Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Clair: dice che questa forma è una sorta di recupero dell'onnipotenza primitiva ed
infantile, regressione delle pulsioni allo stadio anale.
-le sue fotografie (1989-1999) coincidono con il suo crollo psichico e fisico causati
dalla schizofrenia; la foto è l'unica garanzia della sua esistenza
-l'immagine è quella di un corpo devastato, prossimo alla morte, nudo, scheletrico,
pieno di sangue ed escrementi , impegnato in atti cruenti, a volte c'è un messaggio
verbale scritto sui muri o foglietti che è il tramite del suo mondo interiore.
-le ferite sono interventi terapeutici, tentativi di ristabilire l'integrità dell'Io attraverso
il dolore che da al corpo il segno di oggetto reale.
-"operazione alla mano" contesto di solitudine, la fotografia dimostra che l'artista è
sopravvissuto, la dimensione estetica dell'essere fotografo è l'unica che ancora gli
appartiene, può controllare, questa realtà parallela viene gestita secondo la propria
volontà, sottratta alla malattia mentale, inscena un percorso di morte che gli serve per
tornare a vivere.
Jo Spence e Nan Goldin: autoritratti
-testimoniano la funzione riparativa dell'arte e della fotografia
Jo Spence: esibisce la cicatrice dell'asportazione del tumore al seno
Nan Goldin: fotografa ripetutamente il suo viso dopo una lite con il compagno
-si testimonia a sé stessi la realtà dell'accaduto (come impone il lavoro del lutto) poi
bisogna prendere confidenza con la propria nuova fisionomia trasformata
-la registrazione accurata delle ferite permette una presa di controllo su se stesse, il
desiderio di impedire ulteriori sviluppi
Jo Spence: messa in mostra del corpo malato: dimensione soggettiva e socio/politica,
fotografare la malattia risponde alla necessità di riaccettare la propria femminilità e la
propria creatività e si interroga su quale sia il proprietario del corpo.
-affronta il percorso clinico: per denunciare la mancata privacy
III Feriti a vita:
Hilmann: ogni ferita è un riconoscimento di mortalità, senza la ferita il puer
tenderebbe ad essere un dio, la ferita lo umanizza perché crea una limitazione alle sue
capacità, rende vulnerabile il suo corpo.
la ferita stabilisce i confini delle possibilità umane
-chi si rappresenta ferito: ribadisce la propria finitezza ed evidenzia il destino
dell'umanità (transitorietà della vita)
Freud: la presa di coscienza di dover morire si acquisisce attraverso l'esperienza della
morte altrui, ogni uomo si sente immortale
Ugolini: le vanitas opere in sintonia con le esigenze della spiritualità cristiana, hanno
lo scopo di sollecitare nel devoto una meditazione sulla morte: deperimento di oggetti,
teschi, clessidre; di riflesso la propria morte diventa una realtà percepita come
inevitabile
Gallino: ottica della psicologia analitica: nell'inconscio si trova la ferita, archetipo
della vulva mestruante, simbolo di fertilità; superiorità biologica femminile sull'uomo.
-scavi archeologici: le divinità erano per di più femminili (la procreazione era vista
divina) + mestruazione periodica come i cicli naturali, l'uomo ha sperimentato
un'invidia istintiva.
maschio. volontà di attribuirsi il potere di fertilità, visto come prerogativa della donna,
lo spinge ad attingere ad un repertorio di immagini archetipiche femminili: ferite,
fessure, occhi (elementi simbolizzanti l'utero)
Bettelheim: riti puberali, all'origine della pratica autolesiva sta l'invidia per il sesso
opposto.
rito di circoncisione: uomo tende a rimodellare il proprio corpo e renderlo adatto alle
funzioni femminili; la subincisione rituale e riapertura periodica della ferita (palese il
desiderio di replicare il flusso mestruale)
Freud: vede la circoncisione l'azione della castrazione effettuata in un tempo remoto
dal padre sui figli per evitare l'incesto
Favezza: circoncisione come desiderio di discendenza
a)ferita come simbolo di potenza fecondatrice
b) ferita fatta per tenere lontana la morte: l'artista si disegna ferito per contrastare la
malattia e la morte
Frida Kahlo: si rappresenta come essere sofferente, vittima sacrificale
ferita dal valore archetipico connesso alla vita, rigenerazione, intenzione magicamente
propiziatoria
La colonna spezzata:1944 pittrice messicana , fa autoritratti.
qui la fonte è l'arte cristiana, immagine dei santi martiri.
busto aperto verticalmente, la colonna vertebrale è piccola e rotta in più punti, lei
piange, viso impassibile, ferita da chiodi (paesaggio lacerato)
il cervo ferito: 1946 Frida come cervo , con 9 frecce conficcate, non riesce ad uscire,
intorno c'è la foresta, cielo minaccioso e un legno che sbarra la strada
-il ramo = morte
-non via d'uscita= sofferenza e vulnerabilità della pittrice
-cervo= animale indifeso, essa è indifesa
-frecce= essa soffre per cause che non dipendono da lei e che non è in grado di
controllare, esse fanno sanguinare= capacità procreativa (che in vita non può avere
per la sua malattia)
-identificazione con San Sebastiano: desiderio di vita
Albero della speranza: la pittrice è replicata due volte , una in ospedale con incisioni
sul dorso, la seconda è seduta con busto ortopedico con bandiera verde (albero della
speranza mantieniti solido)
-le ferite= intervento chirurgico alla spina dorsale
-la calo concepisce i suoi ritratti come formule protettive, mirando ad una
riappropriazione magica di ciò che le è stato negato
piedi, a cosa mi servono se ho le ali per volare 1953 anno a cui risale l'intervento di
amputazione ad un piede e poi alla morte, i piedi sono come su un piedistallo di una
statua in rovina, separati dal corpo.
-finalità magica=richiama gli ex -voto
-la Kahlo si serve di immagini primordiali alle potenzialità risanatrici come la ferita,
le immagini del suo corpo divenute ex voto permettono che la sua malattia venga
portata fuori, consegnata alla divinità, il negativo è neutralizzato, la possibilità della
morte scompare
fruizione:
-il corpo dei martiri raffigurato era più educativo che un discorso nel convincere il
fedele nel sacrificio.
-impatto emozionale alla vista del corpo femminile ferito più di uno maschile
( che può essere simbolo di coraggio e virilità) perché il femminile si lega ad abuso,
violenze o aggressione facendone risaltare la fragilità e l'immagine della donna come
seduttrice.
Jo Spence: si mostra ostentando i postumi della malattia, parola "monster", il viso è
celato.
IV: Percorsi indipendenti del viso e del corpo
compostezza dell'artista: Gina Pane, mentre si taglia ha uno sguardo concentrato e una
postura contenuta= ai santi dell'iconografia cristiana medioevale che non tradiscono
segni di dolore
Kahlo: viso fiero, quasi di sfida, abiti riccamente decorati con accessori colorati
(anche se ferito il suo corpo è sempre seducente)
causa: conservano dignità e bellezza nonostante la sofferenza per far vedere la vincita
della libertà interiore sulla violenza esteriore, presa di distanza dal proprio trauma o
espressione di narcisismo ancora attivo
-ma allora come si fa a trasmettere la sofferenza nello spettatore?
c'è sia una risposta mimica collegata all'espressione dell'artista sia una mimica che si
attiva autonomamente (Freud: la chiama "mimica rappresentativa": si riproduce su di
sé il contenuto della rappresentazione attraverso la mimica corporea)
-l'autoritratto di un uomo ferito, sollecita una reazione emotiva in base alla celebrità
che lega il personaggio; può indovinare i cambiamenti e gli stati d'animo.
-l'autorappresentazione ci coinvolge in due modi:
1-ci troviamo quasi a prendere le parti del rappresentato commuovendoci
2-attraverso la rappresentazione possiamo affrontare e superare un nostro momento di
dolore
Capitolo 2
Il corpo ferito nell'iconografia medica e cristiana:
II Corpo anatomico:
-debito del genere ritrattistico all'iconografia medico-anatomica
Foucault: XV secolo, l'anatomia è uno strumento per la riflessione su se stessi
Cuir: gli artisti rappresentano l'interno del loro corpo come se l'anatomia fosse uno
degli strumenti di soggettivazione, un modello per definire sé stessi
-durante il Rinascimento: procedimenti scientifici ed artistici: arte e anatomia si
compenetrano
il disegno serve allo studio del contenuto anatomico e l'anatomia serve per la
formazione artistica.
Leon Battista Alberti: De statua 1464 lo scultore deve conoscere la struttura di ogni
membro, le dimensioni e le proporzioni e saperle unire per creare una figura armonica
De pictura: per disegnare il nudo si devono conoscere le strutture interne
-l'insegnamento artistico: legame tra interno ed esterno dell'uomo
-gli artisti frequentavano le sale anatomiche degli ospedali o praticando dissezioni di
cadaveri (Michelangelo, Raffaello, Leonardo da Vinci)
-1540: Michelangelo scrive un trattato di anatomia incentrato sul sistema scheletrico
e miologico (parti essenziali per la rappresentazione artistica)
-Leonardo: il pittore deve conoscere i nervi, i muscoli e i movimenti del corpo
umano; esso aprì corpi nell'ospedale di Santa Maria Nuova per realizzare un trattato
del sistema nervoso, embriologia, contenuto visuale , no spiegazione scritta.
-1600:pittori studiavano anatomia con riproduzioni plastiche, statuette modellate di
legno e bronzo che mostravano la muscolatura in vista (l'artista vi ricorreva per
dipingere i muscoli in tensione)
-le figure dei trattati anatomici e i corrispettivi plastici vengono realizzati confermano
una ricerca di vitalità (spazi particolari) il cadavere è rappresentato animato, rosso e
verticale, viene a costituirsi lo "scorticato" a metà tra vivo e morto
Ketham: primo testo anatomico con corredo di immagini 1491, le tavole presentano
soggetti di vita, posizioni naturali e agili (Costin riprenderà il suo "uomo delle ferite "
nel 1996)
-i cadaveri da dissezionare erano i condannati a morte , si vedeva in questo una
doppia giustizia: in morte serve l'umanità, quanto in vita ne ha causato mali
Fries: 1517 trattato anatomico dove il cadavere è realistico, ha segni di individualità
Vesalio: De humani corporis fabrica 1543 testo fondante per la moderna anatomia,
originale corredo illustrativo(disegnato da un allievo di Tiziano), anatomia del corpo a
partire dalle ossa fino al cervello.
manifesto visivo del pensiero anatomista: si distacca dai precedenti trattati per la
teatralizzazione della dissezione-soggetto sempre in contesti