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CAPITOLO 5: CONFORMISMO E CAMBIAMENTO SOCIALE
L’influenza sociale è il processo tramite il quale atteggiamenti e comportamento sono influenzati dalla presenza, reale o
implicita, di altre persone.
Norme
le norme sono uniformità d’atteggiamento e di comportamento che definiscono l’appartenenza a un gruppo e
differenziano i gruppi tra loro. Sono credenze condivise circa la condotta del membro di un gruppo considerata
appropriata. Le norme possono essere:
descrittive: lo spazio tra le persone è tipicamente non meno di un metro;
prescrittive: affermazioni del tipo ‘dovrebbe’.
Norme e stereotipi sono correlati: le norme si riferiscono al comportamento condiviso all’interno di un gruppo, gli
stereotipi alle generalizzazioni condivise a proposito degli altri gruppi.
Le norme possono prendere forma in:
ruoli espliciti, imposti da leggi e sanzioni;
ruoli impliciti, nascosti, congeniti e istintivi.
Garfinkel ideò alcune modalità per mettere in luce le norme di fondo: tali modalità costituiscono l’etnometodologia, un
metodo che implica la violazione di norme nascoste per rivelarne la presenza.
Sherif, poiché le persone hanno bisogno di sentirsi sicure e fiduciose circa il fatto che quanto stanno facendo sia
corretto, argomentò che esse si basano sul comportamento altrui per stabilire la gamma di comportamenti possibili:
schemi di riferimento,
utilizzano cioè degli di cui si servono per instaurare confronti sociali in un determinato contesto.
Uno schema di riferimento è una gamma completa di posizioni soggettivamente concepibili che persone rilevanti
possono esprimere, in un determinato contesto, circa una dimensione dell’atteggiamento o del comportamento. Per
autocinetico,
verificare ciò egli condusse studi classici utilizzando l’effetto l’illusione ottica in cui un puntino luminoso
che brilla nella totale oscurità sembra muoversi. Sherif così dimostrò che una norma era una proprietà che nasceva
dall’interazione tra i membri di un gruppo, ma che, una volta creata, acquistava vita propria: chi faceva parte del gruppo
continuava a conformarsi alla norma anche quando era da solo.
Conformismo
Asch conformismo
Solomon riteneva che il riflettesse un processo relativamente razionale in cui le persone
costruiscono una norma a partire dai comportamenti degli altri per determinare il corretto comportamento da determinare
loro stesse. Il conformismo in generale è un cambiamento profondo, personale e duraturo nel comportamento e negli
atteggiamenti dovuto alla pressione del gruppo.
Il paradigma sperimentale di Asch oggi è diventato classico. I partecipanti agli studi sul conformismo di Asch dovevano
semplicemente dire quale di tre segmenti messi a confronto fosse della stessa lunghezza del segmento standard.
Cover story: “studio su discriminazione visiva”
• Compito: identificare la linea che e’ uguale allo standard
• Gruppi di 7 fino a 9 studenti maschi
• Erano tutti collaboratori eccetto 1 (il penultimo)
• 18 trial, in 6 trial collaboratore dava risposta corretta, in 6 trial collaboratore indicava linea più corta, in 6 trial
collaboratore indicava linea più lunga
• Previsione iniziale: quando stimoli non sono ambigui e la risposta corretta può essere identificata facilmente ! gente
NON dovrebbe conformarsi alla maggioranza MA risultati sorprendenti: 32% conformismo.
Nelle interviste postsperimentali Asch chiede ai partecipanti perché si fossero conformati, questi risposero che all’inizio
erano incerti e si sentivano insicuri. Avevano temuto disapprovazione, si erano sentiti ansiosi e isolati. Avevano una
percezione vera: solo pochi dicevano di vedere effettivamente le linee come le percepiva la maggioranza, alcuni
dubitavano nella propria percezione, ma la maggioranza dei P paura di essere ridicolizzati, diventare oggetto di
disapprovazione sociale. MA Se paura di disapprovazione sociale è il motivo > conformismo dovrebbe diminuire se
risposte date in privato. Studio successivo: maggioranza (collab) rispondevano pubblicamente, ma il P in privato.
Chi si conforma?
Coloro che si conformano tendono ad avere:
bassa autostima
→ forte bisogno di sostegno o di approvazione sociale
→ necessità di autocontrollo
→ basso quoziente intellettivo
→ molta ansia
→ senso di colpa
→ insicurezza nel gruppo
→
Tuttavia nel conformismo i fattori situazionali contano più della personalità: le persone che si conformano in una
situazione non lo fanno in un’altra.
Sistrunk McDavis
& hanno studiato il conformismo tra uomini e donne in relazione a compiti che sono associati in
maniera stereotipica al genere sessuale. le donne si conformavano più sulle questioni maschili, gli uomini più su quelle
femminili.
Cultura e conformismo, contesto e conformismo
Le norme culturali incidono sul conformismo?
I popoli legati a valori collettivistici si conformano alle norme del proprio gruppo più di quanto facciano le persone
appartenenti a popolazioni legate a valori individualistici.
Le persone sono più inclini al conformismo in determinati contesti, mentre rimangono indipendenti in altri. Due fattori
indagati sono stati la dimensione del gruppo e la sua unanimità. Infatti qualunque dimensione di unanimità entro il
gruppo di maggioranza sembra essere efficace.
Processi di influenza informativa,
Gli psicologi sociali reputano responsabili del conformismo due processi di influenza sociale: l’influenza
che porta ad accettare le informazioni di un’altra persona come prove della realtà (soprattutto in casi di incertezza), e
normativa,
l’influenza che porta a conformarsi alle aspettative positive degli altri, per ottenere approvazione sociale o
per evitare disapprovazione sociale.
Tale distinzione però pone scarsa enfasi sul ruolo dell’appartenenza al gruppo. A occuparsene è stata la teoria
influenza informativa del referente,
dell’identità sociale che propone un processo di influenza sociale separato definito
la pressione che porta a conformarsi alla norma di un gruppo la quale definisce un individuo come membro del gruppo
stesso.
Acquiescenza
Viene impiegato il termine ‘acquiescenza’ per riferirci a una risposta comportamentale alla richiesta di un altro individuo,
mentre con ‘conformismo’ ci riferiamo all’influenza di un gruppo su un individuo.
L’acquiescenza è un superficiale, pubblico e transitorio cambiamento nel comportamento e negli atteggiamenti espressi
verbalmente in seguito a richieste, costrizioni o pressioni del gruppo.
Ci sono varie tecniche per accrescere l’acquiescenza, un esempio è l’accattivamento ovvero il tentativo strategico di
norma di
conquistare l’apprezzamento di una persona per ottenerne l’acquiescenza verso una richiesta. L’uso della
reciprocità è un’altra tecnica, basata sul principio secondo cui “dovremmo trattare gli altri nel modo in cui loro trattano
noi”.
Infine ci sono le tecniche di richiesta multipla, finalizzate a ottenere acquiescenza, che utilizzano un processo a due fasi:
la prima richiesta funziona come pretesto per la seconda, autentica, richiesta.
Esistono diverse tecniche molto efficaci basate sull’uso di richieste multiple:
Tecnica del piede nella porta in cui la richiesta cruciale è preceduta da una richiesta minore, destinata a essere
accettata;
Tecnica della porta in faccia: in cui la richiesta cruciale è preceduta da una richiesta più impegnativa, destinata a essere
rifiutata;
Tecnica del colpo basso: grazie alla quale una persona che acconsente a una richiesta continua a sentirsi coinvolta
anche dopo aver scoperto che essa presenta costi nascosti.
Obbedienza all’autorità
Milgram fece una serie di esperimenti che intendevano mostrare che le persone subiscono un processo di
socializzazione che li porta a rispettare l’autorità. Se entriamo infatti in uno stato agente possiamo mentalmente
Lo stato di agente
assolvere noi stessi dalla responsabilità di ciò che succede dopo. è lo stato d’animo concepito da
Milgram per definire l’obbedienza incondizionata, in cui le persone, in qualità di agenti, trasferiscono le proprie
responsabilità a chi impartisce gli ordini.
Milgram attuò uno studio in cui I partecipanti si trovavano di fronte a un generatore di corrente (da 15 a 450 volt) che
aveva differenti etichette descrittive, inclusa quella terribilmente evocativa di “XXX”, associata ai valori di voltaggio più
alti.
Dunque i volontari si recavano in laboratorio per svolgere un esperimento sull’apprendimento e la memoria, venivano
divisi tra allievo (attore complice dello sperimentatore) e istruttore. Il compito dell’istruttore, il partecipante, era insegnare
una lista di coppie di parole e metterlo alla prova e ad ogni errore dare una scarica (punizione e apprendimento) tale per
cui ad ogni errore si aumentava la scossa di 15 V.
Si manifesta l’obbedienza allo sperimentatore. A un gruppo di 110 esperti del comportamento umano, tra cui 39
psichiatri, fu chiesto di prevedere quanto in là un essere umano normale avrebbe potuto spingersi. Gli esperti ritenevano
che solo il 10% avrebbe superato i 180 V e che nessuno avrebbe obbedito fino alla fine.
Una spiegazione del fatto che le persone continuino a infliggere scariche elettriche può essere data dal fatto che
l’esperimento inizia in modo innocui con scorre trascurabili. Una volta che gli individui si sono fatti coinvolgere in una
linea d’azione possono trovare difficile cambiare idea (tecnica del piede nella porta).
Le possibili critiche sono: i maschi sono aggressivi, i soggetti non si rendevano conto del danno che le persone
provocavano.
I fattori importanti dell’obbedienza sono:
La continuità della vittima cioè la vicinanza o l’esplicita presenza della vittima rispetto al partecipante.
La continuità della figura autorevole, quando lo sperimentatore non dava affatto ordini e il partecipante era lasciato del
tutto libero di decidere quando smettere, solo il 2,5% continuava sino in fondo.
La disobbedienza di gruppo: la presenza di due partecipanti disobbedienti riducevano l’obbedienza totale. La
disobbedienza di gruppo produce il suo effetto perché le azioni degli altri aiutano a confermare la legittimità o illegittimità
di continuare a somministrare scosse.
La legittimità della figura autorevole permette alle persone di rinunciare alla responsabilità diretta delle proprie azioni.
La ricerca di Milgram affronta lo studio di una delle grandi debolezze dell’umanità: la tendenza ad obbedire agli ordini<