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2. SVILUPPO DELLE COMPETENZE GRAFO-MOTORIE

Tra le abilità implicate nel processo di scrittura, un ruolo primario è ricoperto dalla capacità di riprodurre i grafemi

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in forma leggibile. Prerequisiti essenziali allo sviluppo di questa competenza sono le abilità motorie e la

coordinazione oculo-manuale. Le abilità di prensione e di coordinazione oculo-manuale si sviluppano in età

prescolare, a meno che non ci sia la presenza di disturbi specifici.

3. LO SVILUPPO DEL PROCESSO DI SCRITTURA

La capacità di comunicare in lingua scritta si acquisisce generalmente con l'ingresso a scuola e comunque dopo

che è stato acquisito il linguaggio verbale, almeno di tipo recettivo. La scrittura richiede l'attivazione e la

coordinazione di molte abilità linguistiche (semantica, sintassi, compitazione e scrittura convenzionale). Essa può

essere distinta in due specifici ambiti di competenza:

1. Le tecniche della scrittura: che si riferiscono alla capacità di riuscire a ascrivere accuratamente. La

padronanza di queste tecniche indica l'abilità di spelling, punteggiatura, ecc.

2. La coerenza della composizione: è quel particolare tipo di competenza organizzativa che consente di

produrre un testo incentrato su uno schema concettuale.

Nonostante la condivisione di molte operazioni cognitive sottostanti, l'abilità di lettura e di scrittura differiscono

per diversi aspetti. Una possibile disuguaglianza tra le due abilità è costituita dal fatto che mentre la comprensione

della lettura (processo di ordine superiore) diventa più efficiente man mano che le abilità di ordine inferiore

conquistano il necessario automatismo, al contrario, l'automatizzazione delle abilità di ordine inferiore relative

alla scrittura possono non avere come risultato abilità di ordine elevato più efficiente, come la generazione delle

idee e la trascrizione di esse.

Flower e Hayes hanno messo in evidenza che il conseguimento della capacità di scrittura segue un percorso di 3

fasi:

1. la prima fase di apprendimento della scrittura richiede la padronanza di tecniche che coinvolgono i

processi visuo-spaziali e le abilità motorie. Il bambino deve essere in grado di tenere in modo corretto la

penna (abilità di prensione), orientare la scrittura (orientamento spaziale), segmentare la parola

individuando i singoli suoni e associare ad ogni suono il corrispondente simbolo grafico.

2. Nel livello intermedio le richieste coinvolgono la capacità di costruzione di frasi dotate di significato:

quindi, l’organizzazione di + unità linguistiche.

3. Nell'ultimo livello, quello superiore, le operazioni cognitive saranno consolidate e il bambino avrà a

disposizione maggiori capacità di memoria di lavoro per la generazione, l'organizzazione e la fissazione

degli obiettivi durante la pianificazione e la revisione del testo scritto.

Questo modello è incentrato sull'analisi della scrittura in relazione a tre importanti processi cognitivi: la

pianificazione, la trascrizione e la revisione che, a loro volta, ne aggregano altri sottostanti. L'attività di

pianificazione si suddivide in tre sottoprocessi:

1. La definizione dell'obiettivo : implica la differenziazione tra scopi generali e specifici. Nel primo caso si

fa riferimento al tipo di testo da realizzare, nel secondo ci si riferisce alle modalità attraverso le quali il

soggetto realizza la produzione del testo coerentemente con le richieste del compito.

2. La generazione delle idee : è vincolata agli scopi del testo da trattare e sarà tanto più ampia quanto più

saranno le informazioni che il soggetto è in grado di recuperare dalla memoria a lungo termine o di

acquisire attraverso il ricorso a indicazione e fonti aggiuntive.

3. L'organizzazione del materiale : richiede la capacità di sistematizzare le idee precedentemente generate,

vagliando quelle coerenti con l'obiettivo.

Comunicare le proprie idee in codice scritto presenta maggiori difficoltà rispetto a quando la comunicazione si

realizza in forma orale. La rilettura critica, infine, del testo elaborato si rileva di fondamentale importanza per il

processo di revisione che si esplica in una specifica attività di correzione.

4. I DEFICIT DI SCRITTURA

Le varie forma di dislessia e disortografia riflettono deficit in una o più componenti del sistema. Tali deficit

possono essere generali o selettivi e compromettere le abilità di lettura e di scrittura in modo complessivo o non

uniforme. Si può operare una distinzione tra i disturbi specifici dell'apprendimento che riguardano le capacità di

scrivere in modo chiaro e scorrevole (disgrafia) e i disturbi che intaccano la regolarità dei processi di transcodifica

dal codice fonologico a quello grafico e la produzione di testi (disortografia).

5. LA DISGRAFIA

Con il termine Disgrafia, cioè la difficoltà del gesto grafico, s'intende un disturbo qualitativo del processo di

trasformazione dei fenomeni nei corrispondenti grafemi. In modo specifico, i soggetti possono avere difficoltà a

riprodurre in modo adeguato la forma delle lettere, ad usare gli spazi del foglio, ad orientare la scrittura sul foglio,

ecc. Di conseguenza, la scrittura dei disgrafici è, spesso, poco chiara, disordinata e difficilmente comprensibile.

Ciò può essere dovuto a un difetto di percezione del movimento del braccio, della mano o della penna, a disturbi

visivi e a difficoltà motorie o visuo-motorie legate alla programmazione dell’atto grafico. I soggetti disgrafici

hanno, inoltre, difficoltà nel rileggere ciò che essi stessi hanno scritto. La disgrafia può essere imputata a una serie

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di disturbi legati alle abilità motorie e ai processi visuo-spaziali. La tendenza a studiare i bambini disgrafici

prevalentemente da un punto di vista motorio, ha indirizzato l'interesse dei ricercatori verso l'analisi dei fattori

legati ai movimenti e alla coordinazione motoria, riservando poche attenzioni alle componenti visuo-percettive,

nonostante sia ormai accertato che i bambini con disturbo specifico della funzione motoria non rappresenta la

globalità dei disgrafici. Il disturbo evolutivo specifico della funzione motoria si trova spesso associato ai disturbi

dell'apprendimento. Si divide in due sottogruppi: i poco coordinati e quelli con un buon controllo dell'equilibrio e

della coordinazione, ma con deficit nelle altre aree.

6. LA DISORTOGRAFIA

La disortografia consiste nella difficoltà di tradurre in simboli grafici una sequenza di suoni, in assenza di deficit

uditivi che ne ostacolino la ricezione. Di conseguenza, il soggetto manifesta difficoltà nell'acquisizione delle

regole fonologiche fondamentali e delle irregolarità ortografiche che si traducono in errori di tipo fonologico. Tali

errori si manifestano principalmente nella scrittura di parole o frasi ed è importante sottolineare che spesso

disgrafia e disortografia si presentano insieme.

7. DEFICIT NEI PROCESSI DI COMPITAZIONE E COMPOSIZIONE DEL TESTO

7.1. LA COMPITAZIONE: IL RUOLO DEI PROCESSI FONOLOGICI E VISUO-SPAZIALI

Durante le fasi iniziali dell'insegnamento della scrittura, l'attenzione è principalmente rivolta all'abilità di spelling,

per il buon esito nel quale sembrano interessati due fattori: la consapevolezza fonologica e le abilità visuo-

motorie. La coordinazione visuo-motoria, in particolare permette di produrre manualmente, in modo agevole e

accurato, lettere leggibili. Per indagare le abilità visuo-spaziali che si suppone stiano alla base delle abilità motorie

implicate nella scrittura, sono solitamente utilizzate misure che simulano la scrittura e che si esplicano in compiti

che richiedono la produzione manuale di figure su carta poiché copiare un’immagine implica sia la percezione

visuo-spaziale sia un appropriato controllo motorio.

7.2. L’INFLUENZA DEI PROCESSI DI MEMORIA NEI COMPITI DI SCRITTURA

La capacità di associare accuratamente ogni singolo suono al corrispondente simbolo grafico richiede l'intervento

dei processi di memoria, grazie ai quali è possibile richiamare le rappresentazioni ortografiche dei suoni che

compongono le parole. Il modello di Flower e Hayes enfatizza il ruolo della memoria nella produzione del testo.

Prima che i soggetti possano procedere alla valutazione del testo devono attivare i processi di codifica fonologica.

Nel frattempo devono anche mantenere, nella memoria di lavoro, le informazioni richiamate dalla memoria a

lungo termine e manipolare le attività implicate nella decisione di che cosa scrivere, perchè scriverlo e come

scriverlo. Si può affermare, quindi, che la produzione di testi è regolata dalla memoria a lungo termine e attinge ai

diversi livelli strutturali della lingua. Il ruolo della memoria è invocato anche nel modello “a due vie”: questo

modello prevede che il processo di scrittura si attui tramite due differenti vie: la via lessicale-semantica e la via

fonologica o sub-lessicale. I processi che caratterizzano la via lessicale-semantica riguardano prevalentemente

l'uso della memoria.

Per meglio spiegare il rapporto tra memoria di lavoro e scrittura, è importante porsi alcuni interrogativi. Ci si

chiede se le richieste della memoria di lavoro siano generali o specifiche, cioè se esistano degli aspetti della ML

specializzati in una data prestazione o se, invece, essa influisce indifferentemente su tutte le performance. A tal

proposito, alcuni autori hanno scoperto l'esistenza di correlazioni significative tra processi di elaborazione

fonologica e scrittura, perchè la specificità del compito richiede al soggetto l'attivazione degli stessi processi

implicati nella lettura.

Il modello di Flower ed Hayes implica che uno scrittore competente abbia un accesso flessibile ad una vasta

gamma di rappresentazioni mentali dalla memoria a lungo termine.

8. PROTOCOLLO DIAGNOSTICO

Secondo il DSM-IV, per formulare una diagnosi di Disturbo dell'Espressione Scritta occorre che siano soddisfatti

specifici criteri:

1. la capacità di scrittura è inferiore rispetto a quanto previsto in base all'età cronologica del soggetto;

2. l'anomalia dell'espressione scritta interferisce con l'apprendimento scolastico;

3. in presenza di un deficit sensoriale, le difficoltà di scrittura sono maggiori rispetto al deficit sensoriale in

questione.

Anche per i disturbi dell'abilità di scrittura è fondamentale procedere non solo all'analisi della performance di

scrittura, ma anche di effettuare una valutazione dei “fattori di esclusione” al fine di eliminare cause di natura

socio-culturale e psicologica, o ritardo mentale.

9. ASSESSMENT DEI DEFICIT DI SCRITTURA

Per la progettazione e realizzazione

Dettagli
A.A. 2014-2015
13 pagine
3 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher erika.ristuccia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia scolastica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Filipello Pina.