimi rappresentanti hanno veicolato una concezione del sociale come generica condizione di

5

vita dell’essere umano, non contesto organizzato: in questo senso, si arriva ad una

decontestualizzazione, dal punto di vista storico, sia del soggetto che del contesto in cui egli opera.

Le basi della psicologia sociale negli Stati Uniti

La Psicologia sociale si è sviluppata in modo molto propizio negli USA, molto diversi dall’Europa,

nel XIX e XX secolo. Lì, infatti, vigeva l’idea secondo cui il “darsi da fare” (in senso concreto)

potesse portare al raggiungimento del benessere: questo ha portato ad una maggiore attenzione

rivolta verso la vita pratica, da cui si sono sviluppati il Pragmatismo ed il Funzionalismo. Negli

USA, inoltre, gli ideali di progresso e speranza erano molto concreti e si riteneva possibile una

scalata individuale verso condizioni di vita migliori, attraverso un’azione effettiva. L’ambiente

americano era poi molto aperto ad una considerazione positiva del sociale e James è stato un

pensatore fondamentale del periodo, oltre che tra i primi iniziatori sia del Pragmatismo che del

Funzionalismo. 

- Pragmatismo il suo fondatore è stato Pierce ed il suo nome deriva dal fatto che si tratta di

un approccio che mette in primo piano la connessione tra conoscenza e sue conseguenze

nella vita pratica. Si basa sul presupposto che un’idea sia tanto più vera quanto più sia in

grado di determinare degli effetti pragmatici desiderati. James ha reso il Pragmatismo anche

un modo di pensare e di valutare le cose ed i rapporti umani: le idee e le conoscenze sono

utili nella misura in cui risultano funzionali a vivere, scegliere tra varie possibilità ed

adattarsi al mondo esterno.

- Funzionalismo studia la mente e le modalità con cui essa adempie il suo compito di

mediazione tra l’ambiente ed i bisogni dell’organismo. Affonda le sue radici nel pensiero di

James, ma ancora di più nella teoria evoluzionistica darwiniana; James si era occupato di

analizzare la mente non come isolata ed a livello di contenuti, bensì facendo riferimento ai

processi responsabili della sua articolazione con il contesto. Secondo l’autore, l’ambiente

agisce sulla psiche come “selezionatore di possibilità” e l’attività mentale è a vantaggio di

quegli interessi che nascono nell’interazione con il contesto, fisico e sociale: la mente non è

solo ricettiva, ma è “intelligenza intelligente”, che non si limita a perseguire uno scopo, ma

lo pone essa stessa in essere. Il soggetto conoscente è attivo sia da un punto di vista pratico

che da un punto di vista cognitivo e questo perché trasforma il mondo sia attraverso l’azione

che mediante la conoscenza: l’essere umano ha, quindi, una relazione bidirezionale con

l’ambiente in cui vive.

La psicologia di James

Per James, la Psicologia deve studiare l’esperienza, la quale consente agli individui di avere a che

fare con un mondo considerato unitario e composto di cose e relazioni. L’esperienza è da subito

pensiero, ovvero vita soggettiva con “thought” e “feeling”, ove questi ultimi sono intesi come tutto

ciò che può essere sentito e conosciuto prima ancora di essere conosciuto mediante l’intelletto, vale

cioè si tratta di emozioni, sensazioni e quel che proviene dalla sensibilità autonomica e periferica. Il

soma non è mero supporto della mente, quanto elemento attivo nel rapporto con l’ambiente: da esso

si originano i feeling, che partecipano nel processo di conoscenza dell’ambiente. Tale conoscenza si

ha attraverso un contatto immediato con le cose, non è comunicabile e funge da guida offrendo una

subitanea valutazione del mondo. La conoscenza dei feeling non dà informazioni solo circa come

sia una cosa, ma anche a proposito di che relazioni questa abbia con il soggetto, per esempio se sia

pericolosa od utile. Il presente è il solo tempo in cui sia possibile operare ma, dal momento che

anche elementi passati ed aspettative future hanno una certa importanza, la funzione relazionale dei

feeling associa nel pensiero questi “oggetti mentali” del prima e del poi con gli oggetti presenti. Il

pensiero, pertanto, è sempre di qualcuno, di un individuo costantemente immerso nelle pratiche di

vita. L’attività di valutazione e scelta in cui si impegna costituisce il Self, che unisce tra loro tutti

quegli oggetti che vengono percepiti come propri.

La mente e la società

- Baldwin non esiste una Psicologia sociale, perché c’è solo una teoria dell’Ego e

dell’Alter, non anche una del Socius, ovvero di un essere umano sociale. La società è una

6

rete di relazioni psichiche in cui il bambino viene inserito fin dalla nascita, sviluppandovisi

come individuo passando attraverso delle fasi, che descrivono la realizzazione dell’Io

(g

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
45 pagine
10 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/05 Psicologia sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher JennyJenny di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Mosso Cristina.