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La metodologia della ricerca in Psicologia sociale

Gli psicologi sociali hanno l’obiettivo di spiegare e prevedere il comportamento umano

→ attraverso teorie scientifiche

→ le teorie scientifiche devono essere verificate con la ricerca

→ la ricerca deve possedere i requisiti di validità

Una teoria è definita come: una formulazione sistematica che descrive rapporti causa-effetto tra costrutti.

Caratteristiche di una teoria:

1) Una teoria riguarda i costrutti: concetti astratti e generali, non direttamente osservabili, come ‘autostima,’

‘valutazione di una persona,’ ‘atteggiamento,’ ‘confronto sociale.’

2) Una teoria studia i rapporti causa-effetto tra costrutti: un cambiamento in un costrutto (causa) determina un

cambiamento corrispondente in un altro costrutto (effetto).

3) Le teorie aspirano ad avere una portata generale, cioè a essere valide in epoche e contesti diversi, e applicabili a

molti tipi di persone.

4) Le teorie sono utili nella misura in cui spiegano il perché gli eventi si verificano e, quindi, consentono di

intervenire su un problema da un punto di vista pratico.

ESEMPIO → Una teoria socio-psicologica generale, relativa al comportamento sociale è la teoria del confronto

sociale (Festinger, 1954): le persone hanno bisogno di confrontare se stesse con altri simili, per valutare le proprie

opinioni, abilità e altri aspetti della nostra vita.

1) È una formulazione relativa a costrutti: ad es., ‘confronto’, ‘valutare le proprie opinioni’.

2) Descrive un rapporto causale: la conoscenza delle abilità o opinioni altrui determina il modo in cui si valutano

le nostre abilità e opinioni.

3) È una teoria che intende essere di portata molto generale; tuttavia, la tendenza al confronto sociale può differire

nelle diverse culture.

4) E’ una teoria utile, con ampie applicazioni pratiche: ad esempio, in ambito sanitario, per promuovere la

possibilità di guarigione, si potrebbero incoraggiare confronti con pazienti che hanno forme più gravi di una data

patologia.

Le teorie devono essere verificate attraverso la ricerca.

La verifica delle teorie si deve basare su ricerche valide, cioè prive di distorsioni o errori.

La ricerca, quindi, deve soddisfare i criteri di:

1. Validità di costrutto

2. Validità interna

3. Validità esterna

1. Validità di costrutto

Riguarda il modo in cui i costrutti teorici vengono misurati, cioè,

1. la loro traduzione in variabili che possono essere rilevate: le variabili devono corrispondere ai costrutti teorici;

2. la misurazione delle variabili: deve essere adeguata.

La validità di costrutto è soddisfatta se sia le variabili indipendenti e dipendenti usate nella ricerca corrispondono

ai rispettivi costrutti teorici che si intende analizzare e non ad altri costrutti.

Causa e effetto.

Ripasso: Ci sono due tipi di variabili in una ricerca: indipendenti e dipendenti.

Ripasso:

Variabili indipendenti (VI): le variabili che nella ricerca si ipotizza abbiano il ruolo di causa

Variabili dipendenti (VD): le variabili che nella ricerca si ipotizza abbiano il ruolo di effetto

L’obiettivo di una ricerca è proprio quello di verificare le variazioni sistematiche della/e VD in funzione delle

variazioni sistematiche della/e VI. E, quindi, verificare i rapporti causali tra costrutti teorici.

Infatti, nella teoria si ipotizzano rapporti causa-effetto tra costrutti; nella ricerca – valida – si verificano tali

rapporti tra VI e VD.

Esempio:

Teoria del conflitto realistico (ad es., Sherif, 1966)

competizione per scarse risorse VI → determina → ostilità intergruppi VD

E come ha operazionalizzato Sherif questi costrutti teorici (la causa e l’effetto), traducendoli in VI e VD, nello

studio dei campi estivi?

Quindi, tornando alla validità di costrutto:

- Le VD e VI devono corrispondere ai rispettivi costrutti che si intende esaminare.

- Le VD e VI non devono corrispondere ad altri costrutti, che non sono, cioè, oggetto di indagine.

Una minaccia alla validità di costrutto è la distorsione delle risposte

causata dalla desiderabilità sociale.

Desiderabilità sociale:

La tendenza delle persone a dare risposte o, più in generale, ad agire in modi considerati socialmente accettabili e

degni di approvazione.

Esempio: quando si misura il pregiudizio nei confronti degli immigrati con una scala di atteggiamento (ad es.,

serie di affermazioni (item) su cui, per ciascuna, il rispondente esprime il suo grado di accordo = 1 o disaccordo =

7; 4 = né d’accordo né in disaccordo).

La validità di costrutto è minacciata perché il ricercatore crede di misurare un costrutto, ma in realtà la misura

che ottiene è influenzata da distorsioni della risposta, in questo caso, la tendenza del rispondente non mostrarsi

prevenuto, a dare, quindi, una buona immagine di sé.

Un modo per ovviare a questo problema è utilizzare tecniche indirette di misura.

Per garantire la validità di costrutto:

• Oltre all’adeguata operazionalizzazione del costrutto (cioè la sua traduzione in variabile), è necessario

che le tecniche per misurare la variabile siano adeguate al costrutto che sivuole studiare e, allo stesso

tempo, possano minimizzare le influenze di altri fattori (o costrutti che non si intende studiare);

• è utile far ricorso a misurazioni multiple, cioè utilizzare tecniche diverse per rilevare lo stesso costrutto

(o, nel caso la VI sia manipolata, diverse manipolazioni della variabile indipendente).

Tipi di misure usate nella ricerca:

- Misure basate sui self-report: si pongono delle domande al rispondente (ad es., con questionari, interviste),

relative alle sue percezioni, opinioni, emozioni o comportamenti.

- Misure basate sull’osservazione: si osservano e si registrano i comportamenti (verbali e non verbali) delle

persone (ad es., osservazione partecipante – vedi studio dei campi estivi di Sherif)

- Misure basate sulla prestazione: si registrano le prestazioni a compiti senza informare il rispondente del reale

obiettivo di ricerca, ed esortandolo a eseguire il compito al meglio (ad es., l’Implicit Association Test, per

misurare gli atteggiamenti a livello automatico).

N.B.

In molti casi nella ricerca in Psicologia sociale i partecipanti sono tenuti all’oscuro dei veri obiettivi di un

esperimento o di una misura; spesso si ricorre all’inganno e alla figura di un complice che collabora con lo

sperimentatore.

L’etica e l’onestà nei confronti dei partecipanti è fondamentale nella ricerca:

alla fine dell’esperimento si deve condurre un accurato debriefing cioè un colloquio in cui si informano i

partecipanti dei reali obiettivi dello studio e degli eventuali inganni a cui sono stati sottoposti.

2. Validità interna

La validità interna di una ricerca si riferisce al grado in cui si può stabilire che le modificazioni della VI hanno

effettivamente determinato le modificazione nella VD.

La validità interna è influenzata dal tipo di disegno di ricerca utilizzato.

Minacce alla validità interna

La maggiore minaccia è che altri fattori causali alternativi, cioè diversi dalle modificazioni della VI, possano

determinare le modificazioni osservate nella VD.

N.B.

Ricerca Empirica

- Descrittiva (questionario matricole)

- Verifica rapporti causa-effetti

La validità interna di una ricerca che indaga empiricamente un rapporto causa-effetto è influenzata dal tipo di

disegno di ricerca utilizzato.

I tipi di disegni di ricerca possono essere divisi in due categorie fondamentali:

disegno non sperimentale → non garantisce la validità interna

disegno sperimentale →può garantire la validità interna

Tipi di disegni di ricerca

Disegno non sperimentale: ci si limita a misurare la VI, oltre che la

VD: la VI cioè non è manipolata (e, quindi, non è controllata dal

ricercatore), ma è solo misurata; ad es., ricerca correlazionale.

Esempio

• Ipotesi del contatto (Allport, 1954)

Il contatto positivo tra membri di gruppi diversi riduce il pregiudizio (= migliora la valutazione verso l’outgroup).

• studio di Kalin e Berry (1982)

Analisi di dati di un’inchiesta in cui partecipanti Canadesi esprimevano opinioni sui loro connazionali

appartenenti a vari gruppi etnici (valutazione verso tali gruppi = VD) e dati relativi alla presenza dei vari gruppi

etnici oggetto di giudizio nei quartieri dei rispondenti (contatto intergruppi = VI); è usata un’analisi correlazionale

tra VI e VD.

I risultati mostrano che chi viveva in quartieri in cui vi era un’elevata presenza di certi gruppi etnici valutava più

positivamente quei gruppi, rispetto a chi non aveva le stesse possibilità di contatto.

Ma un tale disegno di ricerca – correlazionale - non assicura la validità interna perché non consente di stabilire se

la VI abbia effettivamente determinato la VD:

- il grado più o meno elevato di simpatia verso alcuni gruppi (VD) potrebbe dipendere da altri fattori che non sono

stati controllati, diversi dalla presenza o meno di contatto (VI)

- potrebbe essere la simpatia a portare a un maggior contatto, e non il contrario

Disegno sperimentale :

È caratterizzata da:

1. manipolazione delle VI che vengono, cioè, modificate intenzionalmente dallo sperimentatore,anziché misurate;

2. assegnazione casuale dei partecipanti ai gruppi sperimentali (condizioni sperimentali).

1. Manipolazione sperimentale della VI: la VI viene modificata dallo sperimentatore cioè, si producono

cambiamenti nel costrutto teorico esaminato, così che i partecipanti assegnati alle diverse condizioni siano

sottoposti ai diversi ‘trattamenti’/ ‘stimolazioni sperimentali’.

2. Assegnazione casuale: ogni persona che partecipa a un esperimento ha le stesse probabilità di capitare in una

qualsiasi delle condizioni sperimentali previste.

L’obiettivo è di creare gruppi sperimentali equivalenti sotto ogni aspetto, tranne che per la VI.

Questo metodo perciò consente di neutralizzare, facendoli incidere allo stesso modo nei diversi gruppi (cioè,

condizioni sperimentali), i possibili effetti di variabili di disturbo, cioè gli effetti di altri fattori causali (diversi

dalla VI indagata) che possono modificare le VD ma che non stiamo analizzando.

Il ricercatore, infine, misura la VD.

Questa procedura di ricerca assicura la validità interna perché consente di concludere che le modificazioni

osservate della VD sono state causate dalle modificazioni nella VI, e non da altri fattori: i gruppi sperimentali,

infatti, differivano solo per la VI.

N.B. An

Dettagli
A.A. 2018-2019
5 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher -elenasinigaglia- di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia generale e sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Falvo Rossella.