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SFINTERICO.

I disturbi della regolazione.

La regolazione è quella capacità di regolare il livello di attivazione e in generale i propri stati

emotivi in seguito a stimoli sensoriali, e di organizzare l’esperienza in risposte comportamentali

adeguate. La capacità di regolazione si realizza nel bambino come risultato dell’incontro di

caratteristiche individuali del bambino e della madre. 4

Il manuale diagnostico CD: 0-3R individua tre disturbi della regolazione, che vengono descritti

come segue:

-Tipo ipersensibile: risposte molto intense a stimoli sensoriali anche minimi. Questi bambini

possono provare sensazioni estremamente disturbanti che scatenano reazioni intense e inadeguate,

anche quando vengono solo presi in braccio o quando vengono allattati.

Tipo A, pauroso/cauto

Tipo B, negativo/provocatore

Tipo iposensibile/iporesponsivo

Tipo impulsivo/ alla ricerca di stimolazione sensoriale.

Un bambino con una soglia di attivazione alta o bassa può impegnare notevolmente il caregiver,

specie se questi si trova in una condizione psicofisica non ottimale.

Il sonno: è una particolare forma di attività mentale durante la quale vengono svolte importanti

funzioni:

-funzione di stimolo per la sinaptogenesi e la maturazione cerebrale;

-funzione di affinamento oculomotorio;

-funzione omeostatica;

-funzione di affinamento della memoria;

-funzione di scarica delle pulsioni istintuali.

I disturbi del sonno.

Molti disturbi del sonno sono indicatori di uno stato di disagio, che spesso interessa sia il bambino

sia il caregiver. I disturbi del sonno vengono distinti in dissonnie e parasonnie. Le dissonnie

comprendono:

-le difficoltà di addormentamento;

-i risvegli frequenti;

-l’insonnia;

-l’ipersonnia: forme di ipersonnia in adolescenza sono la sindrome di Gelineau che è un disturbo

neurologico su base genetica caratterizzato da sonnolenza eccessiva diurna e cataplessia, la

sindrome di Kleine-Levine e l’ipersonnia idiopatica.

Le parasonnie comprendono: il pavor nocturnus, il sonnambulismo e il sonniloquio. Di solito sono

scatenati da condizioni ambientali stressanti o conflitti interni.

I disturbi dell’alimentazione nella prima infanzia.

-Disturbo alimentare associato a una concomitante condizione medica;

-Disturbo alimentare dell’omeostasi: il bambino è irritabile e affaticato nel corso dell’alimentazione

e tende a rifiutare il cibo;

-Disturbo alimentare dell’attaccamento: 2-8 mesi il bambino non riesce a regolarsi a causa di un

disturbo della regolazione, da parte del caregiver c’è poco coinvolgimento;

-Rifiuto alimentare da separazione: 6mesi-3 anni, il passaggio all’alimentazione autonoma risulta

conflittuale a causa delle difficoltà di separazione-individuazione;

-Disturbo alimentare post-traumatico: il bambino all’improvviso e dopo un evento traumatico rifiuta

il cibo;

-Anoressia infantile: insorge nel periodo di transizione al cucchiaino a all’alimentazione autonoma;

-Disturbo di ruminazione: rigurgiti in modo apparentemente intenzionale con rimasticazione. In

genere si impegna in queste pratiche quando è solo. 5

-Pica: ingestione non episodica di sostanze non nutritive.

Le difficoltà di alimentazione nell’età infantile sono indicative di una difficoltà di regolazione e/o di

una relazione di attaccamento disfunzionale, che incide sul processo di separazione individuazione.

Il controllo sfinterico.

Viene raggiunto intorno ai 4 anni. Questo controllo dipende sia dal livello di consapevolezza

corporea raggiunto dal bambino, sia dalle modalità con cui viene condotto dai genitori questo

processo. Se il training alla pulizia è troppo rigido o prematuro può indurre angoscia nel bambino.

Nel caso di disturbi del controllo sfinterico si devono prima escludere eventuali cause organiche. I

disturbi del controllo sfinterico comprendono enuresi (emissione attiva, completa, incontrollata e

involontaria di urina dopo che sia stata raggiunta la maturità fisiologica) ed encopresi (emissione

volontaria o involontaria di feci in luoghi inappropriati).

L’enuresi può essere primaria (controllo sfinterico mai raggiunto) o secondaria ( il bambino perde il

controllo della minzione dopo averlo raggiunto).

Anche l’encopresi può essere primaria o secondaria.

4.ANSIA E DEPRESSIONE.

L’ansia è determinata sia da fattori oggettivi sia soggettivi. Lo stato d’ansia è sempre associato a

sensazioni fisiche che provocano un livello più o meno alto di malessere. I bambini utilizzano varie

modalità per fronteggiare lo stress corrispondenti alle varie fasi evolutive, devono essere i genitori a

modulare il rapporto tra il bambino e l’ambiente e a favorire la capacità di fronteggia mento delle

situazioni stressanti.

I disturbi d’ansia.

Disturbo d’ansia da separazione: dopo 5 anni se il disagio da separazione non si riduce ma anzi si

intensifica si ha un disturbo da ansia di separazione. Si manifesta con crisi di pianto e o di collera e

sintomi somatici, a livello psicologico un’irrealistica preoccupazione che le persone care possano

morire o scomparire. Il bambino può rifiutarsi di andare a scuola o di dormire da solo, può avere

incubi durante il sonno. Il disturbo se permane in adolescenza può essere mascherato da

comportamenti provocatori di vario tipo per concentrare l’attenzione su di se.

Disturbo d’ansia generalizzato: (sintomi soliti)nel bambino di età scolare anche difficoltà di

concentrazione e limitata partecipazione alle attività didattiche. Il bambino può esprimere

preoccupazioni di varia natura. Di solito l’attaccamento è di tipo ansioso-ambivalente. Il disturbo

d’ansia generalizzato di solito si riscontra spesso anche in situazioni di insicurezza ambientale, ad

esempio conflitto tra i genitori e aggressività.

Le fobie: possono essere semplici o sociali. Nel caso delle fobie sociali il bambino ha paura di

interagire con le persone che non gli sono familiari. Nei bambini in età scolare si può sviluppare la

fobia della scuola.

Attacco di panico: di solito più frequente in età adolescenziale. Può essere dovuto ad esperienze

traumatizzanti. Un’altra causa può essere il doversi separare dal caregiver. Attacchi di panico

precoci possono essere indicatori o precursori di stati psicotici.

Disturbo ossessivo compulsivo: esempi di ossessioni:

-ossessioni aggressive;

-ossessioni di contaminazione;

-ossessioni sessuali; 6

esempi di compulsioni:

-rituali di ripetizioni;

-compulsioni di organizzazione/riordinamento.

In età evolutiva il DOC spesso nasce da un eccessivo controllo da parte dei genitori. Ci possono

essere anche alcune cause organiche (es. infezioni). Nella sindrome di Gilles de La Tourette (ST) Ci

può essere anche la presenza di alcuni tic come l’ecolalia (ripetizione di parole o frasi

precedentemente udite), la palilalia (ripetizione dell’ultima sillaba o parola), coprolalia (ripetizione

continua di espressioni oscene), copro prassia ( mettere in atto gesti volgari).

Disturbo post-traumatico da stress: sintomi in età evolutiva:

-0-6mesi: ipervigilanza, irritabilità, evitamento delle stimolazioni;

-6-12mesi: uno o più dei precedenti sintomi e/o aumento dell’ansia in situazioni non ordinarie;

-12-18mesi: precedenti sintomi e/o eccessiva dipendenza dalle figure di accadimento; sovra o sotto

utilizzo delle parole associate al trauma;

-18-24mesi: precedenti sintomi ed eccessiva preoccupazione rispetto a qualunque oggetto, ambiente

e situazione che ricorda il trauma, incubi;

-24-36mesi: precedenti sintomi e ricordi invasivi, intenso malessere.

molto frequenti disturbi del sonno e dell’alimentazione. Il bambino può manifestare

La depressione:

un ritiro anche dalle relazioni sociali, con difficoltà ad interagire con i pari. Difficoltà scolastiche e

di concentrazione e memorizzazione; agitazione psicomotoria e comportamenti aggressivi.

-Nel bambino inferiore ai 3 anni prevale in genere la sintomatologia psicosomatica: eczema, asma,

dolori addominali, episodi diarroici, cefalee, emicranie, enuresi e disturbi del sonno e

dell’alimentazione;

-A 3-4 anni intenso bisogno di vicinanza con difficoltà a separarsi dalla figura di attaccamento,

esplosioni di collera, pianto incontrollabile, scarsa capacità di inserirsi nel gruppo dei pari;

-A 5-6 anni: autosvalutazione, rabbia, aggressività e a partire dalla pubertà comportamenti

antisociali e insuccesso scolastico;

-In adolescenza il quadro si aggrava: azioni auto lesive, uso di sostanze.

Quadri clinici:

Episodio depressivo maggiore

Distimia

Sindrome depressiva ricorrente

Disturbo bipolare

Reazione prolungata alla perdita

fattori ambientali, genetici e neurobiologici. Il modello attualmente più

Eziologia e terapia:

accreditato dell’eziologia del disturbo si basa sul concetto di interazione gene-ambiente. La cronica

esposizione a fattori ambientali stressanti induce l’insorgenza della depressione nel momento in cui

incontra una vulnerabilità genetica.

La psicoterapia è la terapia d’elezione per i disturbi d’ansia e per la depressione, in età evolutiva

richiede sempre il coinvolgimento dei genitori. Nei casi più gravi viene associata una terapia

farmacologica.

5.DISTURBI DEL COMPORTAMENTO DIROMPENTE E DELL’AGGRESIVITA’. 7

L’aggressività: appare non solo come una componente dell’attività psichica dell’individuo, ma

anche come fattore importante nei primi anni di vita per giungere alla presa di coscienza di se,

dell’altro e dell’ambiente. Questo può avvenire solo all’interno di una relazione di attaccamento

sicura, comprensiva e accettante. Se ciò non accade si possono sviluppare forme patologiche di

aggressività, tra queste: il disturbo oppositivo-provocatorio, il disturbo della condotta e il disturbo

della personalità antisociale. Queste patologie diventano più gravi se associate al disturbo da deficit

di attenzione/iperattività.

Disturbo da deficit di attenzione/iperattività (DDAI).

Secondo alcuni studiosi è una difesa comportamentale allo stress.

Caratteristiche cliniche:

-difficoltà di attenzione;

-iperattività;

-impulsività.

Le interazioni con i pari sono disturbate e anche quelle familiari. Il funzionamento cognitivo dei

soggetti DDAI è caratterizzato da scarsa capacità di autoregolazione e da difficoltà a pianificare e

programmare in modo autonomo ed efficace le attività. Non si riscontrano correlazioni significative

tra DDAI e ritardo mentale.

Disturbi associati:

-gravi difficoltà di apprendime

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
14 pagine
7 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/07 Psicologia dinamica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Mary1789 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia delle relazioni familiari e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Larcan Rosalba.