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C.5 I LEGAMI CON FAMIGLIE D’ORIGINE
La nascita comporta:
- Conquiste: gratificazione, arricchimento x senso di generatività, nuova coesione di coppia
- Rinunce: t x accadimento, riduzione t x sé, possibilità economiche, senso di responsabilità,
cambiamenti nella coppia.
La complessità dell’evento determina un certo grado di criticità/stress anche x coppie con uno stile
di funzionamento adeguato e in assenza di rischi sanitari.
Compiti specifici di sviluppo: adattare i ritmi di vita alla presenza del bimbo, organizzare
responsabilità condivise e divisione del lavoro domestico, organizzare t libero e rapporti
extradomestici/sociali.
La risposta dei genitori dipende da molti fattori: il supporto delle reti di sostegno informali e
formali. Le strutture di rapporto sociale hanno un effetto di tutela (buffer = cuscinetto) x il
benessere psicologico che protegge dalle conseguenze deleterie dello stress sulla salute psicofisica.
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La famiglia d’origine gioca un ruolo fondamentale nel favorire l’assolvimento dei compiti
organizzativi. Occorre distinguere tra non è tanto la disponibilità
supporto percepito/disponibile:
concreta ed effettiva dei familiari ad assumere significato x coppia ma la percezione della qualità
delle relazioni. Il supporto concreto non si inserisce in un vuoto relazionale (padri/madri arrivano
alla nascita del figlio avendo alle spalle una lunga storia di rapporti coi loro genitori).
Uno dei compiti evolutivi è la ristrutturazione delle relazioni con famiglia d’origine determinata
dall’assunzione di un comune ruolo genitoriale e necessaria creazione di nuovi ruoli (rinegoziazione
delle distanze trigenerazionali). L’esperienza della nascita è notevolmente influenzata dalle
aspettative della coppia e famiglia (anticipazione evento).
La ricerca ha indagato: le aspettative di aiuto pratico organizzativo durante gravidanza +
percezione delle relazioni familiari durante la gravidanza.
Risultati:
Aspettative di aiuto pratiche nelle incombenze domestiche: moderato coinvolgimento dei nonni; le
attività in cui si rivela > richiesta sono pulizia casa, spesa, portare a spasso il bimbo. L’area di aiuto
da cui sono tot esclusi è assistenza del bimbo malato (presenza materna ritenuta indispensabile).
Emerge una notevole discrepanza tra madre/padre nel coinvolgimento della rete familiare (>
coinvolgimento da parte materna: > tendenza alla delega di compiti organizzativi).
In letteratura molti studi sull’importanza del rappresenta spesso la
supporto della rete femminile:
fonte primaria e competente di aiuto domestico; prendendosi cura della propria figlia consente alla
neomamma di percepirsi ogg d’amore della propria madre e sogg attivo dell’amore x proprio figlio
favorendo così il processo di assunzione ed integrazione del nuovo ruolo.
La funzione di supporto nella ricerca è assolta soprattutto dalle fig. femminili (ciascun coniuge
ritiene che la fig. + vicina alla coppia sia la propria madre, seguita da suocera, padre = padri e
madri attribuiscono sempre valori + elevati nella valutazione della propria rete familiare rispetto a
quella del coniuge).
In sintesi:
- La famiglia materna ha un ruolo centrale nell’aiutare la coppia
- L’affidamento del bimbo è un tema centrale spesso xò non affrontato dalla coppia durante
gravidanza
- Non emerge una grande ingerenza da parte dei nonni sulla vita della coppia
In conclusione: i mesi precedenti la nascita sembrano dominati x entrambi i coniugi da un clima di
assoluta positività delle relazioni con famiglie d’origine; probabilmente questo assetto è influenzato
dall’attesa della nascita come se riflettesse la sua bontà bonificando tutto il passato dei rapporti
familiari + centralità della fig. materna e dell’asse femminile.
C.6 IL RUOLO DEGLI OPERATORI DELL’EVENTO NASCITA
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Obiettivo è analizzare come si configura nella percezione del campione di coppie in attesa del 1°
figlio il supporto proveniente dalla rete formale. È un possibile modulatore dello stress. Occorre
una definizione ampia di supporto sociale in cui siano contemplate sia le caratteristiche funzionali
della relazione d’aiuto (empatia, ascolto, sostegno emotivo) sia strutturali (frequenza contatti,
ampiezza rete).
Gli operatori dell’evento nascita:
La gravidanza: i dati riflettono la centralità di 2 fig. che da secoli dominano la della nascita,
cioè il ginecologo (rappresenta il sapere medico) e ostetrica. Le fig. sono chiaramente
differenziate in 2 gruppi sulla base della natura dell’aiuto: tecnico-strumentale (medico,
ginecologo, specialisti, ostetrica) e affettivo-relazionale (psicologo, infermiere, assistente
sociale, pediatra)
Il parto: le 4 fig. ritenute + importanti sono ostetrica, marito, ginecologo e madre della
moglie viene percepito soprattutto come intervento tecnico-professionale, è
Ruolo degli operatori:
percepito come competente e professionale, non emerge un bisogno di presa in carico +
globale della coppia (es. psicologo)
Periodo post nascita: appare problematicamente vuoto, la > preoccupazione è x la
dimissione e primi giorni a casa = spaccatura tra servizi pre e post nascita
Corso di preparazione al parto: le coppie si aspettano di trattate soprattutto i temi del
parto/gravidanza, crescita bimbo, struttura ospedaliera. Si trascura il tema dei cambiamenti
del corpo e relazione di coppia (ripresa rapporti sex spesso sottovalutata e taciuta)
C.7 ASPETTATIVE E BISOGNI DELLA NUOVA FAMIGLIA: DIVISIONE DEI COMPITI E
ATTEGGIAMENTI VERSO FUTURO
La discrepanza tra aspettative/realtà può influenzare l’adattamento degli individui e famiglia dopo
la nascita: non è la natura dell’esperienza in sé ma il confronto con le aspettative. Risultati:
- Divisione compiti: le madri percepiscono un aumento delle incombenze proprie su tutti i
fronti e diminuzione di quelle paterne salvo nell’area della salute fisica del bimbo ed
emergenze (disconferma delle aspettative materne)
- Gestione casa: delusione materna ripartita tra coniuge e aiuto ext
I padri prima della nascita si immaginano molto coinvolti nella cura del bimbo ma poi vivono
un’esperienza + marginale = il carico di incombenze > del previsto e diminuzione delle
responsabilità organizzative del padre può segnalare un’area di bisogno soprattutto x donne.
Sentimenti/paure: x madri si osserva un calo delle paure relative allo stato fisico del bimbo e
proprie inadeguatezze, aumentano quelle sulla possibilità di perdere la relazione coniugale
(rapporti sex).
Atteggiamento verso il t: distinzione tra realisti (aspettative confermate da realtà), ottimisti delusi
(aspettative > realtà), pessimisti sorpresi (aspettative < realtà). Facilmente a fronte di padri realisti si
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abbinano madri pessimiste: l’intervento di sostegno alla coppia deve tener conto di queste ≠ che
possono rivelarsi complementari o accentuare pericolosamente la distanza tra i coniugi.
Sel-efficacy:
1. Madri: le madri che hanno rivelato > problemi del previsto nell’affidare ad altri il figlio
esprimono < self efficacy; le ottimistiche deluse hanno > difficoltà ad affidare il figlio ad
altri e teorizzano l’esclusività del ruolo materno, le pessimiste sorprese ritengono che il
figlio sarà curato da altri meglio del previsto = self efficacy > in quelle che mantengono
stessa percezione del rapporto con l’aiuto ext
2. Padri: hanno > autostima gli ottimisti delusi e < i pessimisti
Necessità dei servizi di farsi carico non solo della patologia (tendenza a medicalizzazione) ma ad
accompagnare la crescita normale della famiglia.
Conclusioni:
Enortme complessità del ruolo materno alla nascita del 1° figlio (a lei spetta la > delle
incombenze)
Cambiamenti culturali nella concezione del parto (inserimento fig. paterna)
Paura post nascita x perdita della qualità della relazione di coppia
Grande varietà di atteggiamenti verso il t (stanno meglio i realistici)
C.8 LA COSTRUZIONE DELL’IDENTITA’ GENITORIALE
Alla nascita del 1° figlio la coppia deve decidere cosa trasmettere dei modelli delle famiglie
d’origine e decidere quale sarà la loro nuova identità relazione (stile parenting).
Erikson: il compito tipico dell’adulto è generare e prendersi cura di ciò che ha generato (un figlio,
opera, attività). Adulto è chi sa accrescere la forza della generazione successiva = compito di cura
che dura x tutta la vita.
Risultati ricerca su ≠ aspetti:
- Relazione con famiglie d’origine: la madre dopo la nascita percepisce un aumento di
coesione, espressività e stabilità + avvicinamento con famiglie d’origine (rischio di
ipercoinvolgimento soprattutto x donne)
- Rapporti con ambiente sociale: nella vita quotidiana i padri svolgono x lo + una funzione di
supporto (forte sbilanciamento nei lavori domestici) = culturalmente la rappresentazione
del ruolo paterno è cambiata, nella’gire concreto ogni donna sceglie l’immagine
tradizionale dei ruoli familiari. Con la ripresa del lavoro occorre decidere sull’affidamento
del bambino in assenza della madre: incertezza e disaccordo su chi se ne occuperà, la
soluzione preferita è nido pubblico, seguita da famiglie d’origine
La costruzione della competenza genitoriale è un prerequisito x l’adattamento della coppia al ruolo
genitoriale (fattore protettivo): nelle madri aumento della percezione di competenza dopo nascita
+ sia madri che padri hanno > fiducia nel partner che in sé.
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L’esperienza reale fatta col bambino è indispensabile x acquisire sicurezza sulle proprie capacità di
gestire il nuovo ruolo: nel rapporto quotidiano con bimbo la verifica del suo benessere e capacità dei
genitori di rispondere ai suoi bisogni ha un profondo impatto sul giudizio di sé.
La percezione di competenza di madri/padri non sono collegate in gravidanza ma lo diventano
dopo la nascita quando concretamente si sono creati i comportamenti di comune sostegno. La
competenza genitoriale può fungere da fattore protettivo: di fronte all’aumento di difficoltà
organizzative, essa può migliorare la capacità di far fronte allo stress. Aspetti ≠ che costituiscono
l’identità genitoriale:
- Percezione generale di sé (autostima)
- Del nuovo ruolo (competenza genitoriale)
- Relazione con famiglia d’origine
- Soddisfazione globale di vita
La competenza genitoriale x:
Madre: è la rete sottile che arricchisce la sua personalità e dilata i suoi legami, è in atto già
- prima della nascita, esiste un nesso con il rapporto vissuto c