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L'INFLUENZA SOCIALE
Le modalità con cui i processi mentali, le emozioni e i comportamenti delle persone (o dei gruppi) sono modificati dalla presenza (effettiva o simbolica) di altre persone (o gruppi). Sono modalità con cui ci adeguiamo a seguire ciò che fanno altre persone.
Come e perché i gruppi sociali influenzano le percezioni, gli atteggiamenti e le azioni delle persone? Perché le persone si fanno influenzare?
SHERIF inizia ad incuriosirsi sull'effetto gregge negli anni '30. Pensa all'esperimento dell'effetto autocinetico (1936) = movimento apparente di un punto luminoso fisso in un ambiente buio. Fa riferimento al concetto di FRAME: se noi inquadriamo uno stimolo percettivo in una differente cornice, a seconda di com'è la cornice interpretiamo lo stimolo in modo diverso (es. fatto di cronaca interpretato da giornalista di destra/sinistra). Cerca di capire quello che l'effetto autocinetico produce in una persona o in
gruppo.3.Nel gruppo di controllo, invece, il soggetto sperimentale viene chiesto diindicare di quanto si sposta un puntino nella stanza buia, ma questa volta nonviene introdotto alcun elemento di confronto con altre persone. La stima dellapercezione del movimento del puntino sarà più soggettiva e potrebbe variare daun individuo all'altro.4.In conclusione, quando una persona si trova in una situazione oggettivamenteindefinita, senza un riferimento oggettivo, tende ad elaborare una normasoggettiva per orientarsi. Allo stesso modo, un gruppo di persone poste nellostesso contesto tende a individuare una norma comune e condivisa, che influenzala percezione e il comportamento dei singoli membri del gruppo.gruppo dimaggioranza. Il gruppo converge verso un’unanimità di valore.
Nel gruppo sperimentale 2 all’inizio i soggetti sono insieme ad altre persone eviene chiesta una stima, successivamente le persone vengono fatte usciredalla stanza e la domanda viene riposta. La stima sarà vicina a quello che èemerso in precedenza. Noi adeguiamo i comportamenti sulla base di quelloche fa il gruppo.
NORMA SOCIALE: un modo (rappresentazione cognitiva) largamente accettatodi pensare, sentire e comportarsi, su cui gli appartenenti a un gruppoconcordano, considerandolo giusto e appropriato (es. in università si vienevestiti in un certo modo; i modi di salutarsi). Le leggi sono norme socialiistituzionalizzate.
A cosa servono? Cartwright e Zander (1968) individuano quattro funzioni:
- Avanzamento del gruppo: le pressioni verso l’uniformità possono servireal raggiungimento degli obiettivi, consentono di perpetuare il gruppo.
- Mantenimento del gruppo:
alcune norme, come ad esempio le richieste per incontri regolari, permettono al gruppo di preservarsi.
Costruzione della realtà sociale: formazione di una concezione comune della realtà sociale, utile per fronteggiare situazioni non familiari e come riferimento per l'autovalutazione individuale.
Definizione dei rapporti con l'ambiente sociale: permettono di definire le relazioni con altri gruppi, organizzazioni, istituzioni, e stabilire quali gruppi siano alleati o nemici.
L'influenza sociale può diventare più spinta, ossia si sente una pressione più forte da parte del gruppo.
CONFORMISMO: cambiamento del comportamento, dei pensieri e dei sentimenti delle persone come risultato di una pressione di gruppo reale o immaginata.
Esperimento di ASCH: soggetti sperimentali in una stanza con altre persone e il signor Asch, con 4 persone prima e 1 dopo. Il compito è guardare la linea standard e dire a quale corrisponde di quelle di paragone.
Si sbaglia a rispondere per uniformarsi al gruppo. Se il soggetto 2 o 3 rompe la norma, sentono che la propria libertà personale è in pericolo. Le persone sono disposte a dare anche una risposta scorretta pur di uniformarsi. Ci possiamo uniformare alle norme del gruppo perché le riteniamo giuste e corrette = adesione interiore. Oppure possiamo uniformarci ma non condividerle = accondiscendenza o acquiescenza → modificazioni del comportamento che nascono dalla pressione reale o immaginata del gruppo, producono solo un cambiamento superficiale. Si può passare da un'adesione all'altra.
Ci sono fattori che influenzano il modo e il grado con cui ci conformiamo.
Unanimità: tanto più il gruppo è unanime, tanto più è alta la probabilità che ci sia conformismo.
Coesione: tanto più i gruppi sono coesi e condividono valori reali, tanto più è alta la probabilità che ci sia conformismo.
Status: se le
Le norme ci arrivano da persone di uno status molto elevato, più probabilmente tenderemo a conformarci. Quando dichiariamo pubblicamente di aderire a una norma o a un gruppo è più probabile che noi ci conformiamo. Pensiamo che le altre persone dispongano di informazioni che non abbiamo. Perché ci conformiamo alle norme del gruppo?
- Influenza informativa - se non abbiamo informazioni ci affidiamo agli altri (padronanza del mondo = capacità di far fronte a un evento, scorciatoia cognitiva).
- Influenza normativa - ci conformiamo per il bisogno di affiliazione, l'uomo è un animale sociale che ha bisogno di essere in relazione con gli altri. Conformarsi alle norme di un gruppo è un modo per stare dentro al gruppo e ci fa stare bene.
Ognuno di noi ha un grado diverso di conformismo: c'è una variabile individuale. Secondo Milgram vi è una complessa base di personalità per chi obbedisce.
edisobbedisce ma non è ancora stata trovata. Alcune ricerche sostengono che le caratteristiche di PERSONALITÀ emergono quando ci sono condizioni deboli, senza caratteristiche contestuali forti. Le ricerche recenti ci dicono che ci sono persone che più di altre hanno bisogno di sentirsi uniche (uscire dal conformismo) o personalità più oppositive. Una variabile molto importante è la CULTURA di appartenenza: le persone appartenenti a culture orientali si conformano molto di più. Nelle società individualiste il conformismo è visto come qualcosa di negativo, al contrario di quelle collettiviste. Il conformismo aiuta l'assunzione dei RUOLI SOCIALI e viceversa: ci dicono come dobbiamo comportarci. Se io mi aspetto di ricoprire una determinata posizione, so anche quali norme la caratterizzano.
Chi sono gli ANTICONFORMISTI?
- fenomeno di reattanza: ognuno di noi ha un grado di libertà da tutelare, se però è
minacciata da una pressione del gruppo scatta questofenomeno, diventiamo dissidenti e iniziamo a far sentire la nostraopinione. Succede quando sono coinvolti i valori e principi morali.- rivendicare l'unicità: ci piace essere moderatamente unici, poiché sediventiamo troppo unici rischiamo di diventare outgroup = unicoquanto basta per non essere diverso. Quando la mia unicità èminacciata posso non conformarmi.
Esperimento di MILGRAM: NORMA DELL'OBBEDIENZA ALL'AUTORITÀ
I suoi studi si collocano sempre sull'influenza sociale e in particolare in riferimento al concetto di accondiscendenza.
Quando una persona è spintariferimento da una fonte autorevole a fare delle cose che non vorrebbe, fino a che punto potrebbe arrivare?
Esperimento: seleziona un gruppo di maschi tra 20 e 50 anni casualmente per un esperimento sulla memoria e sull'apprendimento che prevedeva delle punizioni per gli errori commessi. Queste persone erano i veri soggetti sperimentali.
gli altri erano collaboratori. L'esperimento prevede tre tipi di attori (scelti con un sorteggio fittizio): lo sperimentatore, la vittima (complice) e il soggetto ignaro nel ruolo dell'insegnante. Milgram fa entrare in una stanza un soggetto e un finto collaboratore. Tirano una monetina ma il ruolo di docente viene sempre dato al soggetto. L'esperimento indaga come le scosse elettriche abbiano la possibilità di influire sulla memoria e sull'apprendimento. L'allievo viene collocato in un'altra stanza rispetto al docente. Il docente ha a disposizione un elenco di parole, con accanto un aggettivo, che gli si chiede di leggere e si chiede all'allievo di ricordare quale aggettivo fosse legato a quella parola. Se l'allievo sbaglia riceve una scossa di intensità sempre maggiore a seconda dell'errore e mostra segni di disagio e dolore. La vittima reagisce alle scosse con urla e suppliche sempre più forti. Verso la fineperché si sente più responsabile delle sue azioni. Se il docente riceve istruzioni da una figura di autorità, come un ricercatore o un supervisore, è più probabile che continui a infliggere scosse anche se si sente a disagio. Inoltre, se il docente è circondato da altri docenti che continuano a infliggere scosse, è più probabile che segua l'esempio e continui anche lui. Questo esperimento solleva importanti questioni sull'obbedienza e sulla responsabilità individuale. Ci fa riflettere sulle situazioni in cui potremmo trovarci a dover obbedire a ordini che potrebbero andare contro la nostra morale o il nostro senso di giustizia. Ci invita a considerare il ruolo delle autorità e la nostra capacità di resistere alla pressione sociale. In conclusione, l'esperimento di Milgram ci mostra fino a che punto siamo disposti ad obbedire ad autorità e comandi, anche quando ciò comporta infliggere dolore o danni ad altre persone. Ci invita a riflettere sulle dinamiche di potere e sulla nostra responsabilità individuale di agire in modo etico e consapevole.Perché viene identificato e riconosciuto come responsabile delle azioni che sta mettendo in atto. In un'altra condizione vi sono due docenti e uno dei due (il collaboratore) decide di interrompere la procedura. Facendociò interrompe la norma.
Variabile indipendente:
- Il soggetto non vede e non ode i lamenti della vittima a distanza (reazione vocale)
- Il soggetto non vede la vittima ma ne ode i lamenti (vicinanza)
- Il soggetto è a un metro di distanza dalla vittima
- Il soggetto, per infliggere la punizione, deve spingere il braccio della vittima sulla piastra (contatto fisico)
Variabile dipendente: numero di soggetti che obbediscono all'autorità e massimo livello di scossa somministrata prima di interrompere la prova (livello di obbedienza)
Le variabili che incidono sono:
- Presenza fisica e vicinanza all'autorità
- Status di chi ordina