CAPITOLO 6 – I GRUPPI, LE DINAMICHE DI GRUPPO E LO SPORT
1. Caratteristiche e dinamiche di gruppo
Gruppo = insieme di persone che stanno nello stesso posto nello stesso momento
- Gruppo non sociale = gruppi che includono persone nello stesso posto nello stesso momento ma
che non interagiscono tra loro
- Gruppo sociale = gruppo di due o più persone che interagiscono tra di loro e sono interdipendenti,
nel senso che i loro bisogni e i loro scopi fanno sì che siano dipendenti l’uno dall’altro
Caratteristiche di un gruppo sociale
Norme sociali regole implicite (e talvolta esplicite) di comportamenti, di valori e di credenze
accettabili dal gruppo
Ruoli ben definiti aspettative condivise all’interno di un gruppo su come si dovrebbero
comportare alcune persone particolari (che occupano certe posizioni all’interno del gruppo)
Perché la gente si aggrega in gruppi sociali? L’ipotesi è che questa tendenza derivi da un motivo innato, o
fortemente consolidato.
Il conformismo
Cambiamento nel comportamento dovuto all’influenza, reale o immaginaria, degli altri.
Nasce da due principali motivi
1. Influenza sociale informazionale la gente si uniforma al comportamento degli altri quando è
incerta su come comportarsi o su che cosa fare (ESEMPIO quando ci si trova in una situazione
nuova o inattesa), in queste occasioni il comportamento degli altri ci suggerisce che cosa si deve
fare
2. Influenza sociale normativa le persone potrebbero agire come la gente intorno a loro per non
sembrare ridicoli, per essere accettati ed evitare di essere rifiutati o essere poco considerati
Spesso il gruppo può diventare più forte in virtù del conformarsi dei suoi membri
La leadership
Ruolo più importante che uno può assumere Capacità di guidare un gruppo; il leader assume il ruolo di
guida del gruppo; in molti casi il leader è parte integrante del processo di formazione del gruppo, in altri
viene scelto per motivi spesso indipendenti dai processi interni del gruppo stesso
Teoria di una “grande personalità” a meno che uno non abbia certe qualità che lo rendono una persona
in gamba, non può essere un leader o comportarsi come se lo fosse
Le caratteristiche di personalità/ qualità che un leader deve avere variano da studio a studio e i loro legami
con la leadership sembrano essere modesti = attributi e qualità personali non possono predire la capacità di
leadership
Ipotesi alternativa un buon leader deve essere la persona giusta al momento giusto e nel posto giusto,
deve avere delle specifiche qualità interpersonali, ma queste non avrebbero valore se non fosse in grado di
affrontare il gruppo nel suo complesso o le situazioni specifiche che il gruppo incontra quotidianamente
Fred Fiedler teoria della contingenza della leadership
Leader orientati al compito
interessato soprattutto al lavoro che viene fatto (prestazione/ produttività)
estremamente efficaci in situazioni di basso (si assume responsabilità di imporre gli ordini e
una strategia di lavoro in un ambiente confuso e mal definito) o alto (le persone sono già
soddisfatte e non c’è bisogno di preoccuparsi dei loro sentimenti e relazioni) controllo
Leader orientati alle relazioni
Interessati a curare le relazioni tra i membri del gruppo
Molto efficaci in situazioni caratterizzate da un livello di controllo intermedio (probabile
che vi siano scarse relazioni tra i membri)
La risoluzione dei conflitti
Il funzionamento di un gruppo è legato in modo critico alle pratiche e ai comportamenti che i membri del
gruppo adottano per risolvere i loro conflitti, le dispute e i confronti personali i singoli individui a volte
hanno scopi incompatibili con quelli degli altri
Spesso spingono a ricorrere alle minacce, cioè ad azioni intese a forzare la controparte nella disputa
affinché si sottometta ai desideri della parte opposta poco efficace!
Meglio utilizzare la cooperazione, un modo di comportarsi in cui l’aiuto è reciproco ed è benefico per
entrambe le parti, riguarda le situazioni in cui i membri del gruppo lavorano insieme per raggiungere scopi
comuni non sempre facile perché a volte gli scopi individuali non possono essere condivisi
Ricerca dice che per arrivare a questa i membri dovrebbero instaurare forti relazioni
interpersonali, un sostegno reciproco, una visione comune della loro organizzazione, una
strategia chiara su come raggiungere gli scopi e gli obiettivi del gruppo e una grande fiducia nei
risultati a lungo termine del gruppo
Nascita dei dilemmi sociali conflitti nei quali l’azione più vantaggiosa per il singolo potrebbe avere effetti
dannosi sull’intero gruppo se fosse scelta dalla maggioranza
Comunicazione, negoziato e contrattazione sono gli strumenti che i membri di un gruppo dovrebbero
prendere in considerazione quando si trovano in situazioni di conflitto
Comunicazione efficace solo se usata per promuovere fiducia e sostegno reciproco
Negoziato forma di comunicazione in cui vengono fatte proposte e controproposte, e si arriva a
una soluzione solo quando entrambe le parti sono d’accordo
Fondamentale trovare una soluzione integrativa soluzione per mezzo della quale ciascuna delle due parti
in lizza concede il massimo si aspetti che sono relativamente meno importanti per la propria parte, ma sono
viceversa molto importanti per la parte avversaria
Prendere decisioni
Tentativo di combinare e di integrare le informazioni disponibili per scegliere uno di differenti modi di agire
Per prendere decisioni si applicano le regole delle decisioni sociali
“La maggioranza vince”
“La verità vince” decisione proposta viene accettata solo se la sua correttezza è riconosciuta da
un numero crescente di membri del gruppo
“Regola della prima proposta alternativa” i gruppi tendono ad adottare una decisione
consistente con la prima proposta alternativa suggerita
Queste regole non funzionano sempre i membri del gruppo possono influenzarsi reciprocamente
(influenza sociale informazionale e normativa)
Inoltre, il fatto che i membri del gruppo raggiungano una decisione che è approvata o sostenuta da tutti
non preclude la possibilità che questa sia sbagliata o dannosa per il gruppo o per gli altri
Fattori che contribuiscono a sbagliare mancanza di conoscenze, inesperienza, scarsa capacità di
previsione, mancanza di tempo per riflettere e pianificare
Pensiero di gruppo forte tendenza ad assumere, nel processo decisionale, che il gruppo non può
sbagliare, che tutti i membri debbano sostenere la decisione con forza e che ogni altra informazione
contraria debba essere respinta
† Sorta di distorsione cognitiva (bias) nel quale il gruppo perde obiettività
† Janis un gruppo che sperimenta pensiero di gruppo sviluppa velocemente norme a suo sostegno,
spingendo la minoranza a conformarsi
† Più probabile che emerga quando vi è alta coesione tra i membri, con l’emergere di norme di
gruppo, quando vi è stress a causa della situazione specifica nel processo decisionale
2. Le prestazioni individuali e le prestazioni dei gruppi
Da una parte l’attività individuale si può svolgere di fronte ad altri che fanno la stessa cosa o che guardano;
dall’altra, l’influenza degli altri sulla prestazione può variare a seconda delle caratteristiche del
comportamento o del compito richiesto
Facilitazione sociale tendenza a svolgere meglio i compiti semplici e peggio quelli complicati quando si è
alla presenza di altri che possono valutare la prestazione (ESEMPIO pubblico)
Zajonc spiega la FS sulla base di due livelli
1. La presenza di altri aumenta le risorse fisiologiche e l’attivazione
2. Quando le risorse aumentano, anche la tendenza a produrre risposte dominanti aumenta
reazione che viene emessa più velocemente e più facilmente in risposta a uno stimolo o a un dato
compito; può essere corretta (ben preparato al compito) o scorretta (non preparato al compito)
Perché c’è attivazione?
1. Presenza degli altri genera consapevolezza e vigilanza nei loro confronti
2. L’attivazione aumenta quando ci si rende conto che gli altri stanno giudicando il nostro operato
3. Teoria della distrazione – conflitto gli altri possono essere una fonte di distrazione, e ciò può
creare un conflitto di attenzione rispetto al compito assegnato; il conflitto sorge tra due tendenze
opposte: focalizzarsi sul compito e tener d’occhio lo stimolo, il tentativo di far attenzione a due
cose produce attivazione (le persone non rappresentano l’unica fonte di distrazione MA anche
stimoli non sociali ESEMPIO luce abbagliante, forte rumore)
Social loafing (ozio sociale) le persone hanno la tendenza a fare peggio in compiti semplici e meglio in
compiti difficili quando la loro prestazione non è valutata in modo individuale e il risultato finale deriva
dalla somma di sforzi individuali
Implica che la prestazione di un individuo non è sotto osservazione diminuzione di attivazione e
paura del giudizio altrui
3. L’appartenenza a un gruppo e le relazioni tra gruppi
Stereotipi
convinzioni che associano alcuni gruppi di persone a certe specifiche caratteristiche
non descrivono necessariamente caratteristiche negative
generalizzazioni su un gruppo di persone in cui si assegnano a tutti i membri del gruppo
caratteristiche identiche, nonostante in realtà ci sia una differenziazione tra i suoi membri
scopo di aiutare le persone a comprendere e dare senso al loro mondo sociale
ci si alterna tra il gruppo che produce lo stereotipo e quello che è oggetto dello stereotipo
siccome riunisce un gruppo di persone sotto un’unica categoria o insieme di attribuiti commette
un’ingiustizia nei confronti dell’individualità della persona
promossi da categorizzazione sociale, raggruppamento, riconoscimento di un’identità ai membri
interni al proprio gruppo e non ai membri di un gruppo esterno*
non implicano necessariamente che gruppi in opposizione sperimenteranno interazioni negative
Pregiudizi
atteggiamento ostile o negativo verso persone di uno specifico gruppo, basato solamente sulla loro
appartenenza a quel gruppo
*Pregiudizio di omogeneità la gente tende a presumere che ci sia una somiglianza maggiore tra i
membri di gruppi esterni rispetto a quella che c’è per il proprio gruppo; se sai qualcosa su un
membro di un gruppo esterno è probabile che tu sia convinto di sapere qualcosa su tutti i membri
di quel gruppo
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