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Differenza tra processi della percezione bottom-up e processi top-down

Nel caso dei processi bottom-up, si considerano gli elementi che costituiscono la figura e entrano in gioco i processi di percezione guidati dagli organi di senso. Vengono percepiti singoli elementi come linee e regioni distinte, e si elaborano informazioni basate sulle componenti di base dello stimolo.

Nei processi top-down, invece, si cerca di dare interpretazioni diverse all'immagine e si utilizzano processi di percezione guidati da un alto livello di conoscenza, esperienza, aspettativa e motivazione. In questo caso, gli elementi di contesto sono centrali nella percezione.

Esempio di processo di percezione top-down

Si osserva un'immagine e, oltre alla sua descrizione, si dà un'interpretazione basata sulla conoscenza, esperienza, aspettative e motivazioni personali.

Che cosa sono i geoni? Quando si percepisce un oggetto o una forma, si reagisce prima alle sue parti costitutive semplici e tridimensionali chiamate geoni, quelle che nell'esempio sono state definite componenti. Si utilizzano poi queste componenti per comprendere la natura completa dell'oggetto di percezione.

Quali sono le principali tipologie di movimento? Il movimento è sempre rapportato a un sistema di riferimento: un oggetto si muove infatti lungo la retina in relazione a uno sfondo immobile. Inoltre in questa tipologia di percezione si tiene sempre conto anche dei movimenti della testa e degli occhi; se così non fosse si vedrebbe il mondo in movimento ogni volta che si muove il capo. Occorre distinguere alcuni tipi di movimento che di seguito verranno brevemente descritti.

MOVIMENTO INDOTTO: un oggetto può essere percepito in movimento anche se in realtà è inquiete. A questo proposito occorre citare un esempio: se viene mostrato un rettangolo

al cuiinterno si trova un punto luminoso, e se il rettangolo viene spostato in una certa direzione,l'osservatore vede il punto muoversi in direzione opposta a quella del rettangolo. Se si presentanoinvece due punti, uno dei quali sostituisce il rettangolo, il movimento si distribuisce fra i due punti.Questo fenomeno si spiega perché la percezione del movimento dipende dal sistema diriferimento prossimo.

MOVIMENTO APPARENTE O PHI O STROBOSCOPICO: un oggetto può essere percepito inmovimento a partire da stimoli statici presentati a intervalli regolari nel tempo. È stato studiato daWertheimer il quale ha visto che, con intervalli di tempo in successione di circa 60 millisecondi,l'osservatore percepiva immagini in movimento.

MOVIMENTO AUTOCINETICO: un punto luminoso statico, se osservato in una stanza buia, puòessere percepito come una scia luminosa. Ciò accade perché, non avendo punti di riferimento, lapersona attribuisce i movimenti

  1. Oculari al punto. Se compare anche soltanto un altro puntoluminoso, l'effetto non si presenta.
  2. Si descriva la teoria delle affordance di Gibson.

Gibson definisce questi aspetti affordance, dall'inglese to afford ossia "offrire", "renderedisponibile".

Ad esempio, un oggetto con una certa forma o grandezza possiede l'affordance dell'"afferrabilità" se la sua forma e la sua grandezza sono compatibili con le dimensioni della mano di chi percepisce.

Ancora, una superficie che possiede una certa altezza sul suolo, possiede l'affordance della "scalabilità" in relazione alle gambe del soggetto percipiente.

La percezione è intesa, di conseguenza, come la capacità di cogliere le informazioni già contenute nello stimolo. Fa riferimento alla capacità della stimolazione percettiva di offrire un ordine intrinseco grazie a una precisa distribuzione spaziale di

“disponibilità” Il concetto di affordance ha importanti implicazioni per chi si occupa di design e di progettazione. Se infatti certi stimoli suggeriscono automaticamente alcune azioni indipendentemente dalle conoscenze pregresse, è importante progettare gli oggetti tenendo conto di queste affordance in modo che l’utilizzo sia semplice e non si commettano errori. La disciplina che si occupa di rendere più user friendly gli oggetti tecnologici o gli ambienti artificiali prende il nome di ergonomia cognitiva14. Si descriva l'analisi delle caratteristiche essenziali:

  • Si osservino queste componenti
  • Si provi ora a combinarle per formare alcuni oggetti
  • Che cosa potrebbero costituire?
  • Cambiando l'orientamento e le dimensioni, potrebbero per esempio formare una scatola con un manico o una borsetta e una tazza, come mostrato qui sotto

L'esempio mostrato è d'aiuto per comprendere gli assunti principali.

dell'approccio di Biederman(1987)

  • Quando si percepisce un oggetto o una forma, si reagisce prima alle sue parti costitutive semplici e tridimensionali chiamate geoni, quelle che nell'esempio sono state definite componenti
  • Si utilizzano poi queste componenti per comprendere la natura completa dell'oggetto di percezione
  • Quando vi è una corrispondenza, il cervello riconosce le componenti e si identifica lo stimolo
  • Come può il sistema visivo riconoscere la descrizione strutturale degli oggetti a partire dalla percezione dello stimolo prossimale?
  • Secondo Biederman, ciò è possibile attraverso le caratteristiche strutturali dei geoni
  • La loro proiezione bidimensionale mantiene infatti alcune caratteristiche della struttura tridimensionale (per esempio, se un contorno sulla retina è curvo, in genere anche nell'oggetto c'è un margine superficiale curvo)

Le proprietà dello stimolo

prossimale (percepito dagli organi di senso), dette non accidentali, sono quindi definite “altamente diagnostiche” di proprietà degli oggetti distali (presenti nel mondo fisico)• Soltanto da punti di vista molto particolari non vi è, infatti, una corrispondenza tra le caratteristiche dell’oggetto tridimensionale e quelle bidimensionali presenti sulla retina• Riprendendo l’esempio precedente, soltanto da un punto di vista molto inusuale, un margine superficiale curvo non proietta un contorno curvo sulla retina• Il riconoscimento di oggetti avviene perché si è in grado di riconoscere con facilità oggetti da molteplici differenti punti di vista, grazie alle proprietà non accidentali precedentemente citate, che rimangono disponibili anche se cambia la prospettiva• Il fallimento nel riconoscimento si verifica perciò soltanto quando gli oggetti sono presentati da punti di vista molto inusuali• Questo

avviene la percezione della profondità? Ci sono diverse teorie che cercano di spiegare questo fenomeno: 1. Teoria della disparità binoculare: questa teoria sostiene che la percezione della profondità avvenga grazie alla differenza di posizione delle immagini proiettate sulle due retine. Poiché gli occhi sono posizionati leggermente in modo diverso, le immagini che vediamo con ciascun occhio sono leggermente diverse. Il cervello combina queste differenze per creare una percezione tridimensionale. 2. Teoria della prospettiva: secondo questa teoria, la percezione della profondità avviene grazie alle informazioni di prospettiva presenti nell'immagine. Ad esempio, oggetti più lontani sembrano più piccoli rispetto a quelli più vicini. Il cervello utilizza queste informazioni per stimare la distanza e la profondità degli oggetti. 3. Teoria del movimento parallattico: questa teoria si basa sul fatto che quando ci muoviamo, gli oggetti più vicini sembrano muoversi più velocemente rispetto a quelli più lontani. Il cervello utilizza queste differenze di movimento per stimare la distanza e la profondità degli oggetti. 4. Teoria delle ombre e delle luci: secondo questa teoria, la percezione della profondità avviene grazie alle informazioni fornite dalle ombre e dalle luci presenti nell'immagine. Ad esempio, un oggetto illuminato lateralmente avrà un lato più chiaro e un lato più scuro, il che può suggerire la sua forma tridimensionale. Queste sono solo alcune delle teorie proposte per spiegare la percezione della profondità. È importante sottolineare che il cervello utilizza una combinazione di queste informazioni per creare una percezione tridimensionale del mondo che ci circonda.

Si riesce a percepire la tridimensionalità? Questo è possibile attraverso alcuni indizi che l'essere umano ha a disposizione e che vengono classificati in due categorie:

  • Binoculari: sono gli indizi di profondità individuati attraverso le informazioni che provengono da entrambi gli occhi; si tratta della disparità binoculare e della convergenza;
  • Monoculari: sono invece gli indizi di profondità individuati tramite le informazioni che provengono da un solo occhio. Sono più numerosi degli indizi binoculari e comprendono: l'accomodazione, la densità microstrutturale, la prospettiva di movimento e gli indizi pittorici.

16. Si descriva il modello di Bayes.

Il peso delle due componenti varia a seconda delle situazioni: quando l'informazione sensoriale è ambigua o debole, predominano le conoscenze a priori; quando invece l'informazione è ricca, il percetto è determinato soprattutto dallo

stimoloNell'esempio quindi che cosa è avvenuto? Trovandosi in una situazione percettivamente ambigua, hanno predominato le conoscenze e le aspettative che hanno creato l'illusione. Nello specifico, il sistema incorpora delle aspettative sulle regolarità statistiche che caratterizzano gli oggetti, gli ambienti e le attività esplorative. Una di queste regolarità riguarda proprio la scarsissima probabilità di essere in un punto di vista accidentale, in questo caso, una prospettiva da cui una stanza distorta proietti sulla retina una configurazione equivalente a quella di una stanza normale. È proprio questa aspettativa a priori che fa propendere il sistema per un'interpretazione alternativa e che crea l'illusione. 17. Si descriva l'illusione ottica della stanza di Ames. Vedi risposta sopra + L'illusione ottica presentata è nota come "stanza di Ames" e dà conto del rapporto che esiste tra percezione econoscenzaSecondo tale modello, l'esito percettivo dipende da un compromesso probabilistico tra verosimiglianza e conoscenze a priori. La stanza ha in realtà una pianta trapezoidale, ma non si vede perché tutto è distorto in modo da proiettare sulla retina delle configurazioni simili a una stanza normale. La grandezza dell'oggetto cambia in base al punto d'osservazione. 18. Che cos'è l'ergonomia cognitiva? La disciplina che si occupa di rendere più user friendly gli oggetti tecnologici o gli ambienti artificiali prende il nome di ergonomia cognitiva. 19. Si descrivano alcune possibili applicazioni della teoria delle affordance. 20. Si descrivano gli indici binoculari della profondità. Gli indici binoculari sono gli indizi di profondità individuati attraverso le informazioni che provengono da entrambi gli occhi; si tratta della disparità binoculare e della convergenza. 21. Si descrivano gli indici monoculari della profondità.

profondità.monoculari: sono invece gli indizi di profondità individuati tramite

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A.A. 2021-2022
123 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher SVFriz di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Valenti Chiara.