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PSICOLOGIA GENERALE-SECONDA PARTE
Sensazione
I nostri organi di senso, tramite la sensazione, catturano gli stimoli del mondo
esterno ed inviano informazioni al cervello.
La percezione invece è la funzione tramite cui elaboriamo le informazioni
sensoriali, facendole diventare rappresentazioni mentali.
Il risultato ultimo della percezione è ciò che noi ascoltiamo, vediamo, sentiamo,
odoriamo etc.
Si tratta di una traduzione di dati fisici in dati psichici.
Sensazione e percezione legano noi al mondo esterno. Sono il canale unico di
comunicazione.
I due processi sono distinti ma lavorano contemporaneamente.
Il cervello elabora solamente impulsi elettrici che provengono dai neuroni.
Le informazioni prese dagli organi di senso, passano sui recettori e vengono
poi, tramite eccitazioni neuronali, fatti arrivare al cervello.
La trasduzione è quel processo che permette ai recettori di trasformare in
impulsi nervosi gli stimoli fisici.
Ogni organo sensoriale cattura determinate informazioni e, tramite percorsi
distinti, fa arrivare i dati ad una zona specifica del cervello.
Qualità diverse del mondo fisico hanno destini diversi.
UDITO: Stimolo dato da onde sonore. I recettori sono cellule sensibili alla
pressione situate nella coclea. Il percorso è il nervo uditivo.
VISTA: Stimolazione catturata dal fotone. I recettori sono i coni e i bastoncelli
della retina. Il percorso è il nervo ottico.
La luce colpisce gli oggetti che osserviamo. Quando gli oggetti assorbiscono la
luce diventano scuri, quando la riflettono ci apaiono chiari.
Il campo visivo è tutto ciò che riesco a vedere con la testa ferma (fino a 280°).
TATTO E DOLORE: Stimolo dato da pressione, nel caso del tatto. I recettori sono
terminazioni sensitive dei neuroni sulla pelle, sia per tatto e dolore, solo nei
tessuti interni, solo per quanto riguarda il dolore. Il percorso è il trigenino nel
caso di tatto o di dolore al di sopra del collo, il percorso sono i nervi spinali per
il tatto o il dolore sotto il collo.
GUSTO: stimolo dato dalle molecole dissolte nel fluido sulla lingua. I recettori
sono le palpille ustative. Percorso parti del nervo facciale, glossofaringeo e del
nervo vago.
La saliva prodotta da noi produce delle molecole per il gusto.
OLFATTO: molecole dissolte nel fluido nelle musose. I recettori sono olfattivi e il
percorso è il nervo olfattivo.
Una volta che le informazioni sono trasdotte al cervello, queste arrivano al
talamo, eccetto quelle olfattive. Il talamo proietta queste informazioni nell’area
della corteccia apposite. Il talamo è una specie di motore centrale a cui
arrivano tutte le infomrmazioni sensoriai che vengono poi trasmesse all’area
giusta.
Noi non siamo in grado di recepire tutte le informazioni provenienti
dall’esterno. Percepiamo solo le informazioni per cui i nostri organi sensoriali
sono adatti.
Non sentiamo ultrasuoni, di vedere la luce infrarossi o gli ultravioletti. Non
abbiamo i recettori giusti.
Non captiamo le onderadio e le onde alfa.
Noi abbiamo cinque sensi funzionanti sensoriali, i quali hanno livelli diversi di
fruibilità. Questo perché ci adattiamo ad ambienti che richiedono sviluppo di
uno stimolo rispetto ad altri.
Per orientarci nel mondo principalmente servono la vista e l’udito.
Lo studio della relazione fra l’intensità degli stimoli fisici e l’esperienza
soggettiva determinata da quell’intensità si chiama psicofisica.
La soglia assoluta è l’intensità che uno stimolo deve avere per essere
percepito.
Essa segna il confine fra gli stimoli sovra liminari, recepiti dall’organismo, e
quelli subliminari, non recepiti dall’organismo.
La soglia relativa è quella minima variazione di intensità fra due stimoli della
stessa natura che io riesco a cogliere. Variazione
In questo caso si parla di soglia differenziale: la soglia appena la differenza
appena rilevabile. Quando almeno il 50% dei casi lo coglie.
Weiber ha studiato la quantificazione di questa soglia differenziale: essa è
proporzionale all’intensità assoluta degli stimoli.
Più lo stimolo è alto, più la soglia differenziale deve crescere per essere
percepita. Secondo weiber: deltal/r è una costante.
La costante di weiber è pari al due per cento.
La costante k varia per le altre percezioni, ma la formula no. L’intensità del
suono ha una costante k di 015, 001 della luce, 014 per la pressione. Tanto più
piccolo è il numero tanta più è raffinata la percezione.
Del suono è 003.
Anche fekner introdusse in psicofisica una variazione. Una legge elaborata da
wiber: s, sensazione che ho, uguale a logaritmo dell’intensità dello stimolo
secondo la costante di weiber.
Logr.
A un aumento in progressione geometrica dello stimolo, corrisponde un
aumento in progressione aritmetica della sensazione.
Una soglia differenziale del tatto si misura in questo modo: se provate a
toccarvi con una penna o con le dita la pelle, capite che vi state toccando in
due punti solo qunando gli oggetti con cui vi toccate sono lontani.
In tutto questo modello relativo alla sensazione l’assunto di base è che ci sia
una registrazione perfetta delle sensazioni provenientei dall’esterno
Questo tipo di spiegazione della comunicazione col mondo esterno non è
esauriente. Teoria di detezione del segnale è necessaria perché noi delle volte
recepiamo stimoli deboli e non ci accorgiamo di stimoli grossi. In questa teoria
si sottolinea che entrano in gioco anche fattori personali nella sensazione:
fattori motivazionali o il grado di attenzione.
Il rumore è un dato fisico, c’è un rumore e non sento del segnale. Il criterio
soggettivo di decisione è o motivazionale o attentivo.
Ogni circostanza che può essere percepita può avere quattro esiti: il segnale è
presente e viene rilevato, e non viene rilevato, il sengale è assente e viene
rilevato irerronemene, il segnale è assente e non viene rilevato.
Percezione
Un semaforo verde emette dei fotoni catturati dalla retina e trasmessi come
impulsi al cervello (sensazione).
Il cervello elabora i segnali neurali e riparte con la sua vettura (percezione).
La percezione è un meccanismo cognitivo che è in grado di raccogliere le
informazioni esterne ed elaborarle.
I tempi di elaborazione sono talmente brevi che la parte della sensazione è
inconsapevole.
Noi siamo iperstimolati da ogni punto di vista. Il fatto che noi abbiamo dei limiti
nei canali sensoriali è già un aiuto adattivo. Riusciamo a percepire il mondo
esterno in un modo non caotico.
Una percezione avviene se ci sono tre condizioni: lo stimolo distale, quello
prossimale, il percetto.
Stimolo distale: un oggetto, una persona, un evento che emette un qualche
tipo di energie.
Se una musica viene da un amplificatore, l’origine della musica è lo stimolo
distale.
L’energia rilasciata dallo stimolo distale viene catturata dagli organi recettori e
diventa prossimale. Il risultato cognitivo di questa operazione è il percetto. Il
semaforo diventa verde, stimolo distale, il segnale verde emette una energia
che colpisce il mio occhio, stimolo prossimale, la percezione che è verde, è il
percetto.
L’insieme dei percetti costituisce il nostro mondo fenomenico, distinto dal
mondo fisico.
Il mondo che noi vediamo è il mondo che noi vediamo, non è quello vero.
I tre stimoli costituiscono la catena psicofisica, collegamento fra noi e mondo
esterno.
Il sistema percettivo è sensibile a diversi tipi di energia: la vista e l’udito sono
sensibili ad onde, energie di tipo fisico; il gusto e l’olfatto sono sensibili ad
energie di tipo chimico, molecole; mentre il tatto cattura energia meccanica.
L’elemento di collegamento fra il mondo esterno e la nostra percezione è un
collegamento mediato da una forma di energia fisica, chimica o meccanica.
Il riconoscere che la catena fisica è un movimento complesso significa
riconoscere e abbandonare un atteggiamento di realismo ingenuo. Un
atteggiamento che porta ad ipotizzare che noi vediamo il mondo come è.
I nostri sensi ci ingannano: la realtà fisica non corrisponde alla realtà
fenomenica, dei percetti.
Un primo argomento che studiano i percettologi è la discrepanza fra mondo
reale e fenomenico.
Ci sono dei casi in cui abbiamo presenza di oggetto fenomenico e assenza di
oggetto fisico.
Il fenomeno del del mascheramento permette a molti insetti di sopravvivere.
Le figure impossibili sono quelle figure che possono essere disegnate, ma non
possono esistere. Disegnando si riesce a tratteggiarle, ma nella realtà è
impossibile che esista un oggetto di questo tipo.
La mente umana organizza costantemente l’attività percettiva in modo da
cogliere eventi in modo coerente.
La segmentazione del flusso continuo delle stimolazioni ci consente di
distinguere e riconoscere gli oggetti fra di loro, di muoverci nel nostro ambiente
e di fare previsioni attendibili.
Come facciamo ad ordinare le cose che vediamo nel mondo esterno? Secondo i
teorici della Gestalt avviene mediante meccanismi innati.
Noi spontaneamente organizziamo il mondo esterno perché abbiamo dei
meccanismi innati percettivi. Il sistema nervoso è predisposto ad accorpare
glielementi sensoriali secondo principi dell’organizzazione percettiva.
Ciò che è innato è il meccanismo del sistema nervoso: isomorfismo di I ordine.
Esempio della necessità che abbiamo di organizzare gli oggetti del mondo
esterno: la prima necessità è quella di definire le figure rispetto allo sfondo. Noi
intendiamo come figura lo schermo del computer e la cornice attorno è lo
sfondo.
Nessun oggetto è in modo preliminare uno sfondo e una figura. Ci sono delle
leggi che definiscono una forma. Alcune leggi che distinguono una forma da
uno sfondo: la somiglianza, la vicinanza, la chiusura, continuità di direzione,
simmetria, convessità, inclusione.
La figura ha una forma, lo sfondo è informe; la figura ha un contorno, lo sfondo
no; la figura ha un’estenzione definita, lo sfondo non è necessario la figura
appare in risalto rispetto allo sfondo; la figura abitualmente ha un significato,
mentre lo sfondo no.
Ci sono delle situazione in cui questi fattori sono ambigui e quindi non
permettono di definire quale è la figura e quale lo sfondo.
Si ottengono le figure irreversibili.
A livello di eccitazione della retina gli oggetti, sia essi lontani o vicini, sono
stimolanti.
La profondità è data sia dal funzionamento degli occhi, sia da elemen