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EFFETTO RINGLEMAN
Esperimento condotto da Ringelmann nel 1913 per studiare l'effetto della
dimensione del gruppo sulla produttività.
Ringelmann ha scoperto che l'aggiunta di ulteriori membri al gruppo non porta
a un aumento proporzionale della produttività, ma piuttosto ad incrementi
sempre più ridotti fino a diventare irrilevanti. Questo fenomeno è noto come
"effetto Ringelmann".
Ringelmann ha osservato che sia gli uomini che gli animali erano meno
produttivi quando lavoravano in gruppo rispetto a quando lavoravano da soli.
Questo suggerisce che i gruppi non raggiungono la loro piena produttività
potenziale. Un esempio concreto di ciò è stato l'esperimento in cui Ringelmann
ha misurato la forza di trazione di gruppi di persone che tiravano una fune. Ha
scoperto che, nonostante ciascuna persona fornisse un certo sforzo
individuale, la forza complessiva del gruppo era inferiore rispetto alla somma
delle forze individuali. Questo è indicativo dell'effetto Ringelmann, dove
l'incremento della dimensione del gruppo non porta a un aumento
proporzionale della produttività.
Le possibili cause di questo fenomeno sono identificate come perdite dovute
alla coordinazione e pigrizia sociale.
1. Perdite dovute alla coordinazione: Queste si riferiscono alle difficoltà nel
combinare gli sforzi dei singoli membri del gruppo. Anche in compiti
relativamente semplici, come tirare una fune, le persone possono tirare e
fermarsi in tempi diversi, creando inefficienze nella coordinazione degli
sforzi.
2. Pigrizia sociale: Questo si riferisce alla tendenza dei membri del gruppo ad
impegnarsi meno quando il loro contributo individuale viene incorporato
nella prestazione complessiva del gruppo. Questo può essere causato da
una mancanza di motivazione o da una ridotta percezione di responsabilità
individuale.
Per contrastare la pigrizia sociale e massimizzare la produttività del gruppo,
possono essere adottate alcune strategie, tra cui:
10. Evoluzione dei gruppi 7
Rendere più evidente e riconoscibile il contributo individuale al prodotto del
gruppo.
Coinvolgere attivamente gli individui negli obiettivi e nei compiti del gruppo.
Promuovere la fiducia reciproca tra i membri del gruppo.
Aumentare la percezione di responsabilità personale per il successo del
gruppo.
PRESA DI DECISIONE NEI GRUPPI
Quando i gruppi si trovano davanti ad una situazione senza una soluzione
chiara devono attraversare diverse fasi prima di prendere una decisione:
1. Fase di orientamento: In questa fase, il gruppo identifica il tipo di compito
da svolgere e sceglie la strategia che utilizzerà per affrontarlo. È il momento
in cui il gruppo chiarisce l'obiettivo e decide come procedere.
2. Fase di discussione: Il gruppo raccoglie le informazioni necessarie e
discute le diverse soluzioni possibili. In questa fase, i membri valutano le
varie opzioni, considerandone i pro e i contro.
3. Fase di presa della decisione: Il gruppo sceglie una delle soluzioni
considerate. Questa decisione può essere presa utilizzando una regola di
decisione, che può essere implicita (non formalmente stabilita) o esplicita
(chiaramente definita e concordata).
4. Fase di implementazione: Il gruppo mette in atto la decisione presa e valuta
le conseguenze che ne derivano. Questa fase riguarda l'esecuzione pratica
della decisione e la valutazione dei risultati.
Regole per Prendere Decisioni
Durante la fase di presa della decisione, i gruppi possono utilizzare diverse
regole per arrivare a una decisione finale:
1. Regola dell'unanimità: Tutti i membri del gruppo devono essere d'accordo
sulla decisione. Non ci deve essere nessun parere contrario o dissenso.
Questa regola assicura che la decisione sia pienamente condivisa da tutti.
2. Regola della maggioranza: La decisione viene adottata in base al maggior
numero di voti. Questa regola è opposta a quella dell'unanimità e non
richiede il consenso di tutti, ma solo della maggioranza dei membri.
10. Evoluzione dei gruppi 8
3. Regola della pluralità: Questa regola richiede che la decisione venga presa
dalla parte maggiore di un numero comunque determinato, cioè la
maggioranza relativa. In pratica, la decisione viene presa dall'opzione che
riceve il maggior numero di voti, anche se non è la maggioranza assoluta.
LA POLARIZZAZIONE
Polarizzazione nelle Decisioni di Gruppo
La polarizzazione è un fenomeno secondo il quale, dopo una discussione di
gruppo, le opinioni e le decisioni del gruppo tendono a spostarsi verso un
estremo rispetto alle opinioni individuali iniziali dei membri. Questo effetto è
stato studiato da Stoner nel 1968 e si manifesta quando la maggioranza dei
membri del gruppo favorisce un certo risultato; la discussione porta il gruppo
ad assumere un punto di vista ancora più estremo rispetto a quello inizialmente
prevalente.
Teorie che Spiegano la Polarizzazione
1. Teoria degli Argomenti Persuasivi:
Questa teoria sostiene che la polarizzazione avviene a causa del
processo di persuasione reciproca tra i membri del gruppo.
Durante la discussione, emergono nuovi argomenti e prove a favore o
contro una determinata posizione.
I membri valutano la validità e la novità di questi argomenti e, se sono
convinti, spostano le loro opinioni verso un estremo.
La polarizzazione è proporzionale alla quantità e alla qualità degli
argomenti pro o contro l'oggetto della discussione.
2. Polarizzazione mediante Confronto Sociale:
In questo caso, la polarizzazione è originata dalla competizione tra i
membri del gruppo per sostenere le opinioni più socialmente
desiderabili.
I membri del gruppo monitorano i comportamenti e le opinioni degli altri
per adattare le proprie, cercando di essere accettati e ben visti dagli
altri membri.
3. Polarizzazione come Differenziazione Inter-gruppi:
10. Evoluzione dei gruppi 9
Questo tipo di polarizzazione si verifica quando la situazione rende più
rilevante l'identità del gruppo (in-group).
I membri tendono a conformarsi agli attributi principali e agli
atteggiamenti normativi del loro gruppo, soprattutto quando
l'appartenenza al gruppo è rilevante o minacciata.
La polarizzazione è stata osservata in diversi contesti, inclusi dilemmi
economici, decisioni delle giurie, giochi, valutazioni di fenomeni autocinetici e
giudizi sull'attrattiva fisica. Tuttavia, la polarizzazione è stata maggiormente
riscontrata in studi di laboratorio o in gruppi creati ad hoc per esperimenti
specifici. Negli studi di tipo naturalistico, la polarizzazione non è sempre
visibile. È possibile che la polarizzazione sia più evidente negli stadi iniziali della
vita di un gruppo o quando il gruppo affronta nuove situazioni. Quando i gruppi
lavorano insieme in modo continuativo e ripetuto per periodi lunghi, l'effetto di
polarizzazione tende a diminuire.
Per contrastare gli effetti negativi della polarizzazione, possono essere
adottate alcune strategie:
Fornire riscontri sulla qualità delle decisioni prese.
Incoraggiare durante la discussione prospettive di larghe vedute e
difendere le posizioni delle minoranze.
Accrescere l'identificabilità e rendere più saliente la valutazione del
contributo individuale.
Creare condizioni di fiducia reciproca fra i membri.
Accrescere il coinvolgimento dell'individuo con gli scopi del gruppo.
Polarizzazione e Pensiero di Gruppo
Quando la coesione di un gruppo è estremamente alta, può verificarsi una
distorsione estrema del processo decisionale nota come "pensiero di gruppo"
(groupthink). In questa situazione, il pensiero del gruppo annulla i pensieri dei
singoli membri, portando tutti a pensare alla stessa maniera e spesso a
prendere decisioni subottimali.
In conclusione, la polarizzazione è un fenomeno complesso e multifattoriale
che influenza le decisioni di gruppo, spostando le opinioni verso estremi
maggiori rispetto alle opinioni iniziali dei singoli membri. Diverse teorie e
strategie possono spiegare e contrastare questo fenomeno, che varia a
seconda del contesto e della dinamica del gruppo.
10. Evoluzione dei gruppi 10
GROUP THINK- BAIA DEI PORCI
Il "pensiero di gruppo" o "group think" è un fenomeno studiato dallo psicologo
Irving Janis negli anni '70. Questo concetto descrive come le persone, quando
sono parte di un gruppo molto coeso, tendono a cercare un consenso unanime,
spesso sacrificando la valutazione critica e le idee individuali. Questo accade
perché i membri del gruppo evitano conflitti e critiche per mantenere l'armonia
e la coesione del gruppo.
Janis utilizzò l'operazione della Baia dei Porci come esempio per illustrare il
pensiero di gruppo. Nel 1961, gli Stati Uniti tentarono di invadere Cuba con
l'obiettivo di scatenare una rivolta contro Fidel Castro. La decisione fu presa
nonostante alcuni collaboratori del presidente avessero dubbi sulla strategia.
Tuttavia, questi dubbi furono auto-censurati a favore del conformismo e
dell'apparente unità del gruppo. Questo portò a una decisione disastrosa, che
rafforzò invece il legame tra Castro e il popolo cubano.
Janis identificò cinque caratteristiche del processo decisionale che favorirono il
pensiero di gruppo nella Baia dei Porci:
1. Gruppo molto coeso: i membri del gruppo erano molto uniti e desiderosi di
mantenere l'armonia.
2. Gruppo isolato da informazioni esterne: mancava l'accesso o l'attenzione
a informazioni e prospettive esterne.
3. Scarsa valutazione delle alternative: il gruppo raramente considerava
diverse opzioni.
4. Pressione per una decisione rapida: c'era un'urgenza nel prendere una
decisione.
5. Leader molto direttivo: il leader del gruppo esercitava un forte controllo,
influenzando la direzione del processo decisionale.
Se i leader avessero permesso una maggiore libertà di espressione e se i
membri non si fossero auto-censurati, è probabile che avrebbero evitato di
prendere una decisione così sbagliata. Diversi rapporti dell'intelligence, che
sottolineavano le possibili conseguenze negative dell'invasione, furono ignorati.
10. Evoluzione dei gruppi 11
Per evitare il pensiero di gruppo, è fondamentale creare un ambiente in cui tutti
i membri del gruppo possano esprimere liberamente le loro idee, critiche e
prospettive alternative. Questo non solo aumenta la creatività ma riduce anche
il rischio di errori dovuti alla chiusura mentale e all'auto-referenzialità.
Insomma, un gruppo affiatato è importante, ma è altrettanto importante evitare
di chiudersi troppo su sé stessi e ma