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Influenza informativa: ci si conforma alla posizione degli altri (in genere, le maggioranze, le persone ritenute

competenti, i leader) accettandola e interiorizzandola, cioè, cambiando il proprio atteggiamento o comportamento,

perché si crede che rifletta la realtà.

Influenza normativa: acquiescenza pubblica, ci si conforma perché si desidera essere accettati dal gruppo, non

considerati estranei o diversi; il conformismo è basato sul desiderio di approvazione sociale e di evitare il rifiuto.

Non è necessariamente accompagnata dalla credenza che ciò che viene fatto o detto dal gruppo sia corretto o

dall’accettazione privata delle posizioni/opinioni sostenute dal gruppo (la posizione del gruppo non è

necessariamente ritenuta valida, accettata privatamente).

Il conformismo nel paradigma di Asch, infatti, è solitamente interpretato come acquiescenza pubblica: coloro che

si adeguano alla maggioranza sono motivati dalla paura del ridicolo, dal fatto di non volere apparire diversi dal

gruppo; si conformano per ottenere approvazione ed evitare il rifiuto da parte del gruppo (influenza normativa),

senza però accettare privatamente la posizione della maggioranza.

L’influenza delle minoranze (Moscovici, 1976)

L’influenza sociale non consiste solo nella pressione all’uniformità, sottomissione alla maggioranza, a chi ha

potere, all’autorità.

Se fosse sempre così, non si spiegherebbe in che modo avvengono i fenomeni di innovazione nei gruppi e come si

produce il cambiamento nei sistemi sociali.

Come nasce quindi l’innovazione?

E’ necessario considerare anche l’influenza sociale esercitata da una minoranza.

Moscovici sostiene che tutti i membri di un gruppo possono essere sia portatori sia bersagli di influenza.

L’influenza quindi:

- non è necessariamente asimmetrica (cioè, dalla maggioranza alla minoranza)

- non è solo funzionale al conformismo e all’uniformità ma anche al cambiamento sociale e all’innovazione

La teoria proposta da Moscovici spiega sia l’influenza della maggioranza sia l’influenza della minoranza.

L’interesse di Moscovici per le minoranze attive è sostenuto da due ipotesi:

1) sociologica: le minoranze hanno una funzione specifica, associata all’innovazione in ogni tipo di società

2) psicologica: proprio perché è insito nell’individuo il bisogno di ridurre il conflitto cognitivo creato dalla

minoranza nella maggioranza, i processi psicologici indotti dalle minoranze, a cui si ha maggior motivo di

resistere, porteranno più probabilmente al cambiamento.

Moscovici, Lage e Naffrechoux (1969) (paradigma sperimentale “blu-verde”)

Procedura

- procedura simile a quella di Asch ma la situazione era rovesciata: la maggioranza era costituita da 4 partecipanti

ingenui e la minoranza da 2 collaboratori dello sperimentatore (che rispondevano prima dei partecipanti veri)

- erano presentate, una alla volta, delle diapositive di evidente colore bluastro (stimoli chiari, non ambigui)

- compito: i partecipanti uno alla volta dovevano indicare ad alta voce il colore della diapositiva

- i complici erano istruiti a dire “verde” in risposta alle diapositive blu (quindi davano risposte sbagliate!) in un

modo predeterminato (vedi le 3 condizioni)

3 condizioni:

1) Condizione di coerenza della minoranza: entrambi i collaboratori erano coerenti l’uno con l’altro rispondendo

‘verde’ (risposta sbagliata) ad ogni prova.

2) Condizione di non coerenza della minoranza: i complici non erano coerenti e a volte dicevano ‘blu’ (risposta

corretta)

3) Condizione di controllo: non c’erano complici VD (misura dell’influenza): frequenza con cui i partecipanti veri

rispondevano ‘verde’ alle diapositive palesemente blu

→ Quanto si conformavano alla minoranza?

Risultati

- nella condizione di minoranza coerente: 1/3 circa dei partecipanti forniva almeno una risposta ‘verde’ e oltre 8%

delle risposte complessive era ‘verde’;

- nella condizione di controllo: le risposte ‘verde’ erano pari a zero;

- nella condizione di minoranza incoerente: le risposte ‘verde’ erano pari a 1%.

Anche se non molto forte (8% vs. 33% relativo all’influenza della maggioranza) la sola presenza dell’influenza

della minoranza è un risultato rilevante.

Inoltre – ed è questo il risultato più interessante – in un momento

successivo, i partecipanti svolgevano un altro compito: erano

sottoposti individualmente a un test standardizzato di

discriminazione del colore (in un continuum di colori che andavano

dal blu al verde dovevano indicare la soglia di percezione del

verde, cioè a che punto del continuum, secondo loro, finiva il blu e

iniziava il verde.

Risultati

I partecipanti nella condizione di influenza minoritaria coerente avevano una soglia percettiva del verde

significativamente più bassa (vedevano più verde, cioè vedevano il verde prima) rispetto dei partecipanti nella

condizione di controllo.

Quindi, l’influenza della minoranza è efficace non solo nel modificare il comportamento manifesto degli

individui, cioè le loro risposte pubbliche nella prima parte dell’esperimento, ma può avere anche conseguenze

cognitive interiorizzate!

Caratteristiche distintive dell’influenza minoritaria:

Secondo Moscovici, la posizione alternativa della minoranza crea incertezza e conflitto: il dubbio sollevato dalla

minoranza apre un varco all’interno dell’uniformità di pensiero della maggioranza.

Nel caso in cui la maggioranza non possa attribuire la diversità di posizione a particolari caratteristiche dei

membri della minoranza (ad es., anomalie della percezione, diversità culturali, perseguimento di interessi

particolari), essa è obbligata a valutare la validità della posizione minoritaria, al fine di accettarla o rifiutarla.

E’ improbabile che un unico individuo dissidente o una minoranza categorizzata come outgroup siano in grado di

esercitare la propria influenza sulla maggioranza.

Una minoranza può influenzare una maggioranza solo se adotta uno stile di comportamento coerente; attraverso la

tenacia e la persistenza la minoranza dimostra che la propria posizione non è casuale, ma ha lo stesso valore della

posizione maggioritaria, e che non è disposta a cedere alle pressioni del gruppo.

Per esercitare influenza in modo efficace, la minoranza quindi deve:

- Rappresentare un consenso alternativo

- Agire in modo coerente e persistente

- Continuare ad essere categorizzata, comunque, come parte dell’ingroup (vedi Teoria categorizzazione di sé;

Turner, 1987)

Moscovici e Personnaz (1978)

Esperimento dell’after-effect

Esperimento che mostra i modi indiretti in cui agisce l’influenza della minoranza.

After-effect (immagine postuma)

Se si guarda un colore per alcuni secondi e poi si fissa uno schermo bianco si percepisce il colore complementare:

- se si fissa il Blu = il colore complementare è giallo – arancio

- se si fissa il Verde = il colore complementare è rosso – porpora

N.B. La maggior parte delle persone non è a conoscenza di questo

fenomeno percettivo.

Procedura

- in ogni sessione sperimentale partecipano 1 partecipante vero e 1 collaboratore che diceva sempre ‘verde’ (cioè

la risposta sbagliata) in risposta alla presentazione di diapositive blu, prima del partecipante (anche in questo caso,

il compito era dire ad alta voce, per ogni presentazione, il colore della diapositiva; erano tutte blu)

- Condizione di influenza maggioritaria: si diceva che la risposta verde era rappresentativa della popolazione

(quindi l’altro, cioè il collaboratore, era percepito dal partecipante vero come membro della maggioranza)

- Condizione di influenza minoritaria: si diceva che la risposta verde non era rappresentativa della popolazione

(quindi l’altro, cioè il collaboratore, era percepito dal partecipante vero come membro della minoranza)

- N.B. Per ogni diapositiva, il rispondente doveva anche riferire privatamente (per iscritto) il colore dell’immagine

postuma che vedeva sullo schermo rimasto bianco.

Risultati

- In generale, le risposte verbali ‘verde’ erano pari a circa il 5%; tale % di conformismo nelle risposte dirette era

quindi basso e non variava in base al fatto che i partecipanti fossero sottoposti all’influenza maggioritaria o

minoritaria.

Interessanti, invece, sono i risultati relativi all’immagine postuma:

- condizione-maggioranza: i partecipanti non mostravano cambiamenti nella percezione del colore complementare

(quindi vedevano il complementare del blu cioè giallo-arancio)

- condizione-minoranza: i partecipanti percepivano il colore complementare del verde cioè rosso-porpora!!!!!

- La fonte minoritaria, dunque, ha prodotto un effetto indiretto sul bersaglio.

- Il risultato è più evidente quando la fonte di influenza era assente (a un certo punto, infatti, il collaboratore

andava via e il partecipante rispondeva ad altre prove).

Quindi,

• l’influenza della minoranza (e non della maggioranza!) ha prodotto dei cambiamenti nel sistema percettivo dei

partecipanti;

• i partecipanti erano inconsapevoli del cambiamento avvenuto;

• l’influenza persuasiva di una minoranza può essere meno consapevole di quello di una maggioranza.

Teoria della conversione di Moscovici (1980)

L’influenza maggioritaria e l’influenza minoritaria hanno effetti diversi e agiscono attraverso processi diversi.

Influenza maggioritaria:

• il messaggio della maggioranza è in un contesto “opaco” → assumono importanza tratti indiziari relativi

alla fonte: autorevolezza, credibilità, attrattiva

• processo di confronto → la pressione maggioritaria induce un

bisogno di conformità provocato dalla spinta al confronto sociale

(ci si adegua per non apparire diversi)

• porta a condiscendenza → cambiamento a livello manifesto, adesione pubblica; raramente il

cambiamento è a livello profondo

Influenza minoritaria:

• Il messaggio della minoranza è in un contesto “trasparente” → per poter essere respinta, la minoranza (la

fonte) è dissociata dal messaggio che viene così analizzato a fondo in piena autonomia (la prima risposta

nei confronti della minoranza, infatti, è l’immediato rifiuto)

• processo di convalida → la minoranza favorisce la ricerca di contro-argomentazioni e contro-prove

relative a ciò che sostiene e difende

• porta a conversione → un cambiamento a livello latente e, a volte, a un cambiamento a livello manifesto

La minoranza quindi:

• porta ad una influenza indiretta

Dettagli
A.A. 2018-2019
6 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher -elenasinigaglia- di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia generale e sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Falvo Rossella.