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DESCRITTIVA E ASSE S DEL PDM

ASSE S: di quest’asse fanno parte: i disturbi dell’adattamento; i disturbi d’ansia; i disturbi

dissociativi; i disturbi dell’umore; i disturbi somatoformi; i disturbi dell’alimentazione; i disturbi

psicogeni del sonno; i disturbi sessuali e dell’identità di genere; i disturbi fittizzi; i disturbi del

controllo degli impulsi; il disturbo da uso/dipendenza da sostanze; disturbi psicotici; disturbi

mentali basati su una condizione medica generale.

6. CONTESTI E CONCETTI EPISTEMOLOGICI

- Nel contesto contemporaneo sono cambiate le strutture dell'esperienza quotidiana sia dei pazienti

sia del clinici, per cui occorre sviluppare epistemologicamente una prospettiva di molteplicità in cui

trovino spazio nuove riflessioni sociologiche, antropologiche, utili per ripensare i nuovi valori per la

ricerca teorica ed empirica rilevanti per lo studio della salute e della patologia. Innanzitutto è stata

avvertita l'esigenza pressante di non concettualizzare la psicopatologia nei termini riduttivi della

nosografia.

- Quindi in primo luogo diventa importante inserire il paziente nel contesto interpersonale in cui

realmente vive, poiché la definizione dell'identità non avviene se non nella matrice relazione, nel

contatto dialettico con l'altro, tra attaccamento, sicurezza, separazione e perdita. Di primaria

importanza risulta quindi la teoria dell'attaccamento di Bowlby. L'uomo contemporaneo ricerca i

suoi fondamenti nella relazione interpersonale.

- Inoltre, nell'età contemporanea si mettono fortemente in discussione gli assunti che erano stati

proprio dell'età moderna, quali individualismo, autonomia, razionalismo, scientismo e fiducia nel

progresso, poiché il rischio principale insito in questa prospettiva è il relativismo. In psicologia, ciò

porta alla rinuncia alla ricerca e alla scelta di modelli condivisi, alla volta di una giustificazione e

legittimazione di qualsiasi versione della realtà.

- Volendo quindi incorniciare le nuove sfide del contesto contemporaneo, occorre farlo nell'ottica

della complessità. Un modello complesso è un modello che implica l'osservatore partecipe delle sue

stesse osservazioni, che pensa a forme circolari di causalità, che rinuncia al riduzionismo. E i

fenomeni relativi alla mente umana e alle relazioni interpersonali non possono essere comprese se

non in chiave complessa. Nella pratica clinica questo nuovo approccio si vede riflesso nello

sviluppo della terapia familiare e dell'orientamento sistemico relazionale. Secondo Saander la teoria

del caos e il linguaggio dei sistemi dinamici costituiscono la prospettiva adeguata per lo studio delle

relazioni umane, dello sviluppo infantile, del cervello, della psicopatologia, della psicoterapia. Per

cui le leggi della natura non dettano necessità, ma vincoli e una gamma di possibilità in fieri; lo

sviluppo ha carattere costruttivo, attivo e creativo ed è la specificità dei contesti che offre soluzioni

di sviluppo, inteso quindi come un insieme di risposte date dall'organismo a problemi posti

dall'ambiente. L'evoluzione è sempre una co-evoluzione, una storia di interazione tra sistemi, per

cui l'unità di analisi è il sistema.

- In particolare per quanto riguarda lo sviluppo infantile, le condizioni iniziali sono l'incontro tra

bambino e caregiver; le figure di attaccamento offrono un'azione di scaffolding, un inquadramento

o una zona di sviluppo prossimale, funzionando da cornici di sostegno.

- Per il ragionamento clinico in ottica psicoanalitica, quindi, la prospettiva evolutiva è centrale: la

psicopatologia prende forma quando le figure di attaccamento confermano in modi rigidi e

ripetitivi, lungo l'età evolutiva, le stesse difficoltà a costruire un contesto relazionale adatto allo

sviluppo. Quindi la gravità della patologia non è causata dalla precocità dei problemi evolutivi, ma

dalla loro pervasività e ripetitività lungo lo sviluppo.

7. IDENTITA', RELAZIONI, MOLTEPLICITA'

- Una delle questioni più dibattute è la struttura e la costituzione della soggettività nel suo articolarsi

con l'intersoggettività. L'esperienza soggettiva non è scindibile dalle relazioni passate e presenti e

dai desideri e progetti di incontro con persone per il futuro. La soggettività è impregnata delle

relazioni significative.

- Nelle teorie psicoanalitiche ci sono principalmente due concezioni del sé: una che lo vede come

relazionale, stratificato, multiplo e discontinuo; uno che lo concepisce come separato dagli altri,

integro e continuo. Esse però possono essere intese in una tensione dialettica che rispecchia quella

tra gli innati desideri di intimità ed autonomia, di separatezza e coinvolgimento.

- Questa tensione è concettualizzata nella teoria pulsionale di Freud, che contrappone la libido

oggettuale a quella narcisistica, le tendenze egoistiche ed altruistiche. Mahler ha studiato i bisogni

di unione simbiotica ed individuazione. Winnicott ha parlato della necessità sia di simbiosi che di

solitudine.

- Blatt ha proposto un modello dello sviluppo del sé incentrato sulla complessa transazione

dialettica tra i due fondamentali processi di definizione di sé e relazioni interpersonali, intersecati in

modo che il progresso di uno favorisce il progresso dell'altro. Però, sottolinea Blatt, ciascun

individuo può mostrare uno sbilanciamento in favore di una o l'altra dimensione, definendo due tipi

di configurazione di personalità: anaclitico, caratterizzato da una dipendenza dall'ambiente, dalle

relazioni, da un'attenzione preponderante ai sentimenti; introiettivo, caratterizzato da una forte

tensione all'indipendenza e alla propria interiorità. Blatt ipotizza inoltre che tutte le psicopatologie

possano essere inquadrate in quest'ottica dialettica, e che all'interno della sua configurazione, ogni

paziente possa progredire o regredire.

- Psicopatologie anaclitiche: caratterizzate da preoccupazioni disperate ed intensi sforzi per

costruire relazioni intime soddisfacenti, lo sviluppo può essere disturbato da intensi conflitti e

preoccupazioni circa l'eventuale esperienza di sentirsi deprivati di attenzione, affetto; utilizza

meccanismi di difesa come la rimozione, lo spostamento, il ritiro, la negazione.

- Psicopatologie introiettive: incentrate sugli sforzi per conquistare un sentimento di sé definito e

coerente mettendo in secondo piano le relazioni interpersonali, che può portare a stili difensivi

contro-attivi, centrati sull'intellettualizzazione, la razionalizzazione, la formazione reattiva, la

proiezione, l'annullamento retroattivo, il negativismo, l'identificazione con l'aggressore.

- La teoria dell'attaccamento pone al centro della sua riflessione il problema della distanza e della

prossimità nei rapporti affettivi. I MOI ansiosi ed evitanti sembrano collocarsi proprio agli estremi

di questo continuum. I MOI insicuri sembrano offrire una metafora per comprendere il tentativo

“nevrotico” di tenere in vita o la relazione con l'altro o il contatto con il proprio sé quando queste

due fonti di esperienza non sono state integrate. I MOI evitanti distanzianti difendono dal timore di

essere arrendevoli e passivi, di essere manipolati da chi sta vicino. I MOI preoccupati-ambivalenti

difendono dal timore che il proprio sé rimanga isolato, una fonte di significati non condivisi.

8. INTEGRAZIONE MOLTEPLICITA'

- Il concetto di molteplicità è uno strumento per pensare molti fenomeni della realtà, tra cui la

mente, intesa come sistema di processi che produce significati. Distinguiamo due prospettive sulla

mente: una prospettiva esperienziale sulla soggettività ed i contenuti e una prospettiva strutturale -

funzionale sui processi e sulle strutture mentali. Ovviamente concetti che riguardano la mente e la

personalità, come i MOI, hanno carattere sia di processo che di contenuto.

- Prospettiva esperienziale: di enorme rilievo clinico è l'osservazione di come l'esperienza della

creazione di significati sia connessa con un senso di vitalità interiore, cioè al senso di avere una

mente attiva e funzionante che viene riconosciuta dagli altri, ma prima di tutto dalla figura di

attaccamento. La sua perdita può essere segnalata da esperienze clinicamente molto rilevanti e l'asse

M del PDM è molto utile per valutare questo aspetto fondamentale per la psicopatologia. Il senso di

vitalità può sembrare scontato, ma si costruisce da una potenzialità che si sviluppa nel contesto

dell'attaccamento.

- Prospettiva strutturale - esperienziale: l'aspetto affascinante dell'evoluzione della mente nel

contesto delle relazioni interpersonali significative consiste però proprio nel fatto che esse non

vengono solo ricordate come contenuti, ma contribuiscono a formare le regole dei processi e delle

strutture della mente.

- Modelli Operativi Interni: strutture sia molteplici sia organizzate su molti livelli di funzionamento

che concorrono alla costruzione del significato dell'esperienza soggettiva su un piano verticale ed

orizzontale, e che si formano nell'interazione con le figure di attaccamento: sul piano orizzontale

possiamo ipotizzare i MOI come centri distribuiti o moduli che concorrono a costruire il significato

dell'esperienza personale, la molteplicità è perciò fisiologica e non frutto di traumi dissociativi; sul

piano verticale i MOI possono essere ipotizzati come molteplici moduli di funzionamento

stratificati, derivati dalle pregresse esperienze di interazione, che si articolano su vari livelli, dal

senso stesso di essere mentalmente attivi, alla generazione di significati personali intuitivi,

all'elaborazione dichiarativa per la condivisione soggettiva dei significati, alla costruzione di

modelli ideali e di valori ai quali ispirare il proprio funzionamento e la propria condotta.

9. LIVELLI DI ORGANIZZAZIONE DELLA PERSONALITA', SALUTE, TRAUMA

- In origine, dalle classificazione psichiatriche di fine ottocento, si evinsero due categorie di gravità

psichiatrica molto differenti: le psicosi, caratterizzate dalla rottura del rapporto con la realtà e

ritenuti disturbi inguaribili e organici, e le nevrosi, considerate di origine psichica e che non

impedivano al paziente di mantenere il contatto con la realtà.

- Oggi, una delle più importanti ipotesi confluite nel PDM è quella che invita a osservare la

psicopatologia e quindi la sua gravità nella prospettiva evolutiva dei livelli di organizzazione della

personalità e del funzionamento mentale. Inoltre è stato rivisto il concetto stesso di salute, che

implica l'esperienza di pot

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
8 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Mary1789 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia clinica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Quattropani Maria C..