Anteprima
Vedrai una selezione di 7 pagine su 26
Psicologia sociale Pag. 1 Psicologia sociale Pag. 2
Anteprima di 7 pagg. su 26.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia sociale Pag. 6
Anteprima di 7 pagg. su 26.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia sociale Pag. 11
Anteprima di 7 pagg. su 26.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia sociale Pag. 16
Anteprima di 7 pagg. su 26.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia sociale Pag. 21
Anteprima di 7 pagg. su 26.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia sociale Pag. 26
1 su 26
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Formazioni di impressioni complesse

Le prime impressioni e le interazioni ripetute vengono poi integrate per formare l'impressione complessiva della persona. Le persone costruiscono attivamente significati sulla base della propria idea relativa al modo in cui diverse caratteristiche tendono ad essere associate tra loro per formare certi tipi di personalità. Nascono teorie implicite di personalità:

  • Schneider (1973): la nostra conoscenza delle persone è strutturata dalle nostre aspettative su come i diversi tratti stanno insieme. Usiamo le nostre aspettative per spiegare dei comportamenti che associamo a quella determinata personalità. Sono condivise nella stessa cultura ma sono diverse da cultura a cultura.
  • Asch (1946): studia come ognuno di noi riesce a costruire un'immagine unificata della personalità di qualcuno a partire da diverse unità di informazione. Fa due esperimenti:
  1. Fa leggere due listi di aggettivi relativi ad un

individuo (uguali eccetto per i termini caldo/freddo), fa esprimere la propria impressione e individuare i tratti ritenuti più importanti.

Percezione: processo costruttivo i cui risultati sono mediati dalle strutture di interpretazione che si attivano nel nostro cervello.

Nel processo di formazione delle impressioni si manifestano delle forze unificanti che agiscono per mettere insieme i diversi elementi che ho a disposizione per formare un' impressione globale.

Ogni tratto possiede la proprietà di essere parte di un tutto.

I tratti hanno tutti la stessa influenza?

2. Fa lo stesso esperimento di prima e semplicemente cambia coppia di parole e al posto di caldo/freddo utilizza educato/brusco.

La differenza è meno marcata questa volta.

Dunque, alcuni tratti sono centrali e altri periferici. Ciò può dipendere dal contesto. I tratti centrali sono quei tratti che, in maniera intrinseca, presentano alte associazioni con gli altri tratti.

Cosa succede alle impressioni

dopo che si sono formate? In linea di massima le impressioni attuali stabiliscono il contesto in cui verranno interpretate le informazioni successive. Come?

Le discordanze apparenti stimolano la ricerca di un’organizzazione che risolva la contraddizione, in due modi:

Modifica della prima impressione

Resistenza alla confutazione (solitamente avviene questa, pregiudizi): gli elementi successivi contrari all’idea che già avevo vengono ignorati o viceversa vengono considerati come determinati da una causa eccezionale o temporanea.

Quando ci siamo creati un’idea su una persona, essa tende a permanere, a influenzare la relazione con quella persona e l’interpretazione dei comportamenti di quella persona.

Attribuzioni causali: processi che ci permettono di rispondere alla domanda “perché le persone fanno quello che fanno?”. Sono processi che le persone mettono in atto quando cercano di inferire le cause che stanno dietro a specifiche azioni o

sentimenti. Perché? Sapere perché una persona fa quelli che fa ci permette di dare ordine, controllare; crearsi aspettative e regolare il nostro comportamento; prevedere le conseguenze del comportamento altrui.

Studi sulle attribuzioni causali:

  1. FRITZ HEIDER (1958) = studia l'importanza del fatto che la psicologia sociale si occupi di studiare il senso comune, cioè la logica che le persone utilizzano per dare un senso a comportamenti propri e altrui. Descrive due tipi di attribuzioni causali:
    • Attribuzioni disposizionali (locus interno): attribuzione a caratteristiche interne dell'attore quali abilità, motivazione, capacità..
    • Attribuzioni situazionali (locus esterno): attribuzione a caratteristiche esterne dall'attore quali fortuna, altre persone..
  2. C'è una tendenza a prediligere le attribuzioni disposizionali (cause permanenti) perché sono prevedibili e quindi maggiormente governabili.

La nostra impressione cambia a

seconda del tipo di attribuzione che compiamo. Per esempio: se la causa di un comportamento negativo è interna, deduciamo un' impressione negativa della persona.

2. JONES E DAVIS (1965)=si focalizzano principalmente sui fattori disposizionali. C'è un tentativo di risalire dagli effetti di un'azione alle intenzioni che l'hanno mossa e quindi alle disposizioni dell'attore. Tuttavia sono fondamentali due caratteristiche: consapevolezza dei risultati - l'attore deve possedere la capacità per compiere l'azione.

L'inferenza è possibile solo se prima faccio un'analisi. Possiamo inferire disposizioni o caratteristiche intere a partire dal comportamento osservato o dagli effetti che ne derivano. Posso ricostruire le disposizioni permanenti e mi consente di comprendere e prevedere il comportamento delle persone. Le inferenze si basano su fattori quali:

ASPETTATIVE COMPORTAMENTALI LEGATE AL RUOLO: il

comportamento a disposizioni interne o a fattori esterni. Secondo Kelley, ci sono tre fattori principali che influenzano l'attribuzione del comportamento: 1. Consistenza: se una persona si comporta in modo coerente in diverse situazioni, tendiamo ad attribuire il comportamento a disposizioni interne. Se invece il comportamento varia in situazioni diverse, tendiamo ad attribuirlo a fattori esterni. 2. Consenso: se molte persone si comportano nello stesso modo in una determinata situazione, tendiamo ad attribuire il comportamento a fattori esterni. Se invece solo una persona si comporta in quel modo, tendiamo ad attribuirlo a disposizioni interne. 3. Distinzione: se una persona si comporta in modo diverso rispetto agli altri in situazioni simili, tendiamo ad attribuire il comportamento a disposizioni interne. Se invece si comporta allo stesso modo degli altri, tendiamo ad attribuirlo a fattori esterni. In sintesi, secondo la teoria della covariazione di Kelley, attribuiamo il comportamento di una persona a disposizioni interne se è consistente nel tempo, non è influenzato dal contesto e si distingue dagli altri. Al contrario, attribuiamo il comportamento a fattori esterni se è inconsistente, influenzato dal contesto e non si distingue dagli altri.

comportamento a più cause: interne: attore. Cause esterne: entità, circostanze.

Le inferenze di causalità dipendono:

  • Dallo scoprire che il manifestarsi di un effetto è collegato alla presenza di un fattore causale.
  • Dall’osservazione che tale effetto non si verifica quando tale fattore è assente.

3 tipi di informazione permettono di valutare l’informazione relativa alla covariazione:

  1. Consenso: modo in cui le persone si comportano davanti allo stesso stimolo.
  2. Distintività: modo in cui l’attore risponde ad altri stimoli.
  3. Consistenza: frequenza con cui il comportamento si presenta anche in altre circostanze.

Ci sono delle combinazioni che ci permettono di fare inferenze veritiere:

  • Alta consistenza Attribuzione alla persona
  • Bassa distintività
  • Basso consenso
  • Alta consistenza Attribuzione all’entità
  • Alta distintività
  • Alto consenso
  • Alta distintività Attribuzione alle
  • Bassa consistenza
  1. circostanze
  2. Basso consenso
  3. Limiti:
    • persone non usano le informazioni di consenso nella misura prevista dalla teoria di Kelley.
    • persone non dispongono sempre di tutte le informazioni previste dal modello ma inferiscono i dati mancanti.
  4. WEINER (1986)=si occupa dell'influenza dei processi attribuitivi sulle emozioni. Le persone valutano in quale misura e perché abbiano avuto successo o abbiano fallito in particolari attività e questo provoca emozioni positive o negative di carattere generale. Le cause a cui attribuire un comportamento possono variare su 3 dimensioni:
    • Locus (interno/esterno)
    • Stabilità (stabile/instabile)
    • Controllabilità (controllabile/incontrollabile)
  5. Ovviamente cause diverse possono portare reazioni emotive diverse, per esempio:
    • Locus interno + successo = orgoglio
    • Locus esterno + successo = gratitudine
    • Controllabilità + insuccesso = colpa
    • Incontrollabilità + insuccesso = tristezza
    • Stabilità + insuccesso = ?
sfiducia/ansia possono portare a un senso di instabilità e insuccesso. La speranza, invece, è una predisposizione individuale che porta a pensare che il proprio comportamento possa essere determinato più facilmente da un certo tipo di cause. Secondo ROTTER, esistono due tipi di persone: quelle con un locus del controllo interno, che credono di poter controllare il proprio destino, e quelle con un locus del controllo esterno, che credono che il proprio destino sia controllato da fattori esterni. Le persone con un locus del controllo interno hanno maggiore fiducia in se stesse e affrontano i problemi in maniera migliore. Il senso di impotenza, descritto da SELIGMAN, si verifica quando gli individui arrivano a credere di essere incapaci di esercitare qualsiasi influenza sull'ambiente e smettono di provare. Questo può portare alla depressione. ABRAMSON, SELIGMAN, TEASDALE (1976) sostengono che l'impotenza appresa può causare una depressione cronica se attribuita a caratteristiche intrinseche della persona. La qualità e la persistenza della sfiducia/ansia possono influenzare la percezione di controllo e il benessere psicologico.La depressione dipende dal fatto che la causa, oltre ad essere percepita come incontrollabile, stabile e interna, sia anche globale. Tendenze sistematiche (BIAS): - ERRORE FONDAMENTALE DI ATTRIBUZIONE (Ross, 1977): tendenza sistematica di giudizio che i soggetti mettono in atto quando nell'individuare le cause del comportamento altrui tendono a sottostimare l'impatto dei fattori situazionali e sovrastimare i fattori disposizionali. IMPORTANZA DELLA SALIENZA (Taylor e Fiske, 1975): mettono in pratica un esperimento: Ci sono due attori (A e B) che conversano seguendo un copione e alcuni soggetti osservano. In particolare alcuni osservano A ma ascoltando anche B, e altri viceversa. Alla fine gli osservatori devono dire chi tra A e B, secondo loro, abbia scelto gli argomenti, si sia aperto di più, ecc.. Cosa è emerso? Gli osservatori sostenevano che la persona che riuscivano a vedere fosse quella che aveva avuto maggiore influenza ed importanza nella conversazione. Cosa significa?i, mentre spieghiamo il nostro comportamento in termini di fattori situazionali e variabili. Questo fenomeno è noto come "differenza attore-osservatore". Le differenze culturali possono influenzare anche le attribuzioni che facciamo. Le persone appartenenti a culture collettiviste tendono ad attribuire il comportamento degli altri a fattori situazionali, specialmente se questi sono particolarmente evidenti. Al contrario, le persone appartenenti a culture individualiste tendono a dare maggiore importanza ai fattori disposizionali nel spiegare il comportamento degli altri. In conclusione, quando cerchiamo di spiegare il comportamento delle persone, tendiamo a concentrarci sulla persona stessa anziché sulla situazione circostante. Questo può portare a un "bias disposizionale" nella nostra comprensione degli altri. Tuttavia, le differenze culturali possono influenzare le attribuzioni che facciamo, con le persone collettiviste che tendono a considerare i fattori situazionali e le persone individualiste che tendono a considerare i fattori disposizionali.
Dettagli
A.A. 2018-2019
26 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ilaria.mori350 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Nerini Amanda.