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QUESTIONI TEORICHE

Nascita disciplina: fine 800 inizio 900

Il termine "psicologia sociale" è stato utilizzato per la prima volta da Carlo Cattaneo nel 1864 in un articolo per la rivista il politecnico. La teoria delle menti associate intendeva l'idea secondo cui il progresso di una società deriva dal contributo di individui in relazione tra loro, mai da singoli individui. Cattaneo conia per la prima volta il termine psicologia sociale.

1908 - anno in cui vengono pubblicati 2 manuali che portano come titolo "psicologia sociale". I testi hanno visioni distanti tra loro della psicologia sociale:

  1. Contesto anglosassone, scritto da uno psicologo. Visione focalizzata sull'individuo, prendendo in considerazione aspetti legati alla genetica e biologia degli individui. Psicologia sociale psicologica - per rimarcare il focus interno all'individuo e non quello sociale.
  2. Stati Uniti. Scritto da un sociologo. Visione diversa, psicologia sociale...
sociale sociologica, rimarcal'interesse della disciplina a questioni legate alla società, al collettivo. Queste due diverse visioni esistono tutt'oggi, definiscono la corrente più seguita. 1° esperimento: nel 1897 con lo studio empirico di Norman Triplett, professore di psicologia. Appassionato di ciclismo, inizia a chiedersi come i tempi delle prestazioni dei ciclisti varino nelle gare individuali o in gruppo. Da un interesse inizia a costruire una teoria e farsi domande. Ipotizza che le persone abbiano prestazioni migliori se in gruppo rispetto a quando sono da sole. Inizia una ricerca per verificare tale ipotesi. I partecipanti sono bambini, gli chiede di svolgere un compito molto semplice: avvolgere un filo da pesca intorno a un mulinello. Costruisce un macchinario. Variabile indipendente (manipolata dallo studioso) = presenza o meno di una persona a svolgere il compito. Variabile dipendente = tempo di avvolgimento della lenza. La sua ipotesi viene confermata. Va adefinire la teoria dell'effetto di coazione: compiere un'azione insieme ad altri ORIGINI DELLA PSICOLOGIA SOCIALE Prima raccolta di ricerche pioneristiche presenti in un manuale nel 1924, considerata la pietramiliare della psicologia sociale, a cura di Floyd Allport. (fratello di Gordon A.) AREE DI RICERCA OGGI - psicologia sociale nell'era digitale: conseguenze psicosociali delle nuove tecnologie - psicologia ambientale: rapporto tra ambienti fisici e i comportamenti delle persone - psicologia politica: processi che regolano il comportamento politico delle persone - neuroscienze sociali: processi cognitivi e valutativi alla base delle interazioni sociali FUTURO DELLA PSICOLOGIA SOCIALE Disciplina recente, varie crisi per diversi aspetti: tema replicabilità = 2005, in ambito medico, è stata pubblicata una ricerca del fatto che gli studi psicologici erano inaffidati perché se replicati davano risultati differenti. Risultati poco

attendibilità rappresentatività= la maggior parte degli studi psicologici e psicosociali sono condotti con studenti di psicologia, perché più facilmente rintracciabili. 96% Studi basati su partecipanti WEIRD (occidentali, ben istruiti, condotti in paesi industrializzati, ricchi e democratici) – rappresentano una piccola parte della popolazione (12%). Impegno a garantire una più ampia rappresentatività

stabilità= idea che i fattori psicosociali indagati possono cambiare in quanto influenzati dalle diverse fasi storiche dell'umanità non è stato adeguatamente preso in considerazione.

12/10/21 Cap 1 pp.9-28

COGNIZIONE SOCIALE

CONOSCENZA DELLA REALTÀ SOCIALE

Fin dalla nascita gli esseri umani hanno il bisogno di conoscere se stessi, gli altri e l'ambiente circostante. Indagare mediante quali processi conosciamo e diamo significato alla realtà sociale che ci circonda.

SOCIAL COGNITION

Anni 50 l'approccio

che si occupa di questo problema è l'approccio socio cognitivo, socialcognition. Si occupa dei fattori e processi socio cognitivi che consentono agli individui di riconoscere attivamente la realtà che li circonda affinché queste conoscenze aiutino a orientare i comportamenti in modo adattivo nella vita quotidiana. L'approccio della social cognition si pone in contrapposizione con l'approccio comportamentista (dominante fino a quel momento). L'approccio comportamentista presupponeva che tutto ciò che avviene all'interno di un individuo non fosse osservabile, e che lo studio psico-sociale potesse essere fatto solo attraverso l'osservazione del comportamento, considerato come l'esito coerente a uno stimolo del contesto. A un determinato stimolo corrisponde un determinato comportamento (Pavlov). L'approccio della social cognition supera questa teorizzazione, focalizzandosi su ciò che avviene nell'individuo. La mente.

La social cognition intende la mente umana come un computer, ovvero un elaboratore attivo di informazioni, che riceve degli input (stimoli), li elabora e li traduce in risposte (output). Non necessariamente i processi mentali portano a interpretazioni corrette ma sono utili perché permettono agli individui di muoversi e conoscere rapidamente la molteplicità di stimoli che la vita quotidiana comporta.

Il principale presupposto della social cognition è l'approccio olistico, la percezione umana considera sia i singoli dati di realtà ma è anche in grado di individuare le relazioni tra gli elementi e dare una visione di insieme (visione di un quadro di paesaggio). La Psicologia della Gestalt sostiene che "il tutto è diverso dalla somma delle sue parti". Basato

sull'approccio olistico. La composizione dei dati di realtà va oltre la somma delle parti. TEORIA DEL CAMPO Lewin, 1951 Padre della psicologia sociale moderna. Formula la nozione di campo psicologico partendo dai presupposti del campo percettivo, della psicologia della Gestalt. Campo percettivo: oggetti e situazioni non possono essere percepiti a prescindere dal contesto nel quale sono inclusi e da fattori legati all'individuo (esperienza pregressa, cultura). Campo psicologico: insieme delle dinamiche che intervengono tra individuo e ambiente in un dato momento, dando origine a dei comportamenti. Formula matematica: i comportamenti sono una funzione dell'individuo e dell'ambiente C = f (A,I). Si sviluppano un susseguirsi di modelli interpretativi degli individui come elaboratori attivi di informazioni. L'individuo attivamente percepisce gli stimoli interni, li elabora e acquisisce un comportamento adattivo rispetto allo stimolo iniziale. Ci sono 3 componenti:sono elaborati attraverso processi automatici, che avvengono in modo rapido e senza sforzo da parte nostra. Questi processi automatici sono fondamentali per il funzionamento della nostra mente, in quanto ci permettono di risparmiare energia mentale e di reagire velocemente agli stimoli che ci circondano. I processi automatici sono influenzati da diversi fattori, come ad esempio le nostre esperienze passate, le nostre emozioni e le nostre motivazioni. Possono anche essere soggetti a distorsioni cognitive, che possono portare a errori di percezione e di giudizio. Un esempio di processo automatico è la percezione facciale. Quando vediamo un volto, il nostro cervello elabora automaticamente diverse informazioni, come ad esempio l'espressione facciale e il genere della persona. Questo avviene in modo rapido e senza che noi siamo consapevoli di questo processo. In conclusione, i processi automatici sono fondamentali per il nostro funzionamento cognitivo e influenzano il nostro comportamento sociale. Sono processi che avvengono in modo rapido e senza sforzo da parte nostra, ma possono essere influenzati da diversi fattori.

Sono gestiti da processi sia automatici che consapevoli.

ORGANIZZAZIONE DELLA CONOSCENZA

2 fonti di informazioni

  1. Realtà oggettiva
  2. Modo in cui gli individui percepiscono ed elaborano tale realtà

Tendenza degli individui a sovrastimare ciò che deriva dalla realtà esterna e sottostimare l'elaborazione soggettiva dello stimolo - pensare che il loro modo di interpretare le cose sia la realtà, oggettivo

PROCESSI DI CONOSCENZA

  • Processi di conoscenza top-down: Si basano sull'esistenza di concetti, conoscenze e teorie presenti in memoria, che permettono di trattare stimoli nuovi facendo riferimento a informazioni già possedute. Ci permette di elaborare informazioni rapidamente, processo meno preciso, può portarci a dare giudizi sbagliati.
  • Processi bottom-up: basati su dati della situazione in atto, raccolti tramite la percezione. Sono più accurati ma dispendiosi sul piano temporale, in quanto si centrano su ogni singolo
di evento= contengono le informazioni relative a eventi specifici o situazioni cheabbiamo vissuto o che conosciamo attraverso racconti o esperienze altrui.- Schemi di concetto= contengono le informazioni relative a concetti astratti ogeneralizzati, come ad esempio il concetto di "amore" o "giustizia".Gli schemi sono importanti perché ci permettono di organizzare e interpretare leinformazioni che riceviamo dal mondo esterno. Ci aiutano a dare un senso alle nuoveinformazioni, a ricordare le informazioni già acquisite e a fare inferenze su dati mancanti. Tuttavia, gli schemi possono anche portarci a commettere errori di valutazione o a trarreconclusioni errate, poiché possono influenzare la nostra percezione e interpretazione delleinformazioni.Il processo di elaborazione delle informazioni avviene attraverso la combinazione degli schemi con le informazioni nuove o già acquisite. Questo processo può essere influenzato da fattori come le nostre esperienze passate, le nostre aspettative e le nostre emozioni. Ad esempio, se abbiamo uno schema di persona che ci fa pensare che le persone simpatiche siano anche oneste, potremmo essere portati a credere che una persona simpatica sia anche onesta, anche se non abbiamo prove concrete a sostegno di questa convinzione.Gli schemi possono anche influenzare il nostro ricordo delle informazioni. Ad esempio, se abbiamo uno schema di evento che ci fa pensare che gli incidenti stradali siano sempre causati da errori umani, potremmo ricordare un incidente stradale come causato da un errore umano, anche se in realtà è stato causato da un guasto meccanico.Gli schemi possono anche influenzare le nostre inferenze su dati mancanti. Ad esempio, se abbiamo uno schema di concetto che ci fa pensare che le persone ricche siano anche felici, potremmo inferire che una persona ricca sia anche felice, anche se non abbiamo informazioni specifiche su come si senta realmente quella persona.Gli schemi sono quindi strumenti importanti per l'elaborazione delle informazioni, ma è importante essere consapevoli del loro potenziale di influenzare la nostra percezione e interpretazione delle informazioni.di evento (script) è contenere le informazioni relative alle azioni che si devono compiere in determinate situazioni, sequenze di azioni appropriate in un certo contesto, comprese le aspettative sul modo in cui si comporteranno gli altri. Schemi di sé contengono le informazioni relative a se stessi. Informazioni che spesso diventano termini di paragoni attraverso cui si vanno a elaborare informazioni sul giudizio degli altri. La descrizione di sé è organizzata intorno ad alcuni tratti centrali, queste informazioni sono elaborate più velocemente. EURISTICA Strategie cognitive che semplificano e accorciano il tempo dei percorsi cognitivi che conducono alla soluzione dei problemi, elaborazioni rapide utilizzando poche energie. Euristica della rappresentatività è basata sulla rilevanza degli attributi di un certo esemplare quale criterio per poterlo definire membro di una determinata categoria. Il criterio usato per d
Dettagli
A.A. 2021-2022
10 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/05 Psicologia sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lucrezia-solfrini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Brondi Sonia.