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Gioco: lo identifichiamo con delle caratteristiche strutturali come l’improduttività (fine a se stesso),
piacevolezza,spontaneità,stacco,tranquillità,regolamentazione, libertà di
azione,incertezza,finzione(ognuno interpreta una parte,role play). Gioco è una “parola valigia” che
contiene cioè cose diverse ma nella maggior parte dei casi,soprattutto nelle attività
ludiche,presenta i tratti prima elencati. Il gioco è presente sia negli uomini (bambini e adulti) che
negli animali ai livelli piu alti della scala evolutiva. Inoltre il gioco è un elemento terapeutico e
diagnostico x il bambino che attraverso il role play e l’atting out tira fuori le cose che non vanno
bene a livello emotivo.
TEORIE RESIDUALI: Spencer; TEORIA DEL SURPLUS DI ENERGIA,le persone hanno un
energia eccessiva da scaricare e l’indirizzano verso il gioco; Hall,TEORIA DELLA
RICAPITOLAZIONE, nel gioco si ripercorrono le tappe evolutive della storia dell’uomo.
TEORIE DELL’ESERCIZIO: il gioco addestra ad attività vitali ( Frobel diceva: il gioco:bambino=il
lavoro:all’uomo) . Freud:il gioco ha una funzione catartica,cioè di liberazione, e insegna a
controllare l’ansia. Winnicot : nozione degli oggetti transazionali (copertina di linus), il gioco è un
ausilio x superare la separazione del bambino dalla madre
. Piaget: il gioco aiuta lo sviluppo cognitivo. Lo ritroviamo nella sua teoria stadiale. Ha distinto 3
categorie di gioco in base all’età evolutiva. GIOCO SENSO-MOTORIO(0-2) il bambino manipola gli
oggetti senza però creare rappresentazioni mentali. GIOCO SIMBOLICO(2-6) il bambino associa
oggetti a propri schemi mentali (sedia-cavallo). GIOCHI CON REGOLE: più articolati si
trasmettono tramite bambini e tramite generazioni.
Il gioco inoltre sviluppa la socialità (fino a 3 anni, gioco parallelo, poi gioco collaborativo).
IL QUESTIONARIO:è formato da una serie di domande scritte a cui si chiede di rispondere per
iscritto. Le domande possono essere aperte(che lasciano libertà nel formulare la risposta) o chiuse
(con risposte prefissate SI,NO,FORSE). Le domande chiuse sono maggiormente utilizzate per
elaborazioni di tipo quantitativo dei dati. A volte vengono utilizzate domande quantitative che
servono a misurare i tratti mentali di chi risponde (conoscenze,valori,atteggiamenti). Una domanda
si dice ben formulata quando è : breve,comprensibile,univoca,concreta e neutra. Una volta
formulate le domande bisogna stabilirne l’ordine. Il criterio più comune è quello cronologico. Si
mettono per prime le domande più facili e interessanti per invogliare l’intervistato a rispondere,si
utilizza la tecnica a imbuto:vengono prima messe domande di carattere generale e poi domande
specifiche e chiuse. Spesso i questionari vengono consegnati a mano oppure spediti per posta.
Quelli x posta spesso però ricevono pochi consensi.
LA FAMIGLIA: la psicologia clinica si interessa dei disturbi famigliari formulando un approccio
centrato per la terapia famigliare. La terapia famigliare si preoccupa di intervenire sulla famiglia
poiché un cambiamento positivo all’interno di questa si ripercuote anche sul “singolo designato”. Si
ha l’idea che ad ammalarsi non sia un singolo individuo ma tutto il nucleo famigliare per questo le
terapie intervengono anche nel contesto sociale. La famiglia è spesso teatro di sofferenze a causa
di complesse interazioni. La scuola di Paloalto si è interessata agli scambi verbali e non, che si
verificano tra le persone studiando il modo in cui comunicano. Durante una relazione c’è
reciprocità (un feedback) che si fonda sulla psicologia del “noi”. L’atto comunicativo può assumere
significati diversi a seconda del luogo,delle persone,delle aspettative. A tale proposito Watzlawick
nel suo libro “pragmatica della comunicazione umana” dice che anche quando una persona
sembra non comunicare,in realtà comunica poiché è impossibile non comunicare. Non esiste
qualcosa che sia un non-comportamento;ogni nostro messaggio anche inconsapevole comunica
agli altri qualcosa,anche il silenzio. L ‘impossibilità di non comunicare fa parte del “dilemma
schizzofrenico”: pare che lo schizzofrenico cerchi di non comunicare ma essendo questo
impossibile si trova dinnanzi un dilemma. Il doppio legame è una comunicazione paradossale che
puo portare alla schizofrenia :dimmi che mi ami;sii spontaneo.
Assiomi della comunicazione:
• Non si può non comunicare,anche il silenzio comunica.
• Il contenuto della comunicazione e la relazione sono inscindibili
• C’è una punteggiatura della sequenza di comunicazione tra le persone
• Gli esseri umani comunicano sia verbalmente (CV,modulo numerico) e non
verbalmente (CNV,modulo analogico) con delle azioni.
• Gli scambi di comunicazione presuppongono 2 posizioni degli interlocutori
una down e una up se la relazione è asimmetrica oppure se è simmetrica i
due sono sullo stello livello.
LA RICERCA:metodo della ricerca psicosociale. Ci sono 2 fasi,nella prima prevale l’attività
intellettuale(ideazione,riflessione,elaborazione teorica) nella seconda l’attività pratica. Non di deve:
ecceder con la documentazione,non passare subito al disegno d’indagine cioè scegliere come
procedere(si deve prima definirlo cioè mettere in chiaro cosa vogliamo cercare),non fingere. Si
deve:avere in mente quesiti ai quali cerare risposte,scegliere più testi adatti a darci risposte così
da poterli confrontare,intervallare la lettura con momenti di riflessione. Per definire un oggetto di
indagine bisogna prima iniziare con delle domande che porteranno a una esplorazione preliminare
dell’argomento per poi arrivare all’elaborazione di ipotesi. Le domande iniziali devono
essere:chiare,fattibili e pertinenti. Si passa poi al disegno di ricerca con delle sequenze operative:
l’approccio quantitativo(perché?) o qualitativo(caratteristiche),l’insieme dei concetti adoperati
(variabili o approfondimenti),il metodo(esperimento in laboratorio(QNT) o sul campo(QLT)),le
risorse disponibili, gruppo di controllo che assicura il giusto andamento della ricerca.
Ricerca qualitativa e quantitativa:radici storiche,caratteristiche e differenze :il problema
nasce quando si sviluppano le scienze dello spirito in opposizione a quelle naturali. Per gli storicisti
le scienze dell spirito tenderebbero a comprendere,cioè a interpretare le singole esperienze senza
interrogarsi sulle leggi generali. Così vengono messi in discussione due caratteri del positivismo, il
monismo metodologico(cioè l’idea che esista un solo modo di fare la scienza) e il primato delle
scienze esatte(l’idea che le scienze sociale debbano imitare le scienze naturali). Negli Usa si sono
contrapposte la scuola di Chicago(QLT) e la scuola di Lazarsfeld (QNT).
Ricerca QNT: indagine estensiva con strumenti standardizzati,si basano su dati esatti, è
interessata a intervenire nel progresso.
Ricerca QLT: indagine intensiva più flessibile,si lavora su pochi casi ma si va a fondo. Studia la
realtà sociale e interviene.
Di solito i due approcci vengono combinati,prima QLN poi QNT.
L’INTERVISTA:metodo d’indagine che si basa su un colloquio intervistato-intervistatore che può
avvenire faccia a faccia,telefonicamente (ha vantaggi e svantaggi) o in gruppo. La ricerca
implica:dispendio di risorse,la presenza dell’intervistatore che può influenzare le risposte del
candidato a causa dell’urgenza di rispondere,flessibilità,meno garanzie di anonimato. Le interviste
possono essere:
• Strutturate: l’ intervistatore pone domande prestabilite in modo il più possibile impersonale
anche se gli sono concesse domande sonda per chiarire o approfondire dove necessario.
• Semistrutturata:può prevedere domande prefissate accanto a domande fatte a piacere
dall’intervistatore o sulla base di un tema o di una scaletta
• Direttiva: l’intervistatore guida la conversazione evitando divaghi e ricavando solo le
informazioni che lo interessano.
• Non-direttiva: l’intervistato è libero di dire ciò che vuole seguendo il filo dei propri
ragionamenti.
Il polo dell’intervista può esse oggettivo(tese ad accertare fatti da tutti verificabili) o soggettivo (tese
a indagare il vissuto).
Nel Focus Group le informazioni si ricavano da un gruppo di persone che discutono su un tema
stabilito dal conduttore. Il Focus Group è un metodo di indagine che tenta di andare nel profondo
del vissuto. Si avvale oltre che del colloquio anche dell’osservazione. La conduzione deve essere
non-direttiva per privilegiare un’ampia discussione. 7 o 8 partecipanti reclutati anche attraverso
annunci.
MASS MEDIA: le persone sono massicciamente esposte ai media specie alla TV;nei paesi più
avanzati tutti la guardano per tutta la vita per più ore al giorno. L’’uso di internet è esploso negli
ultimi anni. Si è visto che a far maggior uso di media sono persone malate,bambini a partire dai 2
anni e anziani. Il consumo dei media viene studiato con indagini qualitative con l’etnografia del
consumo. Le scienze sociali considerano i media come agenzie di socializzazione al pari della
famiglia,del gruppo dei pari e della scuola perché sono al tempo stesso occasioni di svago e mezzi
di informazioni, si collocano a metà tra il loisir (tempo libero) e la partecipazione alla vita civile. ( ci
sono state discussione su questa tesi perché secondo alcuni i media non avevano tutti i requisiti).
Gabner= teoria della coltivazione (la gente assorbe l’ideologia della tv). Popper= cattiva maestra
televisione, la tv è un mezzo diabolico che sfascia le famiglie xche toglie comunicazione all’interno
dei gruppi,le persone smettono di dialogare e di istruirsi. Alcuni effetti dei media: deformazione
della realtà, Gabner con la sua teoria dice che la tv “crea” un finto mondo simbolico in cui la gente
finisce per vivere; agenda setting, taccuino mentale dei problemi più rilevanti di attualità; spirale
del silenzio, i media danno l’impressione che certe opinioni siano dominanti anche se non lo sono
e la spirale del silenzio si innesca quando la persona non ha il coraggio di ribellarsi alla tv e
all’opinione largamente condivisa e si autocensura; knowledge gap, i media producono
informazioni diverse a seconda del mezzo che le trasmette; effetti imitativi, i media fanno da
modello(Bandura); effetti sull’immaginazione, i media inibiscono la capacità di pensare idee nuove;
discrepanza tra sé reale e sé possibile, discrepanza tra ciò che siamo e ciò che vorremmo essere;
effetti sulla life skil