vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
SCHEMA T.A.R
Secondo tale teorie, la causa prossima del comportamento non è l'atteggiamento, ma l'intenzione di mettere in atto il comportamento stesso. L'intenzione comportamentale è a sua volta influenzata dall'atteggiamento verso lo specifico comportamento e dalle norme soggettive, svolgendo quindi una funzione di mediazione tra l'atteggiamento verso il comportamento ed il comportamento stesso.
L'atteggiamento di una persona verso il comportamento (es. risparmiare energia) dipenderà sia dall'aspettativa o credenza che questo comporterà una certa conseguenza (es. risparmiare energia rende la vita meno comoda, oppure significa contribuire all'ambiente), sia dalla valutazione, ossia dal valore attribuito a queste conseguenze.
La norma soggettiva (il giudizio delle persone circa l'eventualità che le altre persone importanti, amici, partner, si aspettano da lei quel particolare comportamento) dipenderà
dalla – credenza normativa o norma sociale (cioè la credenza circa l'approvazione o disapprovazione di altri significativi aspettative da altre persone) e dalla – motivazione della persona a compiacere e conformarsi a tali aspettative. Dunque nella "teoria dell'azione ragionata" l'atteggiamento e la norma soggettiva sono gli unici 2 fattori che influenzano le intenzioni e quindi il comportamento. Nella versione ampliata della "teoria dell'azione situata" è incluso anche un altro fattore, quello della percezione di controllo sul comportamento, cioè la facilità o difficoltà di esecuzione del comportamento in oggetto. Il soggetto può sentirsi insicuro nelle proprie capacità di eseguire un certo comportamento, come quando si aspetta che accada qualcosa ad esso contrario. Se una persona pensa di non essere capace di fare qualcosa, è probabile che sarà poco motivata a.tentare.Nel caso della T.A.R. il comportamento umano viene visto come intenzionale, basato su un calcolo razionaledei costi e dei benefici delle diverse alternative di azione. Nel caso della T.A.S. si tiene anche conto dellerisposte emozionali, ma nello stesso tempo si da rilievo alla pianificazione razionale delle condotte umane:l'azione si riduce ad esecuzione di quando previsto da un piano preordinato.Secondo i teorici dell'influenza sociale (TTURNER) le persone possono avere atteggiamenti diversi sullostesso oggetto perché gli atteggiamenti riflettano le posizioni dei differenti gruppi sociali a cui le personeidentificano. Insomma non si può parlare di atteggiamenti senza tener conto della specificità dellasituazione o dei contesti sociali in cui le persone vivono. La giustificazione dell'importanza del contesto èfornita dalla PSICOLOGIA CULTURALE. Essa sostiene che le persone nelle interazioni quotidiane cercano didare un senso alle
situazioni che incontrano e al loro modo di agire, e questo senso può essere differente da una comunità all'altra. HANNERZ sostiene "la cultura consiste nei significati che le persone come membri creano, che a loro volta, creano le persone come membri di determinate società". La prospettiva culturale vede nelle credenze e valutazioni che l'individuo condivide con altri membri del suo gruppo un repertorio culturale che forma la persona prima di essere formato da essa. Discorso e discussione Il discorso, sia parlato che scritto, è lo spazio in cui gli atteggiamenti si costruiscono come processi interattivi, mirati ad identificare il significato delle situazioni quotidiane. Il discorso, la conversazione, la discussione prevedano la presenza di molteplici, differenti prospettive. Essi non sono luoghi in cui il conflitto si compone ed il cui il senso delle situazioni viene stabilito consensualmente, anzi sono luoghi in cui la realtà quotidiana sipresenta per quella che è: molteplice, aperta a diversi esiti, non riconducibile ad un unico resoconto. Le persone cercano di capire discutendo fra sé e sé, e con gli altri, cosa sia avvenuto, come ciò è