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TEORIE SULL'APPRENDIMENTO
L’indagine dell’apprendimento ha coivolto la teoria comportamentistica, cognitivistica, prospettiva biologica.
La maggioranza delle prime opere sull’apprendimento, specialmente sul condizionamento, aveva una visuale comportamentista.
Nei primi anni del XIX secolo, soprattutto nel Nord America, questo metodo all’indagine del comportamento colpì la psicologia.
Il rappresentante del comportamentismo fu Jhon Watson.
Le sue opinioni sorgevano in risposta agli scritti dei fondatori della psicologia William James, E.B. Tichener, Wilhelm Wundt.
Per Watson gli approcci della psicologia erano smisuratamente soggettivi e pensava che la materia basilare dell’indagine doveva
essere il comportamento.
Egli si lasciò influenzare dalle indagini sugli animali svolte dal russo Ivan Pavlov ed immaginò che i suoi esperimenti dessero agli
psicologi un approccio scientifico di indagine, oggettivo e ripetibile.
Il metodo comportamentista all’apprendimento ha assunto altri concetti di base.
Uno di questi concetti di fondamento erano le associazioni del genere classico o operante formano le basi di tutti i procedimenti di
apprendimento, autonomamente da quello che si impara o dall’individuo che si imparando, per esempio un ratto che impara ad
attraversare un labirinto. Ne deriva che un fatto complicato, come l’apprendimento di una lingua, determina presumibilmente
l’apprendimento di tante associazioni.
Come si sa è stato obbligatorio mutare le tesi dei comportamentisti in relazione delle opere seguenti.
La comprensione del condizionamento e per non dire dell’appendimento complesso, ci ordina di valutare quello che l’organismo
sa sui rapporti fra stimolo e risposta, il che si muove verso la prospettiva cognitiva.
E’ chiaro che non ci siano un solo gruppo di leggi che disciplinano l’apprendimento in tutte le circostanze, per tutti gli organismi.
Appare che varie specie utilizzino i dispositivi, ciò va muovere verso la prospettiva biologica.
Le scoperte raccontate hanno aperta la strda in psicologia alla rivoluzione cognitiva, un movimento degli anni’50 condotto da
Jerome Brunere e altri, che controbattè i limiti del comportamentismo.
Come vedremo i paradigmi sperimentali e le scoperte dei comportamentisti hanno avviato le basi per molte delle indagine sulla
condotta umana che sono state gestite sino da allora.
SOMMARIO
L’apprendimento è un mutamento moderatamente permanente della condotta, che si verifica in risposta all’esperienza. Vi sono
quattro generi di base di apprendimento: 1) abituazione e sensibilizzazione,. 2) condizionamento classico; 3) condizionamento
operante; 4) apprendimento complesso.
CONDIZIONAMENTO CLASSICO
Ivan Pavlov, un fisiologo russo che aveva già vinto il Premio Nobel per le sue indagini sulla digestione, fece un'importante
scoperta nei primi anni del ventesimo secolo. Quindi Pavlov condusse un’esperimento sui cani. Egli misurava la salivazione dei
cani in risposta al cibo qualunque cane saliva nel momento in cui gli viene messo del cibo in bocca. Però Pavlov rilevò che i cani
nel suo laboratorio incominciavano a saliva solamente alla visa del piatto cibo.
Gli sembrò che i cani avessero palusibilmente imparato a associare la vista del piatto al gusto del cibo, quindi decise vededere se
fosse plausibile insegnare ad un cane a associare il cibo ad altri stimoli, ad esempio luce o suono.
Questi esperimenti che Pavlov ideò per indagare queste peculiarità hanno collaborato nella maggioranza alla nostra
condiscendenza di uno dei principi di base dell'apprendimento: Il condizionamento classico. Il condizionamento classico è un
processo appreso in cui uno stimolo precedentemente neutrale si associa con un altro stimolo, a seguito di ripetute presentazioni
abbinate. Diagramma di condizionamento
classico. Prima della fase di
condizionamento, lo stimolo
incondizionato (SI es, cibo)
provoca una risposta incondizionata
(RI salivazione) - questa non deve
essere appresa. Lo stimolo neutro
(SN Campanellino) non provoca
alcuna risposta. Nel corso del
condizionamento, lo stimolo
incondizionato (SI cibo) e lo
stimolo condizionato (SC
campanello) vengono abbinati, e la
loro associazione viene appresa.
Dopo il condizionamento, lo
stimolo condizionato (SC
campanellino) provoca la risposta
condizionata (RC salivazione).
Tolleranza alla droga :La
tolleranza alla droga si riferisce al
diminuito effetto di una droga nel
momento in cui viene assunta
soventemente. In altre parole, dosi
sempre maggiori sono
indipsensabili per produrre i medesi
effetti che erano inizialmente
prodotti da dosi minori. Le indagini
hanno provato che il
condizionamento classico collabora al fenomeno della tolleranza.
Appare che la tolleranza alla droga sia maggiora nel momento in cui la droga viene assunta giornalmente.
Questo efficacia è nominata specificità situazionale alla droga e può essere chiarito tramite i principi del condizionamento
classico.
L'assunzione di una droga attiverà una risposta compensatoria dell'organismo.
Nel momento in cui la caffeina (stimola incondizionato, SI) viene coonsumata e la pressiona arteriosa aumenta (risposta
incondizionata, RI), il corpo regisce per reintegrare l’omeostasi (capacità degli organismi viventi di mantenere un equilibrio
interno pur nel variare delle condizioni esterne) facendo ritornale la pressione arteriosa ai suoi livelli orignali. Come conseguenza
che nel momento in cui uno è incompensatoria (risposta condizionata, RC) sarà ottenuto da elementi collegati alla frequente
assunzione di quella detereminata droga ad esempio la caffeina (stimolo condizionato, SC) per esempio il profumo del caffè.
Quindi il condizionamento classico chiarisce in che maniera l’organismo impara a rispondere agli indizi situazionali (SC) collegati
alla sistematica assunzione di caffeina, soltanto per il motivo che essi sono spesso associati all’assunzione di caffeina (SI). In
questo modo, il condizionamento classino chiarisce inoltre in che modo si evolve il fenomeno della tolleranza.
Acquisizione : Ciascuna presentazione accoppiata dello stimolo condizionato (luce) seguito dallo stimolo incondizionato (cibo) è
nominata prova di rinforzo. Ripetute unioni di SC e SI rafforzano l'associazione fra i due. Questo è chiamato lo stadio di
acquisizione del condizionamento rappresentato da una curva di apprendimento.
Estinzione: se lo Stimolo incondizionato è frequentemente ignorato, la Risposta condizionata diminuirà in modo progressivo.
Come si può vedere, dopo quasi dieci dimostrazioni non vi è più salivazione in risposta alla luce, se essan non è seguita dalla
presentazione del cibo. L’estizione equivale all’apprendimento che la Stimolo condizionato, non è più predittivo dello Stimolo
incondizionato.
Recupero spontaneo :Quando lo sperimentatore lascia che il cane si riposi per un determinato periodo, e successivamente
presenta ancora solo la luce, l'estinta risposta di salivazione riappare. Questa fase è nominata di recupero spontaneo: non sono
più indipsensabili prove di rinforzo.
Generalizzazione degli stimoli :Pavlov rilevò che i cani addestrati ad avere una risposta condizionata verso un determinato
suono, presentavano la medesima risposta ad un suono di tonalità leggermente più alta o più bassa. Questa risposta viene nominata
risposta di generalizzazione: tanto più simili sono i nuovi stimoli all'originale se, quanto più palusibile è che essi ricordino la
stessa risposta.
Discriminazione degli stimoli :Un processo aggiuntivo alla generalizzazione è il processo della discriminazione. La
generalizzazione è una reazione a feventi analoghi, invece la discriminazione degli stimoli è una reazione alle diversità. La
discriminazione condizionata si avvia tramite rinforzi selettivi.
La maggior parte degli esempi di condizionamento che abbiamo fin qui disquisito erano riguardanti al nominato condizionamento
eccitatorio, in cui lo SC= Stimolo condizinato implica un aumento della frequenza o dell'ampiezza di una certa risposta.
Ciononostante, il rinforzo differenziale ci insegna che un'altra probabile conseguenza del condizionamento classico è data dalla
diminuzione della frequenza o dell'ampiezza di un comportamento fenomeno questo definito condizionamento inibitorio.
Condizionamento di secondo livello : Quando un cane è stato condizionato a salivare in risposta ad una luce, è plausibile
condizionare il cane a salivare in risposta ad altri stimoli (per esempio, un tono), solamenta collegando più volte la presentazione
di luce e tono. Questo è un esempio di condizionamento di secondo livello. Ossia una volta che la luce ha assunto il ruolo di
stimolo condizionato, aacqusita il potere di uno stimolo incondizionato.
Cfu3 Modulo 2
Condizionamento e paura :Il condizionamento classico ha una funzione anche nelle reazioni emotive ad esempio la paura.
Presuponiamo che un ratto sia rinchiuso in una gabbia, dal cui pavimento gli è regolamente rifilata una scarica elettrica.
Immediatamente prima della scarica elettrica si fa udire un suono.
Dopo ripetut abbinamento del suono (SC) con la scossa (SI), il suono da solo solleciterà nel ratto reazioni indicative di paura,
incluso il freezing (l’immobilizzarsi totale che è tipico anche dei conigli) e l'acquattarsi.
Condizionamento classico e condizionamento emotivo della paura
L'amigdala associa questa informazione durante il condizionamento della paura e quindi genera la RC di paura, proiettando ad
aree cerebrali come mesencefalo, ipotalamo e bulbo, responsabili di un certo numero di risposte di paura diverse.
L’applicazione del condizionamento pavloviano al circuito che media la risposta alla paura è stata ampiamente utilizzata da
Joseph LeDoux. Questa procedura consiste in uno stimolo incondizionato (SI una scossa elettrica) viene somministrato allo scopo
dello stimolo condizionato (SC suono ). Dopo più accoppiamenti, la sola presentazione dello stimolo CS (il suono) crea da solo le
risposte fisiche peculiari dello stimolo incondizionato, anche se non c’è il medesimo
stimolo (scossa elettrica).
Vi sono due vie per ricevere stimoli sensoriali: una alta, che fa tutto il giro (dallo
stimolo emotivo, al talamo, alla corteccia, poi giù all'amigdala e infine ai sistemi
periferici incaricati della risposta emotiva), e una bassa, più breve, che dallo stimolo
va direttamente al talamo e dal talamo all'amigdala e, perciò, alle risposte emotive,
senza che la corteccia possa metterci del suo, senza che possa soppesare, valutare,
calibrare (attività che le si confanno abitualmente). Nel ratto occorrono circa dodici
millesimi di secondo per percorrere la strada bassa e il doppio del tempo