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MEMORIA
è una complessa funzione psichica che consente di immagazzinare informazioni utili all’individuo
per monitorare costantemente i propri comportamenti attesi o futuri in base ad esperienze vissute
nel passato di acquisire nuove nozioni edi recuperarle in tempi successivi proprio come accade per
un computer ma con capacità illimitate..L’ambiente che ci circonda ci sottopone a una quantità
enorme di info. che colpiscono i nostri organi di senso, tale inondazione di stimoli deve essere
necessariamente selezionata attraverso l’attenzione selettiva , funzione che consente all’individuo di
isolare l’imput in entrata ritenuti da lui più rilevanti. Il fenomeno dell’attenzione selettiva è
spiegato dall’effetto Cocktail Party: quando ci ritrova in presenza di una grande varietà di stimoli
come ad esempio molte voci che si sovrappongono tra di loro, la nostra attenzione riesce a
focalizzarsi solo sulla voce del nostro interlocutore consentendoci di comprendere il contenuto e di
memorizzarlo isolandolo dalle altre che ne diventano il sottofondo. Di qui si comprende come il
processo di immagazzinamento delle informazioni non sia passivo bensì attivo e in continuo
funzionamento. Ciononostante siamo in grado di memorizzare alcuni stimoli anche se non è
presente la specifica volontà di farlo: questo tipo di memoria inconsapevole viene chiamata
automatica mentre quella che presuppone l’intenzione di ricordare è detta Strategica. La memoria è
un processo articolato in fasi:
La fase di Acquisizione e codifica delle info. processo attraverso il quale le info sotto forma di
segnale sensoriale vengono trasformate in rappresentazioni interne. Questa fase implica una
selezione delle info salienti, una etichettatura in base ad un confronto per classi di caratteristiche e
un collegamento di queste nuove info a tracce già esistenti in memoria.
La Ritenzione e l’ immagazzinamento sono fasi che consentono di stabilizzare nel tempo le tracce
appena formate attraverso la reiterazione del materiale poiché esso decade facilmente se non viene
costantemente utilizzato..
La fase di Recupero e di riconoscimento sono i meccanismi che recuperano le info immagazzinate
al fine di utilizzarlein tempi successivi. La fase di recupero impiega uno sforzo maggiore poiché
l’info viene richiamata attivamente senza alcuna facilitazione mentre nel riconoscimento questa
viene recuperata a partire da un prime cioè uno stimolo facilitatore, una sorta di indizio che evoca il
ricordo. Le informazioni memorizzate non vengono conservate disordinatamente ma riposte in
specifici magazzini in base alla e caratteristiche delle tracce mnesiche e all’ impiego che sono
destinate ad avere . La memoria si distingue prima di tutto in base al contenuto in
IMITATIVO-ADESIVA che immagazzina info derivate dalla sensazione, quella ICONICA dove
vengono riposte le immagini mentali e SEMANTICA per i concetti verbalizzabili. Nella
suddivisione per tempo della teoria del multiprocesso di Atkinson e Shiffrin si distinguono un
registro sensoriale che ha il compito di salvare nell’immediato gli stimoli sensoriali. I messaggi
vengono recepiti in una modalità preattentiva e precategoriale cioè prima del riconoscimento e della
loro elaborazione, il registro sensoriale ha una capacità illimitata e la traccia che produce ha una
durata di 500/2000ms. La memoria a breve termine è un registro automatico a capacità limitata e di
breve durata (7+_2 elementi per 15/30 sec circa) infine la memoria a lungo termine che ha una
capacità illimitata e può trattenere le tracce da pochi minuti ad anni. Il passaggio dell’ info da un
registro a BT a quello a LT avviene attraverso la reiterazione del materiale e in base alla specificità
della codifica. Il modello di Craik e Lockhart in proposito, sostiene che i processi di codifica, a
seconda del compito, possono essere STRUTTURALE, FONEMICA e SEMANTICA dove la
prima consente una traccia piuttosto labile mentre quella semantica produce una traccia molto
profonda in quanto richiede l’attenzione del soggetto al contenuto delle info.
Nella memoria a lungo termine un autore Tulving individua inoltre una memoria dichiarativa con
la quale gli eventi possono essere definiti sotto forma di preposizione. La memoria dichiarativa
racchiude al suo interno una memoria episodica che riguarda i ricordi di eventi personali e memoria
semantica che contiene le info che l’individuo ha sul mondo. Contrapposta alla memoria
dichiarativa c’è la memoria procedurale cioè la memoria dei movimenti e delle procedure appunto
utilizzate per compiere una determinata azione ad esempio guidare, camminare, vestirsi che con la
ripetizione divengono azioni complesse totalmente automatizzate senza cioè la necessità che
l’individuo vi presti attenzione per compierle. Rientrano nella categoria della memoria procedurale
anche gli script, dei veri e propri copioni di comportamento, che prescrivono una serie di procedure
e atteggiamenti, appresi attraverso l’esperienza, adeguati per una specifica situazione. Gli anni 70 e
80 hanno visto il focalizzarsi della ricerca sulle strategie della memoria ovvero quelle attività
cognitive e comportamentali utilizzate in modo intenzionale dall’individuo per migliorare il ricordo.
In particolare gli studi hanno approfondito le modalità con cui queste strategie si sviluppano e
migliorano dall’infanzia fino all’età adulta . Gli eventi/stimolo vengono organizzati in base a tre
criteri: Relazioni associative:cioè quando degli elementi si presentano frequentemente insieme e
sono legati quindi da nessi associativi. Questa rappresenta la prima forma di organizzazione degli
stimoli tipica dei soggetti più giovani. Le relazioni schematiche riguardano info.legate da relazioni
di tipo causale o spazio-temporale. Le relazioni categoriale sono connessioni di info. in base alla
categoria di appartenenza. Eppure non sempre i ricordi sono incancellabili e nonostante l’esercizio a
volte il materiale viene presto dimenticato o non viene immagazzinato affatto. Ciò può avvenire per
numerose cause: per interferenza quando il materiale appreso precedentemente inibisce
l’immagazzinamento di materiale appreso successivamente(interferenza proattiva) o viceversa il
materiale appreso dopo interferisce con il materiale appreso prima ( interf. Retroattiva); per l’effetto
salienza o effetto Von Restoff per il quale vengono ricordati maggiormente stimoli che si
distinguono meglio a discapito degli altri elementi di una serie; infine l’effetto posizione secondo
cui i primi e gli ultimi elementi di una serie vengono ricordati meglio(rispettivamente effetto
primacy e effetto recency). E’ noto anche che agiscono sulla capacità di memorizzazione la
motivazione, l’attenzione. Queste però non sono immutabili nel tempo : nei compiti che richiedono
uno sforzo cognitivo costante hanno una durata di circa 45 minuti dopo i quali la capacità di
mantenere l’attenzione diminuisce rendendo ancora più difficoltosa e impegnativa l’acquisizione di
nuove info.L’alternanza di periodi di attività e periodi di pausa non solo tiene quindi alta la
motivazione allo studio ma ottimizza anche il lavoro.
La memoria oltre ad avere un’oscillazione durante l’arco della giornata varia e si modifica anche
durante l’arco della vita di un individuo: essa come spiegato precedentemente, migliora
gradualmente durante l’infanzia raggiungendo infatti un picco massimo nell’età adulta mentre