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Freud: Lutto e melanconia e ne ha parlato Proust nella Recherche

-il ritratto fotografico: importante per il lavoro del lutto è un veicolo del ricordo,

valore nostalgico, processo psichico dominante è quello della ripetizione del trauma

mediante il ricordo che lo tiene vivo

il dolore della perdita è una forma di difesa perchè lavora nella direzione dell'oblio

per farci neutralizzare l'affetto connesso a questa perdita

magia dell'immagine: ci riporta l'immagine del morto, ambivalenza.

il ritratto è un modo per seppellire il morto eternamente, per imprigionarlo nei confini

dell'immagine.

il ritratto come lavoro fisico di pennellate: mima il lavoro del lutto dall'interno, che

procede in modo lento e graduale

Poe: "il ritratto ovale" pittore uccide la sua modella ritraendola, secondo la Bonaparte

il pittore personifica Poe che ha perso a 4 anni la mamma deve ucciderla per farla

rivivere attraverso l'opera, la quale ha una funzione riparatrice

foto-vampiresca: per conservare vive le persone che amiamo finiamo per ucciderle

imprigionandole nella rete dei nostri ricordi che rifiutano il trascorrere del tempo

-come il ritratto e l'autoritratto elaborano il lutto impossibile che è la propria morte:

nessuno è in grado inconsciamente di pensare alla propria morte e quindi non si riesce

ad elaborarla.

-strategie riparative: identificazione con lo sguardo dell'altro, di quelli che ci

sopravvivranno e vedranno il nostro ritratto, c'e' proiezione verso il futuro.

l'immagine è un tramite paradossale tra il vivo e il morto

possiamo elaborare il nostro lutto immedesimandoci in quelli che dopo la morte

vedranno il nostro ritratto ed elaborano il lutto per la nostra perdita.

esempio dell'autoritratto di chi si finge morto:

Bayard: "autoritratto come annegato"1840 il rappresentarsi è uno scongiuro

all'imminenza della propria morte

Opalka: si autoritrae ogni giorno nello stesso modo, progetto maniacale contro la

morte, ma si vede lavorare la morte sul volto, prova del fatto che l'uomo vuole

scrutare l'immagine davanti ad uno specchio

esempio di autoritratti vicini alla morte:

tono rassegnato, tragica frontalità, occhi che cercano familiarità con la morte

es: Mapplethorpe

1988 consumato dall'AIDS costruisce monumento alla sua immagine, sguardo

pacificato

Picasso: autoritratti del 1972 anno della morte, tragica fissità dell'immagine del suo

viso che è vicino al teschio. uno è di sfida con la morte, sguardo allucinatorio, il

secondo è più essenziale, ghigno su bocca allude ad ironica resistenza

Escher: "occhio"1946 riflette nella pupilla il teschio

meccanismi di difesa e funzioni riparative dell'autoritratto:

autoritratto : come modalità di difesa attraverso la scissione dell'Io: io passivo

sofferente e io attivo che controlla

-processo di dis-identificazione: dobbiamo guardare la nostra immagine allo specchio

come se non ci appartenesse, ciò sta alla base della proprietà riparativa

dell'autoritratto

-nel momento dell'esecuzione c'è questo sdoppiamento dell'Io, l'artista si osserva

sdoppiato come un estraneo, meccanismo di difesa, mette da parte il dolore e si

guarda dall'esterno.

riparazione data da:

a)lo sforzo tecnico di disegnare i propri tratti, scegliere i colori : dispendio psichico

che sottrae energia al dolore

b) guardarsi e ritrarsi consente di allontanarsi dall'oggetto (se stesso), ci si guarda

come uno spettatore imparziale, si vive e ci si osserva contemporaneamente.

c) è una rappresentazione: enfatizza il dolore con metodi tecnici (graffia tela...), ma

non è addolorato mentre lo fa, è un regista attento della sua opera

d) l'io dipinto assomiglia all'io che vive sotto forma di suo correlativo oggettivo:

semplice equivalente formale dell'emozione del soggetto, in grado di risvegliare nel

fruitore un'omologa costellazione psichica

differenze tra scrittura e dipinto:

-scrittura: io che scrive menziona le motivazioni dettagliate del dolore

-nell'autoritratto: dolore è riassunto in un'unica immagine, l'immagine diviene il

correlativo oggettivo del suo stato d'animo

Ligabue, Van Gogh, Rainer.

il ritratto dell'artista: è una sintesi psicologico-esistenziale del suo essere uomo e

artista.

l'artista contemporaneo: per rappresentare uno specifico stato d'animo trova un

equivalente figurativo del suo dolore che si iscriva nella sua faccia, equivalente

formale (faccia graffiata, scura..)

-lo specchio non può rappresentare la nostra interiorità, l'immagine è vuota

-è difficile fare un autoritratto che corrisponda in modo oggettivo alla nostra

immagine facendo trapelare anche il sentimento interno, inscrivere nei contorni

oggettivi del nostro volto l'immagine del dolore, allora l'artista mima davanti allo

specchio il dolore, interpreta se stesso.

a) noi davanti allo specchio recitiamo, assumiamo pose

b) la percezione di noi stessi è alterata dal nostro stato d'animo

Capitolo 5

Su "Il perturbante " di Freud:

scritto del 1919. caratteristiche:

a)individua i temi dell'arte e letteratura fantastica

b) parla del perturbante come di un'impressione, traccia che avviene tra conscio e

inconscio, è una qualità del sentire che l'arte e la letteratura possono enfatizzare

c) problema della traduzione: in tedesco letteralmente significa

"nascosto, familiare"

Freud e i motivi del perturbante:

il perturbante è quella sorta di spaventoso che risale a quanto ci è noto da lungo

tempo, a ciò che ci è familiare.

E' una modalità di ritorno del rimosso, qualcosa che tempo fa era familiare ma che,

essendo divenuto inconscio, quando riemerge procura questa sensazione

motivi:

a) la figura dell'uomo nero: es del "mago sabbiolino" di Hoffmann che strappa gli

occhi ai bambini, la perdita degli occhi è legata alla rimossa paura di castrazione

b) onnipotenza dei pensieri: ritorno delle credenze infantili, riaffiorare di modalità di

pensiero magico e primitivo.

si parla più che di rimozione, di superamento

c) tema dell'automa: da ricollegare alla pratica infantile di far rivivere le bambole

d) tema del sosia

e) ripetizione di eventi consimili: senso di impotenza e turbamento, es di lui che gira

in città e si ritrova nello stesso punto di partenza

f) ritorno di eventi analoghi: impressione del demoniaco, fatalità

principio della coazione a ripetere

g) immediata realizzazione dei desideri: soprattutto quelli di una morte di una persona

es del paziente che guarisce per un'infermiera e si trova la camera occupata da un

vecchio .. dice " che gli venga un colpo! " ed esso muore.

h) figura dello iettatore

i) tutto quello che riguarda la morte (spiriti e spettri)

l) venir seppelliti in caso di morte apparente: fantasia trasformata dalla fantasia

inconscia della vita intrauterina

m) la psicoanalisi(motivo di attrazione e disagio), l'immagine del malato e della

malattia

n) l'apparato genitale femminile: per i nevrotici, è sia molto familiare (tutti siamo nati

da li) che negativo perchè richiama la castrazione.

la disseminazione del perturbante:

perturbante con emozione intensa legata ai contenuti: per Freud: perturbante è ciò che

appartiene alla sfera dello spaventoso, di ciò che ingenera angoscia e terrore (valenza

forte) che riguarda l'emergere di determinati contenuti rimossi associati a complessi

infantili (castrazione, Edipo), riguarda il funzionamento mentale .

perturbante debole: modo particolare soggettivo di vivere esperienze, sensazione di

disagio

atti mancati: "psicopatologia della vita quotidiana" 1901

a)nel lapsus c'e' cortocircuito tra inconscio e conscio dovuto all'interferenza

dell'inconscio sul conscio; ogni atto mancato è vissuto in modo perturbante perchè

abbiamo rivelato qualcosa che doveva rimanere nascosto.

b)deja vù: cortocircuito tra passato e presente, appare come una ripetizione del

passato, rottura dell'ordine temporale che genera incertezza

-Freud distingue tra sensazione e giudizio: per lui il Deja è un giudizio di conoscenza,

l'impressione del già visto corrisponde al ricordo di una fantasia inconscia

c) il già visto nel sogno: la località già vista rappresenta il genitale della madre perchè

ci si è già stati sicuramente.

sogno come luogo della reversibilità psichica

il perturbante sorge perchè viene messa in discussione la capacità di controllo dell'Io,

che lascia intravedere la propria scissione attraverso la sensazione della simultaneità

Un disturbo della memoria sull'Acropoli:

in questo scritto Freud parla di due elementi vicini al deja vù : il senso di

a)depersonalizzazione: sentiamo estraneo il nostro Io , percepiamo la duplicità, è una

scissione della personalità

b)estraneazione: porzione di realtà che percepiamo come estranea

-esempio di quando in viaggio a Trieste egli improvvisamente si trova ad Atene

-dimostra come la dimensione del racconto sia importante per spiegare queste

esperienze

-dimensione del perturbante debole: piccola esperienza associata ai disturbi psichici e

mentali

episodio: Freud giunto all'Acropoli è colto da incredulità, fatta risalire a posteriori da

un senso di estraneazione, vede una doppia coscienza in sè, commistione tra

sensazione e giudizio: una parte dell'Io osserva e realizza che un'altra parte si

comporta in modo diverso dalle aspettative

Freud interpreta così: vedere Atene rappresentava l'appagamento di un forte desiderio

ma colpevole, perchè era legato all'idea di voler superare il padre, aver fatto più strada

di lui.

meccanismi funzionali: ebbe il sentimento che ciò che vede non è reale, sentimento di

estraneazione e fece un tentativo per difendersene, il senso di colpa ha cercato di

negare la realtà della percezione, Freud si è ribellato a questa negazione e così ha

attuato il compromesso dell'atto mancato della memoria

l'estraneazione riguarda episodi spiacevoli: lapsus, flash, meccanismo breve

-quindi a) e b) sono complementari a livello teorico e di esperienza

qui a) riguarda il rifiuto di una percezione della realtà esterna e b) la non accettazione

del rinnegamento della realtà.

dimensione del racconto: deve essere utilizzata perchè

-le impressioni confuse devono essere dis-piegate, riordinate attraverso la narrazione

(ordine spazio-temporale, logica)

-ogni a

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
34 pagine
10 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/04 Museologia e critica artistica e del restauro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Broncy di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dell'arte e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Ferrari Stefano.