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TENDENZA ALL’EVITAMENTO
¨ BIS conduce ad inibizione ed evitamento passivo. Si suppone essere la base biologica degli stati
d’ansia.
à nevroticismo e provare emozioni negative
Comunque l'ambiente sociale e l’esperienza possono modificare delle tendenze di base.
Stili di coping:
Strategico Affrontare il problema, cercare strategie e modalità per intervenire e cambiare
Evitamento Non pensare al problema, fare altro, abusare di sostanze farmaci per "dimenticare",
rimandare, negare o rinegoziare, proiettare sugli altri, dare la responsabilità o
l'eventuale colpa a qualcuno
Sociale Condividere il problema con altri, cercare supposto e consiglio
Emotivo Ripensare la situazione per i suoi aspetti positivi, accettare anche con umorismo il
problema, affidarsi a un'entità superiore
4. Motivati si nasce o si diventa?
Il motivo è:
¨preoccupazione ricorrente ovvero la preferenza per specifici obiettivi che porta ad un’attenzione
selettiva verso particolari stimoli.
¨Tratti di motivazione: elementi distintivi presenti fin dalla nascita
¨Sono impliciti: sono fuori dalla consapevolezza e quindi non rilevabili con strumenti autovalutativi
Teoria motivazionale:
Secondo McClelland possono essere individuati 3 MOTIVI fondamentali:
MOTIVI SPIEGAZIONE AVVICINAMENTO EVITAMENTO
Riuscita porta a ricercare situazioni volersi cimentare per rifiutare occasioni in cui
che portano al successo à ottenere risultati positivi in esercitare il proprio senso
focus sulla prestazione conseguenza del proprio di padronanza
agire
Affiliazione bisogno di accettazione da spinta ad intrecciare nuove tendenza a fuggire per
parte degli altri e di amicizie evitare di essere rifiutati
protezione (timidezza, chiusura)
Potere desiderio di tendenza a controllare gli evitamento del controllo
autoaffermazione, altri nel timore di non essere
attraverso il controllo o all’altezza o di essere
l’influenza sugli altri controllati
Motivo implicito à sensation seeking --> conduce alla preferenza per attività a rischio
Ricerca di sensazioni (sensation seeking) Spinta motivazionale che porta a porta a provare sensazioni
sempre nuove e si accompagna alla ricerca di novità
Caratteristiche del sensation seeker:
Maschi
Ricerca di sensazioni forti
Propensione al rischio
Non interessa il risultato finale quanto il piacere che si prova nel vivere e padroneggiare la situazione
rischiosa
Cimentarsi in sport estremi
Motivazioni intrinseche ed estrinseche
Motivazione intrinseca: La persona «motivata» è un soggetto attivo, che sceglie cosa fare, come e
per quali motivi.
Motivazione estrinseca: La persona «motivata» è un agente passivo, spinto da altri, dalla situazione
o da sistemi di ricompensa esterni.
Il ruolo dell’ambiente: il modello di Harter (1978)
Una motivazione intrinseca, motivazione di effectance, porta ad uno stato motivazionale che spinge
a sperimentare un senso di padronanza
Motivazione di effectance à motivazione a controllare e ad avere padronanza dell’ambiente
Le persone tendono a compiere dei tentativi di padronanza, cioè tendono a mettersi alla prova in
varie situazioni per sperimentare un senso di efficacia e raggiungere risultati positivi.
Harter:
Percezione di competenza: essere efficaci nel proprio agire, riuscire a concretizzare i propri obiettivi,
modificare la situazione.
Percezione di controllo: l’andamento della situazione o la possibilità di raggiungere un obiettivo
dipende in parte da se stessi (senso di responsabilità).
Sfida ottimale: competizione tra sé e il compito. La sfida è ottimale se consente, una volta vinta, di
incrementare le proprie capacità e
competenze.
Motivazione interiorizzata: capacità di auto-ricompensa. La persona riesce a svincolarsi dal
riconoscimento esterno.
6. Motivazione ed autodeterminazione
Scegliere è motivante.
Deci e Ryan:
Essere indirizzati nel tipo di attività da svolgere e il percepire, di conseguenza, un senso di controllo
esterno, riduce la motivazione intrinseca intesa come autodeterminazione ovvero come libera
scelta, svincolata da bisogni o forze esterne. I bisogni sono soddisfatti se si è liberi di scegliere cosa
fare, lo si fa con competenza e si è sostenuti. Ambiente sociale promuove autodeterminazione se
soddisfa e promuove la soddisfazione dei tre bisogni psicologici fondamentali.
Bisogno Descrizione Funzioni Conseguenze
Competenza Sentirsi capaci, Sostiene la motivazione e Stimola la curiosità,
conseguire dei successi l’impegno di fronte alle l’interesse, il piacere per le
difficoltà del compito, dà una sfide e le novità
percezione di controllo
Autonomia Scegliere da sé i compiti Favorisce l’emergere di un Favorisce il coinvolgimento
da affrontare, i tempi e positivo senso di attivo nel compito e la
le modalità di responsabilità (si risponde di ricerca di strategie
svolgimento ciò che si è scelto) adeguate
Relazione Costituire e mantenere Dà un senso al proprio agire e Dà un senso di
legami in ambito sociale lo sostiene appartenenza, di sicurezza,
ed essere approvati di fiducia in sé
La soddisfazione di questi bisogni, in un ambiente adatto, favorirebbe la realizzazione di sé, un buon
livello di autostima, una riduzione di eventuali sintomi depressivi o patologici e il benessere. Quindi,
alla soddisfazione di autonomia, competenza e relazione si associano variazioni:
ünell’umore
ünella vitalità
ünei sintomi fisici
ünell’autostima
Possono ridurre la percezione di autodeterminazione:
à paure legate al compito o alle proprie capacità (non possedere le capacità adatte a svolgere il
compito, ad esempio: “Sei troppo piccolo”)
à scadenze (limiti temporali accrescono l’ansia e favoriscono l’interesse per il risultato)
à valutazioni e giudizi (confronto con i risultati di altri)
à troppe direttive su come e cosa fare La motivazione intrinseca può trasformarsi in estrinseca.
Assenza di motivazione----->Motivazione estrinseca----->Motivazione intrinseca
Regolazione Regolazione Regolazione per Regolazione integrata
esterna introiettata identificazione
Rinforzi, Premi e punizioni L’obiettivo è importante per L’attività è espressione di sé
punizioni autoconcessi per sé o per gruppo di o coerente con la percezione
compiacenza evitare i sensi di appartenenza Locus of di sé. Locus of control
colpa control abbastanza interno decisamente interno.
7. La personalità come scelta
Teoria delle virtù e forze del carattere (tratti) di Peterson e Seligman.
8. Le teorie cognitive e sociocognitive: il ruolo dell'ambiente, dei
pensieri e dei valori
Teoria delle percezioni di sé (Markus e Nurius)
Rappresentazioni proprie
Rappresentazioni degli altri su di noi
Sé attuale (come ci si vede e come si è percepiti nel presente)
Sé ideale (come si vorrebbe essere o come gli altri vorrebbero che noi fossimo)
Sé imperativo (rappresentazioni di sé guidate dal dover essere)
Dal punto di vista motivazionale è interessante considerare la coerenza/incoerenza tra le diverse
rappresentazioni.
Le rappresentazioni di sé sono per i teorici sociocognitivi fonti di differenze individuali e spiegazione
di alcune tendenze motivazionali o de-motivazionali.
Teoria dell'autoefficacia (Bandura)
Percezioni e convinzioni assolutamente personali sia per l'origine, sia per l'espressione, pur
svolgendosi spesso in contesto sociale.
Autoefficacia: senso di essere in grado di ottenere risultati positivi nei compiti che si stanno
svolgendo. Caratteristica: specificità.
Agentività: percezione di controllo dell'ambiente, senso di padronanza, aspettative di riuscita,
conoscenza di strategie e procedure per riuscire.
La percezione di autoefficacia comprende una componente motivazionale e una legata alle abilità
strategiche possedute e che si sanno padroneggiare.
La motivazione deriva da due elementi:
Il valore dato al compito (importante/inutile)
Le aspettative personali (riuscita/fallimento)
Eccles:
Valori= obiettivi a lungo termine, emozioni anticipate, credenze di desiderabilità di certi risultati.
Valore intrinseco: utilità del compito in sé
Importanza del risultato (estrinseco)
Teoria aspettative-valori:
I valori sono il ponte di legame tra la personalità e la motivazione.
Fonti di autoefficacia
Il giudizio di autoefficacia dipende dai seguenti elementi:
1) Precedente esperienza personale di riuscita;
2) Avere visto altri, ad esempio un compagno, svolgere un compito o compiti similari con successo
(apprendimento vicariante);
3) Credere di poter riuscire (persuasione verbale);
4) Essere capaci di gestire il proprio livello di stress, o di fatica o altro tipo di arousal collegato
all’esecuzione del compito.
Modello aspettative-valori di Eccles e coll. (1983)
Secondo Eccles e coll. il senso si autoefficacia non si basa esclusivamente sulle aspettative di riuscita
e sulla valutazione delle competenze ma deriva anche da:
- valore dato al compito
- aspettative personali
¨ Se la persona considera il compito importante e se pensa di riuscire à comportamento motivato
¨ È necessario che la persona ritenga che il compito o la situazione abbiano significato e valore
personale.
Il VALORE fa riferimento a:
¨ Obiettivi a lungo termine: es. studente che prepara un esame in vista del conseguimento della
laurea
¨ Emozioni anticipate per il successo: es. sportivo che si allena per la vittoria e anticipa
orgoglio/soddisfazione
¨ Valore in sé del compito: utilità del compito in sé à es. sport per mantenere la forma fisica
¨ Importanza del risultato: l’attività rientra nella definizione di sé. Es. studente che ritiene valga la
pena affrontare lo studio perché può
accrescere le proprie conoscenze utili per la professione futura
Il ruolo delle emozioni
Le emozioni precedono la motivazione (Teoria di Atkinson, 1964)
MOTIVAZIONE: dipende anche da una componente di personalità cioè da una disposizione che porta
ad affrontare le situazioni oppure ad essere più inclini a rinunciare.
Le persone si distinguono per 2 dimensioni:
o TENDENZA A EVITARE IL FALLIMENTO (EF) Rinunciare ad affrontare compiti o situazioni nel
timore di fallire
Demotivante
porta all’evitamento
Emozione associata: PAURA
o TENDENZA AL SUCCESSO (TS) Desiderio di affr