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23) LA SCIENZA NELLA PSICOLOGIA

Cos’è una scienza?

‘la scienza è un modo di ottenere conoscenze in base ad osservazioni oggettive. Le osservazioni oggettive

sono quelle fatte in modo che le persone con una percezione normale e poste nelle stesse condizioni,

arriverebbero allo stesso risultato’.

SCIENTIFICO: Processo verificabile dall’esterno con criteri condivisi dalla comunità dei ricercatori.

Scientificità: "prassi aperta al confronto intersoggettivo, che dà definizioni chiare dei concetti e dei postulati,

usa procedure leggibili e ripetibili e si avvale di un metodo razionalmente fondato per la convalida delle

ipotesi teoriche".

I concetti cruciali per le discipline scientifiche sono:

Per la definizione sono necessari: L’Oggettività e la ripetibilità

Prerequisiti dei fenomeni: La causalità, La regolarità, La scopribilità.

Una legge descrive una relazione stabile e regolare tra due variabili. 11

23 ) IL PERCORSO DELLE DISCIPLINE SCIENTIFICHE

.a

1) Descrizione dei fenomeni

2) Scoperta di leggi

3) Costruzione di teorie

4) Formulazione e test di ipotesi

1) Descrizione dei fenomeni:

Circoscrivere l’argomento

Aggiungere conoscenze

Individuare strumenti di indagine

Evitare le ambiguità

2) Scoperta di leggi

Una legge descrive una relazione stabile e regolare tra due variabili.

3) Costruzione di teorie

Le relazioni sistematiche vanno spiegate

Bisogna trovare le cause

La fase della costruzione di una teoria ha lo scopo di dare un’organizzazione all’insieme di leggi individuate in

un determinato settore di ricerca e di spiegare tali leggi.

4) Formulazione e test di ipotesi

 Fare previsioni

 Fare un piano di ricerca

 Scegliere la tecnica, lo strumento per rilevare i dati

 Discussione dei risultati

 APPLICAZIONE

. 12

23 ) QUESITO

.a.1

FARE PREVISIONI: scoperta degli elementi di interesse

INTUIZIONE: osservazione di fenomeni nella vita reale (es. effetto Zeigarnik)

DEDUZIONE: dalla teoria o da un risultato ad un altro

SERENDIPITÀ: es. effetto soggetto di chi sa di essere osservato (effetto placebo)

23 ) PIANO ESECUTIVO

.a.2

L’aspetto che non può mai mancare in una ricerca scientifica è la fase della verifica formale:

Individuazione e operazionalizzazione delle variabili in gioco (formulazione di ipotesi)

- Scelta del campione di soggetti, estratto casualmente dalla popolazione (rappresentativo)

- Scelta scale di misurazione da utilizzare

- Scelta test statistici

-

(Per operazionalizzazione si intende la definizione operativa del fenomeno oggetto di studio (le operazioni

svolte per misurarlo)

23 ) LE VARIABILI

.a.2.I

VARIABILI

Eventi che cadono sotto la nostra osservazione a cui si possono attribuire valori differenti (trattamenti)

Scopo di un esperimento:

Determinare una relazione (causale) tra variabili

VARIABILI INDIPENDENTI: Manipolate dallo sperimentatore

VARIABILI DIPENDENTI: Variano al variare delle prime

Variabili: eventi che cadono sotto la nostra osservazione a cui possono essere attribuiti valori differenti

(livelli)

Scopo di una osservazione (esp.): determinare relazioni tra variabili.

Errore: insieme delle variabili non previste che hanno ugualmente un effetto sulla variabile dipendente

La variabile indipendente può essere:

Tra i soggetti: se su metà dei soggetti sperimenterò la variabile ind. A e sull’alta metà la B

Entro i soggetti: se su tutti i soggetti sperimento le due (o più) variabili indipendenti.

Dal grado di manipolazione delle variabili dipende il fatto che una ricerca sia sperimentale, quasi

sperimentale o non sperimentale

23 ) IPOTESI OPERATIVE

.a.3

Individuazione e operalizzazione delle variabili in gioco.

Operalizzazionare: operazioni svolte per misurare

Verifica o falsificazione: ricerca del caso contrario l’ipotesi del negativo utilizzando un secondo livello della

variabile incondizionata.

23 ) SCELTA POPOLAZIONE

.a.4

I risultati ottenuti dal campione devono poter essere generalizzati alla popolazione, quindi il campione deve

essere rappresentativo.

Il campione deve essere estratto e assegnato a un livello della variabile casualmente.

Gruppo sperimentale e gruppo di controllo

23 ) SCELTA STRUMENTI

.a.5

Strumenti adeguati di misurazione di ciò su cui è stata fatta la previsione. Cioè bisogna essere sicuri che si sta

effettivamente misurando l’aggressività e non, per esempio, i comportamenti di imitazione.

Cosa vuol dire misurare?

Trovare una corrispondenza tra valori osservati e valori di sistemi formali. ->Le scale di misura 13

LE SCALE:

LIVELLO NOMINALE – cardinalità, ≠

Es.: genere, professione, luogo di nascita, colore dei capelli, tipi di compiti assegnati ecc.

LIVELLO ORDINALE – cardinalità, ordine <>, non distanza tra i valori

Es.: scala di Mohs sulla durezza dei minerali (10 punti da talco a diamante)

LIVELLO A INTERVALLO EQUIVALENTE cardinalità, ordine, grandezza dell’intervallo che separa un valore dagli

altri. Es.: Temperatura. L’origine della scala è arbitraria.

LIVELLO A RAPPORTO EQUIVALENTE origine della scala non arbitraria. Es.: lunghezza, peso, tempo.

23 ) Problemi deontologici

.b

È necessario ottenere il consenso delle persone chi vi (partecipano a una ricerca), che devono, inoltre, essere

informate in modo corretto e per loro comprensibile su tutti gli aspetti della ricerca che potrebbero indurle a

ritirare il consenso

Chi partecipa alla ricerca deve essere esplicitamente informato della libertà di ritirarsi in ogni momento

La ricerca non deve comportare alcun rischio di danni permanenti a chi vi partecipi

Da qui l’importanza dei metodi non sperimentali (ma sempre scientifici).

Moltissime ricerche sono di tipo misto, cioè quasi-sperimentale.

La manipolazione ottimale delle variabili non è sempre possibile per:

Problemi deontologici.

Natura della variabile (impossibile da variare) es. altezza

Impossibilita di assegnare casualmente i partecipati alla variabile ind. (Studi su machi femmine)

Problema della terza variabile

Dal grado di manipolazione delle variabili il metodo viene detto:

Sperimentale: assegnazione casuale

Non sperimentale: senza assegnazione casuale

Quasi-sperimentale: senza assegnazione casuale a con gruppo di controllo, misurazioni multiple.

I metodi non sperimentali possono essere scientifici ed importanti anche se hanno dei limiti.

Maturazione: la variabile indipendente non è l’età ma questa può agire come terza variabile causando un

errore.

Ricerche trasversali

La variabile indipendente è l’età, ma una terza variabile (il tempo) va a confondere il risultato.

Ricerche longitudinali: La variabile indipendente è l’età, ma una terza variabile (la differenza tra i gruppi,

caratteristiche individuali) va a confondere il risultato.

Appaiamento: i gruppi messi a confronto non sono equivalenti per variabili non direttamente evidenti ma

rilevanti per il fenomeno indagato.

Effetto soggetto

Effetto sperimentatore

Doppio ceco: soggetto e sperimentatore all’oscuro delle aspettative della ricerca.

24) L’ATTENZIONE

PERCEZIONE: primo sistema di elaborazione degli stimoli sensoriali, primo tentativo di dare significato alle

informazioni.

Sulla grande quantità di materiale che colpisce i nostri organi di senso noi operiamo una selezione: filtro

dell’attenzione. 14

Attenzione: meccanismo attraverso cui selezioniamo da tutti gli stimoli che arrivano ai nostri organi di senso

quelle informazioni che verranno effettivamente elaborate -> Coscienza

A) Compiti dell’attenzione:

a) Selezionare posizioni nello spazio (attenzione spaziale): capacità di selezionare una porzione dello spazio

a cui dedicare la maggior parte delle risorse cognitive.

b) Mettere a fuoco alcuni stimoli ed escluderne altri;

c) Distribuire le risorse cognitive tra diversi compiti;

d) Concentrarsi per un certo tempo nell’elaborazione di determinati stimoli, anche con un certo sforzo di

volontà;

e) Vigilare in attesa di riconoscere tra gli stimoli in arrivo degli stimoli critici;

f) Seguire, con un certo livello di consapevolezza, le nostre stesse azioni.

L’attenzione nello spaziosi sposta attraverso l’effetto di validità (o effetto Posner)

a) Attenzione spaziale: capacità attraverso la quale il sistema cognitivo seleziona una posizione dello

spazio.

L’orientamento può essere volontario o automatico.

Se uno stimolo compare nella posizione spaziale selezionata, allora si registrano dei benefici poiché ho più

risorse cogitive impiegate in quello spazio.

Se uno stimolo compare in una posizione diversa da quella selezionata, allora si registrano dei costi

Misurazione di costi e benefici tramite la procedura sperimentale di Posner: confronto tra prove valide,

prove invalide e prove neutre

Lo spostamento dell’attenzione viene definito

Orientamento esplicito: Se l’attenzione si sposta con gli occhi

Orientamento implicito: Se lo spostamento dell’attenzione non è accompagnato dallo spostamento degli

occhi

Spostare l’attenzione spaziale visiva corrisponde a programmare un movimento degli occhi senza eseguirlo

effettivamente. (Si attiva l’area premotoria ma non quella motoria)

24a.I) POSNER CONFRONTO TRA PROVE VALIDE, INVALIDE E NEUTRE

Consegna:

Gli occhi devono sempre rimanere sul punto di fissazione.

L’attenzione deve spostarsi seguendo il cue/indizio, senza spostare gli occhi.

Quando compare lo stimolo bisogna schiacciare il più velocemente possibile un tasto (sempre lo stesso

indipendentemente da dove compare lo stimolo) detezione, tempo di reaz. Semplice.

In alcune prove non compare lo stimolo e, quindi, il soggetto non deve rispondere

Si misurano i TR

Il 70% delle volte la posizione dello stimolo corrisponde a quella suggerita dal cue (prova valida)

Il 30% delle volte lo stimolo accade in posizione diversa da quella suggerita dal cue (prova invalida)

Il 24% delle volte non compariva il cue (prova neutra)

3 condizioni/livelli; prove valide, prove invalide e prove neutre; entro i soggetti, tutti fanno tutto.

DUE TIPI DI CUE, DUE TIPI DI ORIENTAMENTO

Cue (indizio) centrale richiede interpretazione (cue cognitivo), è necessario che i soggetti seguano le

istruzioni.

Orientamento volontario: attenzione consapevole e controllata 15

Cue (indizio) periferico: non richiede interpretazione è indipendente dalla volontà dei soggetti orientamento

automatico: non può essere interrotto, l'oggetto dell'attenzione è uno stimolo imprevisto o improvviso. Non

dipende dalla probabilità che la prova risulti valida

Il Cue misura

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
20 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Smn95 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Campana Giuliano.