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ANIMUS§
significa riflessività, controllo, analisi, razionalità, calcolo, decisione, programmazione. Ognuno manifesta un'energia prevalente ma contiene, in secondo piano, anche la sua dimensione opposta. La psiche è una combinazione di principi maschili e femminili così come una candela è l'insieme di luci e ombre.
Le teorie femministe
Esistono diversi tipi di teorie femministe, tuttavia quasi tutte ritengono che le diseguaglianze di genere siano il prodotto dei fattori tutt'altro che naturali sottolineando il ruolo del contesto sociale e politico nel mantenere determinate diseguaglianze.
Questo orientamento teorico ha messo in luce, tra l'altro, che la psicologia, così come le altre discipline accademiche, sarebbe dominata e controllata da uomini e ne rifletterebbe gli interessi e preoccupazioni.
Gli esperimenti in psicologia sono stati spesso condotti su campioni esclusivamente maschili o comunque prestando poca attenzione alla variabile di
genere nel campionamento.Discriminazione di genere
Si ha ogni qual volta una persona viene tratta in modo meno favorevole di un'altra per il genere cui appartiene.
A livello sociale, per esempio, la donna può risultare subordinata al marito, compagno o padre. A livello economico, continua a ricevere stipendi più bassi pur sè a parità di inquadramento professionale (divario salariale o gender pay gap). I compiti domestici o la cura dei bambini continuano a essere concepiti come doveri più legati alla donna che all'uomo. E così via, potremmo stilare una lista infinita di situazioni in cui si verifica la disuguaglianza di genere.
Gli effetti psicologici della discriminazione
Abbassamento dell'autostima/senso di inferiorità: le vittime della discriminazione tendono a subire un abbassamento della propria autostima, a sentirsi inferiori e a costruire un'immagine di sé negativa. In un esperimento a bambine americane di 3-7 anni
Venivano mostrate due bambole, una bianca e una nera, e si chiedeva loro quale preferissero, quale fosse la più bella. I 2/3 del campione preferiva quella bianca, nonostante il campione fosse costituito esclusivamente da bambine di colore. Rosenkrantz et al. (1968) chiesero ad un campione di giovani adulti e adulte di indicare i tratti di personalità tipici dei maschi e tipici delle femmine e di indicare quali fossero più desiderabili in generale. Sia i maschi che le femmine mostrarono di apprezzare di più i tratti di personalità associati ai maschi.
Sviluppo di una volontà di fallire: spesso la discriminazione fa si che la vittima si convinca di non avere successo rispetto agli altri, sviluppando uno schema di comportamento autolesivo. Così può sentire che non c'è ragione di tentare, anzi trae sollievo dal fatto di non fare nessun tentativo. Molte ricerche di psicologia sociale hanno mostrato
che le donne hanno basse aspettative di successo rispetto agli uomini, per diversi tipi di compiti. E quando ottengono un successo, tendono più degli uomini ad attribuirlo alla fortuna, invece tendono ad attribuire il fallimento a sé stesse. Linguaggio visivo, parlato e scritto: I libri illustrati, prima forma di letteratura infantile, parlano anche di identità sessuale. Gli albi cartonati attraverso le rappresentazioni di uomini e donne nella vita domestica, al lavoro e nelle relazioni. Queste immagini costituiscono per i piccoli una sorta di lessico muto che, a fianco o in assenza del testo, caratterizza in maniera stereotipata il ruolo di uomini e donne nella società e nella famiglia. È stata dimostrata una minor presenza femminile nei libri per bambini e una più marcata presenza di personaggi maschili anche nelle favole con animali e personaggi fantastici. Mentre ci sono storie prive di personaggi femminili, raramente accade che ad essere assenti.fossero ipersonaggi maschili. Questo contribuisce all'idea che la donna abbia un ruolo accessorio nella vita quotidiana. Sottoponendo i racconti per l'infanzia ad analisi del contenuto si è evidenziato che i personaggi femminili erano più passivi rispetto a quelli maschili, si impegnavano in una serie più ristretta di attività genericamente collegate alla sfera domestica. I ragazzi nei racconti erano coinvolti in avventure, le ragazze invece avevano bisogno di aiuto e quindi dipendenti. Se si controllano le figure femminili della letteratura infantile contemporanea rispetto alle abe tradizionali ci si accorge che è cambiato ben poco. Una famosa Compagnia americana di film animati ha aperto una stagione di rinnovamento dei personaggi femminili, a partire dagli anni '90 e che continua ancora oggi, presentandoli come più attivi, indipendenti, liberi e coraggiosi. Tuttavia se andiamo ad analizzare queste nuove protagoniste notiamo che si tratta dipersonaggi delle minoranze etniche, culture e popolazioni distanti dalla nostra società e che sono spesso dotate di poteri sovrannaturali e quindi potrebbero essere percepiti dai bambini come poco realistici o lontani dalla loro esperienza. Le vecchie favole propongono donne passive, miti, costantemente vittime o preoccupate per la propria bellezza, inette e incapaci. Invece le figure maschili sono attive, forti, coraggiose, leali e intelligenti. È del tutto assente la figura femminile con motivazioni e poteri umani, tendenze altruistiche, capace di scegliere lucidamente e con coraggio come comportarsi. Nelle favole, così come nei libri illustrati, si rileva quindi una mancanza di modelli attivi e autonomi nei quali le bambine possano identificarsi, poiché quanto la cultura valorizza (la scienza, l'arte, la tecnica, il potere economico e politico) è presentato con tratti maschili e implicitamente riservato agli uomini. D'altro canto imaschi vengono incoraggiati a limitare l'attività, la sensibilità estetica e le abilità domestiche, costringendoli ad identificarsi in un modello povero e riduttivo di virilità. Nelle stesse antologie e libri di testo scolastici i personaggi femminili sono sottorappresentati e spesso impegnati in ruoli domestici o di cura. Hardy (1989) su un campione di libri di scienze per la scuola primaria ha notato un buon equilibrio tra le rappresentazioni dei soggetti dei due generi ma le figure femminili rappresentate dimostravano spesso stupidità e incompetenza. Questo potrebbe rafforzare un senso di distanziamento dalla scienza da parte delle ragazze. È stata anche ampiamente documentata la presenza di rappresentazioni sessuali stereotipate nella pubblicità e nei programmi televisivi, compresi i cartoni animati. Le figure femminili sono in numero notevolmente minore rispetto a quelle maschili ed esercitavano una gamma di ruoli menoampia. Le azioni promosse dai personaggi maschili, inoltre, rispetto a quelli femminili, erano più incisive e tendevano ad essere maggiormente premiate. Dato che la maggior parte dei bambini si identifica con i personaggi dello stesso sesso, le implicazioni di questi messaggi sono evidenti. Un'analisi degli spot pubblicitari trasmessi in Italia tra il 1983 e il 1993 ha mostrato che il genere sessuale del target produce notevoli differenze nelle confezioni dello spot, sia in termini di contenuti che di musiche, colori, velocità di cambio delle immagini. Anche in questi aspetti contribuiscono a rendere molto veloce il riconoscimento del prodotto reclamato appropriato al proprio genere. Negli spot televisivi le differenze tra giocattoli maschili e femminili sono dunque ben sottolineate. In questo modo è facile far passare una serie di messaggi sulle regole di comportamento attese nell'uno e nell'altro genere. In realtà la definizione di giocattoli da maschioche le donne sono oggetti da desiderare e da possedere, mentre gli uomini sono rappresentati come forti e dominanti. Questi stereotipi di genere influenzano la percezione che le persone hanno di sé stesse e degli altri, limitando le opportunità e le scelte di vita. È importante promuovere una rappresentazione equilibrata dei generi nei media e nella società, in modo da permettere a tutti di esprimere liberamente la propria identità e di realizzare il proprio potenziale.Spesso si nota una differenza di potere e di status tra i due generi. Ad eccezione dell'ambito domestico, gli uomini sono rappresentati in ruoli di comando e nell'atto di comunicare alle donne il da farsi. Dalle ricerche emerge anche che il pubblico non nota nulla di strano o inusuale in queste immagini perché abituato agli stessi assunti sui due generi che vede in queste rappresentazioni.
Lezione 18 - 29 aprile ruoli sociali (insegnante, polizia, medico, paziente, uomo, donna) richiamano una serie specifica di aspettative che ne definiscono i rispettivi doveri, comportamenti, modi di vestire e parlare. La vita sociale umana è un po' come un teatro in cui la mascolinità e la femminilità sono altrettanti ruoli che vengono rappresentati secondo un copione che gli attori del cortometraggio sono riusciti davvero a rovesciare. Certo, esercitare un ruolo sociale è molto più che recitare una parte, molte persone direbbero che si sentono realmente se stesse.
stesse ma ciò che conta in questo caso è il sistema delle interazioni e le aspettative degli altri. Anche recenti spot pubblicitari hanno provato a ribaltare gli stereotipi di genere: per colpire e attirare l'attenzione sicuramente per vendere ma forse anche favorire la diffusione di una nuova cultura. Per esempio, il lancio dell'ultimo modello di auto di una nota casa automobilistica ha prodotto una serie di spot (immagini e video) che infrangono gli stereotipi di genere. Il messaggio chiaro è che non c'è bisogno di giustificare nulla del proprio modo di essere se si agisce per il bene di chi si ama - #justifynothing è lo slogan della campagna. Ribalta così gli stereotipi che riguardano la mascolinità e la paternità. Il da problema a soluzione? linguaggio: Il linguaggio non indica caratteristiche intrinseche alla realtà bensì categorie proprie della cultura a cui si appartiene.La lingua appartiene. La lingua non consente solo di scambiare informazioni fra gli interlocutori, ma anche di affermare il proprio sé, di dare