CAP. 8 LA COSTRUZIONE DELLE IDENTITà PERSONALI E PROFESSIONALI: UNA
GENESI SECONDO UN ORDINE IMMUTABILE?
8.1 GINZBERG, GINSBURG, AXELRAD, HERMA: DALL’IMMAGINARIO AL REALISMO
L’opera pubblicata da Ginzberg e collaboratori, adotta una metodologia contestabile, in
quanto gli autori si propongono di elaborare una teoria generale della scelta professionale
fondata su basi empiriche, anche se non sono in grado di osservare le 3 categorie di
fenomeni riguardanti le intenzioni di scelta: le differenze legate al sesso, al contesto socio-
culturale e all’organizzazione del sistema scolastico. Ciononostante, il loro studio resta
valido ed è una descrizione del formarsi, nel contesto educativo e culturale, delle future
intenzioni di ragazzi privilegiati. Ginzberg e collaboratori distinguono 3 grandi periodi: le
scelte immaginarie, quelle in sperimentazione e quelle realistiche. 25
8.1.1 LE SCELTE IMMAGINARIE INIZIALI
Fino a 10-11 anni, nelle loro scelte i giovani sono guidati essenzialmente dalla propria
immaginazione. I bambini non sognano professioni che non esistono nella cultura in cui
vivono; il processo di scelta è basato sull’immaginazione: “si vedrebbero bene a
esercitare” una data professione. Le loro “scelte” si fondano semplicemente sull’astrattiva
di certe attività adulte.
8.1.2 SCELTE PER SPERIMENTAZIONE
Da 11 a 17 anni, i giovani considerano le proprie scelte come tentativi e non si impegnano
in decisioni irrevocabili: sono guidati soprattutto dal desiderio “di vederci chiaro”.
Procedono per prove, sono coscienti di trovarsi in una fase di trasformazione, si
interrogano sulle loro capacità, interessi e valori. Ai loro occhi, i tentativi sono l’unico
mezzo per raggiungere concretamente questa realtà. Questo periodo si divide in 4 tappe:
interessi, capacità, valori e transizione.
Gli interessi
Fino a 11- 12 anni il pre-adolescente motiva la propria scelta in base a un unico criterio:
ciò che gli interessa in un dato momento.
Le capacità
A partire da 13- 14 anni gli adolescenti, prendono in considerazione un nuovo criterio: ciò che
sanno fare.
I valori
Verso i 15- 16 anni i giovani cominciano a porsi il problema della propria scelta in termini
diversi. Scoprono che esiste una molteplicità di fattori: ciò che amano fare, ciò che sanno
fare, ciò che la situazione gli permetterà di fare, ciò che possono attendersi dalle diverse
carriere ecc.. ma quale peso attribuire a ciascuno di questi fattori? Si tratta, di chiarire i
propri fini e valori e di utilizzarli come principio ordinatore del molteplici fattori in gioco. I
giovani fanno ormai riferimento ai vantaggi e alle soddisfazioni legate all’esercizio di una
professione: anzi, considerano l’attività professionale come qualcosa che può consentire
al soggetto di realizzarsi.
Transizione
L’adolescente non può dare risposte definitive a tali questioni: solo l’esperienza gli
permetterebbe di vederci chiaro. Sarà il passaggio all’università a dargli l’esperienza
necessaria.
8.1.2 LE SCELTE REALISTICHE
Il periodo delle scelte realistiche è quello degli studi superiori, che comprende 3 frasi:
l’esplorazione, la cristallizzazione e la specificazione.
L’esplorazione 26
L’esplorazione riguarda il comportamento dello studente nel primo anno di università, che
costituisce un momento di ricerca attiva di informazioni.
La cristallizzazione
Lo studente “cristallizza” le proprie scelte nel 4° anno di università, quando le sue
esperienze sono ormai tali da potergli consentire di gerarchizzare la molteplicità di fattori
che possono influenzare la sua scelta professionale: conosce le proprie inclinazioni; vuole
porre fine all’esplorazione e prendere una strada; dedica molte ore al lavoro che gli
interessa e non si lascia scoraggiare dagli ostacoli che incontra.
La specificazione
Lo studente deve ancora esprimere questa “predisposizione”, scegliendo un mestiere. La
specificazione è al traduzione in una scelta professionale che avviene quando sono al 5°
anno di università. 2 sono i criteri x riconoscere se un individuo è in questa fase di
specificazione: il 1° è la volontà di specializzarsi, di confinarsi in un campo ristretto; il
secondo riguarda la capacità di non allontanarsi dal proprio progetto di carriera.
8.1.4 GINZBERG E COLLABORATORI: UNA TEORIA IMPLICITA DELLE INTERAZIONI
TRA MATURAZIONE E CONTESTI
Il modello su cui si fondano le ricerche di Ginzberg e collaboratori è essenzialmente
biologico. L’idea di base è che i processi che portano alla scelta di una professione siano il
risultato di una maturazione. Tuttavia, i ricercatori sono portati a porre in evidenza il ruolo
del contesto sociale, in cui ha luogo non tanto una maturazione “biologica”, quanto
piuttosto una storia personale all’interno di una data società. Gli autori sottolineano anche
il ruolo dell’organizzazione scolastica nella definizione delle esperienze proposte ai
giovani; così gli studenti del primo anno esplorano perché, non più limitati dalla rigidità dei
percorsi liceali, devono affrontare un problema nuovo: fare una selezione in un ventaglio
ampio di informazioni.
8.2 BERNADETTE DUMORA: RIFLESSIONE COMPARATIVA PROBABILISTICA,
IMPLICATIVA
I lavori di Bernadette Dumora possono essere considerati una continuazione di quelli di Ginzberg,
ma con una metodologia molto + rigorosa. Dumora, infatti, ha studiato l’evoluzione della
costruzione delle aspettative riguardo al proprio futuro dei ragazzi tra 11 e 16 anni ed evidenzia 2
processi fondamentali, che definisce rispettivamente “riflessione comparativa” e “riflessione
probabilistica”; la loro articolazione è definita “riflessione implicativa”.
8.2.1 LA RIFLESSIONE COMPARATIVA
La riflessione comparativa designa una messa in relazione di elementi descrittivi di sé e
delle professioni. Si osservano 4 tappe nella costruzione di questi schemi di
comparazione. La prima corrisponde a un collegamento tra sé e una data professione. Il
pre-adolescente, in un primo tempo, non sogna tanto una professione, quanto piuttosto chi
l’esercita. Questo collegamento si caratterizza come “tautologico” xk non viene
argomentato. La seconda tappa è quella di una “proiezione metaforica”. Il giovane vuole
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“essere come”: non fa distinzione tra le proprie caratteristiche e quelle del professionista;
non analizza gli elementi su cui basa la sua proiezione. Il collegamento tautologico e la
proiezione metaforica costituiscono una specie di “identificazione”. Segue la “proiezione
metonimica”, in cui il riferimento riguarda sempre un personaggio o una persona della
propria cerchia. L’ultima tappa della costruzione di queste aspettative professionali è
quella delle “comparazioni ponderate”; il processo non funziona più attraverso l’appoggio a
un determinato personaggio, ma si rifà ormai all’immagine impersonale di chi esercita una
certa professione.
8.2.2 LA RIFLESSIONE PROBABILISTICA
Il 2°processo descritto da Dumora è direttamente legato all’esperienza scolastica
dell’adolescente. La riflessione probabilistica consiste in un calcolo soggettivo con cui il
soggetto prende la misura dello spazio tra le cose possibili e quelle probabili. La sua
costruzione attraversa 3 tappe: la predizione, le congetture e l’elaborazione di scenari. La
predizione costituisce una certezza magica. I pre-adolescenti sono sicuri che si tratta di
volere una cosa per poterla avere. Le congetture consistono in una valutazione
dell’incertezza circa la riuscita scolastica presente o futura. Il livello di riuscita scolastica
richiesto dalle diverse formazioni è messo a confronto con la riuscita attuale. La
definizione di strategie, infine, consiste nell’articolare l’attuale situazione scolastica, i
consigli ricevuti e le rappresentazioni delle esigenze future di questa o quella formazione.
8.2.3 LA RIFLESSIONE IMPLICATIVA
La riflessione implicativa mette in relazione i mezzi (scolastici) e i fini (professionali) e si
traduce in analisi diverse da un soggetto all’altro. Si possono, individuare 2 tipi
fondamentali di argomen- tazioni. Nel primo caso, Dumora parla di traiettoria lineare, nel
secondo, di traiettoria di rottura.
Le traiettorie lineari
Si possono osservare 3 tipi di racconto dove il desiderabile e il probabile coincidono, vale
a dire tre “traiettorie lineari”. Un tipo di racconto è fatto da allievi bravi, la cui
organizzazione segue una logica d’eccellenza: la riflessione è focalizzata sul polo
scolastico e sul calcolo probabilistico per aver successo nei percorsi già individuati come i
migliori obiettivi. Il futuro scolastico ha un’impo- rtanza primaria, quello professionale ne
deriverà in modo del tutto naturale. Certi giovani in difficoltà scolastica fanno una
riflessione e si concentrano sul polo professionale. Altri giovani in difficoltà sviluppano,
invece, un’argomentazione fondata su una data logica d’illusione e focalizzano la propria
riflessione sul polo motivazionale e comparativo. In questo caso, il racconto esprime un
pensiero magico: la scelta è mantenuta malgrado la realtà dei risultati scolastici.
Le traiettorie di rottura
3 tipi di argomentazione si fondano su una dissonanza tra le conclusioni della riflessione
probabilistica e di quella comparativa. L’aspettativa; la logica della razionalizzazione; la
logica della rassegnazione. 28
8.2.4 SPERANZE SCOLASTICHE E IDENTIFICAZIONE/DE-IDENTIFICAZIONE
PROFESSIONALI
Dumora nella sua opera dimostra che la scuola porta l’allievo a costruire una riflessione
probabilistica determinata: a scuola il giovane impara non soltanto ciò che gli è permesso
di sperare, ma in quali termini e come è meglio porsi la questione di quello che gli è
consentito sperare. Nelle nostre società, le valutazioni scolastiche sotto forma di giudizio
degli insegnanti, sono uno degli elementi essenziali per la costruzione del modo di porsi la
questione della proiezione di sé nel futuro, cioè di rappresentarsi il problema di “fare le
scelte per il proprio orientamento”. L’altro processo , la riflessione comparativa, fa
riferimento al complesso delle esperienze sociali vissute dal giovane, e in particolare a
quello che accade nel suo ambiente familiare e sociale. Questo varia a seconda dei
contesti familiari e comunitari. Eppure, come spiegare la scelta di identificarsi con un dato
professionista? Perché un giovane sogna di essere questo
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