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ANALISI FATTORIALE

 Statistica parametrica;

 Scopo: esplorare le relazioni tra le variabili;

 Variabile indipendente: un gruppo di variabili continue;

 Variabile dipendente: nessuna.

riduzione dei dati. La tecnica più usata è l’analisi delle componenti

È un insieme di tecniche di

principali di tipo esploratorio.

T-TEST SU CAMPIONI INDIPENDENTI

 Statistica parametrica;

 Scopo: confrontare gruppi

 Variabile indipendente: una variabile indipendente categoriale;

 Variabile dipendente: una variabile dipendente continua;

è utilizzato quando si vogliono confrontare le medie dei punteggi di due gruppi diversi di persone o

di due condizioni. La rappresentazione grafica del t-test è un grafico a linee.

Il t-test su campioni relazionati, a differenza del t-test su campioni indipendenti, viene utilizzato

quando si vogliono confrontare le medie dei punteggi dello stesso gruppo di persone in due

momenti diversi.

ANOVA A UN CRITERIO DI CLASSIFICAZIONE

 Statistica parametrica;

 Scopo: confrontare i gruppi;

 Variabile indipendente: una variabile indipendente categoriale o una variabile continua

ricodificata in gruppi equivalenti a tre o più livelli ( ad esempio gruppi di età: 3 categorie di

età, <29, 30-44, >45 )

 Variabile dipendente: una variabile dipendente continua;

L’ANOVA si utilizza quando si ha una variabile indipendente con tre o più livelli e una variabile

dipendente continua. Graficamente l’ANOVA si rappresenta con un grafico a linee.

ANOVA RIPETUTA A UN CRITERIO DI CLASSIFICAZIONE

L’ANOVA ripetuta a un criterio di classificazione segue la stessa logica dell’ANOVA precedente,

ma si utilizza quando le misurazioni vengono fatte alle stesse persone in tre o più tempi diversi.

ANOVA A DUE CRITERI DI CLASSIFICAZIONE

È una tecnica statistica che consente di verificare gli effetti singoli ( effetti principali ) e congiunti (

effetti di interazione ) di due variabili indipendenti su una variabile dipendente.

ANOVA MISTA TRA E NEI SOGGETTI

Questo tipo di ANOVA combina due approcci poiché utilizza contemporaneamente una variabile

indipendente fra i soggetti e un’altra nei soggetti.

ANOVA MULTIVARIATA ( MANOVA )

La MANOVA confronta i gruppi e verifica se le differenze fra i gruppi sulle variabili dipendenti

considerate in maniera congiunta sono dovute al caso o sono significative.

4.2 La validità della ricerca

Alla fine del processo, il ricercatore si trova davanti a dei dati che deve cercare di interpretare.

in un’attitudine di interpretazione del

Una volta raccolti i dati, il ricercatore si trova dinanzi ad essi

loro significato perfettamente analoga a quella degli altri componenti della sua comunità scientifica.

Per questo l’autore intitola spesso il suo commento interpretativo dei dati “discussione”. Egli offre

una prima interpretazione del dato, ma è ben consapevole del fatto che questa può essere corretta o

superata da altri ricercatori.

Per fornire un’interpretazione dei propri dati, bisogna, una volta terminata la ricerca, analizzare

ancora una volta criticamente il modo con cui sono stati costruiti. Consideriamo ad esempio un

celebre una celebre ricerca sul tema delle determinanti del comportamento altruistico ( Darley e

Batson esperimento sui studenti di teologia che si trovano un malato per strada. Esperimento che si

rifà alla parabola del buon samaritano ). L’ipotesi di base avanzata dagli autori prevedeva che non

solo le caratteristiche di personalità, ma anche le variabili situazionali si sarebbero rivelate

importanti per la concreta attuazione dei comportamenti altruistici.

Gli autori dopo aver avanzato una critica al loro operato, riflettono sui contenuti emersi durante il

de briefing finale, infatti, essi notano che molti partecipanti si erano sentiti in obbligo di affrettarsi

perché pensavano di stare aiutando il primo ricercatore, e sapevano di essere già in ritardo. In

questo modo, argomentano i due ricercatori, la loro operazionalizzazione ha colto in realtà più un

conflitto tra due richieste di aiuto che una mancanza di aiuto vera e propria.

La prima difficoltà riguarda la validità di costrutto; cioè la capacità di riuscire a tradurre gli aspetti

essenziali di un concetto astratto ( costrutto teorico ) in un’operazione di ricerca concreta (

procedura ). Spesso non basta solo il comportamento manifesto che siamo riusciti ad evocare nel

contesto della nostra ricerca per giungere a confermare le nostre ipotesi: perché questo

comportamento potrebbe essere espressione di altri processi, diversi da quelli che stiamo cercando

di catturare.

La seconda difficoltà riguarda la desiderabilità sociale; cioè la tendenza del partecipante a fornire

la risposta che sembra più accettabile e, più in generale, al suo tentativo di indovinare e precorrere i

desideri del ricercatore, facendo ciò che egli pensa che il ricercatore si aspetti da lui. Non a caso, in

alcune ricerche appare opportuno applicare una cautela procedurale per cui sia il partecipante sia la

persona incaricata di raccogliere i dati sono all’oscuro della condizione di ricerca in cui è inserita la

l’effetto

persona osservata, e degli obiettivi finali della ricerca stessa. Questa applicazione riduce

placebo. Questa prudenza nella raccolta del dato, nota con il nome di tecnica del doppio cieco,

mostra con efficacia come la ricerca condotta con le persone sia fortemente influenzabile dalle

aspettative e dalle interpretazioni sia del ricercatore, sia del partecipante. Giocano un ruolo di

possibile distorsione molto rilevante i tentativi del partecipante di interpretare le caratteristiche della

domanda, cioè di capire che cosa il ricercatore si aspetti di trovare al termine della ricerca stessa.

La ricerca psicosociale tratta di fenomeni per cui le persone che partecipano ai nostri studi hanno

già pronte alcune spiegazioni proprie. Infatti non si può non notare che la persona che a partecipato

allo studio cerca anch’essa di comprendere il significato dei dati che ha contribuito a produrre,

esaminando le sue risposte alla luce delle sue teorie di senso comune. Tutti questi aspetti di

discussione del significato dei dati prodotti sono importanti da considerare ogni qual volta

l’inganno messo in atto per proteggere la validità del dato potrebbe danneggiare i partecipanti,

inducendoli a interpretazioni del proprio comportamento che li spingano a dubitare del proprio

valore personale. oltre a quella dell’inganno, riguarda la possibilità di inferire dai dati

Una seconda fonte di prudenza

un rapporto di causa ed effetto tra le variabili. In questo caso, ciò che dobbiamo esaminare

criticamente è la validità interna della nostra ricerca, cioè il modo con cui le nostre assunzioni

dell’esistenza di rapporti tra le variabili rispecchiano ciò che è realmente accaduto. Riguardo a

questo tipo di rischio, il metodo sperimentale si rivela nettamente superiore alle altre tattiche di

ricerca, perché ci permette di manipolare la variabile che riteniamo agisca come causa. Questo

aspetto è in primo luogo legato al livello di controllo che possiamo esercitare sulle variabili studiate.

Nei metodi di tipo osservativo, al contrario, le variabili sono libere di giocare in modo spontaneo.

Un’ultima ragione di prudenza riguarda le possibilità di generalizzazione della nostra

interpretazione dei dati. Questa possibilità è legata direttamente al modo con cui abbiamo

selezionato i partecipanti della ricerca. Se sottoponiamo un questionario a tutti gli studenti di una

classe, le risposte che otterremo potrebbero essere poco significative di quel che pensa l’intera

popolazione studentesca se siamo entrati, inconsapevolmente, nella classe della sezione migliore

vengono incanalati tutti i “figli di papà”, espressione di un

della scuola, in cui tradizionalmente

ambiente sociale specifico e molto ristretto. In questo caso, le risposte ottenute potrebbero essere

funzione del tipo di appartenenza sociale. privilegiare l’obiettivo della rappresentatività dei dati

Il dilemma che si presenta al ricercatore è se

raccolti, oppure perseguire la realizzabilità delle proprie iniziative di ricerca, accontentandosi di un

livello non perfettamente casuale di preselezione dei partecipanti. Infatti, per motivi pratici il

campionamento casuale può essere applicato solo raramente.

Un’ultima notazione in margine su questo problema di base riguarda il fatto che i nostri partecipanti

consentono a essere osservati, e in alcuni casi si offrono volontari. Paradossalmente, questo

comporta non solo l’evidente vantaggio di riuscire a fare avanzare i nostri studi, ma anche una

possibile fonte di distorsione sistematica dei risultati. La possibilità di generalizzare le nostre

conclusione anche al di fuori del contesto della ricerca è detta validità esterna.

Una buona soluzione sta dunque nel cercare di replicare i propri risultati usando metodologie

diverse, chiarendo esplicitamente di volta in volta i propri dubbi sui limiti di ognuna delle scelte

adottate. CAPITOLO 5 COMUNICARE LA RICERCA ALLA

COMUNITà SCIENTIFICA

La comunicazione alla comunità scientifica si tratta di un aspetto cruciale, non solo per assicurare

una possibilità d’impatto al nostro impegno, ma anche per portare a completa maturazione la nostra

comprensione del tema che abbiamo cercato di esplorare.

Possiamo distinguere la comunicazione dei risultati in due grandi tipologie:

 La comunicazione scientifica, rivolta agli altri ricercatori;

 La comunicazione ai non “addetti ai lavori”;

5.1 Aspetti validi per ogni comunicazione scientifica

Dobbiamo rendere chiari molti aspetti del nostro lavoro che rimanevano in parte impliciti o silenti

mentre portavamo avanti la ricerca. Quest’opera di chiarificazione è finalizzata a descrivere

compiutamente il senso del nostro percorso.

La comunicazione del nostro lavoro, non solo rappresenta la conclusione di un’iniziativa che ci ha

impegnato per lungo tempo, ma soprattutto, per cosi dire, “chiude il cerchio” della nostra attività,

che proprio dalla nostra prima socializzazione con il pensiero della comunità scientifica riguardo al

tema di studio aveva preso le mosse.

Esistono alcune considerazioni valide al di là delle diverse circostanze:

 Il problema di tenere presenti le priorità conoscitive di chi ascolta;

 dell’economia informativa;

Il problema

 Il problema di riconoscere le influenze e i contributi ricevuti;

5.1.1 Il problema di tenere presenti le priorità conoscitive di chi ascolta

Accede ciò che capita a chi abbia sviluppato un profondo dialogo i

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Publisher
A.A. 2013-2014
19 pagine
9 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/05 Psicologia sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Dariozzolo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia sociale e della comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Sarrica Mauro.