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Primi modelli del cognitivismo: modello della memoria (Atkinson e Shiffrin) comprendente
• memoria sensoriale (immediata, info resta 1 secondo), memoria a breve (info su ripiani,
famoso numero 7) e a lungo termine(non è vero che non ricordiamo, semplicemente non
sappiamo rintracciare le info) e processi di controllo sulle informazioni immagazzinate
(canale a capacità limitata; filtro lascia passare solo parte del'info; livelli di elaborazione
simultanei)
Scienza cognitiva: processo cognitivo è attività concepita secondo un modello: è simile al
• calcolo (Wittengstein non era affatto d'accordo), comprende regole che abbiamo imparato o
che sono innate (natura computazionale della cognizione) → ogni elaborazione di
informazioni può essere descritto in quattro livelli: 1.teoria computazionale 2.algoritmo
3.programma 4.realizzazione fisica; secondo questa tesi quindi le capacità cognitive umane
(ragionare, parlare,...) non si identificano necessariamente con ciò che fanno gli esseri umani
quando ragionano, parlano,... ma sono identificabili ad un livello più astratto e per questo
godono di realizzabilità multipla (non solo gli uccelli volano ma anche gli elicotteri,
ovviamente non è la stessa cosa) → sulla base di ciò l'intelligenza artificiale è possibile
Neuropsicologia clinica: studio dei processi cognitivi attuati da meccanismi
• anatomo-funzionali; origini nella neurologia clinica nella fattispecie dell'interpretazione di
disturbi cognitivi che si manifestano dopo lesioni all'encefalo (experimentum naturae: dato
sperimentale che nasce dalla natura → analisi di un sistema alterato per comprendere il
funzionamento normale); studio di gruppi di pazienti vs studio di caso singolo (criticato
perchè costituito da insieme di osservazioni obiettive mischiate ad opinioni soggettive), fino
anni '60 studio di gruppi, dagli anni '70 nuovo filone di ricerca che formula modelli che
suddividono la funzione cognitiva in sottoproblemi delimitati (chiamato da Marr principio
della modularità) e se si altera uno solo di questi sottoinsiemi, non viene alterato tutto il
processo può però creare disturbi in una o più tappe del processo → doppia dissociazione: ci
consente di determinare se le abilità di due compiti differenti sono autonome e separate; solo
quando troviamo un paziente diverso dal primo (abilità opposta) si può dire che queste due
abilità sono dissociate, diversamente un'abilità potrebbe dipendere dalla difficoltà del
compito o da componenti soggettive
Critiche al cognitivismo: probabilmente è stata l'intelligenza artificiale a creare
• fraintendimenti; la crisi del cognitivismo nasce dalla sensazione che esso dia insufficienti
risposte a domande fondamentali per cui la stessa psicologia è nata e che vengono poste in
sede extra-scientifica!
1. Epistemologia cognitivista è rappresentazionalista: considera il rapporto con il mondo
come il riflesso di una realtà oggettiva (metafora dello specchio). Secondo i costruttivisti
la mente e il mondo sono connessi e la cognizione è incorporata nell'ambiente con cui ha
continui scambi (analogia con il computer non regge)
2. Cognizione umana è identificata con la logica: le regole di elaborazione dei simboli
seguono i criteri della logica binaria ed evitano le metafore e le negazioni, questo può
rappresentare lo stato vigile di coscienza ma non l'esperienza vissuta in cui c'è altro oltre
la logica (davanti al paradosso e all'ambiguità il sistema collassa perchè deve scegliere
tra due regole incompatibili, nella vita reale ciò non accade perchè piuttosto si va
incontro al conflitto o all'incertezza) c'è qualcosa oltre la logica computazionale!!!
Psicologia del ragionamento Wason e Johnson-Laird (cognitivisti) non hanno alcun
interesse per il ragionamento nella vita quotidiana, ma solo per i quiz logici
3. Cognizione è astratta dalla corporeità e dal mondo: Clark contesta proponendo un
sistema decentralizzato in cui corpo, mente e aspetti soggettivi del mondo sono connessi;
Freeman si distoglie dal concetto di mente e si concentra sull'agente cognitivo
(configurazioni dei neuroni si attivano e trasformano in base al contesto e al significato);
Varela parla di “mente incarnata”; Dreyfus critica l'intelligenza artificiale perchè questa