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La   ragione   per   cui   le   avete   percepite   in   modo   differente   è   che   le   avete   lette   in   un   contesto,   e   il   contesto   ha  

influenzato  la  vostra  interpretazione  della  frase.  E’  opinione  generale  che  l’identificazione  finale  non  abbia  luogo  se  

non   attraverso   un   processo   di   confronto   tra   le   informazioni   sensoriali   e   le   rappresentazioni   mentali   memorizzate.  

Possiamo  riconoscere  la  parola  “sedia”  solo  perché  essa  è  immagazzinata  della  memoria.  

Probabilmente,   nella   vita   quotidiana,   usiamo   sia   l’interpretazione   bottom-­up   sia   quella   top-­down.   Il   maggior   uso  

dell’una  o  dell’altra  parrebbe  dipendere  dalle  condizioni  di  osservazione.  

•   Matlin   e   Foley   [1992]   hanno   3   ragioni   per   ritenere   le   nostre   percezioni   uno   specchio   sufficientemente   fedele   del  

mondo  reale:  

a. gli  stimoli  sono  ricchi  di  informazioni;  

b. i  sistemi  sensoriali  raccolgono  informazioni  in  modo  efficiente;  

c. i  concetti  contribuiscono  a  modellare  le  nostre  percezioni.  

•  Palmer  [1975]  studiò  le   interazioni  tra  le  strategie  top-­‐down  e  quelle  botton-­‐up.  Per  riconoscere  il  volto  usiamo  sia  

l’elaborazione   bottom-­up  sia  quella   top-­down.  Riconosciamo  il  volto  nella  sua  totalità  perché  riconosciamo  le  parti,  ma  

non  sapremmo  riconoscere  le  parti  al  di  fuori  della  totalità.  

 

La  teoria  di  Gibson  della  percezione  diretta.  

Secondo  Gibson,  la  percezione  è  un   processo  diretto:  nell’apparato  ottico  vi  sono  informazioni  abbastanza  dettagliate  

da   rendere   possibile   il   riconoscimento   senza   che   intervengano   processi   cognitivi   superiori.   Egli   diffida   dei   metodi  

usati   dai   teorici   top-­‐down   come   Gregory.   Era   molto   più   interessato   alla   percezione   che   ha   luogo   nell’ambiente  

naturale  ( approccio  ecologico).  

La  teoria  di  Gibson  si  basa  su  4  assunti:  

•  il  modo  appropriato  di  descrivere  uno  stimolo  è  in  termini  di  apparato  ottico;  

•  le  informazioni  cruciali  sono  generate  dai  movimenti  dell’osservatore;  

•  l’elemento  critico  è  l’informazione  invariante  che  rimane  costante  quando  l’osservatore  si  muove;  

•  è  questa  che  conduce  alla  percezione.  

Un   osservatore   percepisce   oggetti,   superfici   e   tessiture   a   seconda   del   modo   in   cui   i   raggi   luminosi   che   lo   raggiungono  

sono   strutturati   dagli   oggetti.   L’importanza   dell’assetto   ottico,   secondo   Gibson,   sta   nel   modo   in   cui   tale   struttura  

cambia  mentre  l’osservatore  si  muove.  Assetto  ottico  ambiente:  la  maggior  parte  delle  nostre  percezioni  hanno  luogo  

mentre   ci   muoviamo   in   rapporto   al   nostro   ambiente.   Gibson   riteneva   che   una   proprietà   fondamentale   di   questa  

informazione  fosse  la  sua   invarianza:  essa  rimane  costante  anche  quando  l’osservatore  cambia  posizione.  

3  fonti  d’informazioni  invarianti:  

1. Gradiente  di  tessitura.  Esso  si  costituisce  quando  una  superficie  caratterizzata  da  una  tessitura,  come  una  

spiaggia   ciottolosa,   appare   ad   un   osservatore   inclinata   rispetto   al   suo   piano   fronto-­‐parallelo.   I   singoli  

elementi   (per   esempio,   i   ciottoli)   appaiono   tanto   più   fittamente   ammassati   tanto   maggiore   è   la   distanza.  

Quanto  più  gli  elementi  non  lontani  tanto  più  la  tessitura  s’infittisce.  Fa  si  che  in  lontananza  l’erba  appaia  più  

uniforme  e  fitta,  anche  se  non  lo  è.  

2. Strutturazione  del  flusso  ottico.  Gibson  studiò  le  strutture  del  flusso  ottico  in  relazione  all’esperienza    dei  

piloti  impegnati  nel  decollo  e  nell’atterraggio.  Quando  un  pilota  si  avvicina  alla  pista  d’atterraggio,  il  punto  

verso  il  quale  si  sta  dirigendo  sembra  restare  immobile,  mentre  il  resto  sembra  allontanarsi.  La  struttura  del  

flusso  ottico  serve  a  dare  al  pilota  informazioni  chiare  e  non  ambigue.  

3. Il  rapporto  di  orizzonte.  Si  tratta  del  rapporto  tra  la  parte  di  un  oggetto  che  supera   la  linea  d’orizzonte  e  la  

parte   che   rimane   al   di   sotto.   Anche   se   l’immagine   retinica   del   palo   del   telegrafo   può   diventare   più   grande  

quando  l’osservatore  si  avvicina  ad  esso,  il  rapporto  tra  la  parte  di  palo  al  di  sopra  dell’orizzonte  e  quella  al  

di  sotto  rimarrà  costante.  

La  percezione  diretta.  

Secondo  Gibson,  l’informazione  invariante  presente  nell’ambiente  è  percepita  direttamente.  La  percezione  visiva  

avviene  in  un  ricco  contesto  che  comprende:  

•  la  situazione  fisica  (un’aula,  un  treno…);  

•  lo  stato  psicologico  (allegria,  rabbia…);  

•  lo  stato  fisiologico  (sete,  stanchezza…).  

La  combinazione  dei  nostri  stati  fisici  e  psicologici  con  i  nostri  assetti  ottici  ci  mette  in  grado  di  riconoscere  non  solo  

ciò  che  l’oggetto  è,  ma  ciò  che  esso  fa  o  permette  di  fare.  

Affondance  dell’oggetto:  una  tazza  offre  l’affondance  di  bere.  Chi  sia  assetato  percepirà  nel  bicchiere  l’affondance  di  

bere.  

 

La   teoria   di   Gibson   non   è   priva   di   problemi.   L’idea   che   il   significato   possa   essere   percepito   direttamente,  

conformemente  al  concetto  di  affondance,  è  uno  dei  suoi  punti  deboli.  Gli  esseri  umani  vivono  in  un  mondo  culturale  

nel  quale  la  conoscenza  del  modo  di  usare  gli  oggetti  è  appresa.  

Le   illusioni   dimostrano   che   la   visione   può   essere   ingannevole,   ma   fallacie   non   dovrebbero   esservene   se   la  

percezione  fosse  diretta  e  si  fondasse  su  invarianti.  

 

Teorie  costruttiviste.  

Il

Dettagli
A.A. 2013-2014
8 pagine
3 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Theladyfromshanghay di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia della percezione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Caterina Roberto.