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MEDIAZIONE DEI CONFLITTI

Mediare significa interporsi fra le parti per permettere loro di trovare un accordo. La mediazione dei conflitti consiste nel promuovere l'elaborazione e la soluzione di situazioni problematiche, attraverso il confronto tra le parti coinvolte.

Il mediatore ha il compito di facilitare lo scambio comunicativo, aiutando a trovare la risposta migliore in modo tale che i soggetti portatori di interessi diversi possano ricevere gratificazione e vantaggio personale.

La valenza della mediazione riguarda il carattere preventivo, finalizzato non solo ad evitare un peggioramento del conflitto affrontato ma anche alla diffusione di una nuova cultura in base alla quale sia possibile affrontare e risolvere i problemi attraverso il confronto costruttivo, e non per mezzo del conflitto stesso.

Mediazione penale - fa riferimento alla giustizia riparativa che mette in primo piano la necessità di ricorrere a modelli di intervento centrati sulla riparazione delle conseguenze dannose.

del reato e sulla promozione dellariconciliazione con le vittime stesse.

La sospensione processuale, la messa alla prova e le attività di mediazionepenale fanno sì che il minore possa realmente affrontare e ricomporre ilconflitto attivato dal reato commesso, e nello stesso tempo riconoscere lavittima, considerandola come persona dotata di una specifica valenza emotivae degna di ascolto.

Quindi, è necessario che le parti in conflitto vengano sostenute e aiutate nelmettere a punto un peculiare linguaggio comune, che favorisca unacomprensione reciproca e che permetta di porre le basi per una nuovainterpretazione di quanto accaduto.

La mediazione penale non può, quindi, essere identificata in termini dipossibilità di raggiungere un accordo, ma di opportunità di perseguire uncambiamento che induca modificazioni più profonde nei vissuti e nelleemozioni tanto della vittima quanto del reo.

Mediazione familiare è un tipo di intervento

volto alla riorganizzazione delle relazioni familiari e alla risoluzione o attenuazione dei conflitti in caso di separazione in cui un terzo neutrale, il mediatore (con una formazione specifica e nella garanzia del segreto professionale), sollecitato dalle parti, le aiuta a elaborare un programma di separazione soddisfacente per la coppia e per i figli e a identificare soluzioni alternative, in cui possano esercitare la comune responsabilità genitoriale. Il percorso di mediazione rappresenta una valida alternativa alla tradizionale via giudiziaria: il suo scopo è quello di consentire ai coniugi che scelgono di porre fine al proprio vincolo matrimoniale di raggiungere, in prima persona, degli accordi di separazione e di essere artefici della riorganizzazione familiare che andrà a regolare la vita futura loro e dei loro figli. Attraverso un percorso strutturato di negoziazione si giunge a degli accordi "ragionevoli e mutualmente soddisfacenti" su tutti gli aspetti.

Argomenti inerenti il divorzio: modalità di affidamento dei figli, calendario delle visite per il genitore non affidatario, assegno di mantenimento, divisioni patrimoniali, spartizione dei beni ecc.

La mediazione, che raramente prevede la presenza dei figli (specialmente se piccoli) rappresenta anche il modo migliore per i minori di vedere tutelati i loro diritti, bisogni ed interessi: se, infatti, il mediatore non interviene mai in merito al contenuto degli accordi, sui quali soltanto i coniugi hanno diritto di parola, egli ha comunque il dovere di opporsi a quelle decisioni che con evidenza minaccino l'interesse dei bambini.

Sono allora i figli, "i terzi assenti nel processo di mediazione", i beneficiari privilegiati di questo tipo di intervento.

La mediazione familiare si presenta allora come un aiuto concreto ai padri e alle madri che intendono ripensare in maniera intelligente e costruttiva alla riorganizzazione del ménage familiare, evidentemente destrutturato dalla

crisiconiugale.In mediazione non ci si occupa del passato e dei motivi che hanno condotto la coppia alla decisione di separarsi, almeno che questi aspetti non servano effettivamente per costruire quel tavolo delle mediazioni che farà da base all'attività negoziale dei coniugi.

L'attenzione dei protagonisti si soffermerà soprattutto sui ruoli presenti e futuri e su tutti gli aspetti di gestione del nuovo assetto familiare.

Tuttavia, la mediazione familiare non è necessariamente rivolta alle coppie che hanno già deciso di separarsi: in quanto servizio di aiuto in caso di conflittualità familiare, possono recarsi dal mediatore tutti coloro che vivono una situazione di conflitto in famiglia e che sentono il bisogno di trovare uno spazio neutro in cui confrontarsi per chiarire la propria posizione, le proprie idee, o ritrovare un proprio ruolo coniugale o genitoriale corroso dal tempo o da situazioni conflittuali.

I coniugi in mediazione familiare

Sono stimolati a prendere in modo autonomo le proprie decisioni e ad essere responsabili del proprio futuro. Il presupposto di fondo è che nessuno meglio di loro sia in grado di prendere quelle decisioni che andranno a regolare ed organizzare la loro vita futura e quella degli altri membri del nucleo familiare.

In mediazione familiare si cerca di affrontare il conflitto in modo diverso senza delegare il potere ad un terzo istituzionalmente incaricato.

La filosofia alla base della mediazione familiare è che le lotte giudiziarie non sono vantaggiose né per i coniugi né per i figli, che farsi la guerra in tribunale sia il modo peggiore e più dannoso di porre fine ad un matrimonio.

Vantaggi della mediazione familiare:

  • Aiuta i coniugi a "separarsi civilmente";
  • Permette un notevole risparmio dei costi del divorzio, sia dal punto di vista psicologico, sia da quello economico. La mediazione prevede un massimo di 13 incontri e aiuta le parti ad arrivare a
degli accordi in tempi relativamente brevi; - consente di raggiungere accordi durevoli e soddisfacenti per tutti i membri del nucleo familiare; - aiuta la coppia che si separa a rimanere unita nell'esercizio della funzione genitoriale per una crescita sana ed equilibrata dei figli; - aiuta a non patologizzare il divorzio, ma a vederlo anche come un'opportunità di crescita e di cambiamento per tutti i membri del nucleo familiare. Il setting della mediazione familiare La mediazione familiare si struttura in una serie di incontri (da un minimo di 3 ad un massimo di 12/13 incontri). Il fine è di redigere, attraverso un percorso di negoziazioni a tappe, un documento di accordo che i coniugi presenteranno poi al giudice per la necessaria ratifica ufficiale. Il mediatore è un terzo soggetto imparziale, equidistante e professionalmente preparato che aiuta la coppia a stabilire una comunicazione costruttiva ed efficace. La figura del mediatore serve ad evitare che la coppia

Corra il rischio di venire schiacciata dalla crisi. Egli è responsabile del processo di negoziazione: ha il compito di guidarlo, dirigerlo ed evitarne le insidie e le cadute nel vuoto; raramente interviene nei contenuti, di esclusiva competenza dei protagonisti, cioè degli ex coniugi.

L'imparzialità del mediatore implica che egli non parteggi per l'uno o per l'altro coniuge, ma si limiti a controllare che il processo di negoziazione si svolga in maniera corretta, evitando il più possibile sbilanciamenti o abusi di potere da parte di una delle due parti.

Volendo schematizzare, l'intervento di mediazione familiare si divide in due fasi:

Fase di pre-mediazione (da 1 a 3 incontri) serve per:

  • Chiarire la situazione familiare generale, ed individuare gli specifici problemi da affrontare;
  • Stabilire se la coppia è mediabile, cioè se esistono le condizioni di base minime per poter intraprendere insieme un percorso di mediazione.
Sitratta quindi di escludere che all'interno della coppia si verifichino graviepisodi di violenza, problemi di alcolismo e di tossicodipendenza, o cheuno dei due coniugi soffra di malattie mentali;verificare che esista da entrambe le parti la reale volontà di giungere ad accordi;stabilire se la conflittualità, se esistente, possa essere contenuta o trasformata positivamente;costruire un tavolo di mediazioni necessario per poter passare alla seconda fase, quella delle negoziazioni vere e proprie. Fase di mediazione: È la fase durante la quale i coniugi in via di separazione negoziano con l'aiuto del mediatore gli accordi su tutti gli aspetti coinvolti nella riorganizzazione familiare: dall'affidamento dei minori alla casa di famiglia, dall'orario delle visite del genitore non affidatario all'ammontare dell'assegno di mantenimento, fino alle eventuali divisioni patrimoniali. In mediazione si opera in modo abbastanzaautonomo rispetto al sistema giudiziario, nel senso che pur nel rispetto del sistema legale vigente in ogni paese, i coniugi passano al vaglio un'ampia gamma di opzioni che includono anche quelle alternative ai paradigmi e agli stereotipi normativi tradizionali. In mediazione si cerca di trovare accordi che non avvantaggino nessuno, ma che siano soddisfacenti per entrambe le parti. Questo risultato può essere ottenuto soltanto attraverso l'invito del mediatore a superare la rigidità delle posizioni preconcette per soffermarsi sui reali interessi delle parti, che spesso scoprono di avere interessi comuni sottostanti a rigide prese di posizione opposte. LA GIURISDIZIONE La giurisdizione è una delle tre funzioni fondamentali dello Stato democratico, insieme alla funzione legislativa e alla funzione di governo e persegue il fine di dare applicazione concreta alle norme dell'ordinamento giuridico. Gli organi ai quali è affidata l'amministrazione della

La giustizia ordinaria, civile e penale, è composta dai seguenti organi:

  • Giudice di Pace (ha competenza territoriale)
  • Tribunale (ha competenza territoriale)
  • Tribunale di sorveglianza (ha competenza territoriale)
  • Uffici di sorveglianza (hanno competenza territoriale)
  • Tribunale per i minorenni (ha competenza territoriale)
  • Corte di Appello (ha competenza territoriale)
  • Corte di Cassazione (ha competenza nazionale)

Vi sono poi alcune figure particolari:

  • la Corte di Assise (composta da 2 giudici togati e 6 giudici popolari, competente per i reati di maggiore gravità)
  • il Tribunale Regionale delle Acque Pubbliche ed il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche (ha competenza nazionale per le controversie in materia di demanio idrico).

Il Pubblico Ministero è un organo dello Stato istituito presso la Corte di Cassazione (Procura Generale), le Corti di

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Publisher
A.A. 2012-2013
61 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/05 Psicologia sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher marilu1312 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia giuridica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Garro Maria.