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IDEOLOGICO
5.1 Quali strutture?
Il discorso è molto complesso, e comporta più livelli di strutture, ciascuno con le proprie categorie
ed elementi.
Le ideologie possono essere espresse esplicitamente e allora sono facili da individuare, ma ciò può
accadere anche molto indirettamente, implicitamente, nascosto in strutture più o meno ovvie di
discorso, come l’intonazione, l’esitazione o in un pronome
e generale dell’analisi ideologica
5.2 Una strategia pratica
Le ideologie sono state rappresentate come un qualche tipo di schema fondamentale di un gruppo,
in quale figurano le informazioni fondamentali con cui i membri del gruppo si identificano e si
categorizzano. Queste categorie generalmente organizzano le seguenti informazioni:
Appartenenza: chi siamo noi?
Attività: che cosa stiamo facendo?
Scopi: che cosa vogliamo raggiungere?
Relazioni: chi sono i nostri amici o nemici?
Risorse: che cosa abbiamo noi che gli altri non hanno?
Queste domande sono tipicamente associate con l’identità di gruppo e quindi anche con le
ideologie; molte delle informazioni che danno riguardano il Noi vs Loro.
La strategia del discorso ideologico è molto generale e si può riassumere cosi:
Parlare di Noi in maniera positiva;
Parlare di Loro in maniera negativa;
Questa strategia generale che si applica al significato o contenuto, è piuttosto limitata e bisogna
ampliarla per poter includere altre forme di discorso. Bisogna introdurre i suoi significati opposti:
Non dire cose negative riguardo a Noi;
Non dire cose positive riguardo a Loro;
Ma cosi com’è formulata, la strategia è troppo assoluta e generale. Al fine di permettere un’analisi
nell’espressione dell’ideologia,
ideologica più precisa, che si applichi anche ad altre strutture
modifichiamo i quattro principi come segue:
Enfatizzare le cose positive riguardo a Noi;
Enfatizzare le cose negative riguardo a Loro;
De-enfatizzare le cose negative riguardo a Noi;
De-enfatizzare le cose positive riguardo a Loro;
Queste quattro possibilità formano il “quadrato lo si può applicare all’analisi di tutti i
ideologico”;
livelli delle strutture di discorso.
5.3 Il significato
Abbiamo sostenuto che l’ideologia può in principio mostrarsi ovunque nel discorso. Tuttavia, il
“contenuto” ideologico è espresso più direttamente nel significato del discorso. Dedicheremo
particolare attenzione alla semantica del discorso ideologico.
5.3.1 I temi ( TOPICS )
Il discorso ha anche dei significati più “globali”, ovvero topics o temi. Essi rappresentano il nucleo
o l’informazione più importante di un discorso, poiché ci dicono di “cosa tratta” un discorso. Questi
argomenti si possono esprimere mediante proposizioni ( complete ) come “i vicini hanno attaccato i
marocchini”, o da singole parole, come “immigrazione”, “discriminazione” o “educazione”.
Se vogliamo enfatizzare le Nostre azioni positive o le Loro negative, la prima cosa che facciamo è
rendere rilevante le informazioni. Al contrario, se vogliamo de-enfatizzare le Nostre azioni negative
e le Loro azioni positive, allora tenderemo a nascondere queste informazioni.
5.3.2 Livello di descrizione. Grado di dettaglio
Una volta che è stato scelto un tema, le persone possono dare molti o pochi particolari circa un
evento, oppure lo possono descrivere a un livello piuttosto astratto e generale, o a un livello più
specifico.
5.3.3 Implicazioni e presupposizioni
Quando è necessario, le informazioni mancanti possono essere inferite dai riceventi, specialmente
dai loro modelli o dalle loro conoscenze socioculturali generali.
Nell’analisi del discorso ideologico è molto importante rendere espliciti i significati impliciti in una
frase o in un frammento di testo. La scelta di esprimere le informazioni o lasciarle implicite non è
un’operazione ideologicamente neutra.
Le persone tendono a lasciare implicite le informazioni che non sono coerenti con l’immagine
positiva di sé. D’altro lato, qualsiasi informazione che si riferisce alle azioni negative dei nostri
nemici o dell’outgroup tenderà a essere esplicitamente espressa nel testo e nella conversazione.
Per esempio se la polizia dichiara di “preoccuparsi per l’alto tasso di criminalità fra i giovani
immigrati maschi”, allora una simile dichiarazione tacitamente presuppone che i giovani immigrati
maschi realmente hanno un alto tasso di criminalità. Ciò potrebbe essere non vero, o potrebbe
essere vero per tutti i giovani ragazzi senza lavoro, sicchè la presupposizione è fuorviante, e
dovrebbe invece riguardare i disoccupati.
5.3.4 Coerenza locale
Una delle caratteristiche tipiche del significato del discorso è la coerenza. I significati delle frasi di
un discorso devono essere in qualche modo collegati.
Questa coerenza può essere globale o locale. La coerenza globale può essere semplicemente
definita nei termini degli argomenti prima discussi: un discorso ( o frammento di discorso ) è
globalmente coerente se ha un tema.
Una coerenza locale è una sequenza di proposizioni che riguarda una sequenza di azioni, eventi o
situazioni che sono collegate reciprocamente, ad esempio con relazioni di causalità.
Ciò significa che possiamo chiamare un discorso coerente se possiamo immaginare una situazione
in cui esso è o potrebbe essere vero.
Poiché questo genere di coerenza viene definito nei termini dei “fatti” a cui si riferisce, possiamo
chiamarla coerenza referenziale. Esiste anche una coerenza che viene definita dalle relazione tra le
stesse proposizioni: si tratta cioè di coerenza locale funzionale.
Quali sono le scelte ideologiche di cui le persone dispongono nella gestione della coerenza del
discorso? Ovviamente non molte, perché la coerenza è una condizione molto generale del discorso,
e se uno è di sinistra o di destra, uomo o donna, razzista o antirazzista ha bisogno di rispettare
alcune condizioni fondamentali di coerenza per poter ottenere un discorso che abbia significato.
5.3.5 Sinonimia, parafrasi
Poiché queste relazioni non sono definite in maniera diversa in funzione dei diversi contesti, non
sono influenzate dall’ideologia: un sinonimo è sempre quello. Occorre però tenere presente che la
rigida sinonimia non esiste, e le parafrasi sono tipicamente espressioni che hanno più o meno lo
stesso significato, anche se non esattamente lo stesso. In generale esse sono formulate con parole
diverse che implicano una variazione lessicale e stilistica, che dipende dal contesto
5.3.6 Contrasto
Le ideologie spesso emergono quando due o più gruppi hanno degli interessi in conflitto, quando
esiste una lotta sociale o una competizione, o in una situazione di dominio. Dal punto di vista
cognitivo e discorsivo, questa opposizione può realizzarsi mediante diverse forme di polarizzazione,
come mostra la ben nota coppia di pronomi Noi-Loro.
5.3.7 Esempi e illustrazioni
Il discorso generale su Noi e Loro, e quindi anche il discorso razzista, è caratterizzato da esempi ed
illustrazioni, spesso sotto forma di storie, circa le Nostre azioni positive e il Loro comportamento
funzionale, queste preposizioni servono a sostenere un’altra
negativo. Dal punto di vista
proposizione. In altre parole, le storie possono servire da premesse per un’argomentazione. Nel
discorso razzista, possiamo trovare un’opinione generale, ad esempio riguardo a come Loro
infrangono le regole, per prevenire una valutazione negativa da parte di chi ascolta. Una storia
molto credibile fornisce allora la “prova” esperienziale per l’affermazione generale.
5.3.8 Negazioni
Tipica di qualsiasi genere di discorso pregiudiziale è la mossa semantica della negazione, la più
“Non ho nulla contro X, ma…”
nota delle quali è la negazione apparente:
In un caso simile, la negazione serve come forma di autopresentazione positiva e per mantenere le
abbia un’opinione negativa di sé.
apparenze: chi parla vuole evitare che chi ascolta
Oltre alla negazione apparente, esistono:
“Possono anche essere molto intelligenti, ma…”;
Concessione apparente:
“Possono anche avere avuto dei problemi, ma…”;
Empatia apparente:
“Scusami, ma…”;
Scusa apparente:
“Facciamo tutto quel che possiamo, ma…”;
Sforzo apparente:
“Io non ho problemi con loro, ma i miei clienti…”;
Transfer:
la vittima viene incolpata: “Loro non sono discriminati, noi si!”;
Rovesciamento,
5.4 Le strutture proposizionale
Il significato locale del discorso è organizzato in proposizioni: una frase esprime una o più
proposizioni, che possono essere vere o falsi o, parlando intuitivamente, esprimono un “pensiero”
completo.
5.4.1 Attori
Gli argomenti di una proposizione parlano degli attori secondo molti ruoli, precisamente come
agenti, pazienti, o beneficiare di un’azione.
Gli attori possono apparire secondo molte immagini, collettivamente o individualmente, come
membri dell’ingroup o dell’outgroup, in maniera specifica o generale, identificati dal nome, dal
gruppo, dalla professione o funzione, in ruoli personali o impersonali, e cosi via.
5.4.2 Modalità
Le proposizioni possono essere modificate da modalità come “è necessario che”, “è possibile che” o
“si sa che”, le quali danno vita a nuove proposizioni.
Queste modalità hanno a che fare con il modo in cui rappresentiamo il mondo e i suoi eventi.
Rappresentare la brutalità della polizia come “necessaria” può implicare qualche genere di
legittimazione per un simile atto.
5.4.3 Evidenza
Chi parla è responsabile di ciò che dice e se esprime una credenza, spesso ci si aspetta che fornisca
delle “prove” e intraprenda una discussione con colore che la negano. Naturalmente, ciascun
una “prova”
genere, contesto e cultura ha i propri criteri di valutazione per ciò che costituisce
buona, accettabile o cattiva.
Nella società contemporanea, i media costituiscono un importante criterio di validità: “l’ho visto
alla televisione”.
Le informazioni pertanto formano una parte importante della strategia di evidenza usata dalle
persone per portare prove ai fatti.
5.4.4 Ambiguità e vaghezza
Possiamo essere ambigui o vaghi quando non sappiamo la risposta precisa a una domanda e tuttavia
non vogli